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Il mondiale in corso di svolgimento è snobbato da molti per l’assenza della nostra nazionale, per l’aberrante collocazione nel calendario stagionale e per motivi etici. Personalmente qualcosa ho visto e qualcosa continuerò a guardare fino alla fine, pur con molto meno trasporto del solito rispetto a questo tipo di manifestazioni; tuttavia, visto lo scarso interesse generale per l’argomento, approfitterò di questa  lunga pausa per parlare d’altro.

Qualcosa su San Siro. Posso comprendere il dolore che può provare un milanese appassionato di calcio, di qualsiasi età e di qualsiasi fede calcistica, all’idea di non potere assistere mai più a una partita a San Siro. Se poi mi metto nei  panni di un ipotetico boomer cacciavite milanese, quindi di un mio coetaneo, posso comprendere ancora meglio: il suo papà, che ora non c’è più o non è più in grado di accompagnarlo, ce l’avrà magari portato da bambino, narrandogli le gesta del Gre-No-Li durante il tragitto; questo mio coetaneo, in quello stadio, ci avrà vissuto momenti tremendi, quelli della doppia serie B, ma anche esaltanti che più esaltanti non si può, quelli del periodo berlusconiano. Posso comprenderlo perfettamente questo mio ipotetico coetaneo milanese, poiché, pur abitando a oltre 300 chilometri di distanza, quello stadio l’ho frequentato diverse volte anche io negli anni ottanta  e novanta. Principalmente per vedere il Milan, ovviamente, ma — lo confesso — in occasione di qualche match importante, pur di vivere quella magica atmosfera, grazie a un amico neroazzurro che sapeva tenere un segreto, mi imbucavo  nel pullman interista che partiva dalla mia città per poi accomodarmi in curva nord in mezzo al nemico. A San Siro ci andavo quando ancora non esisteva il terzo anello; ho visto giocarci Platini, Maradona, Rummenigge, Bergkamp, Mattheus, e naturalmente Van Basten, Gullit, Rijkaard, Baresi, Maldini e un sacco di altri  fenomeni, rossoneri e non, che evito di elencare altrimenti non la finirei più. E questi marziani li ho visti più di una volta in quel magico rettangolo verde, anche quando quest’ultimo era in condizioni pietose e per scorgerci del  verde  occorreva tanta, tanta fantasia. Anche un pezzo del mio cuore verrebbe sepolto dalle ruspe in caso di abbattimento dell’impianto, o comunque si sentirebbe solo e abbandonato in quella cattedrale nel deserto che diventerebbe San Siro in caso di trasloco delle due società. Tuttavia il bene del club deve essere al di sopra di ogni pur comprensibile sentimentalismo, e soprattutto della vuota retorica messa in scena attualmente dalla politica sull’argomento. Il Milan non deve e non può più aspettare i comodi altrui.

Ivan Gazidis si è accomiatato qualche settimana fa dai tifosi con un toccante video girato a Parco Sempione, nel quale ha ringraziato Milano, i milanesi, il Milan e i milanisti, esprimendo soddisfazione e gratitudine per quanto questo ambiente gli ha dato in un periodo della sua vita pieno di soddisfazioni, ma non sempre facile. Per quel poco che possa capirci, a me l’operato di Ivan Gazidis è piaciuto. La sua sfera di competenza era la parte finanziaria del club, ridotta dalle precedenti gestioni in condizioni pietose e da lui riportata a livelli quanto meno accettabili — peraltro con una pandemia mondiale di mezzo durante gran parte del suo incarico. A parte l’istintiva simpatia ispiratami dalla persona, del dirigente ho apprezzato la serietà, la competenza,  la capacità di comprendere i propri errori e l’umiltà di tornare sui propri passi (la vicenda Rangnick è stata qualcosa di straordinario). Si parla di un’esperienza caratterizzata da forti contrasti fra lui e Paolo Maldini: in certi casi è molto complicato distinguere la creatività mediatica dalla verità, specie quando c’è di mezzo il Milan targato Elliott, ma la sensazione è che qualcosa sia accaduto veramente, e non soltanto una volta o due. Comunque sia andata,  questi, chiamiamoli così, confronti, hanno di fatto prodotto una situazione generale favorevole e uno scudetto. Quindi, alla fine, chi se ne frega se i due non sono diventati amiconi. Buona vita dunque a Ivan. E buon lavoro al suo successore, il quarantatreenne Giorgio Furlani, milanese, milanista dal curriculum assai consistente ed ex uomo Elliott. Speriamo bene.

Pare che la Juventus non se la stia passando troppo bene, l’intero CDA si è improvvisamente dimesso in toto e anche i più sprovveduti di noi in materia sanno perfettamente che ciò non è affatto normale. Le inchieste che stanno riguardando la Vecchia Signora sono ben note da tempo, e ritenere che non ci sia correlazione fra esse e la rivoluzione gobba in atto è pura ingenuità. E’ scontato che ci saranno delle conseguenze; prevedere, ora come ora,  a quale tipo di conseguenze tali inchieste porteranno è impossibile, sia dal punto di vista penale sia da quello sportivo. Ovviamente le tifoserie sono di diverso avviso e si stanno cimentando in previsioni che variano dall’apocalittico all’ottimistico, a seconda dei colori d’appartenenza. Fosse per me gioirei e mi augurerei una sparizione della gobba dal panorama calcistico mondiale, ma come sempre preferisco non sbilanciarmi, essendo stato scottato troppe volte e avendo imparato che non conviene gioire troppo delle disgrazie altrui. Sai com’è, il ricordo di un Meani spuntato dal nulla a rovinarmi la festa è tuttora bello nitido,  e fa ancora un male cane.

69 commenti su “SAN SIRO, IVAN E LA JUVENTUS

  1. Mbappe è incredibile. Sembra una macchina calcistica impostata per eseguire perfettamente ogni operazione. È pazzesco come riesca a gestire una velocità altissima di corsa ed esecuzione, con tecnica impeccabile, SEMPRE facendo la scelta più intelligente. Il gol del 2-0 di ieri, meno spettacolare del 3-0, per me è sublime. Ha fintanto velocemente il tiro a rientrare sul secondo palo, e altrettanto velocemente ha sparato un missile terra-aria verso il primo palo. Siamo su livelli altissimi. Può scavalcare Messi e CR7 nella top10 di tutti i tempi. Può davvero competere con Pelé.

  2. ho visto il video di Ravezzani e mi sembra un discorso senza senso.

    Ci sono regole da rispettare per tutti quanti, se le infrangi paghi pegno. Non interessa chi sei, paghi e basta.

    Lo spettacolo va avanti lo stesso, dare ogni volta il salvacondotto a seconda del nome di chi froda non è producente.

    I gobbi se vengono ritenuti colpevoli devono pagare e basta, loro come tutti gli altri. Ed elementi in quella direzione pare ce ne sono già abbastanza, la credibilità dello sport sta soprattutto nel far applicare correttamente i regolamenti e nel punire chi, sempre secondo le previsioni nei regolamenti, trova percorsi non legali a discapito di altri e al solo scopo di trarre illeciti vantaggi. E che siano economici o sportivi non fa differenza.

    Quindi Ravezzani mi ha fatto perdere minuti nell’ascolto di un discorso inutile e molto da paraculo.

  3. Anche a me il video di Ravezzani sembra un cumulo di roba senza alcuna logica. Concordo con Ghost.

  4. Ragazzi, buona giornata

    Non so se interverrò ancora prima della ripresa del campionato e quindi ne approfitto per farvi anche gli auguri di buone feste.

    Un paio di pensieri su Sansiro, Ivan e Ladri.

    San Siro, fosse quello del 1920 , avrebbe anche un senso storico. Ora non vedo alcun motivo per conservarlo. Il fatto che siamo ancora a discuterne è un esempio del perchè l’Italia è un paese che perde colpi.

    Ivan: Un Grande. Probabilmente il miglior AD che abbiamo avuto come competenza e prospettiva. Se Galliani avesse avuto la sua capacità manageriale oggi saremmo al posto del Real Madrid come fatturato e valore del Brand.

    Juve: niente di nuovo. Esattamente come con calciopoli la cosa era sotto gli occhi di tutti. Valutazioni farneticanti – basta citare Muratore – che facevano ridere in ogni bar d’Italia.

    Purtroppo per fare queste operazioni servono dei complici. Dobbiamo ancora ringraziare Ivan che ci siamo allontanati da queste procedure truffaldine. Non credo che ne abbiamo mai fatto un uso smodato. Naturalmente i ladri faranno riferimento agli scambi del secolo scorso per tirarci in mezzo ma noi – questa volta – possiamo veramente metterci sulla riva del fiume e vedere che fine faranno.

    Purtroppo come fa capire subito Ravezzani “too big to fail ”

    A questo punto spero in una superlega. E dato che c’è una società che in 20 anni è stata coinvolta nelle peggiori truffe sportive ( doping farmaceutico, doping arbitrale e doping finanziario – con ciliegina il caso Suarez ) rimangano pure nella loro serie A del cavolo a vincere NNNNN scudetti mentre noi competeremo nell’Olimpo del calcio. Questa la mia speranza.

  5. Primo errore del Profeta Vostro Idolo (cioè io). Spagna fuori, la davo semifinalista. Rettifico. Ma cambia poco.SEMIFINALI, Argentina-Brasile, altro lato FRANCIA-PORTOGALLO. Finale, Brasile-Francia 3-1.

  6. Il video di Ravezzani lo ritengo da codice penale!

    Tra l’altro a causa di questo video, domenica a pranzo ho avuto una animata discussione con mio figlio (gobbo, per chi non ancora lo sapesse=, il quale affermava che non è giusto ma che diceva la verità. Va beh è sempre un gobbo in fin dei conti…

    NOI, inteso come Milan, abbiamo sempre pagato! Ricordo lo scandalo 1980, noi in B con la Lazio, Juve assolta per un Juve-Bologna per la quale i felsinei pagarono con 5 punti di penalizzazione ed un testimone chiave, sempre della partita sopra citata, la sera era arrivato a Milano e la mattina non c’era più in camera d’albergo, era bello che ripartito.

    2006 noi penalizzati con la stessa “colpa” né più né meno dell’Inter, ma quest’altri invece furono “beccati” dopo, quando era andato in prescrizione ma loro già avevano vinto 5 scudetti. Gli avessero almeno tolto quello “schifoso” del 2006…

    Alla fine, qualcosa troveranno contro di noi anche stavolta!

  7. Mamma mia questo Portogallo, hanno trovato anche il centravanti.. comunque grande Marocco, mai sopportati gli spagnoli con la loro presunzione di superiorità tecnica. Riguardo la gobbaglia, io firmerei anche per squalifica dalle coppe europee per un po’ di anni, per loro sarebbe una mazzata tremenda, difficile ipotizzare una retrocessione in B

  8. Danilo, uno dei miei due generi invece (gobbo fino al midollo) da questa cosa si è sentito talmente ferito e tradito che a detto che se arriveranno condanne pesanti smetterà di seguire il calcio. Poi tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare… però è davvero bastonato dalla cosa.

    Alla fine, qualcosa troveranno contro di noi anche stavolta!

    Mai dire mai, ma in questo caso abbiamo la fortuna di essere in mano a una finanziaria e in questi anni abbiamo tenuto i conti come meglio non si potrebbe. Siamo arrivati anche a rinunciare a una coppa europea. Direi che se altri che forse di dovrebbero preoccupare sono i bergamaschi, lo scansuolo, l’Udinese, il Napoli e i nostri cari concittadini di basso livello.

    mai sopportati gli spagnoli con la loro presunzione di superiorità tecnica

    A chi lo dici…

  9. Leao….in questo Mondiale gli bastano pochi minuti per siglare…impressionante

  10. Il Marocco è una squadra seria, davvero ben organizzata e bella da vedere. Non mi piace il fatto che i giornalai lo trattino tipo Mascotte, come se fosse una sorpresina che dovrebbe già festeggiare l’aver partecipato ai gironi, e “tutto il resto è qualcosa che al Marocco non compete, bla bla bla, ma è bello perché è come se fosse un prolungamento del Quatar, e vuoi mettere il folklore arabo, bla bla bla, tutta la penisola araba tifa per loro, bla bla bla”, son tutte fesserie. Tipico comportamento mediatico atto a preparare l’eliminazione da parte di Portogallo o Francia, con tanto di “un grande Marocco il suo Mondiale lo ha già vinto, a casa sua, bla bla bla”. Ste cose mi urtano. Sto Mondiale profuma di ipocrisia mediatica.

  11. Anche il clamore pro-Brasile, mi secca. Ha battuto 4-1 una modestissima Korea, sembra che ora il Mondiale sia già meritatamente vinto da “le favelas, le baraccopoli, lo spettacolo, il sorriso, i bimbi poveri che sognano dietro un pallone di pezza, bla bla bla, i balli, il carnevale, la gioia, la saudade, bla bla bla”. Il Portogallo ha fatto un PARTITONE, distruggendo con merito una Svizzera che finora era andata bene (forte soprattutto fisicamente, ma anche in tattica difensiva). Eppure sto clamore non esiste, sul Portogallo.

  12. Grande Nico!!

    E pensa che è già partita l’apoteosi della “magia del Natale” e “agli italiani piace più il pandoro o il panettone?”. Per non parlare di “come si combatte l’influenza” e “d’inverno fa freddo”

  13. “Ma non è tanto il freddo, quanto l’umidità!!!”. Questa non la sento da un poco.

  14. Ho visto le foto dei giocatori del Marocco festeggiare dopo la vittoria contro la Spagna con la bandiera palestinese, che dire se non M E R A V I G L I O S I!

    Per non disintossicarmi più di tanto dal calcio, confermo che non ho visto un minuto e mai lo vedrò di questi mondiali, mi sono visto ieri sera su prime “Come un padre”, la storia di Carletto Mazzone. Un grandissimo che ho sempre ammirato, ma dopo aver sentito Totti, Baggio e Pirlo (per fare 3 nomi di quelli intervenuti nel documentario) lo amo ancora di più!

  15. Quanto mi stanno sui c i balletti dei brasiliani dopo il gol, Paqueta è diventato un pagliaccio. Forza Croazia

  16. Il Portogallo ha fatto un PARTITONE, distruggendo con merito una Svizzera che finora era andata bene (forte soprattutto fisicamente, ma anche in tattica difensiva). Eppure sto clamore non esiste, sul Portogallo.

    Infatti, questa del Portogallo è stata una vittoria incredibile. Gli svizzeri non sono scarsi, anzi squadra scorbutica che non molla mai. Hanno fatto fuori i francesi agli europei, e sono usciti ai rigori contro la Spagna, la migliore dell’Europeo, quindi poche palle. Una batosta clamorosa ieri, anche se ne avevano preso 4 di pappine sempre contro i portoghesi a giugno, ma le amichevoli fanno poco testo. .

  17. Spero di vedere i portoghesi in finale, purtroppo so che quasi sicuramente i miei gufaggi non funzioneranno, quindi mi aspetto la peggiore delle ipotesi, Francia Brasile, le due che gufo. Non me frega un fico secco di Theo e Giroud, per loro tifo quando vestono di rossonero.

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