Un Milan che talvolta vince, ma che mai convince. Questa è la squadra rossonera da quando a gestirla sono Red Bird e il suo gruppo di lavoro integrato, coadiuvati da Billy Beane, i suoi algoritmi e sa solo Dio da chi altri. Come avevo previsto commentando il post di presentazione di Zullida, il Como ci ha creato diversi grattacapi. Non sono un veggente, né un esperto di calcio, è semplicemente troppo facile fare previsioni su come andranno le partite del Milan contro le squadre di bassa classifica. Il Como non ha sfoderato una prestazione stratosferica, così come non l’aveva sfoderata il Cagliari, ma è bastato mettere un po’ di pressione al nostro stanchissimo centrocampo per ripartire velocemente e trovare ampi spazi che mettessero in apprensione la nostra retroguardia. Stanchissimo è l’aggettivo giusto: questo Milan è apparso volenteroso, arrabbiato per lo svantaggio, ma appunto, molto a corto di benzina. Specialmente Fofana e Reijnders, sono sembrati particolarmente bisognosi di riposo; e ne avrebbero tutti i diritti, poiché stanno giocando ininterrottamente, a discreti livelli, da diverso tempo, ogni partita per quasi tutti i novanta e passa minuti. Questa squadra non manca di elementi di qualità, ma soffre enormemente di palesi difetti di fabbricazione. Discorsi triti e ritriti, ma che è bene ripetere; così come è giusto che le contestazioni proseguano, a dispetto dei tuttaposters che s’indignano. La conquista di un trofeino non deve nascondere la polvere sotto il tappeto.
Siamo a metà stagione, ormai i buoi sono fuggiti dalla stalla e probabilmente sarà come chiudere i portoni in ritardo, ma qualcosa bisognerà fare sul mercato. Ibra qualcosa l’aveva accennato in proposito, ma ancora tutto tace. O meglio, per il momento è stata messa a segno l’ennesima figuraccia: Okafor, praticamente già al Lipsia, è saltato alle visite mediche per ragioni imprecisate, anche se facilmente intuibili: il giocatore è fisicamente impresentabile. Questa cessione avrebbe dovuto dare il via alle strabilianti operazioni di riparazione dei nostri fenomeni, ma come spesso accade è tutto andato storto. A Rashford e Walker non ho mai creduto, ottimi giocatori, ma con stipendi pesantissimi e dalle caratteristiche diverse da quelle che servirebbero come il pane a noi (attaccante d’area e centrocampista alla Fofana). Bisognerebbe darsi una mossa, il tempo stringe.
L’arbitraggio è stato ancora una volta insufficiente, ma in questa occasione il direttore di gara ha fischiato a casaccio da entrambe le parti. Delle nostre sei ammonizioni soltanto due sono state sbagliate: quella su Morata, per un fallo in realtà da lui subito, e quella di Thiaw, avvenuta dopo un calcione nel polpaccio rifilato a Pulisic incredibilmente ignorato. Due episodi che ci danneggiano pesantemente in vista del big match contro la Juventus, che dovremo affrontare senza Morata (che era diffidato) e Pulisic, infortunatosi dopo il calcione subito. Le altre ammonizioni sono state comminate per veri e propri placcaggi dei nostri ai danni di avversari che stavano ripartendo pericolosamente: purtroppo la mancanza di equilibrio genera anche questi problemi.
Leao e Theo, gli elementi più discussi di questa squadra da media e tifosi, com’è e come non è sono quasi sempre loro a toglierci le castagne dal fuoco. Il primo è stato di gran lunga il migliore in campo, il secondo, pur essendo stato un po’ difensivamente molle sul gol subito, ha dato il via alla rimonta; con un gol fortunoso, certo, ma quella non era affatto una giocata semplice.
Emerson Royal. Resta una pippa, secondo me, ma ho avuto la netta impressione che l’immediata, veemente anche se confusionaria reazione dopo il gol subito, sia partita da lui. Scarso il ragazzo, ma non gli piace perdere: è già qualcosa.
Tutti gli altri, specialmente il duo franco-olandese di centrocampo, come ho già detto sono affaticati: prestazioni opache, ma comprensibili.
Conceicao, al di là di un gioco che non piace né a noi né a lui, dopo 4 partite vanta 3 vittorie e un pareggio, più un trofeo del cavolo ma pur sempre un trofeo. Fortuna o bravura? Credo entrambe, ma spero che in futuro prevalga la seconda, perché è quella che dà la continuità.
Brutta partita di una squadra ammalata, i tre punti sono un brodino caldo quando ci sarebbe bisogno di ben altri medicinali. Certo il brodino male non fa.
–
Una stella Leao, Una stella Theo, Una stella Gabbia
–
Bidoni non ne dò, perchè siamo stati mediocri, ma non proprio pessimi. Anzi c’è stato l’impegno, ma è la forma fisica che latita.
–
Conceicao pollice su.
–
Leggevo che Okafor blocca il mercato perchè gli Algoritmici hanno fatto un capolavoro con le liste italiani/stranieri/under/over etc, e non abbiamo materialmente spazio in rosa. “Se non esce nessuno, non entra nessuno!”, dieci anni dopo e siamo ancora a Galliani. Eh ma la proprietà americana proiettata nel futuro…!
Quindi tra infortuni e squalifiche, con la Juve attacco obbligato Leao-Abramo-Jimenez adattato? Il solo Camarda come cambio?
Avessimo un allenatore col gusto del teatro e un pelo più polemico, ci presenteremmo sabato con almeno due o tre titolari dalla Primavera o da Milan Futuro, per far vedere al Gruppo di Lavoro l’effetto che fa. E l’allenatore sarebbe pure giustificato, soprattutto a centrocampo dove i titolari sono morti di fatica, Bennacer è morto da sé “ma ancora non lo sa”-cit. e Musah è Musah.
Il Como gioca bene ma è pur sempre una “piccola” in piena lotta per non retrocedere.
Col Cagliari ci siamo lamentati di trovare squadre chiuse, il Como invece dopo essere stato raggiunto ha cercato di tornare in vantaggio e ci ha lasciato spazio per un micidiale contropiede magistralmente sfruttato da Leao su assist di Abraham.
Mi sa che Abraham ha fatto più assist che reti… quasi quasi gli converrebbe cambiare ruolo.
Leao
Theo
E. Royal – ad un primo tempo disastroso è seguito un secondo almeno voglioso, come ha scritto il boss nel post.
Morata – è stato un pirla nell’ammonizione. Ok aveva subito prima lui fallo, ma uno della sua esperienza non deve commettere quelle sciocchezze. A meno che non aveva voglia di tornare a Torino da avversario…
Conceicao ha ancora moltissimo da lavorare anche se gli uomini questi sono…