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Mentre sui social e in TV infuriano le fandonie di mercato io, come ogni anno in questo periodo, puntuale come un orologio svizzero, me ne sto bellamente fregando. Sto invece continuando ad assaporare il successo di due settimane fa con aria vagamente incredula, ma piena di felicità. E siccome è ancora tanta la voglia di giocherellare ripercorrendo la stagione appena trascorsa, ho pensato di assegnare a ogni protagonista un giudizio con voto, escludendo ovviamente dirigenti e proprietari. Sarà un voto un po’ particolare, un voto non numerico (detesto assegnarne ai calciatori), un voto che getterà uno sguardo anche al nostro passato.

Fodé Ballo-Touré. Ha giocato pochi minuti poiché, per nostra fortuna, colui al quale avrebbe dovuto consentire di rifiatare ha avuto pochissimo bisogno di farlo. Giocatore molto veloce ma invero altrettanto modesto — la cavolata che causò il secondo rigore nel derby d’andata fu tragicomica. Voto: Taye Taiwo.

Mike Maignan. Credo si possa definire senza problemi un fuoriclasse. Portiere senza punti deboli: fortissimo fisicamente e con i piedi, veloce di cervello, reattivo come un felino fra i pali e sicuro nelle uscite. Su 39 presenze ha sbagliato soltanto una partita, quella contro la Salernitana. Più forte senza dubbio rispetto al pur forte predecessore, anche se in Italia non si può dire. Voto: Nelson Dida versione 2002-2004.

Antonio Mirante. Nessuna presenza. Voto: Antonio Donnarumma.

Ciprian Tatarusanu. Un secondo portiere di lusso. Dopo la gara d’andata contro la Fiorentina l’avrei preso a pedate, ma poi di grosse papere non ne ricordo. Ricordo invece grandi prodezze, soprattutto fra i pali: l’intervento sul rigore calciato da Lautaro nel derby d’andata, oltre che importantissimo è stato di una bellezza accecante. Voto: William Vecchi.

Davide Calabria. Uno di noi veri cacciaviti e uno dei giocatori più progrediti che abbia mai visto. In quanto cacciavite Davidino ha patito più di altri la tensione dello sprint finale contro i cuginastri (glielo si leggeva chiaramente in viso). Paradossalmente meglio in fase offensiva che difensiva, ma tutto sommato stagione più che positiva. Voto: Massimo Oddo.

Alessandro Florenzi. Benché a lungo infortunato è stato preziosissimo, uno degli artefici di questo scudetto per quanto fatto in campo nelle occasioni in cui è stato schierato e soprattutto per come ha saputo interpretare il ruolo di mentore per i più giovani. Un vero  esempio. Voto: Angelo Anquilletti.

Matteo Gabbia. Prodotto del settore giovanile, presumibilmente il quarto vero  cacciavite in rosa, quindi merita affetto incondizionato. Ha sempre fatto il suo, senza strafare e senza commettere grandi errori, a parte contro la Viola all’andata con la collaborazione del Tata. Voto: Stefano Nava.

Theo Hernandez. Dopo la lumaca Rodriguez tutti noi ci augurammo un terzino di fascia che per lo meno deambulasse a velocità umane, ma non ci saremmo mai aspettati di ritrovarci fra le mani una saetta di queste dimensioni. Giocatore straordinario, debordante, dominante. Ha commesso qualche sciocchezza delle sue anche quest’anno in difesa, ma che non sappia difendere è una stupidaggine messa in giro da chi di calcio ne capisce quanto me di astrofisica. Un pochino testa di cazzo (eufemismo), fa imbestialire come pazzi giocatori e tifosi neroazzurri e sembra divertirsi enormemente a farlo: fosse un avversario nemmeno io lo sopporterei, ma siccome per fortuna tifo Milan, lo adoro. Voto:  Aldo Maldera (perché Paolo Maldini non si può, per lo meno non ancora).

Pierre Kalulu. Ragazzo incredibile. Nonostante la giovane età e la scarsa esperienza si è sempre esibito in prestazioni impeccabili in qualsiasi posizione difensiva sia stato schierato; ha dato il meglio da centrale, ruolo nel quale fisicamente avrebbe dovuto in teoria soffrire maggiormente. Espressione facciale enigmatica, imperturbabile in qualunque  momento della gara, anche in quelli più caldi. Voto: Filippo Galli.

Simon Kjaer. Molto sfortunato quest’anno, ma il suo apporto deve essere valutato per l’importanza da lui rivestita nell’intero arco delle sue tre stagioni rossonere. Giocatore e uomo fondamentale per la crescita di questo gruppo vincente, arma in più di Pioli all’interno dello spogliatoio. Voto: Alessandro Costacurta.

Alessio Romagnoli. Storia particolare la sua in rossonero. Approdato al Milan giovanissimo e promettente, la crescita nel corso dei suoi sette anni milanisti non è stata quella che tutti ci auguravamo. Insomma, Alessio è praticamente rimasto il bravo difensore centrale degli inizi e niente di più. Tuttavia come serietà professionale e attaccamento alla maglia il suo comportamento è stato ineccepibile fino all’ultimo, e non possiamo dimenticarne il rinnovo contrattuale in tempi nei quali sarebbe stato complicato convincere a farlo perfino il magazziniere. Ha contribuito  alla conquista del titolo ed è stato più che degno di portare la fascia di capitano. Ciao Alessio, buona fortuna. Voto: Marione Yepes.

Fikayo Tomori. Difensore centrale sontuoso. Forte fisicamente, aggressivo, velocissimo, intelligente. Avrà sicuramente qualche difetto, ma francamente stento a individuarne. Avrà sbagliato sì e no tre gare in due stagioni, e mi sono tenuto largo. Voto: Alessandro Nesta.

Tiémoué Bakayoko. Di lui ricordo soltanto il dribbling in area bolognese dal quale scaturì, dopo un corto rinvio della difesa, il gol di Bennacer a sei minuti dalla fine. Non ha certamente confermato la decente stagione di qualche anno fa. Voto: Andrea Bertolacci.

Ismael Bennacer. Stagione abbastanza incompleta la sua, fermato prima dal Covid, poi da qualche infortunio e dalla fastidiosa Coppa D’Africa. Quando però ha potuto concedersi completamente alla causa rossonera ha offerto il solito notevole contributo, segnando anche due gol decisivi da fuori area nelle trasferte di Cagliari e Bologna. Voto: Angelo Colombo.

Samuel Castillejo. Uno dei giocatori più incomprensibilmente insultati dal popolo cacciavite. Calciatore normale ma volenteroso, professionale e amato dal gruppo. E cacciavite vero sin da bambino. Di lui ricordiamo il decisivo contributo nella gara ribaltata in casa contro il Verona. Probabilissimo partente, un caro saluto. Voto: Graziano ‘Lupetto’ Mannari.

Brahim Diaz.  Una delle poche note dolenti di questa fantastica stagione. E’ partito bene, poi piano piano ha perso fiducia, lucidità, freddezza sotto porta e in appoggio. Peccato perché le doti tecniche palla al piede sembrano abbondantemente sopra la media (benché le mie perplessità sulla sua inadeguata prestanza fisica in certe zone del campo permangano). Voto: Giuseppe Incocciati.

Franck Kessie. Stagione lievemente in tono minore rispetto a quella precedente, ma c’è da capirlo: olimpiadi estive e maledetta Coppa D’Africa invernale con la sua nazionale, contratto in scadenza, malumore dei tifosi per le stupide dichiarazioni agostane e conseguenti fischi. Quando però è stato il momento di svolgere il proprio dovere, Franck è stato grande. Buona fortuna Presidente, potevi collegare il cervello alla bocca prima di parlare ma ti voglio bene lo stesso. Voto: Rino Gattuso.

Rade Krunic. Non ho mai nascosto il mio debole per questo centrocampista-trequartista-terzino-attaccante. Rade dove lo metti sta, non sa fare nulla in modo eccezionale ma sa fare tutto. Forse non uno  dei più forti dodicesimi uomini mai visti al Milan, ma di sicuro uno dei più utili. Voto: Stefano Eranio.

Junior Messias. A me l’ex fattorino è piaciuto. Catapultato in un mondo cui non più di un anno fa non avrebbe mai immaginato di poter appartenere, Junior ha fatto il suo dovere, segnando 5 reti in campionato (in realtà 6) e una in Champions League nella vittoriosa trasferta di Madrid, servendo anche qualche assist. Non mi aspettavo molto a dire il vero, ma è comunque  andato oltre le mie previsioni. Voto: Andrés Guglielminpietro.

Alexis Saelemaekers. Un affarone dal punto di vista finanziario al momento dell’acquisto, tuttavia successivamente non si sono visti nel suo bagaglio tecnico i miglioramenti auspicati. In due stagioni e mezzo Alexis si è dimostrato sempre  ottimo in fase difensiva e dotato di grande mentalità, ma non in grado di pungere in fase offensiva quanto a gol e assist. E nel suo ruolo non è un difetto da poco, purtroppo. Voto: Thomas Helveg.

Sandro Tonali. Altro giocatore detestatissimo dal popolo bauscia. Le motivazioni sono a me sconosciute, ma compiendo uno sforzo sovrumano potrei tentare di penetrare nella bizzarra  mentalità del tifoso neroazzurro. Ci provo, dunque: li ha snobbati scegliendo noi; li ha illusi di essere una pippa nel primo anno milanista; ha schiaffato loro uno scudo in faccia nel secondo anno rivelandosi per di più fortissimo. Non sono neppure d’accordo con la pippaggine nel suo primo anno, ma questo è un altro discorso. Voto: Demetrio Albertini.

Olivier Giroud. Siccome il suo pari ruolo in rosa era un ultraquarantenne, tutti, cacciaviti compresi, essendo egli più giovane abbiamo spesso giudicato Olivier come se fosse un ragazzino.  Avremmo dovuto invece tenere a mente che si trattava di un trentacinquenne costretto a rifiatare il minimo indispensabile per via delle prolungate assenze delle alternative di ruolo. Nonostante tutto, in campo Olivier è stato intelligente, altruista e grintoso, oltre ad avere siglato reti decisive negli scontri diretti. E soprattutto oltre a essersi girato. Poi ci sarebbe da sommare anche tutto ciò che non è stato visto a occhio nudo ma facilmente intuibile, ossia l’importanza di un campione così all’interno di uno spogliatoio composto  da giovani per lo più inesperti. Voto: Oliver Bierhoff.

Zlatan Ibrahimovic. Ha giocato pochissimo per via dei noti problemi fisici, ma ciò nonostante è riuscito lo stesso a mettere la zampona nel nostro diciannovesimo scudetto, nonché suo secondo in rossonero. Otto reti in 23 presenze, spezzoni di partite giocate praticamente senza un ginocchio, riuscendo addirittura in una di esse, quella contro la Lazio a Roma, a sfornare l’assist per il decisivo gol di Tonali allo scadere; una vittoria fondamentale questa — numericamente e psicologicamente —per  la conquista del titolo. Non ci sono più parole per descrivere la grandezza di questo fuoriclasse infinito. Voto: Marco Van Basten.

Marko Lazetic. Fisico assurdo per un diciottenne. Il livello tecnico del serbo non ci è stato ancora concesso di appurarlo. Confesso di avere sbirciato qualche spezzone di una partita da lui disputata nella Primavera e devo dire che non ne sono rimasto abbagliato. Comunque, nessun contributo da parte sua a questo scudetto. Voto: Dominic Adiyah.

Rafael Leao. Giocatore decisivo per la conquista del titolo, senza se e senza ma, e non parlo soltanto dell’ultimo mese e mezzo, nel quale obbiettivamente ha giocato da top player mondiale. Il fatto è che prima aveva giocato ‘solamente’ benissimo,  e dopo lo straripante finale di quella prima parte ce ne siamo un poco dimenticati. Comunque sia, quando ce n’è stato bisogno Rafa è stato in grado di alzare l’asticella, imprimendo al suo gioco ritmi irraggiungibili per chiunque intendesse fermarlo — certe reazioni difensive alle sue accelerazioni sono state francamente imbarazzanti. Voto: Ruud Gullit.

Daniel Maldini. Rete importante a La Spezia e dodicesimo scudetto portato a casa dai componenti della famiglia Maldini (tredicesimo, se contiamo anche quello da dirigente di Paolino). Credo si tratti di un unicum a livello planetario, una pazzia alla quale si stenta a credere alla pari dei 14 Roland Garros di Rafael Nadal. Eppure è tutto vero. Daniel  non diventerà mai grande come il nonno, tanto meno come il padre (sarebbe impossibile per chiunque), ma la qualità per poter dire la sua ad alto livello non gli manca. Forse gli converrebbe cambiare aria, magari in prestito; ma sono chiacchiere, suo padre sa meglio di me cosa sia meglio per lui. Voto: Florian Raduciou.

Ante Rebic. Ho un debole per questo umorale  giocatore; i pregi — tanti — ci hanno aiutati diverse volte in questa stagione (anche se molti di noi se ne dimenticano), i difetti — tanti anche questi purtroppo — mi hanno spesso fatto incazzare e altrettanto spesso sorridere. Ante è così, prendere o lasciare. Io prenderei ancora, non so però lui e la società che intenzioni abbiano. Ho brutte sensazioni al riguardo. Voto: Jon Dahl Tomasson.

Stefano Pioli. Ho sempre sostenuto che senza una società forte alle spalle e giocatori giusti a disposizione un allenatore possa fare ben poco. Non ho mai creduto ai maghi della panchina che trasformano i brocchi in purosangue, insomma. Ricordo che ai tempi delle pagliacciate berlusco-gallianiane l’argomento più discusso dalla maggior parte di noi era l’allenatore, e io mi inferocivo come una bestia, anche perché a nulla servivano i continui cambi in quel ruolo (peraltro sempre coi medesimi disastrosi risultati) a ficcare in certe testacce  l’idea di spostare il mirino altrove. Non ho cambiato opinione: secondo me un allenatore top fa qualche punto, uno bravo non fa danni e uno scarso combina disastri. Ho sempre considerato Stefano Pioli uno bravo, uno che nell’ambiente giusto non faceva danni o ne faceva pochi;  ma mi sbagliavo, oppure è stato lui a fare il salto di qualità, chi lo sa. In ogni caso Stefano Pioli quest’anno ha fatto punti signori miei, quantificare è difficile ma la sensazione è che ne abbia fatti tanti.  Voto: Nils Liedholm. 

210 commenti su “Voti particolari di fine stagione

  1. Tutto perfetto. Forse solo a Bennacer avrei assegnato “Van Bommel” anche se quello che ha fatto Colombo nei primi anni di sacchi rimane monumentale.

    Van Bommel, pochi mesi da noi ma quelle lacrime di commiato sono rimaste impresse nella mente e nel cuore di tutti i milanisti.

  2. Bel post e originalissima l’idea di dare questi vosti “speciali”. Bravo davvero.

    Come dici tu riguardo a Rebic: prendere o lasciare. Io lascio. Credo abbia dato il massimo che poteva dare, non sono sicuro possa fare di più.

    Su Pioli d’accordissimo. Il suo principale pregio, lo scrivevo in tempi non sospetti e ben lontani dal traguardo finale, è stato quello di aver assemblato un gruppo, aver creato una squadra, fatto remare tutti nella stessa direzione. Non è facile per nessuno, dunque devi avere delle doti importanti.

  3. Pioli credo fosse già PRONTO AL GRANDE SALTO, in carriera, nell’ultima stagione alla Lazio. Se all’Inter avesse trovato un ambiente sano, una rosa più completa nelle riserve e qualcuno che gli togliesse Wanda e il marito-leccafiga dalle scatole, per me avrebbe vinto già lì, la Juve non era poi così forte, vinceva per inerzia. Ma all’Inter il buon Pioli trovò un ambiente di cacca liquida, con tifosi psicopatici che volevano solo Mourinho e uno spogliatoio pornografico. Non andò neppure così male, ma fu snobbato a stagione in corso, con accordi già firmati per Spalletti. Poi andò alla Viola, Pioli, ma pur allenando bene, trovò un altro ambientino di fogna, con cambi societari e rosa spezzettata. Ancora ricordo Milan-Fiorentina 5-1, con Gattuso e Bonaventura (nostri) che lo perculavano e lui che giustamente voleva menarlo. È stato sfortunato prima di arrivare al Milan. Bravo Paolo a credere in lui.

  4. Pioli ora ha vinto, finalmente, qualcosa fi importante. Uno Scudetto. È al pari fu Sarri (per trofei), è al pari di Zaccheroni. Il suo Scudetto vale più delle coppe e supercoppa nazionali vinte da Simone Inzaghi, Spalletti, Gattuso e Mazzarri, per intenderci (che di Scudi non ne hanno). Ora Pioli è tra quelli che hanno vinto qualcosa, finalmente, e se lo merita. E non è una coppetta. È uno Scudo, sudato è strameritato. Può ora entrare nella STORIA. Perché una STELLA sarebbe roba moooooolto rara. Portare il Milan a 20 vorrebbe dire essere ricordato quanto un Capello o un Sacchi.

  5. Concordo con tutto il post tranne che su Romagnoli, perché se si confronta la media punti fatti e la media goal subiti con lui titolare e senza di lui il confronto è semplicemente imbarazzante (senza contare che è rimasto ai tempi perché Cannavacciuolo gli ha fatto un contratto da sei milioni di euro, te credo che è rimasto), e fa capire che con lui titolare al posto di Kalulu avremmo detto addio allo scudetto al 100%, per il resto direi perfetto.

    #UnBaccanalePerCardinale

  6. Ah e una cosa: occhio alle elezioni a Sesto, perché se dovesse (Dio non voglia) andare su quel comunista di Foggetta cercherebbe di crearci problemi per lo stadio (anche se non è chiaro come, visto che l’area è privata e non pubblica come a Milano), quello è il classico arcobalenoide che ha ben altri pensieri in mente https://amp.milanotoday.it/politica/moschea-sesto-foggetta.html , quindi occhio che se dovesse disgraziatamente vincere (ma mi auguro che i sestesi non siano così idioti da votare uno che ha quei programmi lì in mente e che si opporrebbe ad uno stadio a Sesto che riqualificherebbe l’Intera area e che sarebbe enormemente positivo per l’economia cittadina) rischieremmo di trovarci, oltre che le porte sbarrate a Milano, con dei problemi anche a Sesto. Certo a Sesto è più difficile, visto che, come detto, è terreno privato, ma sappiamo che in questa Ita(g)lietta fallimentare, che porta in palmo di mano il degrado e avversa ciò che dovrebbe portare in palmo di mano, tutto è possibile. Parliamo di un paese preda di un vero e proprio cupio dissolvi, ad ogni livello. #UnBaccanalePerCardinale

  7. In linea di massima son d’accordo con quasi tutti i voti “particolari” assegnati. Mi permetto di correggerne alcuni, ovviamente viziati dal mio inutilissimo parere:

    Ciprian Tatarusanu: ci metterei ABBIATI per la paratona di chiappa nella semifinale (sempre con l’inter) quand’era ormai la riserva di Dida)
    Davide Calabria: lo vedo più come un Panucci
    Pierre Kalulu: mi ha ricordato primissimo Costacurta che rubò il posto a Filippone Galli
    Alessio Romagnoli: siamo in zona Martin Laursen
    Tiémoué Bakayoko: direi che il suo omologo passato può essere solo Pablo Garcia
    Ismael Bennacer: per affinità di ruolo e caratteristiche, direi BOBAN

  8. Bellissimo post, complpimenti boss.

    Sul mercato, mi sembra di ricordare che la strategia finora attuata da Maldini/Massara sia sempre stata di muoversi sotto traccia. Raramente sono arrivati giocatori preceduti da indiscrezioni giornalistiche

  9. Idea davvero originale, complimenti.

    Provo in base ai giocatori che ho visto io in questi 30 anni.

    Fodé Ballo-Touré. Voto: Winston Bogarde.

    Mike Maignan. Voto: Nelson Dida versione 2002-2004. Concordo 100%

    Antonio Mirante. Voto: Antonio Donnarumma. Pefetto!

    Ciprian Tatarusanu. Voto: Kalac.

    Davide Calabria. Voto: Mauro Tassotti.

    Alessandro Florenzi. Voto: Giuseppe Pancaro.

    Matteo Gabbia. Voto: Dario Smoje.

    Theo Hernandez. Voto: Serginho.

    Pierre Kalulu. Voto: Franco Baresi (so che è un paragone pesantissimo ma mi dà la stessa sicurezza ed esce dalla difesa come faceva lui, non significa sia ancora al suo livello eh, parlo di impressioni!).

    Simon Kjaer. Voto: Thiago Silva.

    Alessio Romagnoli. Voto: Martin Laursen.

    Fikayo Tomori. Voto: Jaap Stam.

    Tiémoué Bakayoko. Voto: Pablo Garcia.

    Ismael Bennacer. Voto: Federico Giunti.

    Samuel Castillejo. Voto: Suso.

    Brahim Diaz. Voto: Brian Laudrup.

    Franck Kessie. Voto: Marcel Desailly.

    Rade Krunic. Voto: Stefano Eranio. Concordo!

    Junior Messias. . Voto: Giovanni Stroppa.

    Alexis Saelemaekers. Voto: Jesper Blomqvist.

    Sandro Tonali. Voto: Demetrio Albertini. Concordo!

    Olivier Giroud. Voto: Daniele Massaro.

    Zlatan Ibrahimovic. Voto: Shevchenko.

    Marko Lazetic. Voto: Dominic Adiyah. Concordo, ad oggi sì!

    Rafael Leao. Voto: George Weah.

    Daniel Maldini. Voto: Tomas Locatelli.

    Ante Rebic. Voto: Marco Simone.

    Stefano Pioli. Voto: Carlo Ancelotti (per la capacità di essere amico del gruppo ma di farsi ascoltare allo stesso tempo, certamente prima di raggiungere il più grande allenatore della storia del calcio ce ne vorrà!).

  10. Genialata autentica le pagelle particolari di Marcovan dal quale dissento sempre sull’importanza dell’allenatore. Pioli è il chiaro esempio di come la persona giusta al posto giusto abbia prodotto un risultato assolutamente straordinario. Chiaro che oltre a lui ha contato molto la compattezza della dirigenza. Ad esempio il comportamento irremovibile e di grande personalità nei confronti dei due infami è stato un segnale molto forte per l’ambiente. Continuo a pensare che non eravamo la squadra migliore, ma siamo stati i più bravi e come in un’orchestra la direzione del maestro fa la differenza.

    Tra i tanti giocatori del passato manca uno che mi è sempre stato particolarmente caro: Massaro (citato da Adamos). Non saprei a chi accostarlo, ma per certi versi potrei dire Messias per i suoi gol sempre determinanti o anche a Krunic che si è sempre fatto trovare pronto in ogni occasione.

  11. Alessio Romagnoli. Voto: Martin Laursen.

    Eh si… cioè consideriamo questo: con Romagnoli titolare 16 partite giocate, 32 punti fatti (sarebbero due punti a partita, 76 indicizzati su un campionato, l’anno scorso, nel 2020/2021, con 76 punti manco in CL andavi) e 15 goal subiti (media di quasi un goal a partita subito, mentre noi, ricordiamolo, abbiamo chiuso il campionato con 31 goal al passivo). Senza di lui rimangono 22 partite, appena 16 goal subiti (mentre con lui né subivi 15 in 16) e ben CINQUANTAQUATTRO PUNTI FATTI. Con Romagnoli titolare media punti di due a partita e di quasi un goal subito a partita, senza Romagnoli abbiamo avuto una media di quasi 2,5 punti a partita (2,46 per la precisione) e una difesa mostruosa. Poi per carità, ci sta in un’annata dove si è vinto lo scudetto voler cercare il buono in tutti, ma a me sembra abbastanza chiaro che Romagnoli sia stato più un ostacolo verso questo scudetto che un contributo, vista la differenza enorme che c’è stata con lui titolare o senza di lui.

    Anche il fatto che adesso a lui siano interessate squadre come Monza e Lazio la dice lunghissima sul suo “valore”. Poi so che a molti piace per la questione rinnovo nel 2018, ma anche quella, una volta scoperto che rinnovò a sei milioni (cioè circa 4 volte il valore dello stipendio che sarebbe congruo per lui), dovrebbe essere ridimensionata, ovviamente a mio parere.

    P.s leggero OT: comunque sentire Suma è sempre divertente:nei due video di oggi nel primo video dice che c’è stato accordo totale tra Maldini e Cardinale sul budget, nel secondo video dice che “l’idea di rinnovare Romagnoli per spostare i 30 milioni per Bosman o Bremer su altri ruoli è un tema”. Delle due l’una: o Maldini, che si era lamentato pesantemente del budget risicato di Elliott, ha ottenuto garanzie al riguardo, e quindi spendere soldi per Botman o Bremer non condizionerebbe il resto della campagna acquisti, oppure siamo con le pezze al culo come al solito e faremo il solito mercato da 70 milioni o giù di lì, e in tal caso non si capirebbe che accordo avrebbe trovato Maldini (anzi darebbe ragione ai maligni che dicevano che fosse incazzato solo per il SUO rinnovo e che di rinforzare il Milan gli interessasse il giusto, cosa che non voglio neanche immaginare sia vera, visto che parliamo di Paolo Maldini e tutti qui sanno quanto io lo veneri), se si trovasse con lo stesso budget che aveva con Elio e le storie tese. Cortocircuiti Sumiani, come al solito.

    #UnBaccanalePerCardinale

  12. Aggiungo una cosa

    oppure siamo con le pezze al culo come al solito e faremo il solito mercato da 70 milioni o giù di lì

    E se avessimo 70 milioni da spendere, ma anche 80, sarei il primo, ma proprio il primo dei primi, a dire che sarebbe una follia spenderne 30 per la difesa, cioè il nostro reparto più forte. Ma, da capo, se così fosse e avessimo i soliti 70 milioni malcontati: 1. Non si capirebbe l’upgrade di Cardinale rispetto ad Elliott. 2. Non si capirebbe in cosa Maldini avrebbe ottenuto “rassicurazioni” da Cardinale se non sul proprio rinnovo, in barba alla competitività della squadra, che magari verrà pure rinforzata ma sempre col solito budget striminzito (una nota: il Sassuolo al primo anno in Serie A spese 50 milioni -in un’epoca in cui 50 milioni erano grano ben più pesante di oggi dove basta fare una buona stagione e spendi 35/40 milioni per un singolo giocatore- senza vendere nessuno), e questo chiarirebbe che la sfuriata di Maldini (da me e tanti altri milanisti apprezzatissima) contro la proprietà e gli “avvisi” alla nuova in realtà fossero appunto dovuti, come scrivevo, all’insoddisfazione per il proprio contratto, e che il salto in avanti che chiedeva in realtà fosse solo uno specchietto per le allodole. Siccome non voglio e non posso pensare ad una roba del genere data la mia opinione su Maldini, non posso neanche, di conseguenza, pensare che l’acquisto di Botman o Bremer ci fumerebbe metà budget mercato.

    #UnBaccanalePerCardinale

  13. Ah e un’ultima precisazione, visto che immagino già alcuni pensare “eccooooooloooo, il boomer terrapiattista rimasto ai tempi di Belluccone che vuole 300 milioni di campagna acquistihihihih!1!1!!1!1!”. Breaking news: non mi aspetto 300 milioni di campagna acquisti, né 200, neanche (ci credereste?) 150. Mi aspetto però che il budget quest’anno sia sui 100/110 milioni. Un centello, diciamo. E con un centello più o meno abbondante, è chiaro che anche spendendo 30 milioni per il centrale rimarrebbero dei gran bei soldi per rinforzarsi in altri reparti. Se poi pretendo troppo se chiedo che il Milan campione d’Italia e da due anni consecuttivi in Champions abbia una disponibilità più o meno doppia di quella del Sassuolo quando fece il primo anno in A (e ripeto, 50 milioni dell’epoca valevano come 80 di oggi) e del Monza neopromosso (perché tranquilli che il Monza spenderà il suo cinquantello, alla pene di levriero, visto che hanno Gangbanglliani che ci ha messo un tot di anni per farli promuovere dalla B alla A con un budget da PSG per la categoria, ma li spenderà), beh in tal caso credo che quello sbagliato non sia io ma chi gestisce (gestirebbe, nel caso, che reputo molto remoto, perché quest’anno un upgrade me lo aspetto vista anche la permanenza di Maldini) il Milan come se fosse un Lanciano deluxe.

    #UnBaccanalePerCardinale

  14. Per sfizio, provo anche io. – MAIGNAN, voto Dida 2003-2005. – TATARUSANU, voto Abbiati 1999. – MIRANTE, voto V.Fiori. – KALULU, voto L.Sala. – TOMORI, voto Thiago Silva. – ROMAGNOLI, voto Yepes. – KJAER, voto Alex Rodrigo. – GABBIA, voto Roque Junior 2003. – THEO, voto Serginho derby Maggio 2001. – BALLOTOURÈ, voto Armero. – CALABRIA, voto Panucci. – FLORENZI, voto Contra. – TONALI, voto Albertini. – KESSIE, voto Desailly finale 1994. – BENNACER, voto Ambrosini. – BAKAYOKO, voto Essien. – KRUNIC, voto Boban. – MESSIAS, voto Rivaldo. – SAELEMAEKERS, voto Emanuelson. – BR.DIAZ, voto Bonaventura. – LEAO, voto Kakà. – REBIC, voto Savicevic. – DAN.MALDINI, voto Guglielminpietro. – GIROUD, voto Pippo Inzaghi. – LAZETIC, voto Viudez. – IBRAHIMOVIC, voto Ibrahimovic.

  15. Più che sul costo dei cartellini, le recenti sessioni di calcio mercato hanno mirato a non aumentare, anzi diminuire gradualmente il costo totale annuo della rosa dato da ammortamento del cartellino più commissioni e dallo stipendio lordo. Non credo che questa sessione di calcio mercato sarà molto diversa, c’è da attendersi che aumenterà il costo della rosa perché cambieranno gli obiettivi e non si può pensare di raggiungerli con la quarta rosa del campionato per costo della rosa, ma il budget per i nuovi acquisti arriverà in parte dai venti milioni circa che risparmieremo non rinnovando Kessie e Romagnoli, più risparmi per l’eventuale cessione di Caldara e Castillejo (molto difficili), ritorno anticipato di Baccalocco al Cielsi, rinnnovo al risparmio di Ibra, e infine eventuali plusvalenze (Saelemerkel). Quanto budget sarà a disposizione di Maldini in aggiunta dipende da Uccello Rosso e da quanto sarà bravo a aumentare gli introiti ad esempio tramite muove sponsorizzazioni, di certo ho letto che le entrate dallo sponsor Puma raddoppieranno quasi (da 17 a una trentina di milioni). In breve, credo che Renato Sanches, De Ketelaere, Origi, Botman sarebbe un mercato sostenibile, nonostante il totale dei cartellini si avvicinerebbe a un centinaio di milioni, ma non dovrebbero aumentare di molto il costo totale della rosa considerando i risparmi di cui sopra. Tuttavia ci vorrebbe il grande nome, quello che accende ancora di più gli entusiasmi, quello che sconvolge anche i piani delle altre.. a questo deve provvedere la proprietà. Il mio nome è Asensio, in scadenza nel 2023 ma stipendio altissimo, coprirebbe il ruolo di ala destra, Leao, De Ketelaere è Asensio sarebbero una trequarti di livello top club

  16. Bell’editoriale di Luca Serafini. Estrapolo solo questa frase, emblematica della situazione che si è creata in quest’ultimo campionato.
    Non esiste che Marotta vada agli stage sul VAR, proponga di tornare allo spareggio in caso di parità di punti, abbia ospite il presidente Gravina in tribuna nelle partite casalinghe dell’Inter: occorre un’opposizione forte e, casomai, una compartecipazione più solida sulle questioni strutturali. In Lega come all’Uefa.

  17. Sarò un caso psichiatrico, ma stanotte ho fatto un sogno assurdo. Stagione 2022-2023, Dicembre circa, sto guardando una partita dell’Inter (!), per lo Scudo è lotta a 3 tra Inter, Milan e Fiorentina (!), la partita è Inter-Napoli, l’Inter segna (credo Gosens) e un guardalinee e l’arbitro ESULTANO, prima saltando a pugni chiusi, poi dandosi il cinque. Alzo la telecronaca, mentre continuano a far vedere le immagini dell’esultanza di arbitro e guardalinee, e i cronisti giustificano il tutto dicendo che si tratta di professionisti, impeccabili, maestri assoluti dell’arbitraggio, invidiati in tutta Europa, e che sono anche uomini e hanno il diritto di tifare. Mi giro verso 2 vecchi utenti del Mediolanum Nox, accanto a me, e mi lamento, e loro mi dicono “non rompere, non fare il complottista come al solito”. Roba da

  18. Bel posto Marcovan.

    Ricollengadomi al commento di Ray, io Laursen non lo potevo vedere, mi toccavo i coglioni ogni volta che aveva il pallone tra i piedi, scarsissimo e maledettemente imbranato anche nell appoggio di due metri al compagno più vicino, era capace di rovinare una buona partita in qualsiasi momento. Discreto difensore forse meglio di Romagnoli e forte di testa ma quei due zatteroni ne abbassavano la valutazione. Laursen per me valeva Zapata.

  19. Sarò un caso psichiatrico, ma stanotte ho fatto un sogno assurdo. Stagione 2022-2023, Dicembre circa, sto guardando una partita dell’Inter (!), per lo Scudo è lotta a 3 tra Inter, Milan e Fiorentina (!), la partita è Inter-Napoli, l’Inter segna (credo Gosens) e un guardalinee e l’arbitro ESULTANO, prima saltando a pugni chiusi, poi dandosi il cinque. Alzo la telecronaca, mentre continuano a far vedere le immagini dell’esultanza di arbitro e guardalinee, e i cronisti giustificano il tutto dicendo che si tratta di professionisti, impeccabili, maestri assoluti dell’arbitraggio, invidiati in tutta Europa, e che sono anche uomini e hanno il diritto di tifare. Mi giro verso 2 vecchi utenti del Mediolanum Nox, accanto a me, e mi lamento, e loro mi dicono “non rompere, non fare il complottista come al solito”. Roba da

    Ahahahahah, almeno non ti hanno detto che trollavi. Salutami suor Donata 😀

  20. Sui social, profili ufficiali, Daniel a Leao: “Ti amo”. Da tempo è abbastanza noto un forte legame tra i due. Ovviamente arrivano immediate battute omofobe da interisti, laziali, ecc. Nessuna indagine, stavolta, dalle procure? Sono solo sfottò da simpatici tifosi goliardici?

  21. @Stefano

    credo che Renato Sanches, De Ketelaere, Origi, Botman sarebbe un mercato sostenibile, nonostante il totale dei cartellini si avvicinerebbe a un centinaio di milioni, ma non dovrebbero aumentare di molto il costo totale della rosa considerando i risparmi di cui sopra. Tuttavia ci vorrebbe il grande nome, quello che accende ancora di più gli entusiasmi, quello che sconvolge anche i piani delle altre.. a questo deve provvedere la proprietà.

    Esatto, è quello che intendevo, un centinaio di milioni è veramente il minimo. Poi c’è chi si accontenterebbe anche di 50 milioni perché “abbiamo vinto lo scudetto spendendo meno della Riomma1!1!1!1” e allora pensa di poter rivoluzionare la legge invalicabile non solo del calcio ma di qualsiasi attività dove girano soldi, legge che dice che se non investi, può andarti bene nel breve periodo ma nel medio (figuriamoci nel lungo) sei destinato ad essere fagocitato, ma questi sono fatti di chi la pensa così, sinceramente.

    Per quanto riguarda il grande nome, se arrivasse sarei contentissimo (e prenderei Gabriel Jesus, non Asensio), ma anche non arrivasse potrei pure essere contento ugualmente se, per la prima volta dopo 15 anni, iniziassimo una stagione con una squadra completa e senza lacune enormi. Perché la scorsa stagione di fatto l’abbiamo giocata senza ala destra (perché parliamoci chiaro, abbiamo due ali destre da 6/7 goal MESSI ASSIEME all’anno, roba da lotta salvezza) e senza trequartista (questo però alla fine è stato un problema minore visto che le ultime 7/8 partite le abbiamo giocate con un 4-3-3 di fatto), senza contare che come centravanti non è che fossimo senza ma ne avevamo due non certo mostruosi come questo Ibra e Giroud. Origi è senza dubbio un upgrade (anche se in estate 2023 mi aspetto che faremo un grande investimento su una punta di prima scelta).

    Già iniziare la stagione con una rosa completa e non raffazzonata alla “io speriamo che me la cavo” (non nel senso di costruzione della rosa, visto che negli ultimi tre anni l’abbiamo costruita benissimo, ma nel senso di non avere le risorse per completarla pur avendo le idee) anche non arrivasse il grande nome sarebbe un qualcosa di straordinario, visto che non ci succede da una vita.

    #UnBaccanalePerCardinale

  22. @Maestro

    Sui social, profili ufficiali, Daniel a Leao: “Ti amo”. Da tempo è abbastanza noto un forte legame tra i due. Ovviamente arrivano immediate battute omofobe da interisti, laziali, ecc. Nessuna indagine, stavolta, dalle procure? Sono solo sfottò da simpatici tifosi goliardici?

    Non mi stancherò mai di dirlo: loro sono la squadra della Milano bene, a loro è sempre stato concesso tutto, da sempre, dai “giardini Herrera” https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_novembre_09/milano-giardinetti-san-siro-dedicati-helenio-herrera-allenatore-grande-inter-dd69884a-c569-11e7-8460-ef8ba8b0b1d6.shtml a Rivera fatto fuori in nazionale e costretto a giocare solo gli ultimi sei minuti nella finale col Brasile perché stava sul culo alla cricca mafiosa interista all’interno dello spogliatoio italiano. C’è solo una cosa nella quale l’Inda è sempre stata superiore al Milan: il potere politico, escluso il periodo Berlusconi.

    I loro tifosi hanno quel senso di arroganza (nonostante non siano considerati la prima squadra di Milano da nessuno, né in Italia né all’estero) proprio per questa cosa, loro si sentono i padroni, i bauscia, i nobili (qualcuno di loro poi mi spiegherà cosa c’entri la nobilita con l’essere una merda malcagata espulsa dallo sfintere del Diavolo nel 1908, ma transeat), quelli a cui è sempre stato tutto concesso e che hanno passato indenni totonero (caso Genoa-Sfinter) e Calciopoli (dove sarebbero stati retrocessi in B come la Juve, se la giustizia avesse fatto il suo corso), e che quando arrivarono ultimi in Serie A invece che essere retrocessi vennero salvati.

    Impuniti da sempre, scorretti e disonesti più di chiunque, e si danno arie da nobiltà del calcio e di onestà. Sarei disposto a svenarmi pur di vederli umiliati e nella polvere totale come meriterebbero.

    E vediamo di vincere la seconda stella alla svelta, perché essere alla pari con questi porci qui (sebbene con un gigantesco asterisco, visto che uno dei loro scudetti è di cartone e altri 4 sono nati grazie alla truffa da loro operata con le intercettazioni di Calciopoli, dove hanno occultato le proprie) lo considero personalmente come una terza retrocessione in Serie B.

    #UnBaccanalePerCardinale

  23. @Maestro, https://m.corrieredellosport.it/amp/news/calcio/2016/02/18-8625950/rivera-mazzola_i_sei_minuti_che_sconvolsero_litalia “I fatti raccontano che Mazzola non gradì i continui cambi e chiese al gruppo Inter di sposare la sua causa, Valcareggi accettò la protesta e Pelè ci fece a polpette. A giochi fatti, sul 4-1, il trattamento che Rivera non meritava: dentro per 6 minuti ma al posto di Boninsegna, non di Mazzola. “ Quel caso, assolutamente clamoroso, è ben esplicativo dei rapporti di forza a livello politico e di Palazzo che ci sono sempre stati tra il Milan e la defecazione del Milan, cioè l’Inda. La stagione appena trascorsa, poi, dove hanno cercato di fargli vincere lo scudetto che, se vinto, sarebbe stato il più rubato dell’intera storia del calcio, e ancora più esplicativo. Tu sei giovane e non hai vissuto il Milan pre-Berlusconiano, ma quello che sta succedendo in questi anni non è nulla di nuovo, proprio nulla di nuovo. #UnBaccanalePerCardinale

  24. Ray, mi unisco ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, all’estremo disgusto verso i ratti che infestano Milano. Il video dei due signori anziani che esprimono molto civilmente il loro dissenso per l’intitolazione dei giardinetti a Herrera esprime molto bene la voce della parte sana di Milano.
    Non ho mai avuto dubbi su chi fosse il vero nemico da combattere per un rossonero e finalmente in questi ultimi anni se ne stanno accorgendo un po’ tutti. Non è un caso la frase di Luca Serafini che ho riportato sopra questa mattina. Il loro disprezzo e quello dei media, che stanno sempre dalla loro parte, sono stati il propulsore che ci ha fatto vincere il campionato, l’hanno detto in tanti nello spogliatoio, e lo stesso disprezzo ci dovrà servire per andare avanti nella nostra battaglia. Rispolveriamo il vecchio striscione degli anni ’90 “Siamo belli come il sole” perché così è.

  25. I cosiddetti ratti, senza offesa per la specie animale, stanno preparandosi alla contromossa e ad arrivare a 20 prima di noi con l’appoggio totale della stampa.

    Le prime notizie, poi arriviamo noi (campioni in carica ndr) e la Juve, sono riservate a loro allo “squadrone” che stanno preparando, ad un trio d’attacco da paura. Sembra che abbiano scelto prima comprare e poi vendere. In teoria potrebbero avere ragione sperando che lievitano i prezzi per qualche big che dovranno cedere. Ma potrebbe essere un’arma a doppio taglio se poi avvinandosi la chiusura il pollo di turno non cede. Per Skriniar dal PSG vogliono 100 mln., allora Tomori quanti ne vale?

    Ma poi perché sono sempre così impuniti? Come possono fare contratti a giocatori che se anche se arrivano a “zero” devono pagare fior di stipendio. Veramente è una cosa immonda e nessuno dice niente. Non pagano gli stipendi e vincono scudetti, mentre gli altri per molto meno vengono fatti fuori dalle coppe.

    Noi meglio lavoriamo in silenzio e meglio è. Lo si è visto lo scorso anno ed anche prima con acquisti che man mano sono esplosi. Non so se alla mia età riuscirò a ricordami ancora un Champions, dai forse si, d’altronde ne ho solo 63… ma vorrei tanto arrivare alla “doppia stella” prima di loro.

  26. Il sadismo di coloro che mi hanno riportato alla mente Pablo Garcia e Martin Laursen non ha limiti. Anni di terapia buttati nel cesso.

    E allora beccatevi la mia vendetta: Rodrigo Ely e Solomon. Tiè.

  27. Per Marcovan. COLOCCINI, DE ASCENTIS e BELOUFA. Triplo TIÈ.

  28. Se cominciamo questa gara non ho rivali: Viudez, Cardacio, Mattioni, Grimi, De Ascentis, Aliyu, Andreas Andersson, Christian Ziege, …..tiè

  29. Comunque visto che negli ultimi giorni si parla spesso di “cosa eravamo diventati”, io rimango convinto che l’immagine simbolo dello schifo fu Montella portato in trionfo sotto la curva per aver raggiunto un pidocchioso sesto posto. L’allenatore dell’Ac Milan 1899 sette volte campione d’Europa e 4 volte campione del mondo portato in trionfo sotto la curva per aver raggiunto l’Europa dei poveri. Quel giorno piansi dal l’umiliazione nel vedere cosa eravamo diventati, perché una tale provincializzazione è stata la cosa più umiliante in assoluto.

    #UnBaccanalePerCardinale

  30. @Giustiziere

    Ray, mi unisco ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, all’estremo disgusto verso i ratti che infestano Milano. Il video dei due signori anziani che esprimono molto civilmente il loro dissenso per l’intitolazione dei giardinetti a Herrera esprime molto bene la voce della parte sana di Milano.
    Non ho mai avuto dubbi su chi fosse il vero nemico da combattere per un rossonero e finalmente in questi ultimi anni se ne stanno accorgendo un po’ tutti. Non è un caso la frase di Luca Serafini che ho riportato sopra questa mattina. Il loro disprezzo e quello dei media, che stanno sempre dalla loro parte, sono stati il propulsore che ci ha fatto vincere il campionato, l’hanno detto in tanti nello spogliatoio, e lo stesso disprezzo ci dovrà servire per andare avanti nella nostra battaglia. Rispolveriamo il vecchio striscione degli anni ’90 “Siamo belli come il sole” perché così è.

    Tutto verissimo. Io ho sempre detto quanto segue: i gobbi sono “i cattivi” ma non fanno nulla per nasconderlo, già dal loro motto “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” puoi ben capire cosa aspettarti. I porci invece si mettono gli smoking bianchi, si danno arie da nobili, da onesti, da immacolati, quando sono più sporchi della più sporca latrina incrostata del centro di Calcutta, i gobbi sono il tizio grosso e cattivo che se vuole fare a cazzotti te lo dice, poi magari durante il combattimento usa dei trucchi ma almeno “sai” che sei in un combattimento, la Sfinter è il tizio che, in un diverbio, cerca di fare il superiore e quello che non ricorre alla violenza ma poi, se lo asfalti davanti a tutti con le parole, ti arriva da dietro piazzandoti una lama nella schiena. Non solo: se tu riesci a difenderti nonostante questo attacco a tradimento, lo sfinterista chiamerà a raccolta qualche testimone fasullo per andarti a denunciare per aggressione, e ti troverai una ventina di persone pronte a giurare sulla Bibbia che quella coltellata nella schiena ti è arrivata perché tu per primo l’avevi aggredito con quel coltello trovandoti poi ad avere la peggio.

    Solo disprezzo per quei maiali.

    #UnBaccanalePerCardinale

  31. @Adamos, “ Se cominciamo questa gara non ho rivali: Viudez, Cardacio, Mattioni, Grimi, De Ascentis, Aliyu, Andreas Andersson, Christian Ziege, …..tiè”. Mi stupisco che nessuno parli di Piatek (da me soprannominato ai tempi Pitale(k) ): un bidone comprato a 35 milioni (cinque milioni in meno di ciò che il Liverpool spese per Salah) perché quel cretino di Leonardo si fece abbagliare da sei mesi in stato di grazia, un bidone che in Polonia era dietro ad Igor Angulo come goal fatti e che aveva zero capacità tecnica e di giocare con la squadra, bidone che, finito il suo periodo d’oro, da noi è stato l’attaccante più vicino a ricordare Blissett (1 solo goal su azione nel 2019/2020 col Milan nel girone domandata nonostante fosse titolarissimo) e adesso la Fiorentina non vuole riscattarlo. Per rapporto qualità/prezzo, probabilmente il peggior acquisto della nostra storia. #UnBaccanalePerCardinale

  32. Vangioni PARTITONE a Bologna in 9 vs 11, vincemmo 1-0 e lui da solo si prese tutta la fascia sinistra, reggendo alla grande. Stima per Vangio Nostro. Tra i meno peggio, dei terzini sinistri post-Zambrotta, prima di arrivare a Theo. Per me era meglio sia di Antonini che di Antonelli.

  33. Ray, Piatek lo considero comunque un giocatore di calcio, quindi per me è nella categoria dei Kluivert, Dugarry, José Mari, Javi Moreno …Gli altri che ho nominato per la maggior parte hanno poi dimostrato di non essere proprio dei giocatori di calcio.Poi ci sono delle vie di mezzo tipo Jimmy Maini o Umit Davala …

  34. Vangioni lo metto sui livelli di Mesbah. Comunque sulla sinistra è davvero una dura lotta …

  35. Piatek mi aveva ingannato, a dire il vero. Cioè, la povertà tecnica fu evidente sin da subito, ma con le punte non si sa mai, alcune hanno quella magia che li fa andare oltre il talento calcistico come noi lo intendiamo (Pippo ne era il paradigma). Dopo i primi tempi ero convinto che il polacco appartenesse a quella categoria.

    Uno dei tanti abbagli della mia carriera da tifoso. E non sarà l’ultimo, suppongo.

  36. @Adamos, si diciamo che Piatek può essere paragonato a Kluivert solo come impatto al Milan, anche se Piatek è arrivato a livelli di indecenza a cui Kluivert non è mai arrivato, perché se guardiamo la carriera Piatek ucciderebbe per arrivare ai livelli di Kluivert. Il paragone con Jose Mari, Javi Moreno e Dugarry è totalmente azzeccato, invece, anche se un rapporto qualità/prezzo così scandaloso loro non l’hanno avuto. Stesso discorso per i “non giocatori di calcio” di cui parlavi, cioè se guardiamo la qualità/prezzo Piatek è praticamente fuori categoria. @Marco, Inzaghi aveva quella magia di cui parli, vero, va anche detto che, per quanto povero tecnicamente, mangiava in testa a Piatek anche sotto quell’aspetto. Piatek tecnicamente rasentava davvero lo zero assoluto in parecchi fondamentali (dribbling, stop, dialogo coi compagni, visione di gioco, per dire i più eclatanti nei quali era un giocatore letteralmente non da Serie A), ma sai qual’è la cosa davvero incredibile? Che alcuni non si siano ancora convinti che sia una pippa: leggo in giro milanisti scrivere che in questo Milan farebbe bene! Non so se mi spiego. Come farebbe a fare bene quando non tiene un pallone Dio solo lo sa, addirittura ho letto alcuni scrivere che sarebbe stato più utile lui per lo scudetto che Giroud/Ibra. Certa gente ha una idea molto strana del centravanti, come se fosse un interruttore on/off che dipende solo dalla squadra, l’unico ruolo, per certa gente, in cui le qualità individuali contano zero. Il mondo è bello perché è avariato. #UnBaccanalePerCardinale

  37. Su Piatek ci siamo sbagliati tutti, o meglio ci eravamo illusi tutti.

    Io appartengo alla categoria che aveva visto di buon occhio e con entusiasmo l’acquisto di Blisset… Figurarsi poi quando arrivò Hateley. In effetti Mark era dotato, poi qualcosa sarà successo nella sua testa. Resta comunque nella memoria di tutti i rossoneri quell’immagine di un metro sopra Collovati nel gol vittoria del derby 84/85 e solo per questo non finirà mai negli “scarti” rossoneri.

    Altro giocatore passato alla storia come lo “Sciagurato Egidio” ma che in effetti si va a vedere lo score in rossonero: 101 presenze e 31 gol, in pratica 1 gol ogni 3 partite (circa) proprio scarso non era il buon Calloni. Certo che di gol ne sbagliava parecchi.

    Nella mia lunga militanza ne potrei citare una marea di centravanti arrivati con la fama di goleador ma poi miseramente falliti.

    Il più grande rammarico, a parte il veder volare troppo presto il “Cigno” resta Pato. Rivedendolo su YouTube ho quella sensazione di stupore e di rabbia per cosa poteva essere o diventare. Mal curato? Colpa del suo fisico? Non lo so, so solo che tecnicamente era uno veramente bravo.

  38. Altra Settimana con il cazzo duro causato dall’essere CAMPIONI D’ITALIA.Continuo a leggervi, ma la sensazione di perenne orgasmo causato dallo SCUDETTO, mi rende immune da qualsiasi polemica, tentativo di discredito e complotti vari.Complimenti per le pagelle di fine stagione e un abbraccio e una carezza agli amici con le scarpe piene di sassi.FORZA LOTTA VINCERAI NON CI LASCEREMO MAI!FORZA MILAN!

  39. Io dico, Jaap, che SE L’INTER, perso Perisic (che faceva gol o assist che sbloccavano le loro partite) resta così com’è più Dybala e l’armeno e NON prende Lukaku (che in questa Serie A può fare anche 35 gol in un anno, dato che non gli fischierebbero manco un fallo in attacco, quindi speriamo non arrivi), con 87 punti la Seconda è nostra. Dipenderebbe di nuovo tutto da noi. Ci basta ripetere lo stesso campionato appena trascorso, magari con un Davide Massa in meno.

  40. Maestro, per il prossimo anno stia attento al Conte Max…

  41. @Maestro

    Io dico, Jaap, che SE L’INTER, perso Perisic (che faceva gol o assist che sbloccavano le loro partite) resta così com’è più Dybala e l’armeno e NON prende Lukaku (che in questa Serie A può fare anche 35 gol in un anno, dato che non gli fischierebbero manco un fallo in attacco, quindi speriamo non arrivi), con 87 punti la Seconda è nostra. Dipenderebbe di nuovo tutto da noi. Ci basta ripetere lo stesso campionato appena trascorso, magari con un Davide Massa in meno.

    Dipende tutto dal budget che Marotta ha stanziato per gli arbitri la prossima stagione. Quest’anno non sarebbero stati un problema senza arbitraggi scandalosi a loro favore e a nostro sfavore come mai si era visto neanche ai tempi di Moggi (qualcosa di simile solo ai tempi di Lo Bello II), se si dovessero indebolire e in più avere arbitraggi normali e non da Atletico Medellín ai tempi di Escobar, il problema sfinterista non sarà certamente la seconda stella, ma evitare il quinto posto (che li ammazzerebbe definitivamente).

    #UnBaccanalePerCardinale

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