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Non ho visto la prima amichevole statunitense del Milan, impegnato la notte scorsa contro il Manchester City. Chi ha avuto l’ardire di tirare dritto fino alla fine narra di una certa fragilità difensiva ma anche, nel complesso, di una buona gara da parte nostra. Di un gioco molto differente rispetto a ciò a cui eravamo abituati nel recente passato. Un gioco più fluido, ordinato, fatto meno di verticalizzazioni e più di possesso palla. Descritto così, sembrerebbe il tipo di gioco che più mi piace. Inoltre si è vinto, per quel che può contare. E un po’ conta, a dire il vero, anche se soltanto un po’: vincere fa sempre bene, è sempre meglio che perdere e giova al morale, l’importante è tenere bene a mente che il City della notte scorsa non era il vero City e il Milan non era il vero Milan. Interessanti in senso positivo, stando sempre a quanto ho letto, le prove del giovanissimo portiere Torriani, del gioiellino Liberali, di Chukwueze e di Saelemaekers. Male invece sono state giudicate le prestazioni di Tomori e Calabria.

Nel frattempo la lunga attesa continua. Il mercato rossonero è, nel momento in cui scrivo, fermo all’acquisto di Alvaro Morata e alle cessioni di Daniel Maldini e Jan-Carlo Simic. Se a ciò aggiungiamo le partenze di Simon Kiaer e Olivier Giroud, oltre ai ritorni di qualche impresentabile zavorra per fine prestito, possiamo tranquillamente affermare che in questo momento, rispetto alla scorsa stagione, il Milan è meno forte. Inoltre pare che Malik Thiaw possa essere il prescelto di quest’anno per fare cassa. Non amo questo modo d’agire, ma ormai sappiamo come stanno le cose e, piuttosto che uno dei tre big, molto meglio lui: giovane e promettente finché vogliamo, ma proveniente da una stagione per lunghi tratti imbarazzante. Fra le estenuanti — e in alcuni casi all’apparenza grottesche — trattative in corso, oltre al solito Fofana c’è quella per il centralone serbo Pavlovic. Di lui ricordo l’importante struttura fisica e la sorprendente velocità, ma ricordo anche le quattro pappine che abbiamo rifilato due anni fa alla sua squadra, con lui pilastro della difesa. È anche vero che all’epoca il difensore del Salisburgo era ancora un acerbo ventenne, mentre attualmente è titolare inamovibile della sua nazionale, nella quale vanta già ben 38 presenze.

Comunque sia, anche se seguo tutto abbastanza distrattamente, riesco lo stesso a percepire una certa confusione nel nostro modo di operare. Furlani ha recentemente dichiarato che lui e il resto della banda hanno molta pazienza e idee chiarissime. Sarà. Sul primo punto posso pure concordare, ce ne siamo accorti tutti, sul secondo c’è qualche dubbio in più. Questo non significa che il Milan, al 31/08, sarà ancora in questa situazione; è bene specificarlo, altrimenti beccarsi del disfattista è un attimo. Significa semplicemente ciò che ho scritto all’inizio, ovvero che, per il momento, a poco più di due settimane dall’esordio in campionato contro il Torino, siamo meno forti dello scorso anno, mentre le presunte rivali per il titolo — o più realisticamente per un posto in Champions — sembra si siano rinforzate e non abbiano intenzione di fermarsi. Chi vivrà vedrà.

102 commenti su “Una buona vittoria e un mercato che non decolla

  1. Quotazione Kalulu: cifra e modalità ridicole per quanto fatto in campo dal giocatore, visto che a malapena ventenne o poco più ha vinto un campionato da titolare di una difesa che non prendeva gol, e fino all’infortunio (grave) non è mai uscito dalla formazione-tipo. Ma ridicola anche in paragone alle cifre che girano per qualsiasi mezzo giocatore che faccia sei mesi buoni (anzi sei partite buone di fila) in Serie A o all’estero; la fretta con cui il Milan accetta le peggio condizioni di vendita mi mette sempre il tarlo che in cassa, semplicemente, l’acqua “vera” sia poca e la papera non galleggi.
    Non capisco poi quale sia il vantaggio a bilancio e/o di liste come dice Silvestrin di svendere Pierino – che sai cosa può dare in campo e puoi sperare di riportare ai suoi livelli anche solo dandogli fiducia, come è stato sufficiente per il Bologna dare fiducia a Salamella per rivitalizzarlo – per portarsi in casa il Carneade Royal a suon di milioni, che è pure una incognita totale per rendimento e per adattabilità alla Serie A.

  2. Ibra, letto le sue ultime dichiarazioni, ancora preferisco ignorare ciò che dice, perché se invece dopo la lettura dovessi giudicare… ho amato troppo questo giocatore e riesco ancora a trattenermi… ma mi sa che sono al limite

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