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Un Milan di Conceicao non troppo diverso dal Milan di Fonseca, specialmente nel primo tempo. Poche idee offensive, imbucata subita da Theo, gol bianconero e Juventus sempre in pieno controllo. Nel secondo tempo non siamo stati brillantissimi, ma qualcosina è effettivamente cambiata: rossoneri più intraprendenti e aggressivi, Juventus vicina al raddoppio un paio di volte ma occasione clamorosa per il pari divorata incredibilmente da Theo sotto porta. Fino all’incredibile ribaltone: rigore per fallo di Locatelli su Pulisic, sciocchezza di Di Gregorio uscito troppo precipitosamente su cross di Musah e autorete di Gatti.

Vittoria non troppo meritata la nostra, a essere onesti, ma d’altronde gli errori si pagano nel calcio, e la Juventus di stasera non ne è stata esente. Quella di Motta è una buona formazione, con tanti cambi di qualità, ma anche con molti problemi ancora da risolvere. Il Milan ha giocato maluccio in fase offensiva e dietro ha ballato qualche volta di troppo, tuttavia qualcosa di buono lo ha fatto vedere. Innanzi tutto ha vinto, e battere i gobbi è sempre un piacere; inoltre ha reagito con orgoglio allo svantaggio, mostrando una voglia che con il tecnico precedente ultimamente si era persa, ammesso che ci fosse mai stata, escludendo il Derby e la trasferta di Madrid. Bisogna considerare anche che per assimilare le disposizioni del nuovo tecnico occorrerà un po’ di tempo — anche se di tempo purtroppo ce n’è ben poco — e che diversi giocatori sono in condizioni fisiche precarie, perché hanno giocato troppo o perché reduci da infortuni. Qualcuno è anche da recuperare psicologicamente.

Il migliore in campo è stato fino a un certo momento il solito Jimenez, poi nell’ultima mezz’ora, dopo un un’oretta invero deludente, è salito in cattedra Pulisic. Il trio di centrocampo ha dato spesso l’impressione di non sapere esattamente cosa fare, specialmente Bennacer, chiaramente in pessime condizioni (ma è comprensibile, dopo uno stop così lungo). Mi sono piaciuti molto i subentrati Abraham e Musah, se non altro per l’atteggiamento in campo e alcune giocate. Royal ha iniziato in modo raccapricciante, poi è sorprendentemente risorto, terminando la sua gara in netto crescendo. Gabbia ha murato un tiro ravvicinato in area di Gatti all’ultimo secondo, salvando il risultato. Tomori e Theo fra gli elementi da recuperare psicologicamente; il primo non ha giocato malissimo, sul secondo c’è ancora molto da lavorare: un disastro anche stasera.

Conceicao, come dicevo, dovrà lavorare duramente, poiché, com’era ampiamente prevedibile, si è visto il Milan di sempre, con i tanti difetti e i pochi pregi. Secondo me Sergio, caratterialmente soprattutto (ma spero non soltanto), è ciò che in questo momento ci serviva. Questo non significa nulla, ovviamente, sappiamo bene che l’allenatore conta, ma sappiamo anche che senza l’aiuto dei giocatori e delle dirigenze può fare ben poco.

Non illudiamoci, ci attendono i fortissimi cugini contro i quali la figuraccia è sempre in agguato, però una vittoria contro i gobbi fa sempre piacere: almeno questa, godiamocela.

14 commenti su “JUVENTUS-MILAN 1-2 (Supercoppa Italiana)

  1. Battere la gobbaglia è sempre una goduria, poi se lo si fa anche con un pizzico di qlo, lo è ancora di più . Si può dire che è una vittoria di Conceicao e un’iniezione di fiducia per il suo Milan.
    Non succede che battiamo le m3rd3, ma se succede..

  2. Si, battere i gobbi è sempre bello.
    Senza alcun merito, no Danilo (commento nell’altro post). Il secondo tempo l’abbiamo giocato con un piglio diverso e siamo comunque stati in campo più che dignitosamente. Senza quell’errore inspiegabile di Theo avremmo anche pareggiato prima, poi, diciamolo, Thiago Motta ci ha messo tanto del suo. Lui e Locatelli li ho visti particolarmente abbacchiati. Sapete che mi fa piacere questo Motta che sta sbattendo il muso? Sembrava diventato il fenomeno della panchina e invece Italiano a Bologna sta facendo bene come lui.

    Una curiosità, se non la conoscete. Conceicao la prima partita in Italia con la maglia della Lazio l’ha giocata in Supercoppa proprio contro la Juventus e ha segnato il gol vittoria del 2-1 al 94′.

  3. beh, concordo in linea generale.
    Ha ragione Giustiziere, un merito c’è stato, ovvero quello di aver provato a cambiare registro nel secondo tempo e con una buona dose di sano culo l’abbiamo sfangata.
    E’ una buona iniezione di fiducia, i gobbi ricordo che sono ancora imbattuti in Campionato.
    Sono contento perché si è vinto su autorete, cosa sempre gradevole, ma soprattutto perché causata da quel cane randagio di Gatti, maniscalco e fabbro.
    Hernandez credo sia imploso, certi errori li ha molto spesso fatti ma ora sembra stia vivendo in un mondo parallelo, fuori contesto.
    Ora arriveranno i prescritti con quel Lautaro che è in crisi da mesi ma è super protetto dalle tastiere amiche, non se parla e lo si lascia in pace.
    Vedremo cosa succederà, anche con i gobbi c’era chi pensava all’imbarcata e invece la scialuppa l’abbiamo presa in tempo.
    Chi vivrà, vedrà…

  4. Ieri sera ho scritto “senza alcun merito” riferendomi al fatto che la vittoria non era appunto… meritata. Ma nel calcio non sempre vince chi merita ma chi la mette nella porta “giusta” (Conceicao cit.)

    Siamo stati 60 minuti in apnea, poi gli ingressi di Musah ed Abraham hanno dato energia alla squadra che ha iniziato a spingersi avanti con il pareggio fallito miseramente da Theo che io la darei via a gennaio al Real in cambio di Jimenez.
    Prima però c’è stato anche il raddoppio fallito da Vlaovic.
    Poi la Juve si è in pratica suicidata prima con Motta (sta soffrendo più di quanto mi aspettassi allenare una grande) con cambi assurdi e poi con Locatelli e Di Gregorio.

    Ripeto quello che ho scritto ieri sera, ho goduto come un riccio ed ora ci attendono i cugini che hanno già apparecchiato e messo il tovagliolo per farci a pezzi. A volte le cene sono indigeste, vedremo che succederà.
    Intanto sicuramente la vittoria di ieri sera ha portato entusiasmo e consapevolezza ai ragazzi. Ora non hanno più scuse e devono “pedalare e vincere”.
    Anche se dovessimo perdere la finale, io penso che psicologicamente sarebbe stato più brutto perdere ieri sera e tornarcene a casa.
    Pulisic – fino al 60° praticamente nullo. Non credo che sia stato il migliore in campo meritandosi il premio “Player of the match”, ma di solito si da sempre ad un giocatore della squadra che vince. Ora speriamo recuperi quanto prima la forma migliore, il Milan ha bisogno di lui.
    Jimenez – oramai è diventato un titolare a tutti gli effetti. Io spero che anche quando rientri Leao continui a giocare. È veramente forte.
    Musah – a pari merito con Abraham, ma da lui è partito il tiro della clamorosa autorete di Gatti.
    Mi è piaciuto anche Thiaw, salvo in un paio di occasioni ma tutto sommato partita positiva.
    Theo – conferma il suo momento nero, anzi forse ieri sera ha toccato il fondo. Colpevole sul gol della Juve, si è mangiato un gol clamoroso, nella ripresa un colpo di testa dentro la nostra area ci ha tolto qualche mese di vita. Ripeto quanto scritto su, io lo darei subito al Real in cambio di Jimenez. Ma la domanda sorge spontanea, il Real accetterebbe?
    Non mi sento di bidonare nessun altro. E. Royal nella ripresa si è … ripreso. Bennacer anche se è stato negativo ma è rientrato dopo quasi 5 mesi. Tomori non mi è dispiaciuto. Si è visto poco (o quasi) Reijnders ma è normale che tiri un po’ il fiato dopo mesi a tirare la carretta assieme a Fofana.
    Conceicao tutto altro carattere rispetto a Fonseca. Ora non è una partita vinta che lo rende un top. Il rammarico è non averlo preso a giugno quando girava voce. Ha molto da lavorare ma ha molta voglia e grinta e la vittoria di ieri lo aiuterà ad integrarsi al meglio con i ragazzi.

  5. Ha fatto tutto la Juve, non meritavamo, abbiamo avuto culo… è vero, partita per lo meno rocambolesca e strana, ma se provate ad andare a leggere lo score delle statistiche vi accorgerete che dicono un’altra cosa: gol previsti 0.98-1.55, possesso palla 51-49, grandi occasioni 2-3, tiri totali 10-11, parate 2-2, calci d’angolo 5-7, falli 12-9, passaggi 439-439. Chi non l’ha vista e vede questi numeri si immagina qualcosa di diverso.

  6. con il cambio di allenatore appena avvenuto, non si poteva certo pensare ad un cambiamento velocissimo.
    Onestamente non ho visto differenze sostanziali dalla gestione Fonseca, tranne una concreta reazione nella ripresa.
    Conceicao sembra avere polso e razionalità, speriamo riesca a raddrizzare la baracca.
    una a testa per Pulisic, Abraham e Musah
    Hernandez: non c’è con la testa e nemmeno penso la ritroverà.
    Bennacer: arrivava da un lungo stop, aveva tutte le attenuanti possibili ma non mi è piaciuto comunque.
    Conceicao : non ha steccato la prima, è già qualcosa. Aspettiamo fiduciosi i frutti del lavoro.

  7. E. Royal ammonito, era diffidato, salta la …partita col Cagliari e non la finale.

    Il regolamento, a quanto appena letto, vuole proteggere una competizione particolare come la Supercoppa, che si decide in due partite. Se E. Royal fosse invece stato espulso, avrebbe saltato la finale.

    A proposito si era parlato questa estate di “tempo effettivo”, tutto rientrato?

  8. Buona domenica, leggo che la liga e la Federcalcio spagnola hanno definitivamente negato l’utilizzo di Dani Olmo al Barca, almeno per questa stagione. Da questo momento, lo spagnolo può liberarsi a zero grazie alla sua clausola, ma il suo entourage fa sapere che non ne vuole sapere di andare via dal Barca. D’altronde, per smuoverlo dal Barca ci vorrebbe una commissione e uno stipendio monstre, che sicuramente il Milan di Gerry Cambiale non può permettersi, però potrebbe permettersi la richiesta di un prestito per i prossimi sei mesi, con ingaggio parzialmente a carico dal Barca, il quale potrebbe trovare conveniente farlo giocare piuttosto che tenerlo fermo. Si tratta di un top player, per una stagione ancora tutta da giocare, almeno per quarto posto, coppa Italia, e andare avanti in CL. magari

  9. Le prime impressioni su Conceicao sono più che positive, nelle interviste pre e post partita, parla di regole e disciplina, responsabilità di chi scende in campo, puntualità agli allenamenti, alimentazione… cose basilari

  10. A differenza di molti milanisti il mio avversario numero 1 sono sempre stati i gobbi anzichè i cuginastri.
    Le motivazioni sono semplici:
    GEOGRAFICHE: sono marchigiano e non milanese
    ANAGRAFICHE: ho costruito il mio milanismo tra la fine degli ’80 e gli anni ’90, quando l’inter era una barzelletta ambulante e l’unico avversario temibile era la juve.
    .
    Ragion per cui battere questi ladri patentati con rigore e autogol (credo sia un unicum nella storia) mi ha fatto godere come un riccio.
    .
    Tornando alla partita: sul piano tecnico abbiamo fatto più o meno pena come prima, tuttavia mi è piaciuta la reazione. Credo sia la prima partita di questa stagione che vinciamo dopo essere stati in svantaggio.

  11. È più o meno così anche per me: come Lapinsù, per me la Juventus è sempre stata il nemico numero uno. Fino a Calciopoli. Anzi, mi correggo: fino a quando c’è stata la conferma di ciò che tutti sapevamo già, ossia che anche l’Inter telefonava. Poi, il fatto che, magicamente, tutto emerse a reato prescritto, non fece altro che mettere definitivamente Inter e Juventus sullo stesso livello nella mia scala dell’odio.

    Dani Olmo per sei mesi? Mah… qui è tutto a scadenza semestrale: Fonseca, Conceicao. Speriamo lo sia anche Red Bird.

  12. Juve o Inter? La seconda tutta la vita. Anch’io come Lapinsu non sono milanese e da romagnolo (abito sul confine Marche-Romagna) dovrei avere come primo nemico i bianconeri, ma Milano sin da bambino l’ho messa nel cuore come se fosse una seconda casa e il derby provoca emozioni assolutamente uniche, con conseguente feroce antagonismo. Come ricorda marcovan, calciopoli ha poi rappresentato qualcosa che va ben oltre la ruberia di risultati. È stato un colpo di mano, una presa della Bastiglia vera e propria da parte di un gruppo, perpetrato con l’aiuto di vertici delle Istituzioni e della politica. Quello che accadde dovrebbe essere spiegato bene e tramandato alle generazioni future che seguiranno il calcio. Ancora oggi l’Inter gode di coperture e privilegi molto particolari che la rendono praticamente intoccabile. Pensiamo solo alla protezione da parte del Tribunale di Milano con il Procuratore capo tifosissimo che ha gadget e simboli nerazzurri sparsi ovunque nel suo ufficio e il Presidente del Tribunale stesso più volte dichiaratamente tifoso appassionato. Giusto per non allargarsi.
    Per questo, mentre l’altra sera ero piuttosto tranquillo e quasi rassegnato, domani alla rassegnazione si aggiunge invece un forte impatto emozionale e la paura, purtroppo concreta, di vivere un altro doloroso momento.

  13. Lapin io sono più terrone di te (abruzzese), da ragazzino odiavo più i gobbi.

    Però col passare del tempo ho incominciato ad odiare (sportivamente) più i nerazzurri anche per il fatto che molti del mio paese sono di una antipatia assurda.
    No no io quando giocano contro tengo per i gobbi, a meno che non ci siano interessi di mezzo tipo uno scudetto per noi o per una squadra al di fuori delle due tipo qualche anno fa quando il Napoli sembrava potesse spezzare la catena dei 9 scudetti bianconeri.

    Poi se penso a calciopoli 2006, come Giustiziere e Marcovan mi sale una rabbia che mi porta la pressione a 180.

  14. Quando ero ragazzino, tra il 70 e l’80 i gobbi erano forti, era l’epoca dei Furino, Haller, Cuccureddu, ecc. e molti miei amici li tifavano perché vincevano.
    I prescritti erano già chiacchierati negli anni 60 con Herrera e Allodi, soprattutto. Si potrebbe paragonare al Marotta di oggi.
    Fu accusato di corruzione in Coppa Campioni quando proprio i prescritti vincero le loro prime due, ma ne uscì indenne nonostante le accuse Ormezzano, giornalista di fede granata.
    Odio profondamente i gobbi per il loro essere truffaldini, antisportivi e superbi. Alcune malefatte, un minima parte rispetto a quelle commesse o comunque sospettate di esserlo, le hanno comunque pagate.
    Odio profondamente i prescritti per il loro pensare di essere illibati, di essere superiori a qualsiasi cosa, socialmente schizzinosi nei confronti di tutti. Le loro malefatte invece non le hanno mai pagate, nonostante sia stato provato le avessero commesse. Attendo con pazienza il giorno in cui gli verrà chiesto il conto per qualcosa, giusto per far cadere l’aura sintetica che si sono costruiti.

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