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Milano, Stadio San Siro – sabato 23 novembre ore 18,00

Bilancio Serie A (in “casa del Milan”):

Giocate: 89

Vittorie Milan: 30

Pareggi: 34

Vittorie Juventus: 25

Gol Milan: 102

Gol Juventus: 93

Dopo la pausa nazionale, personalmente non vista nessuna partita, ci rituffiamo in campionato affrontando una delle candidate alla vittoria finale, almeno così dicono.

Le siamo dietro di 6 punti, anche se noi con la “famosa” partita in meno che per ora vale solo un “asterisco”.

Se dobbiamo darci una mossa non c’è che un risultato. Tra l’altro l’avversaria per il 4° posto non è solo la Juventus e le altre che ci precedono, sulla carta, sembrano avere un turno abbastanza favorevole.

La Juventus nel corso della mia vita da tifoso è stata una tra le due più odiate, anche se tra le due odio più i cugini. Si dice in giro che ci hanno rubacchiato qualche scudetto. Quanti veleni nei primi anni 70 quando avremmo potuto vincere, meritandoli sul campo, almeno un paio di scudetti in più che ci avrebbe portato la “stella” qualche anno prima del 1979 e di conseguenza avremmo già appuntata sul petto la “seconda” molto prima di quelli là.

Certo, la vittoria di Manchester nel 2003, anche se solo ai rigori ma anche questa meritata sul campo, ci ha ripagato alla grandissima e fatto schiumare sangue e dolore tanti juventini.

Ma inutile pensare al passato, sabato sera bisogna “solo” vincere come ho già scritto su, certo poi come è già capitato e spesso in questa stagione, saremmo capaci di perdere in casa con l’Empoli sabato prossimo.

Lo scorso anno per una “svista” di Thiaw, espulso per fallo da ultimo uomo, ma anche “forse” per troppa severità dell’arbitro, la partita la perdemmo per 1-0 con gol (deviato) dell’ex Locatelli. Fu una partita che non meritavamo di perdere. Sfiorammo all’inizio il vantaggio con Giroud fermato da una prodezza di Szczęsny e non giocammo male, solo che alla lunga in 10 contro 11 non è mai facile.

Prima di noi va di scena il derby delle M…, l’Atalanta di scena a Parma sabato sera cerca conferme e punti per volare alto, così come anche domenica la Fiorentina impegnata a Como e la Lazio in casa col Bologna. Vista così rischiamo di perdere ancora qualche punto, ecco perché, ripeto per la terza volta, la vittoria è l’unico risultato che serve|

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IL PROGRAMMA DELLA 13ª GIORNATA

Sabato 23 novembre 2024:

ore 15,00 – Verona-Inter

ore 18,00 – Milan-Juventus

ore 20,45 – Parma-Atalanta

Domenica 24 novembre 2024:

ore 12,30 – Genoa-Cagliari

ore 15,00 – Como-Fiorentina

ore 15,00 – Torino-Monza

ore 18,00 – Napoli-Roma

ore 20,45Lazio-Bologna

Lunedì 25 novembre 2024:

ore 18,30 – Empoli-Udinese

ore 20,45 – Venezia-Lecce

16 commenti su “Presentazione Milan-Juventus – tredicesima giornata Serie A 2024-2025

  1. È sempre difficile quantificare in questi casi, ma ne hanno rubati davvero tanti. Non soltanto a noi, hanno borseggiato un po’ qua e un po’ là. Qualche volta anche i prescritti piangina lo hanno preso in saccoccia da loro, non tante volte quanto dicono, non tante volte quanto noi, ma qualcuna sì. Un dato di fatto è che, in tutta la mia vita di appassionato di calcio, la Juve l’ho vista perdere i campionati soltanto nettamente. Non ricordo un torneo punto a punto fino alle ultime giornate perso dai gobbi, a parte contro la Lazio nel 2000, grazie al diluvio di Perugia. E quando un club nella sua storia non perde mai gli sprint finali, dove i dettagli (spesso legati a decisioni arbitrali) fanno la differenza, beh, c’è qualcosa di sospetto.

    Ho sempre odiato più la Juventus dell’Inter. Nettamente, peraltro. Ultimamente però siamo lì. Anzi, forse c’è stato il sorpasso. Probabilmente, dopo Calciopoli qualcosa in me è cambiato. Più che dopo Calciopoli, dopo le successive rivelazioni che provarono il coinvolgimento di Facchetti, misteriosamente emerse soltanto a prescrizione avvenuta. Vedere regalati ben cinque scudetti (senza quello a tavolino e il coinvolgimento di Milan e Juve non ci sarebbero stati gli altri, triplete compreso) a un club anch’esso coinvolto ma uscito “miracolosamente” indenne, mi ha costretto a qualche ripensamento. L’Inter non è altro che la brutta copia della Juventus.

    Pronostico: boh, siamo capaci di tutto. A me invece piacerebbe che fossimo capaci di vincere e basta.

    C’è un’intervista a Moncada abbastanza lunga, a chi interessasse, eccola. Ne emerge un mondo meraviglioso, quasi perfetto. Viene da domandarsi come mai siamo settimi in classifica e prendiamo caterve di gol.

  2. A leggere l’Intervista a Moncada ho capito che Emerson Casino Royal non l’hanno tirato fuori solo dai dati, ma hanno anche visto i video in più scout, e sono andati a vederlo almeno due volte in trasferta e due volte in casa… sarebbe stato meglio sapere che hanno dato retta solo a un algoritmo 😀

  3. Però dell’intervista di Minkiada sappiamo che per giugno sanno già chi prendere, però per gennaio stiamoappostissimocosì, ah mbé

  4. Non mi stavo già facendo grosse illusioni per gennaio a essere sincero. Il brutto è che non me ne sto facendo neppure per giugno. Faranno qualcosa a giugno, sia chiaro, ma non credo che cambieranno i loro metodi.

  5. Non mi stavo già facendo grosse illusioni per gennaio a essere sincero

    Fonseca ha già fatto sapere che i “nuovi acquisti” per gennaio saranno il recupero di Bennacer come vice Fofana e Bartesaghi come vice Theo, Zeroli e Camarda in pianta stabile in prima squadra, forse faranno qualche acquisto per il Milan Futuro per evitare la figura barbina di una retrocessione in serie D alla prima. Domenica scorsa auspicavo l’acquisto di Casadei che avevo visto in U21, non gioca al Chelsea, può essere un’occasione, è giovane e italiano, che va bene per le liste, e sopratutto secondo me è forte. Abbiamo capito che questi 45 milioni per Zirkzee, o 30 milioni per un Buongiorno, non li spendono, non spendono una trentina per Ricci (anche se essendo in scadenza nel 2026 forse Cairo potrebbe abbassare le pretese), e allora bisognerebbe prenderli prima, ad esempio dall’Empoli mi prenderei Fazzini, centrale di centrocampo che mi ricorda vagamente Tonali

  6. In tutta sincerità in queste due settimane il calcio e il Milan non mi sono mancati per niente. Risveglio con un ritorno brusco, difficile da mettere a fuoco perchè non ci ho pensato minimamente.
    Avevo scritto una delle ultime volte che speravo nel proverbio “non c’è due senza tre” e che dopo derby e Real… vediamo un po’.
    Questa mattina leggo anche certe cose che mi hanno smontato un ricordo e un “amore” che ritenevo indelebile. Peccato.

  7. Giustiziere, i figli “so piezze ‘e core”. Direi quasi scontato che sia così.
    .
    L’importante che George abbia giocato e bene con noi, ora che faccia il tifo per il figlio, amen.
    .
    Non è che possa influenzare in questo modo l’andamento della partita

  8. Dopo questo primo tempo ci si sarebbe annoiati di meno ad aver visto la corazzata Potemkin.

  9. Stavo guardando nell’intervallo City-Tottenham e tornare a questa sarà dura. Differenza di mentalità e gioco abissale.

  10. VERGOGNA!!!
    Non c’è altro da dire su una partita del genere e giustamente alla fine sono arrivati sonori fischi dai poveri spettatori che si sono svenati per comprare i biglietti.
    Anzi una cosa l’ho pensata… come siamo scarsi individualmente se togliamo quei quattro, cinque elementi.

  11. Non so se è stata la partita più brutta della storia del calcio, sicuramente la più brutta da quando lo seguo. Partita indecifrabile, inutile dare voti, l’unica nota positiva è che non l’abbiamo persa e i gobbi restano a 6 punti

  12. Siamo un squadra che farà fatica a qualificarsi alla Conference, almeno per quello visto finora. Ma Fonseca crede ancora nello scudetto, i dirigenti dicono che siamo apposto così, non so se sono più scemo io che continuo a seguirli o loro.

  13. Per fortuna non ho visto nulla. Mi ero anche dimenticato della partita.

  14. Danilo, bisogna svuotare San Siro. È tanto che lo dico. Solo davanti ai biglietti invenduti possono capire che non si può continuare così. La cosa più bella della serata sono stati i fischi alla fine. Diserzione, deve essere la parola d’ordine per chi ama il Milan.

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