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Ennesimo approccio alla gara raccapricciante, solita partita in salita e solito assalto all’arma bianca per raddrizzarla; un assalto veemente, ma stavolta insufficiente a ottenere un pareggio che, tutto sommato, sarebbe stato anche meritato. Il Napoli ha approfittato in avvio delle due — solite anche in questo caso — nostre distrazioni difensive, infilando Maignan con Politano e Lukaku (due nomi alla vigilia scontatissimi per il tabellino delle marcature), per poi subire il nostro ritorno e chiudere la partita vittorioso, anche se in grandissima sofferenza. Dimenticavo: anche solito rigore sbagliato (siamo a quota 50%, tanto per non farci mancare nulla in questa sciagurata stagione).

C’era molto imbarazzo fra la tifoseria in vista di questa partita. Una nostra vittoria avrebbe di fatto consegnato all’Inter il secondo scudetto consecutivo, una sconfitta sancito la nostra eliminazione definitiva dalle competizioni europee, per lo meno da quelle importanti. Per quanto mi riguarda, in settimana credevo che avrei tifato Napoli, poi, come supponevo, al fischio d’inizio non ce l’ho fatta. Certe cose è meglio non pensarle neanche, tanto sono inattuabili. Diciamo che, come sempre, la sconfitta fa male, ma non come in altre circostanze: la festa è stata rimandata, per lo meno.

In chat si è sollevata la solita (ho abusato di questo aggettivo in questo post, perdonatemi ma quest’anno col Milan è tutto ‘solito’) discussione su Theo Hernandez. L’odio di alcuni per questo giocatore è ormai viscerale, non senza valide motivazioni in determinati casi: il giocatore è in difficoltà tecnica, tattica e psicologica ormai da due stagioni, ci sta che la pazienza sia terminata. Io vado tuttavia un po’ controcorrente, in questo caso come in ogni altro in cui si perda di vista il quadro generale e si prenda costantemente di mira un singolo, sia esso un giocatore, allenatore, dirigente. Il calcio è uno sport di squadra che non si gioca soltanto nel rettangolo verde, spesso tendiamo a dimenticarlo. Sia chiaro, concordo pienamente sul fatto che l’avventura del francese al Milan sia agli sgoccioli e che prima la sua storia rossonera finirà meglio sarà, per lui e per noi. Contesto però l’eccessiva focalizzazione nei suoi confronti, come se lui fosse la causa dell’ultimo disastroso triennio anziché esserne soltanto uno dei tanti effetti. Qualcuno potrebbe obbiettare che durante partite si giudica chi scende in campo, e non avrebbe tutti i torti; ma mai come quest’anno i nodi sono venuti al pettine. I colpevoli di questo scempio hanno assunto contorni fin troppo definiti, e non somigliano affatto a quelli di Theo Hernandez, questi contorni.

Lo stesso discorso va esteso a Sergio Conceicao. È vero che egli ha rilevato una squadra all’ottavo posto portandola al nono, è vero che spesso ha assunto atteggiamenti sopra le righe e preso decisioni incomprensibili; ma un allenatore, qualsiasi allenatore, anche il più bravo, ha bisogno di avere alle spalle una società unita e competente che gli consenta di lavorare al massimo delle proprie capacità. Purtroppo per lui e per noi non ha avuto questa fortuna, Sergio Conceicao, come non l’avevano avuta Paulo Fonseca e l’ultimo Stefano Pioli. Il solito pesce che puzza sempre dalla solita testa, tanto per abusare ancora un po’ dell’aggettivo.

4 commenti su “NAPOLI-MILAN 2-1

  1. Ormai sia i post pre-partita che quelli post-partita basta fare un copia/incolla all’articolo precedente.
    Io poi forse mi sarei pentito, ma se avessimo segnato il gol del pareggio avrei esultato.
    Anche perché non credo che “questo” Napoli possa infastidire l’Inter. Tra l’altro la prossima giornata le merde a Parma ed il Napoli in casa di un lanciatissimo Bologna.
    Per quanto riguarda Theo il discorso è molto complicato, io sono fra quelli che dicono che se anche è un professionista, che a prescindere che in ogni caso l’impegno deve essere sempre il massimo e serio (vedi colorazioni varie capelli), se avesse ancora Paolo Maldini a fargli da balia renderebbe sicuramente meglio. Ma basterebbe essere cosciente che abbia alle spalle una società forte. Non siamo tutti uguali ed anche i professionisti ultra miliardari hanno un cervello e “vivono” le emozioni.
    Se proprio dobbiamo assegnare stelle&bidoni, procediamo:
    Leao – sarà un caso, ma quando entra nella ripresa rende sempre meglio. Ad ogni modo io non rinuncerei mai ad un giocatore simile
    Reijnders – peccato che quando arrivava al tiro sparava sempre alto.
    Jovic – quando stava per entrare assieme a Jimenez aveva pronosticato che l’avrebbero ripresa loro. Ci è andato vicino.
    Gimenez – sicuramente è presto per bocciarlo (o promuoverlo) la realtà è che sta in grossa difficoltà e lo si è visto tutto al rigore tirato a cazzo di cane.
    Pavlovic – dopo ottime prove ieri, assieme a Theo, si perso Politano al primo gol.
    Theo – anche se nella ripresa ha giocato meglio, il primo gol pesa come un macigno.
    Coincecao – orami non vede l’ora arrivi maggio. Non ci sta più a capire nulla. Non capisco ad esempio questo variare della coppia centrale difensiva. Tomori ad esempio, che stava facendo bene, è stato messo fuori rosa e non è più rientrato. Gabbia non è più lui, di Pavlovic già detto e lo stesso vale per Thiaw.

  2. Non mi pongo il problema di tifare contro o meno perchè questa cosa non esiste nel mio essere milanista, però mi sto meravigliando come sia sopraggiunta in me l’indifferenza totale verso qualunque risultato esca da un incontro del Milan. Guardo le partite come se giocasse il Bologna, la Fiorentina o il Torino… con assoluto distacco.
    Non ho potuto non scrivere ieri sera della comica figura barbina in occasione del rigore sbagliato, perche quella è stata. Nè restare indifferente all’ennesima ciofeca da oltre trenta milioni che ci siamo accollati pensando di avere comprato chissà chi. In tanti fanno il paragone con il pistolero Piatek e pensano che fosse anche meglio.
    Dopo domani ci sarà un altro doloroso bagno di sangue, in un derby l’indifferenza sparisce e resteranno molto probabilmente ferite sanguinose.
    Ormai la banter era 2.0 è una realtà.

  3. Non ho visto la partita ma il canovaccio è quello di sempre (inizio di merda, ci svegliamo solo nel finale buttandola in caciara…).
    .
    Sono solo due le cose che stamattina mi lasciano perplesso, che poi sono 2 facce della stessa medaglia:
    1. l’ostinazione con cui Conceicao mette in panchina Leao (1 partita su 3 non da quanto c’è lui). Ieri in più l’aggravante di aver dato spazio a Felix, o meglio allo zombie con parvenze di Felix
    2. la levata di scudi di tutti i giornalisti per la panchina di Leao, dopo che hanno passato gli ultimi 2 anni a metterlo in croce
    .
    La cosa più triste è che non trovo consolatorio neppure il fatto che la stagione sia alle battute conclusive giacchè i presupposti perchè anche la prossima sia pietosa come questa ci sono tutti.

  4. @Lapinsù
    Conseisao ha un piede e mezzo fuori dalla porta e ogni settimana che passa, un po’ di più; non è mai stato simpatico alla stampa; perciò la stampa sportiva ha gioco facile a rinfacciargli tutto e di più da qui fino a fine stagione. Capro espiatorio se ce ne è uno. Se anche panchinasse Felix, al primo pareggio urlerebbero all’ennesima occasione sprecata dal viziato Leao per far vedere il proprio talento.
    E poi si sa che se c’è da esacerbare il tifoso milanista, la stampa ci va a nozze a prescindere.

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