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Un Milan che nel primo tempo è passato dal rammarico per il numero esagerato di palle gol sprecate malamente (clamorosa quella di Hernandez), al sollievo per due miracoli di Maignan, alla gioia per il bel gol di Rafa su splendido passaggio filtrante di Bennacer, per concludere con un altro miracolo del portiere francese a pochi secondi dello scadere. Una prima frazione che riassume praticamente tutto ciò che siamo quest’anno: capaci di creare qualcosa grazie a qualche giocata individuale, di sprecare palle gol come se non ci fosse un domani, di concedere facili occasioni agli avversari in maniera abbastanza sciocca.

Nelle fasi iniziali del secondo tempo abbiamo spesso dato la sensazione di poter essere raggiunti nel punteggio. Infatti un gol l’abbiamo pure subito, ma per fortuna la bella rete segnata dal Girona è stata annullata per un fuorigioco di punta di scarpino. Nel proseguimento del match la sensazione di precarietà del prezioso vantaggio non è mai scemata del tutto, si è tuttavia sempre più affievolita col passare dei minuti. Il finale è stato tutto sommato tranquillo, sempre che si possa definire in questo modo lo stato d’animo del tifoso cacciavite di questi tempi.

Un Milan bravino e fortunato ha ottenuto almeno i play-offs, con buone possibilità di accedere direttamente agli ottavi, Dinamo Zagabria permettendo. Un risultato soddisfacente, che però non raddrizza la stagione, finora pessima. Comunque, vittoria e qualificazione meritate.

Bennacer, Leao, Maignan i migliori in campo. A ruota Fofana e un sorprendente e generoso Musah, che ha anche colto nel primo tempo un palo clamoroso. Nessuno ha giocato male nel vero senso della parola, a parte Hernandez, al limite dell’inguardabile.

Conceicao è ancora ingiudicabile, sia nel bene sia nel male.

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