Ritengo superfluo riassumere quanto accaduto stasera a San Siro. E badate bene, non si tratta di un’abile mossa da parte mia per evitare di descrivere lo scempio cui siamo stati obbligati ad assistere nostro malgrado, si tratta bensì di volere evitare inutili perdite di tempo a chi scrive e, soprattutto, a chi legge. A chi volesse masochisticamente sapere come sono andate le cose, consiglio di andarsi a rileggere i racconti dei quattro derby precedenti a questo. Qualche protagonista è cambiato, ma l’andamento di quelle gare è stato pressoché identico: Inzaghi contro Pioli, il primo che mette regolarmente nel sacco il secondo, gol che viene incassato quasi subito e partita in discesa per i neroazzurri, liberi di scorazzare indisturbati per le vaste praterie da noi generosamente concesse. Punto e basta. E siamo seri, non può trattarsi soltanto di qualità degli uomini a disposizione. L’Inter è forte e collaudata, lo sappiamo, ma non così più forte e collaudata rispetto a noi da aggiudicarsi la bellezza di cinque derby consecutivi in ciabatte, segnando un fottio di reti e subendone la miseria di uno. In questa occasione, a livello numerico è andata pure peggio. A me hanno sempre insegnato che, se dopo numerosi tentativi una strada è oggettivamente sbagliata, occorre imboccarne un’altra. Proseguire pervicacemente per quella abituale ma sbagliata è segno di stupidità, oppure di cieca testardaggine: due gravi difetti nell’ambito di qualsiasi professione, non soltanto di quella di allenatore calcistico. O, per meglio dire, di Coach.
Non mi va neppure di stilare l’elenco dei migliori o dei peggiori: perdonatemi, non saprei da dove cominciare. I grandi giocatori di solito non prendono così tanti sonori schiaffoni, a prescindere da chi li allena e mette in campo. Mentre i grandi allenatori non riducono un rovescio simile a pochi dettagli di differenza, come se tutti quanti avessimo assistito a una gara equilibrata; e in casi simili chiedono scusa, i grandi allenatori, ci mancherebbe pure che si fosse perso apposta.
La chiudo qui, una sconfitta era preventivabile e l’avrei pure digerita se subita con diverse modalità, ma una disfatta così no, spiacente, non ho più lo stomaco di un ventenne. Sono profondamente deluso, per farmela passare occorrerà tempo e, soprattutto, un improbabile filotto di cinque o sei vittorie consecutive. Meglio ancora se sette od otto.
Sempre forza Milan, ovviamente, oggi più di ieri.
56 commenti su “INTER-MILAN 5-1”
I commenti sono chiusi.
I motivi sono tanti
Le caratteristiche dell’Inter e il suo gioco sono uno dei motivi
Enfatizzare una presunta grandezza interista e’ ridicolo
Credo che mi capite male e questa cosa diventa fastidiosa
Non aggiungo altro
Ma ripeto
L’ infantile disfattismo in alternato ad altro infantile entusiasmo e’ peggio del trollismo
Con questo mi taccio oer non diventare sgradevole
Jtura, certo ok i motivi per cui può arrivare un risultato sono tanti, certo a volte anche causati da episodi casuali, ma se c’erti risultatati si ripetono invece con continuità forse non sono casuali ma risultati frutto di una logica reale ed evidente… in questo caso dal “gioco”
Jtura, non è che ti capiamo male, sei tu che spari una quantità immane di ca…ehm, di cose senza senso.
Come si fa a dire impunemente che l’inter ci batte costantemente da 2 anni per culo? Per piacere, su.
Enfatizzare una presunta grandezza interista e’ ridicolo
Perdonami Jtura, qui nessuno enfatizza, però ci sono dei dati oggettivi che non si possono negare.
L’altro ieri avevo riportato il bilancio degli ultimi cinque anni dei derby e con quello di ieri adesso il dato è questo 3 vinti, 12 persi, 2 pareggiati, 13 gol fatti, 35 subiti.
Tralasciamo i rapporti di forza tra noi e loro prendiamo dei dati più generali. Nello stesso periodo in campionato l’Inter è la squadra che ha fatto più punti 398, seguita dalla Juve 393 (383 senza penalizzazione) Napoli 387 e poi Milan con 369. Mi rode enormemente il culo e anche di più, ma queste merde (perchè in ogni caso continuo a chiamarli così) negli ultimi cinque anni hanno fatto meglio di tutti.
Se le regole legali fossero rispettate questi qua non avrebbero potuto neppure iscriversi a un campionato? Probabile, ma siamo un Paese dove a dei farabutti abituali gli si perdona quasi tutto perchè senza di loro l’economia del calcio va a rotoli e quindi lo si fa anche per questi qua che, ma guarda un po’, proprio circa cinque anni fa hanno preso il più bravo della banda bassotti.
Vuoi metterla in questo senso? Allora hai ragione, ma sul piano più squisitamente del calcio purtroppo, ripeto, purtroppo sono più forti di noi.
Prima ho girato per qualche minuto su quel coacervo di persone pseudo teniche in camicia (con Marocchi in testa) che stavano letteralmente prendendo per il culo Pioli. Per quanto sia criticabile, e lo è abbondantemente, certe gogne mi fanno schifo.
bah, ho ancora le palle che girano ma tant’è.
Le parole di Pioli a fine partita, mi spiace, ma sono fuori luogo. E’ logico che non vuoi certamente perdere ogni volta che giochi contro di loro, ma una cazzo di autocritica te la devi fare.
Ridurre tutto a una questione di culo è imbarazzante, non lo accetterò mai. I numeri sono impietosi e non possono essere frutto di fortuna e basta.
Penso che Pioli, anche per il nuovo ruolo che occupa e le relative responsabilità, non debba permettersi di venirmi a trollare con i 4 minuti di possesso palla o i 70 minuti ecc. ecc. Piuttosto taci, che è meglio.
Ciascuno ci ha messo del suo nella tranvata di sabato, ora voglio più umiltà e voglia di fare bene, meno chiachiere e più fatti.
Non so se il Newcastle è più forte di noi o meno, so che giochiamo in casa e dobbiamo voltare pagina subito.
Certi assetti tattici, vedi Calabria e Hernandez (che non ha perso certi vizi e lo sto ridimensionando) a fare i centrocampisti aggiunti, possono andar bene in certe partite, non in tutte. E qui non c’entra il culo degli avversari.
Jtura non ha torto: la sorte ha un ruolo essenziale nella forza e nei risultati dell’inter attuale.
Tuttavia la sorte non è cieca, aiuta chi usa il cervello e Inzaghi nel 2023 l’ha usato molto meglio di Pioli.