
Ennesima gara vinta in rimonta, ennesima gara giocata male in entrambe le fasi, ennesima gara in cui abbiamo conquistato immeritatamente almeno 2 dei 3 punti in palio portati casa. Sono estremamente stanco di questa stagione, e come me credo gran parte del tifo rossonero. Una squadra che sprizza qualità in molti elementi, ma anche tanta mediocrità in altri. Una squadra, anzi, un club, che andrebbe rivoluzionato da capo a piedi per la miliardesima volta, e che invece, probabilmente, butterà fumo negli occhi tagliando e inserendo qualcosina qua e là, per lasciare sostanzialmente il mondo come sta.
La recente visita oltreoceano di Giorgio Furlani ha fatto discutere il mondo rossonero, e non poteva essere altrimenti. L’ambiente è da tempo come una pentola a pressione pronta a esplodere, qualsiasi movimento che lasci sperare in un cambiamento, non può non suscitare curiosità, speranze e, appunto, discussioni. Da quanto risulta ai bene in formati — autentici, supposti o sedicenti —, il CEO milanista si sarebbe presentato al cospetto di Gerry Cardinale accompagnato dai suoi legali e avrebbe ottenuto una vittoria schiacciante. Quale fosse la battaglia e chi il nemico lo ignoriamo nei dettagli, tuttavia si vocifera di una lotta intestina nel club, da una parte Furlani ed Elliott, dall’altra Ibra e Red Bird. Uno scenario a dir poco preoccupante se tutto ciò corrispondesse a verità, uno scenario che però cancellerebbe diversi interrogativi circa il pessimo andamento della squadra a livello sportivo e i malumori evidenti di alcuni giocatori importanti. Lo stesso Pulisic, uno dei migliori in campo anche ieri sera, ha espresso preoccupazione circa le voci riguardanti allenatore e dirigenza. Sarebbe ora che qualche cieco difensore di questa società la piantasse di richiamare all’ordine soltanto questi ragazzi in quanto super professionisti strapagati, si tratta pur sempre di giovani esseri umani, non occorre un genio per capire quanto certi rumors — peraltro più che fondati — possano disturbare enormemente anche e soprattutto loro. Altro che “la curva ha rotto il cazzo” e menate di questo tipo, i tifosi curvaioli hanno mille difetti, ma in questo caso non sono stati loro a cominciare a sollevare certi indecenti polveroni.
Per quanto mi riguarda la gestione Red Bird la si può già giudicare un vero disastro. Dopo tre anni penso si possa fare. Fallimento sportivo, sia per la prima squadra sia per il progetto Milan Futuro, e fallimento progetto stadio, per il quale si sta perdendo un’infinità di tempo e ancora sembra non sia stata presa una decisione, fra ripensamenti, giravolte, capriole e tuffi carpiati. L’unico obbiettivo raggiunto è stato quello finanziario, quello più semplice per degli affaristi quali ormai siamo diventati; semplice perché, se sul campo qualcosa va storto, si vendono due giocatori importanti e la Coppa Bilancio è salva anche quest’anno (tutti in piazza a festeggiare, mi raccomando). Non credo ci libereremo presto di questa combriccola, ma se vogliamo trovare per forza qualcosa di positivo nella vittoria di Furlani di cui parlavo poc’anzi, è che finalmente quest’ultimo non potrà più nascondersi dietro al fantomatico gruppo di lavoro integrato. Il capo è lui, adesso (anche se sappiamo benissimo che lo era anche prima), colpe e meriti saranno principalmente suoi e di nessun altro.
Tornando alla partita contro il Como, i migliori sono stati Pulisic, Reijnders e Abraham, buone la gare di Leao e Jimenez con la J (anche se si deve dare una calmata, il giovane coglioncello). A me Bondo non è dispiaciuto. Bizzarro il comportamento di Walker, il suo tentativo di impedire la sacrosanta espulsione di un avversario e collega reduce da gravi difficoltà psicologiche gli fa umanamente onore, ma a me non è piaciuto: le regole sono regole, non era la partita del cuore quella che si stava giocando (sì lo so, sono cinico e malvagio). I peggiori sono stati Musah e Gimenez con la G.
Conceicao mi fa molta tenerezza.
Marcovan ha detto un po’ tutto quello che c’era da dire, non solo sulla partita, ma sul Milan, in poche righe. Una specie di Bignami del rossonero attuale.
Aggiungerei solo che per lo stadio nelle forze a contendere c’è anche quella politica rappresentata da Scaroni che ha fatto del progetto San Siro-Sala la sua sopravvivenza.
Che su Walker il mio cuore da tenerone ha invece apprezzato il gesto perchè penso che l’uomo venga sempre prima del calciatore.
E che mi è capitato di vedere ieri sera l’ultima incredibile, indicibile, impossibile porcata che vogliono fare: lo stemma del Milan “monocromatico”. Si è inalberato anche il buon sempre aziendalista Pellegatti e si devono letteralmente ribellare, trattenendo i conati di vomito, tutti quelli per i quali quei colori dal 1899 rappresentano solo il fuoco (della passione) e la paura che incuteremo ai nostri avversari e non una marchetta pubblicitaria.
Nulla da aggiungere al post.


Pulisic – migliore in campo e speriamo che le sue preoccupazioni non lo spingono a cercare fortuna altrove.


Reijnders – anche se ha fallito clamorosamente il gol del 3-1, ha giocato una grande partita ed io al suo gol ho esultato come se avesse segnato in una finale di coppa.


Walker – Grande partita e una “stella” in più per il suo gesto.


Musah – incerdibile il suo gol fallito al “pronti via”. Forse avrebbe cambiato la partita.

Gimenez – in involuzione preoccupante. Credo sempre in questo giocatore, ma mi sembra stia attraversando un periodo veramente no!
Orami questa è l’andamento e così lo sarà fino alla fine.
Speriamo in una impennata nel doppio derby di Coppa Italia per dare almeno un senso a questa stagione anche se potrebbe, in caso di vittoria finale, essere controproducente per una pronta rinascita.
Una cosa non sono d’accordo col boss, a me il tentativo di Walker è piaciuto ed ha dimostrato che è un grande uomo oltre che un gran giocatore.
A memoria non ricordo un gesto simile, non era la partita del cuore certo ma è stato un gesto spontaneo ed umano che non avrebbe ovviamente prodotto nulla.
Mi è molto piaciuto Abraham anche se il suo ruolo dovrebbe essere quello di segnare, due gol in stagione sono effettivamente pochini. Buone prove anche di Leao e Jimenez.
Coincecao, come contro il Lecce S.V. Da l’impressione di un predicatore che nonostante si sgoli non viene ascoltato.