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Si conclude un anno che difficilmente il cacciavite dimenticherà. Per come è cominciato, con una serie di sconfitte umilianti e difficilmente decifrabili; per ciò che è avvenuto nella sua metà, con la scomparsa di Silvio Berlusconi e il quasi concomitante ribaltone societario voluto da Red Bird; per la cessione di un giovane e promettente giocatore, milanista dalla culla, sul quale i tifosi si erano fabbricati un mare d’illusioni; infine per l’andamento generale della squadra, sul campo e in infermeria. Un anno assurdo, nel quale il Milan ha battuto il poco lusinghiero record personale di reti subite e di infortuni muscolari, un anno nel quale si è ottenuta una splendida semifinale di Champions League dopo un’infinità di tempo, sporcata però prontamente dalla umiliante eliminazione nel doppio euroderby. Un anno nel quale si è avuta la netta e amara sensazione di avere spiccato un balzo indietro nel tempo, quando si arrancava sul campo mentre fuori da esso vigeva una interminabile e snervante confusione societaria, causata totalmente da una proprietà interessata a tutto fuorché a vittorie e trofei.

Non è stato soltanto questa sciagura il 2023, a onor del vero. Dipende dai punti di vista, e all’interno della nostra tifoseria di punti di vista ce ne sono tanti.

Secondo i tifosi contabili — che un tempo per fortuna non esistevano — quest’anno è stato una goduria: bilancio chiuso in attivo dopo secoli e buone prospettive anche per il prossimo grazie alla cessione di Tonali; come conseguenza, mercato estivo  scoppiettante e all’apparenza di qualità. Ammetto di essermi lasciato pure io abbagliare un po’ da questi aspetti a un certo punto, specie dopo i primi buoni risultati in campionato. Inoltre, nonostante tutto, forse anche sbagliando, continuo a pensare che molti dei giocatori acquistati siano di buona-alta qualità (Chukweze compreso), ma che purtroppo siano male utilizzati, nonché frenati fisicamente e psicologicamente dall’incredibile serie d’infortuni.

Dal punto di vista dei tifosi odiatori (o haters, come dicono i giovani), il solo licenziamento di Maldini è stato più o meno come un trofeo da porre in bella mostra in bacheca; non dico come un’ottava CL o una seconda stella, ma come una Coppa Italia sì. Per questi tizi perennemente sarcastici su garante, Ibiza e De Ketelaere, con Furlani il bocconiano poliglotta, Moncada il nerd timido ma geniale e Pioli il coach on fire in vena di esperimenti tattici bizzarri, il Milan avrebbe sicuramente spiccato il volo. Avrebbe alzato quell’asticella che uno come Paolo Maldini, vincitore di 5 Champions, 7 scudetti più uno da dirigente operativo, non sarebbe mai riuscito ad alzare. In questo secondo caso non mi sono mai lasciato abbagliare, nemmeno per un secondo.

A proposito degli errori di Maldini o presunti tali: si possono avere mille opinioni sull’argomento, d’altra parte non tutto è filato per il verso giusto da un determinato momento in poi, e io stesso non avrei difficoltà a elencarne alcuni di questi errori dell’ex DT. A me però una parte dell’accaduto sembra molto chiaro, ed è stato confermato da Paolo stesso nella recente, scomodissima intervista rilasciata a La Repubblica: Il budget a volte spariva”. Budget che, aggiungo io, è poi apparso molto corposo una volta tolta di mezzo la sua iconica — e perciò ingombrante per qualcuno — presenza. Il licenziamento di Paolo Maldini non è stato altro che uno squallido regolamento di conti, rimandato di un anno soltanto per la conquista  di un inatteso quanto importante trofeo. Chi pensa che questa operazione sia stata effettuata per il bene del Milan è gravemente fuori strada: gli errori sono fisiologici in ogni mestiere, ma se chi dovrebbe darti una mano ti mette invece i bastoni tra le ruote per liberarsi di te, è molto più probabile che  tali errori aumentino senza che tu possa farci granché. Liberissima una proprietà di fare le proprie scelte, liberissimo io di definire grandissime stronzate tali scelte. Ebbene sì, non mi è ancora passata e credo proprio mai mi passerà

Chiudiamo il 2023 e passiamo agli auspici per il 2024. In questo momento siamo in crisi di risultati, decimati da una epidemia di infortuni gravi che sembrano non avere mai fine, guidati da un allenatore a fine ciclo da un anno e mezzo abbondante, attualmente sotto esame da parte della società (anche se non ufficialmente) e inviso a gran parte della tifoseria — quella milanista intendo, le altre, media compresi, non sembrano dello stesso avviso. E’ complicatissimo in questo momento vedere tonalità cromatiche diverse dal grigio scuro, ma tanti anni di passione calcistica mi hanno insegnato che talvolta, senza un motivo apparente, in questo strambo sport tutto può cambiare in tempi brevi. Dopotutto, siamo ancora in zona Champions e in una coppa europea, seppure di seconda fascia. Per cui mi auguro ovviamente un 2024 diverso da quello che l’ha preceduto. Non sto parlando di trofei, quelli non sono mai garantiti, ma c’è modo e modo di vincere o perdere. Spero semplicemente di ritornare a vedere la mia squadra giocare a calcio. Attaccare in tanti modi, oltre all’uno contro uno: crossando, tirando dal limite, su calcio piazzato, cose così. Difendere con compattezza, di squadra, senza essere costretta ad affannosi ripiegamenti una volta persa la palla. Vorrei vedere i giocatori passarsela, quella palla, anche nella metà campo avversaria oltre che nella propria. E i nostri terzini fare i terzini, i centrocampisti i centrocampisti e gli attaccanti gli attaccanti. E vorrei vederli tutti quanti infortunarsi nella media fisiologica: la vicenda è oggettivamente assurda, e ancora più assurde sono le difese dell’indifendibile che ancora sono costretto ad ascoltare e leggere. Infine vorrei una proprietà e una dirigenza diverse da queste: fenomeni a fare di conto, ne convengo e in parte me ne compiaccio, ma la mancanza di tatto e l’ignoranza in materia di Milan finora dimostrate sono state francamente imbarazzanti.

Buon anno a tutti.

 

10 commenti su “Buon 2024

  1. Grazie boss. Auguri di cuore anche a te e a tutti i frequentatori naturalmente.
    Ho la sensazione che il 2024 sarà sicuramente positivo per i nostri colori, se poi dovessimo vincere qualcosina anche se fosse solo la Coppa Italia, va benissimo.
    Sarebbe bello che arrivassero nuovi acquirenti con voglia di investire sul serio. Questo sarebbe per noi un grandissimo regalo.

  2. Auguri a tutti noi rossoneri dentro.
    Mi è piaciuta la positività di Danilo e vorrei farla anche mia. Lui pensa anche alla Coppa Italia, poi però mi chiedo a chi metteremo in campo dopodomani contro il Cagliari.
    Questa sera non pensiamoci. Vado a tavola a festeggiare.

  3. Auguri a tutti ragazzi!
    Nonostante sia infuriato per la situazione del nostro Diavolo cercherò di distrarmi almeno stanotte…

  4. “Budget che, aggiungo io, è poi apparso molto corposo una volta tolta di mezzo la sua iconica — e perciò ingombrante per qualcuno — presenza. Il licenziamento di Paolo Maldini non è stato altro che uno squallido regolamento di conti”
    Su questa frase non posso non fare una domanda a marcovan: per chi era ingombrante la presenza di Maldini?
    Io sto pensando che a Cardinale, appena arrivato, forse è difficile pensare che gli risultasse ingombrante prima ancora di incominciare a lavorare. Quindi sorge il sospetto che Paolino non risultasse comodo a qualcuno che era già dentro la società. Non so, ma la sensazione che quel qualcuno abbia remato contro un po’ ce l’ho in testa. Il difficile è capire chi.

    Ancora buon anno!

  5. Io sto pensando che a Cardinale, appena arrivato, forse è difficile pensare che gli risultasse ingombrante prima ancora di incominciare a lavorare. Quindi sorge il sospetto che Paolino non risultasse comodo a qualcuno che era già dentro la società. Non so, ma la sensazione che quel qualcuno abbia remato contro un po’ ce l’ho in testa. Il difficile è capire chi.

    @giustiziere, infatti dalla sua recente intervista si evince che il problema non fosse tanto con Cardinale quanto con Furlani, Scaroni, la corrente Elliottiana in genere. Elliott avrebbe voluto silurarlo già a maggio 2022, Maldini stesso ha menzionato nell’intervista il rinnovo di contratto avvenuto alle 22 dell’ultimo giorno di contratto utile, sono sicuro che se non avessimo vinto lo scudetto il rinnovo non sarebbe avvenuto e Maldini e Massara sarebbero stati fatti fuori già un anno e mezzo fa

  6. Per il 2024 non mi faccio aspettative sul Milan, per non rimanere deluso. Quello che verrà, verrà. Spero solo che finisca questa emorragia di infortuni, davvero insopportabile.Intanto, grazie agli scienziati del calendario, domani già scendiamo in campo per la coppa Italia… Domani inizia ufficialmente la sessione invernale di mercato, mai come quest’anno per noi sarà una sessione di riparazione. Ai gap con i quali avevamo concluso la sessione di mercato estiva si sono aggiunte le urgenze dovute agli infortuni dei tre difensori centrali titolari a disposizione, tanto che in questo momento la necessità di un vice Giroud passa improvvisamente in secondo piano. Dovrebbe essere scontato il ritorno di Gabbia, un palliativo per mitigare l’emergenza, non certo una soluzione, ce ne vuole almeno uno forte di DC, cosa che andrà semplicemente anticipata rispetto a giugno quando dovremo sostituire Kjær. Per me è prioritario l’arrivo di un terzino sinistro, leggo che per Miranda non si voglia anticiparne l’anticipo, e aspettare di prenderlo a parametro zero a giugno, scelta molto rischiosa perché per risparmiare 3-4 milioni di conguaglio in questa sessione di mercato dovremo continuare per metà stagione con Florenzi come riserva di Theo. Mentre Furlani si lamenta dell’abolizione del decreto crescita, facendo capire che questo influirà sul mercato, l’inda prende il sostituto di Qaudrado, che ne avrà per almeno tre mesi, addirittura pagandolo nonostante per l’Intelligencija rossonera stiano per fallire (sono ironico)

  7. L’Atalanta che ha indisponibili Toloi, Palomino e Scalvini ha già chiuso per l’arrivo di Hien dal Verona, 8 milioni più bonus. L’Atalanta…

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