Fallito per l’ennesima volta l’esame di maturità. Siamo dei somari patentati, questo è ciò che emerge dalla partita dell’Unipol Domus. Merito del Cagliari ovviamente, che ha reso possibile questa nuova bocciatura, ultima di tante altre, ma grandissimo demerito del Milan, che a un approccio molle, svagato e disordinato ha aggiunto anche una marea di puttanate difensive che non si vedevano da… da quasi tutte le partite giocate da questi ragazzi negli ultimi tre anni. Questi tre punti sarebbero stati importantissimi per diversi motivi: evidentemente per la classifica, che se frignava prima, ora piange a dirotto; per chiudere finalmente con le montagne russe e dimostrare che Madrid era stata la gara della svolta; per evitare le polemiche e le tensioni durante la sosta, poiché in questo senso avevamo già abbondantemente dato. Niente di tutto ciò è accaduto: ci siamo incartati nelle solite lacune, lacune di cui stiamo parlando fino alla nausea da tre anni a questa parte, lacune evidenti alle quali nessuno sembra mai potere o volere porre rimedio.
Il Cagliari dovrebbe rammaricarsi per il misero punticino ottenuto, avrebbe meritato la vittoria per il gioco espresso. Ogni sua azione, anche la più banale, ha dato la sensazione di poter creare guai seri, ogni corner e ogni cross hanno sfiorato la rete o comunque messo in apprensione il maldestro avversario. I sardi hanno segnato 5 reti al Milan, due delle quali sono state annullate, una di esse per l’incauta deviazione di un loro giocatore che si trovava in fuorigioco (tipo ciò che rischiò Tomasson contro l’Ajax nel 2003). Il Milan l’aveva ribaltata ed era passato in vantaggio due volte grazie al talento di alcuni suoi solisti, ma non ha mai dato l’idea di essere in grado di resistere fino al novantesimo senza subire almeno un’altra rete. Troppe le praterie in mezzo al campo, troppi i cross comodi concessi, troppi gli avversari lasciati liberi in mezzo all’area.
Leao e Reijnders nettamente i migliori in campo per il Milan. Tutta la linea difensiva disastrosa, sia nel gioco aereo sia palla a terra; inguardabili Hernandez e Pavlovic ( e sono stato carino). Fofana non male, ma autore di una stupidaggine che ci è costata il primo pareggio. Unica nota positiva, l’esordio del giovanissimo Camarda: ti auguro buona carriera, ragazzo mio.
Fonseca ha, come ho sempre sostenuto, un compito complicato, così come lo ha avuto a suo tempo Stefano Pioli. Per le ragioni più volte qui enucleate. Lo rispetto molto, Paulo, come rispettavo il suo predecessore. Però la storiella che con il Real si gioca in un modo e con Cagliari in un altro non si può sentire. Si deve essere equilibrati contro ogni avversario, se si vuole vincere. Al di là delle stronzate commesse dai singoli giocatori, questa gara è stata preparata con i piedi. Credo che si possa affermare senza tema di smentita.
bah, devo dire che ieri sera era molto confusionari.
Frattesi non pervenuto, Barella troppo basso, Locatelli impreciso, Retegui mai servito, Bastoni né carne né pesce, Vicario reattivo come una pianta grassa.
Mi sono piaciuti Tonali, a tutto campo e in modo intelligente e Buongiorno.
3 reti francesi su calci da fermo, 2 di testa da Rabiot lasciato colpevolmente da solo soprattutto sul secondo gol. Altre 3 reti su palla inattiva anche nelle precedenti partite, se non sbaglio. E’ una questione da risolvere abbastanza in fretta.
E perdere in casa passando pure per secondi fa girare le balle comunque. Sciupata una buona occasione per fare un ulteriore salto. Peccato
notavo che contro la Francia, a Parigi eravamo sotto dopo una manciata di secondi dall’inizio, ieri sera a San Siro idem. Quasi come il Milan, eh
Non ho visto la Nazionale, confesso che non la vedo da un po’. Il calcio comincia a stancarmi, per ora il Milan no e non posso fare ancora a meno di vederlo e di soffrirci. Ma le altre partite mi annoiano, ho seguito Inter-Juve e quella non mi ha annoiato visto il risultato finale.
Ieri sera ho preferito andare al cinema a vedere “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, una storia (vera) struggente e che mi ha molto scosso.
eh ma ti sei scordato “finita la favoletta sinner”, scritto proprio così????
Facciamo un gioco: chi indovina l’autore del messaggio scritto il 9 luglio 2024 vince una salita gratis sul carro e una patente di tifoso di prima classe.
ahahahahah il nostro babbeo preferito! Ma vedo che sono 8 suoi adepti che apprezzano… ahahahahah
Risale a luglio, dopo le vittorie di Alcaraz al Roland Garros e Wimbledon. Non vedeva l’ora di sputare la solita sentenza da rosicone invidiosetto dalla sua cameretta…
Non vedo la nazionale da anni (qualche spezzone ogni tanto). Non so neppure da dove derivi questo disamore, però resta il fatto che non me ne frega più niente. Ripensandoci meglio, forse proprio la vittoria del 2006, dopo la sceneggiata inganno di calciopoli, Materassi, le maglie con palese richiamo ai colori neroazzurri, il pallone d’oro a Cannavaro, tutto questo penso sia stata la prima molla di disgusto che è scattata.
Sabato si riparte con un esamino facile facile. Vediamo se Fonseca e i nostri prodi dopo derby e Real completano il trittico.
Sinner lo tifo da quando aveva diciassette anni, ma anche lui non riesce a fare scattare in me l’emozione che ho provato con Nole e che tanti anni prima provavo con Pantani. È comunque qualcosa di sorprendente l’evoluzione che ha avuto soprattutto nell’ultimo anno. Fa delle cose terribilmente difficili con una facilità disarmante, come se fossero banali.
In genere però non mi piace il carro del vincitore troppo affollato, tranne quando è quello del Milan.
Con il tweet del coglione sto ridendo ancora. Ma come si fa a essere così? Mi fa quasi pena.
Come vedi marcovan io sono molto più selettivo. Posso aggiungere a quei due di prima (che sono arrivati a commuovermi con lacrime vere, non solo per le loro imprese) che da ragazzino tifavo Adorni e Benvenuti, poi crescendo Thoeni e Tomba e aggiungo Arthur Ashe.
Il fil rouge (e noir) però sapete tutti qual è.
Marcovan per i nomi che hai elencato grosso modo ho tifato anch’io.
Uno dei pochi da te elencati per il quale non facevo il tifo: Giuseppe Saronni, io ero per Francesco Moser.
Prima ancora per Gimondi e non sopportavo Merckx, che poi ho apprezzato in futuro.
Su tutti, parlando di ciclisti Marco Pantani, che solo a scriverlo mi emoziona ancora.
Nel commento di ieri ho citato Materazzi, oggi leggo una sua intervista al Corriere della Sera dove tra l’altro dire «Quell’episodio non sarebbe mai dovuto accadere. Nella tensione di quella finale di Berlino, tra i battibecchi e gli insulti, Zidane mi offrì la sua maglia e io dissi di no e che avrei preferito sua sorella. Allora lui si è voltato e ha reagito come tutti ricordano. Non ho mai più rivisto Zinedine». Confermato, una merda d’uomo.