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Un Milan che nella prima mezz’ora ha giocato un buon calcio, passando meritatamente in vantaggio al sedicesimo minuto, creando qualche altra occasione e, a onor del vero, rischiando qualcosa di troppo dietro (la Roma ha anche colto una traversa con Pisilli di testa, inoltre Maignan ha avuto un paio di pericolose incertezze). Poi i capitolini sono riusciti ad alzare il baricentro e a creare qualche grosso pericolo, ma il Milan è riuscito a limitare i danni, pur con qualche affanno. Quando i giallorossi si sono concessi qualche secondo di pausa per rifiatare, il Milan ne ha subito approfittato, raddoppiando con un micidiale contropiede.

Nel secondo tempo siamo ripartiti subito forte con due buone occasioni, una per Jimenez e una per Walker, che ha colto la traversa di testa; poi la solita mezza amnesia difensiva ha riaperto la gara. A un certo punto Conceicao ha deciso di inserire la qualità offensiva anziché chiudersi dietro, e la scelta ha dato i suoi frutti, con i neo acquisti Gimenez e Joao Felix che insieme, il primo con un assist e il secondo con il gol, hanno confezionato un pregevole 3 a 1. Solo un brivido per noi nel secondo tempo, sull’autogol di Reijnders viziato da un precedente off side millimetrico di Dovbyk. Vittoria meritata, contro una buona Roma.

Abraham due gol dell’ex; evidentemente l’ombra di Gimenez gli ha fatto bene.

Musah deve avere convinto il gemello bravo a giocare al posto suo; oppure l’ombra di Bondo deve avergli fatto bene.

Walker, senza fare nulla di incredibile, mi ha dato e mi dà una tranquillità che non provavo da anni.

Tomori primo tempo pazzesco, ma bene anche nel secondo.

Hernandez ha un po’ dormito sul gol di Dovbyk, ma due assist e prestazione tutto sommato positiva.

Maignan troppe incertezze, stasera non mi è piaciuto.

Pavlovic partita di grande sostanza.

Pulisic come sempre qualitativo e continuo.

Gimenez e Joao Felix ottimo impatto; speriamo che il bel tempo si veda dal mattino, ma la sensazione è che, con loro, il tasso di qualità si sia alzato di molto.

Conceicao, il probabile artefice della rivoluzione di mercato — per lo meno del tipo di rivoluzione —, ha centrato la semifinale di un torneo che, vista la stagione così così, è diventato importantissimo.

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