9 5 minuti 12 mesi

Chi era presente allo stadio ha narrato di strana atmosfera, di atteggiamento complessivo del pubblico decisamente più freddo rispetto agli anni passati. Non ho difficoltà a crederci: io stesso, a oltre 300 chilometri di distanza, al calduccio, stravaccato sul divano, ho fissato lo schermo di fronte a me con una smorfia dipinta sul volto per tutti i 98 minuti di gara. Una smorfia di diffidenza mista a disgusto. Sono ormai provato da questo Milan, detto francamente. E ancora più sono provato dall’onere di essere costretto scrivere sempre le medesime cose alla fine di ogni partita.

E’ stato il solito Milan. Senza gioco, aggrappato alle intuizioni e al talento dell’unico solista offensivo sopravvissuto all’ennesima epidemia muscolare che ogni maledetto anno si accanisce contro di noi. Un primo tempo noiosissimo, dove però il Milan ha mostrato qualcosa in più rispetto all’avversario, meritando tutto sommato il vantaggio, giunto grazie a un rigore sacrosanto procurato da Theo e da lui stesso ben calciato. Un secondo tempo più vivo, per merito della Fiorentina e, purtroppo, demerito del solito narcolettico Diavolo dei secondi tempi, sempre inspiegabilmente troppo sbilanciato in avanti pur trovandosi in vantaggio, sempre disordinato, distratto, pericoloso per se stesso e quasi niente per l’avversario. La Viola avrebbe meritato ampiamente il pareggio, per il gioco espresso nella seconda frazione, per l’atteggiamento mostrato e soprattutto per le occasioni create, l’ultima delle quali clamorosamente sventata da un superlativo e fortunato Magic Mike.

Le solite scuse non reggono più. Siamo massacrati dalle assenze, è verissimo, ma  la netta sensazione è che il materiale rimasto a disposizione del coach possa fare comunque molto meglio di così. Cambiano gli interpreti, la musica è sempre la stessa. La ricerca febbrile delle giustificazioni lasciamole  a Mauro Suma. Il quale mi è pure simpatico, beninteso: quando le vicende milaniste vanno per il verso giusto dà una carica senza eguali con le sue telecronache e i suoi interventi nelle reti private  a perorare la causa rossonera. Tuttavia, allorché le cose cominciano ad andare male il buon Maurone, pur restando simpatico, diventa un tantino più sgradevole, negando l’evidenza, difendendo l’indifendibile, attaccando chi giustamente critica, assegnando arbitrariamente patenti di tifo. Ecco, a me basta e avanza l’originale, degli imitatori ne ho piene le tasche.

Mi tengo ben stretti i tre preziosissimi punti. L’Atalanta ha perso, il quinto posto è al momento a sei punti e — considerando i guai che stiamo passando — è tutto grasso che cola. Bisognerà però imprimere una svolta alla stagione, altrimenti non si andrà lontano.

L’arbitraggio è stato istruttivo: dopo ‘fuorigioco geografico’ abbiamo scoperto una nuova locuzione facente parte del regolamento calcistico, ovverossia l’affascinante ‘fallo genuino’. Non si finisce mai d’imparare, specialmente quando al Milan viene inspiegabilmente negato qualcosa. Continuo a domandarmi come possa Parisi avere dato l’impressione ad arbitro e VAR di volere e potere colpire la palla da quella distanza con Theo in mezzo, ma vabbe’, difficilmente troverò risposta. Attendiamo con ansia episodio analogo in altri campi, per vedere quale decisione verrà presa.

Pulisic è stato il più pericoloso, per lo meno finché è rimasto in campo; uscito lui,  sono calate le tenebre dalle parti di Terracciano.

Mike ha salvato  il risultato mettendoci in senso lato la faccia, e in precedenza uscendo a terra su Beltran. 

Theo  si è esibito negli abituali alti e bassi. Bisogna però riconoscere che gli alti sono stati rimarchevoli: rigore procurato e realizzato, palla al bacio per lo spreco sanguinoso di Jovic.

A proposito di Jovic, devo dire che il serbo non mi è dispiaciuto, al di là dell’ottimo assist per Theo in occasione del rigore. Certo, quel raddoppio incredibilmente fallito pesa enormemente sulla sua valutazione finale.

L’impiego del giovanissimo Camarda non mi ha trovato d’accordo, ma mentirei se dicessi che il suo ingresso in campo, i cori a lui dedicati, il suo sguardo sognante verso gli spalti e i suoi sorrisi, non mi abbiano emozionato positivamente.

Pioli puntualmente non on fire. Ciò nonostante continuo a ritenere che, a meno di clamorosi tracolli, si debba proseguire con lui fino a giugno; se lo merita dopotutto, inoltre cambiare in questa stagione porterebbe più danni che benefici. Poi però stop.

 

 

9 commenti su “MILAN-FIORENTINA 1-0

  1. Partita sofferta come previsto e vinta come francamente stentavo a sperare, viste le premesse.
    Probabilmente i viola avrebbero meritato il pareggio, ma è pur vero che Maignan ha fatto un’unica (prodigiosa) parata, mentre il loro portiere ha sventato almeno 4 volte i nostri attacchi.
    Credo altresì che la squadra fosse già con la testa a martedi (che quella è una partita senza appelli perchè se non vinciamo siamo fuori).
    Portiamoci a casa i 3 punti e il fatto che abbiam finito la partita senza neppure un infortunato.

    THEO : Rigore, gol, assist per Jovic. Gli perdono un paio di (solite) svagatezze difensive
    MAIGNAN : parata prodigiosa nel finale e uscita ancor più prodigiosa a metà secondo tempo
    TOMORI: molto concentrato anche ieri

    JOVICE : impresentabile a questi livelli
    CHUKU : pesce fuor d’acqua
    LOFTUS : da lui mi aspettavo qualcosa in più

    Pioli : sul piano del gioco si poteva fare di più, comunque ho apprezzato l’applicazione e la concentrazione difensiva per tutti i 90 minuti, cosa che ci capita raramente

  2. Sottoscrivo il post. Non sono in animo di scrivere e vivo gli stessi sentimenti descritti da marcovan.
    Prendiamoci i tre punti sperando che qualcosa cambi.
    Maignan, come di dice, ci ha messo la faccia e non è un colpo di fortuna come molti hanno detto. Piuttosto prendiamo sempre gol, questa volta è andata di lusso, su corner con spizzata sul secondo palo. Sarà il caso di studiarla questa cosa? Da non sottovalutare che Mike ha giocato con 38,5 di febbre.
    L’ennesimo esilio in panchina di Adli prima o poi dovrà essere spiegato.

  3. ⭐️⭐️⭐️Maignan, ieri l’ha praticamente vinta lui con due interventi prodigiosi. Ho letto che è sceso in campo con 39 di febbre, non so se crederci, se così fosse, sarebbe da dieci stelle.
    ⭐️⭐️ Thiaw, oramai sono rimasti solo lui e Tomori come DC, sempre concentrato, tranne 1-2 occasioni
    ⭐️ Tomori, come per il compagno di reparto.
    Tre bidoni a Jovic, un autentico pacco, anche se la sponda per Theo mi aveva illuso
    Pioli pollice su, alla fine, nonostante le defezioni, delle quali c’è da dire molte causate dal suo staff, la porta a casa. Il rischio di far esordire un quindicenne sull’1-0 non me lo sarei mai preso, anche se si tratta molto probabilmente di un predestinato, ha perso una palla nella nostra metacampo dalla quale la Fiorentina per poco non ne approfittava, non oso nemmeno immaginare che sarebbe successo se avessero pareggiato, e anche lo shock per il ragazzo

  4. Dopo la partita di Lecce pensare al Milan, anzi all’attuale società Milan avevo nausea. Ma sono malato ed innamorato del Milan per cui ieri sera mi sono seduto col plaid davanti al mio maxi schermo in attesa di buone nuove e confesso, sperando di assistere allo storico esordio di Camarda.
    I primi 20 minuti non abbiamo mai tirato in porta, poi ci ha pensato Pulisic, secondo me il migliore del primo tempo e in generale di tutto il Milan assieme a Mike.
    Nella ripresa troppa sofferenza e anche se non in modo ansioso, mi aspettavo di vedere da un momento all’atro il gol del pari viola.
    Pulisic – assieme a Loftus il miglior acquisto estivo.
    Maignan – sono finiti e da un pezzo tutti gli aggettivi per questo meraviglioso portiere. Godiamocelo finché possiamo.
    Theo – i primi 20 minuti sembrava distratto e senza alcuna voglia di giocare. Infatti ha perso un pallone molto velenoso in area nei primi minuti. Poi è venuta fuori la sua classe toccando l’apice con il procurato e realizzato rigore della vittoria.
    Ottima prova dei due centrali e devo dire che anche Pobega, al contrario dell’ultima partita non i è dispiaciuto.
    Jovic – neanche a me stava dispiacendo, ma se uno è centravanti un gol del genere non lo puoi sbagliare altrimenti cambia mestiere.
    Chuku – ho ancora speranze per questo ragazzo. Forse ha solo bisogno di più fiducia e di più minutaggio. Nella ripresa non è stato così scandaloso come nel primo.
    Pioli – ormai sono un iscritto al Club #pioliout . Doveva essere cacciato dopo il derby oppure 15 giorni fa al massimo. Non lo hanno fatto perché in società hanno il braccino corto per cui sono rassegnato a tenermelo fino a giugno. Il mio on-fire lo riavrà se vincerà il derby di ritorno.

  5. non l’ho vista causa una graditissima cena tra vecchi amici, ma ho guardato gli highlights.
    Sull’azione del rigore Parisi doveva essere espulso e basta, la dinamica è indubbia, la chiara occasione da rete altrettanto e Thiaw è stato messo fuori giustamente in un’azione simile, per giunta fuori area e comunque molto più lontano dalla porta.
    Le chiacchiere di giustificazione degli arbitri ormai sfiorano il ridicolo, le peggiori battute da cabaret, aver tirato fuori dal cilindro il fallo “genuino”, dopo il fuorigioco “geografico” di Giroud mi fa pensare che siamo diventati una sorta di ricercatori di dinamiche di gioco in cerca di definizione.
    Ora mi aspetto il fallo laterale “biologico” o la rimessa da fondo campo “pacciamato”.
    Tutta roba valevole solo con noi, poi con gli altri incontri si tornerebbe alla meno che mediocre normalità.

  6. Ora mi aspetto il fallo laterale “biologico”
    Nel secondo tempo il guardalinee sotto le telecamere ce ne ha sbandierati due a noi.

  7. Domani è forse la partita più importante di questo inizio stagione. È una vittoria che non solo potrebbe garantire la qualificazione agli ottavi, e quindi più introiti per questa stagione, ma anche e soprattutto la partecipazione al primo mondiale per club nel 2025, che garantirà ricavi stimati tra i 50 e 100 milioni. Molti si chiedono, ecchissene se poi non vinciamo… mettiamola così, o almeno cosi mi sono fatto una ragione: ogni bilancio in attivo e crescita dei ricavi ci ci avvicina alla cessione a una proprietà con reali ambizioni di primato

  8. Il problema, Ste, è che ai vertici si esulterebbe per il traguardo stagionale raggiunto: Mondiale per Club 2025. La stagione sarebbe considerata CONCLUSA, in attesa che l’uccellino rosso probabilmente non saldi il debito per poi rifare lo stesso giochetto con i prossimi acquirenti (che forse prenderanno come sempre “a debito”). Cosa spinga i compratori a prendere il Milan “a debito” (e che debito!), rischiando di rimanere con un pugno di mosche, resta un mistero che non ci è dato sapere, non abbiamo assolutamente diritto a chiedere spiegazioni a tal proposito. Stagione conclusa con un festeggiamenti per aver passato il turno e aver preso il pass per il Mondiale 2025, Seconda Stella all’ Inter, lotta per il quarto posto a noi che tanto se arriviamo quinti o sesti CHISSENE, in un anno e mezzo siamo al Mondiale sicuramente, e calcio da coach fino alla nausea. Non dico di tifare Borussia, ma la paura di tutto ciò non mi farà esultare liberamente in caso di vittoria domani.

  9. Il problema, Ste, è che ai vertici si esulterebbe per il traguardo stagionale raggiunto: Mondiale per Club 2025

    Sì, @Nico, quello che dicevo nel precedente commento purtroppo è su un orizzonte temporale che va oltre questa e anche la prossima stagione. Bisogna che il fatturato cresca, e che i bilanci si chiudano in attivo – tradotto, si può spendere a patto che i costi siano minori dei ricavi – per almeno questa stagione e la prossima, sarebbero tre anni consecutivi di bilanci in attivo, e presumibilmente nel 2025 sarà tutto definito per lo stadio. Guarda caso, nel 2025 Cardinale dovrebbe aver chiuso il debito con Elliott. A quel punto, il milan diventa appetibile per un compratore serio, con un piano industriale e commerciale, non un mero speculatore, solo a quel punto potremo alzare le nostre aspettative. augurarsi che si perda col Dortmund, a parte che mi verrebbe impossibile, va proprio contro tutto questo, rischia solo di mantenere il Milan nelle mani di uno speculatore spilorcio che deve andare a piangere i soldi da qualche altro investitore

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