Una domenica massacrante la mia. Durante una passeggiata in riva al mare perdo stupidamente il portafogli con all’interno un centinaio di euro, patente, carta d’identità, tessera sanitaria e carta di credito, ritrovo il tutto miracolosamente grazie al senso civico e all’onestà di uno sconosciuto e alla caparbietà di mia moglie che mi convince ad accompagnarla a cercare bagno per bagno (mentre al momento dell’amara scoperta io avevo scelto di lasciarmi morire di stenti lì, sulla sabbia rovente). Torno a casa stremato, giusto in tempo per vedere la Power Unit di Leclerc andare a puttane e Verstappen e la Red Bull trionfare, e mi domando cosa possa riservarmi l’attesissima serata vista la strana altalena di sfiga-fondoschiena con cui si è sviluppata la mia giornata.
La risposta è arrivata verso le venti e la serata mi ha riservato una grandissima gioia.
Il Milan ha vinto meritatamente il suo diciannovesimo scudetto, io ho vinto la stella come tifoso. Dei dieci scudetti che campeggiano nella mia personalissima bacheca questo è, assieme a quelli del ’79 e del ’88, senza dubbio il più bello. I primi due lo furono per diverse ragioni: il primo fu quello della stella per il club, il primo di cui fui testimone, il primo di Franco Baresi, l’ultimo di Gianni Rivera; il secondo fu il primo di Berlusconi e di Paolo Maldini figlio di Cesare, dopo un decennio da incubo, in mezzo a guai societari e devastanti saliscendi fra serie A e serie B. Questo scudetto è fantastico perché il decennio appena trascorso, pur non essendo stato tragico come quello sopra citato, è stato comunque scoraggiante, triste, umiliante. Il Milan degli ultimi due lustri è stato preso a pedate un po’ da tutti, media, organi istituzionali nazionali e internazionali, arbitri, da una parte del suo stesso tifo, e vincere uno scudetto in questo modo, in barba a tutti, è quanto di più grandioso possa accadere a tutti i tifosi veri. Odio assegnare patenti di tifo, non lo farò certamente stavolta. Vorrei soltanto che dopo questo scudetto si imparasse a mettere da parte il proprio ego e ad amare nel vero senso della parola un club come il Milan. Che s’imparasse a rispettare un gigante come Paolo Maldini. Che s’imparasse a non bollare frettolosamente come pippe atleti giovani come Leao e Tonali al loro primo anno. Che s’imparasse che gli allenatori contano, ma soltanto se sono supportati da una grande società e da giocatori bravi e intelligenti. Che s’imparasse che il Milan è sempre il Milan, a prescindere da chi ne sia il proprietario.
Della partita è inutile parlare, non c’è stata storia. Troppa la differenza di valori e di motivazioni in campo, al di là delle fanfaronate mediatiche sprecate durante la settimana.
Dei protagonisti invece parleremo, ma non in questo post, avremo un’intera estate per fare questo e altro. Inoltre non ho la forza per proseguire: sono felice ma stanco, ho sonno. E confesso di avere alzato anche un po’ il gomito.
363 commenti su “SASSUOLO-MILAN 0-3”
I commenti sono chiusi.
@Fre. Infatti il punto 2 sarebbe un biglietto da visita disastroso. Su Boban hai ragione, PERÒ all’epoca non c’era un cambio di proprietà in vista. Dopo queste parole anche io vedo impossibile in convivenza tra Paolo e i Singer, però i Singer stanno passando di mano e quindi vedo meno “problematica” (in termini di futuro di Paolo al Milan) questa uscita. Spero di non sbagliarmi. @Maestro, concordo con te, ma non è che Singer “non voglia vincere”, diciamo che se si vince bene se non si vince amen. Singer vuole vincere, se ci si riesce, alle sue condizioni, e se ci si riesce viene a fare la passerella in Duomo (prendendosi da alcuni gli stessi meriti che hanno quelli che hanno vinto nonostante i suoi paletti più rigidi di quelli che Vlad l’impalatore usava per impalare i nemici), se non ci si riesce Amen. Singer non sarebbe certo uno che si scomporrebbe o che perderebbe anche solo un’ora di sonno di fronte ad un ipotetico scenario con l’Inter che fa triplete per tre anni di fila e noi che guardiamo. Semplicemente Maldini sa che con le condizioni imposte dai Singer rimanere al vertice a lungo e aprirle un ciclo è impossibile, e siccome si stanno levando dalle palle ha “avvisato” i nuovi come per dire “occhio che se pensate che io stia qui a metterci la faccia e poi anche a beccarmi le scatarrate dei tifosi quando torneremo ad essere il punchingball di Inter e Juventus avete fatto male i calcoli, patti chiari e amicizia lunga”.
ragazzi io fatico a credere che Maldini, Massara e C. non abbiano parlato con i vertici. Pochi giorni prima dello scudetto era tutto un incensare il buon operato della dirigenza per il lavoro fatto e per il risultato che si sperava di raggiungere.
Mi sembra logico che se si vuole andare avanti e far progredire il brand (dunque anche i $$$$), devi costruire una squadra per vincere e investirci dei quattrini. Se l’uccello rosso vuole investire 1200 milioni (mica cazzi,eh) è mai possibile che accetti di smembrare la testa pensante di tutto quello che abbiamo fatto in questi due anni rischiando solo di perdere subito parecchi quattrini? E’ questo che mi sembra difficile da credere.
Poi, oh, nessuno di noi è mai entrato nella stanza dei bottoni e nessuno di noi saprà mai la verità di come stanno le cose. Lo sapremo solo quando metteranno in pratica decisioni e scelte che noi, ora, possiamo solo ipotizzare, interpretare o cercare di capire.
“rimanere al vertice a lungo e aprirle un ciclo è impossibile” e aprire un ciclo, volevo dire. @Nico, “ Straconcordo con Adamos. Con Cardinale si vola, e Maldini resta. Gazidis va a fare il salvadanaio vivente altrove.” Perfetto Nico, la penso anche io così. Concordo anche con @Adamos quando dice che in caso di permanenza di Elio Maldini se ne andrebbe, ma non credo proprio che i Singer rimangano, qui https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Milan/27-05-2022/cardinale-milano-redbird-stringe-firme-vincolanti-tempi-brevi-440703490209_amp.shtml si parla di firme vincolanti in tempi brevi, quindi (al momento) la tesi che vede Paolo mettere in chiaro le cose coi nuovi (a mezzo stampa così che i tifosi sappiano eventualmente il PERCHÉ di un suo eventuale addio) è abbastanza quotata.
IMHO.
1. Maldini ha voluto tenere alta l’asticella (e francamente dubito che a lui e Massara, a meno di ripicche personali, non vengano proposti dei rinnovi) perché a lui l’obiettivo sportivo interessa più di tutto (d’altra parte si disse sin da subito che lui – e Boban – erano lì anche per cercare di ridare l’identità al club). Un po’ come Conte che ha mandato a quel paese sia Juve che Inter perché non volevano più fare gli investimenti che secondo lui avrebbe dovuto fare.
2. Maldini (che non dev’essere una persona facile con cui avere a che fare) ha voluto levarsi qualche sassolino dalla scarpa e visti certi comportamenti passati che non gli sono piaciuti ha interpretato certe mosse (again, rinnovi) come degli sgarbi/mancanze di riconoscimento del lavoro.
3. Elliott secondo me vuole un club top 4 in Serie A stabilmente agli ottavi/quarti di Champions’ (su questo Ray ha ragione), quel che arriva in più è bene accetto, motivo per cui Maldini ha fatto l’esternazione (vedi punto 1)
4. Elliott (per la felicità di Ray) vuol vendere e quasi sicuramente venderà entro 2 anni (i piani dei fondi sono su 3-5 anni al massimo), ma probabilmente (sicuramente) su InvestCorp sono state dette un sacco di cazzate (erano alle fasi preliminari, tanto che non era manco stata firmata un’offerta vincolante – che di solito è firmata MESI prima del closing, specie in operazioni così grosse, altro che “closing entro giugno anzi maggio”), non so su RedBird.
5. Nel caso RedBird fosse una cosa seria, comunque, mettetevi l’anima in pace che, visto come è andata InvestCorp, a naso se cambio di proprietà deve essere dubito fortemente possa essere prima di luglio. Quindi, per la felicità di mi pare tutti gli utenti del blog, attendetevi smenate sul tema in stile 2017 per il prossimo mese e mezzo (ho già visto che è ripartita la litania del “è quasi fatta”: come no). Magari visti i protagonisti con un minimo di serietà in più (non che ci voglia tantissimo).
Vi leggo sempre, e ancora congratulazioni per lo scudo.
@Ray
“Firme vincolanti in tempi brevi” sono gli stessi che “a fine Maggio si fa il closing con InvestCorp”?
No, perché nel caso di InvestCorp le “firme vincolanti” sarebbero dovute essere state messe ad Aprile se non Marzo.
Spero per voi di sbagliarmi, ma vi/ti ripeto: sta roba (come è giusto che sia essendo un investimento da più di un miliardo di euro) andrà per le lunghe.
ragazzi, calma
Va tutto bene e siamo nella normalyità delle cose.
Elliot ha in corso trattative di vendita da diversi mesi.
Non rinnova dirigenti apicali per lasciarli poi come eredità magari anche non voluta e poi dovere fare cause come successo con Fassone.
Quindi tutto normale.
Maldini probabilmente vuole che si chiuda in fretta il passaggio perchè le attività operative di mercato non possono aspettare e per chiudere bisogna che gli apicali abbiano “potere” oltre l’ordinaria amministrazione
@Animamigrante
Tutto perfetto direi. Unica cosa, io ci andrei piano con il “per la felicità di Ray” perché in realtà pure Redbird è un salto nel buio e c’è la possibilità che siano perfino peggiori dei Singer.
Però per il resto ti quoto tutto e sottoscrivo. Anche il tuo secondo post, ahimè (spero che non venga usato come scusa per non fare mercato perché sarebbe totalmente inaccettabile).
Permettimi di evidenziare alcuni punti
Esatto. Maldini sta sostanzialmente dicendo “il Milan è una delle donne più belle del mondo, e nessuno pensa di presentarsi ad un appuntamento con una delle donne più belle del mondo arrivando su una vecchia Golf sgarrupata, aprendo la portiera dal lato guidatore senza manco scendere dicendole “salta su bella” e portandola a mangiare un kebab dall’egiziano di Via Padova facendo alla romana sul conto senza aspettarsi che questa ti sfanculi in tempo zero”.
Il Milan è il Milan, il Milan è un lusso, è una Ferrari, è una donna bellissima, è un gioiello amato da centinaia di milioni di persone tra Italia e resto del mondo, e deve essere trattato come tale. Chiunque la pensi diversamente fa meglio a stargli lontano, perché verrà sputato fuori dall’Ac Milan e dai suoi tifosi come una lisca di pesce finita inavvertitamente in uno degli spazi interstiziali della bocca.
Esatto. E secondo me questo sfogo è collegato sia al fatto che ora può “permetterselo” da vincente, sia il fatto che il cambio di proprietà è imminente.
Già. Anche perché Maldini sa bene che con i budget messi a disposizione da Elliott è facilissimo cannare una sessione di mercato (perché se devi fare sessioni intere con 70 milioni mentre altri quelle cifre le spendono su un singolo giocatore è logico che tu possa sempre e solo muovetti su giocatori underdog, il problema è che tra gli underdog per ogni Kalulu ci sono 10 Duarte. Non parliamo poi in attacco dove i prezzi sono alti di default) e poi la faccia ce la deve mettere lui (ricordo alcuni tifosi su altri siti a Gennaio dare dell’incompetente a Maldini quando sembrava fossimo fuori dallo scudetto e non era stato acquistato nessuno, come se fosse stata colpa sua), e lui non ha più intenzione di farlo, né per Elliott né per i prossimi (che nelle ultime settimane hanno rilasciato dichiarazioni quantomeno preoccupanti sul lato finanziario, dichiarazioni che fanno presagire un braccino stile T-Rex).
Per il resto speriamo che sia entro Luglio come dici tu. Speriamo. Non vorrei che facessero il closing per fine Agosto giusto per poter giustificare un mercato esangue.
Io lo ammetto, questa uscita inaspettata mi ha un po’ intristito.
Ci vorrebbe il tanto atteso post-fiume-strappalacrime di Darko per rimettere nella giusta prospettiva le beghe societarie. Quanto manca?
Sorpreso nell’intervista di Maldini per la parte riguardante il suo rinnovo. Io penso che Maldini e Massara stra meritano il rinnovo, pensi anche che esendo in fase di trattativa per la cessione della società sia anche possibile che il rinnovo spetti alla proprietà entrante e ad ogni modo se voleva chiarimenti delucidazioni avrei preferito lo avesse chiesto direttamente all’interno della società non dalle pagine della Gazzetta.
Se Maldini ha rilasciato queste dichiarazioni lo ha fatto con cognizione di causa, non è un pivellino e sa che poi i giornali ci ricamano sopra.
Ho letto l’articolo per esteso e francamente non mi è parso il discorso di chi sbatte la porta e se ne va, bensì quello di chi vuole proseguire il suo lavoro, ma vorrebbe farlo alzando l’asticella. I giornali si concentrano sul passaggio del suo contratto, ma secondo me il più importante è quando afferma che bisogna fare un programma ambizioso perchè ci sono le basi per aprire un ciclo in Italia e tornare ad essere protagonisti in Europa.
Certo, avrei voluto godermi in santa pace la gioia dello scudetto, ma questo bubbone secondo me covava da mesi: non era affatto normale che il nostro mercato fosse bloccato da questioni societarie e che i due dirigenti dell’area sportiva non fossero stati rinnovati.
Ci arrovelliamo e ci arrovelleremo a lungo, ma credo che le possibilità future si restringano a due opzioni
ELLIOT NON VENDE, ALMENO NON SUBITO
Maldini viene silurato, Massara non so. I Singer non gradiscono queste uscite (Boban docet, portato finanche in tribunale)
REDBIRD ARRIVA SUBITO
non ci farebbe una gran figura lasciandosi sfuggire la coppia di dirigenti che ci ha portato lo scudetto, quindi presumo che corteggerebbe Paolo e Massara. Poi, ovviamente, i due dovrebbero accettare, ma a quel punto sarei cautamente ottimista.
Tertium non datur.
Ma sui tempi per la cessione, io credo che se il fondatore di Redbird (Cardinale) è sbarcato a Milano vuol dire che la chiusura è imminente, quando si muovono direttamente i top top vuol dire che si sta per chiudere
@Lapinsu, quoto ogni parola.
Mabell per i tempi sulla chiusura dell’affare tendo a pensarla come Anima. Non sono cose che sbrighi in pochi giorni, anche se spero che un primo impegno formale e vincolante venga sottoscritto al più presto così da poter liberare energie e risorse per il mercato e per sistemare tutte quelle pendenze che ci arrovellano la testa.
Ritengo lecito pensare che chiunque sia sano di mente dovrebbe mettere in cassaforte, per primi, i dirigenti che hanno costruito questo Milan, anzi, ricostruito. Il popolo rossonero non è stupido, certi magheggi o giochetti strani verrebbero castigati e non mi sembra una buona idea.
impegni lavorativi e familiari non mi hanno consentito di scriverlo.
Porta pazienza.
Aspetterò tutto il tempo necessario, nessun problema, ci mancherebbe.
Copia incollo un commento che ho trovato altrove che secondo me è perfetto
“Da tifoso con la calcolatrice per eccellenza qui dentro e fiero adepto del payroll, questa intervista merita una riflessione molto approfondita perchè rappresenta un momento decisivo per la nostra storia.
Innanzitutto una premessa: a differenza di quanto molti pensano, non sono affatto un Elliottiano, semplicemente riconosco che il bilancio è un fattore chiave per comprendere il calcio.
E come avete visto dal topic sui conti 2022/2023, il nostro bilancio al momento permette tranquillamente una decisa campagna di rafforzamento (pur senza top assoluti) senza minimamente mettere in difficoltà i nostri conti, ma anzi proiettandoci verso il pareggio di bilancio 2023 (se non addirittura l’utile).
Che dire, l’intervista trasuda milanismo da tutti i pori.
Maldini ha scelto di aspettare di avere una grande carte da giocarsi (la vittoria dello scudetto) per parlare di temi delicati che evidentemente covava da molti mesi.
Si evincono tre elementi importantissimi
– La… parsimonia di Elliott è andata oltre quanto immaginavamo. Davvero si sono fatte saltare trattative per spiccioli, e davvero da ormai un anno il budget a disposizione dell’area tecnica è ZERO. Assolutamente inaccettabile, a meno che questi discorsi per la cessione non vadano avanti appunto da ottobre-novembre del 2021.
– Maldini NON ha un buon rapporto con la società, che lo mal sopporta perchè uomo dal grande ego (che puo essere pregio e difetto) che non si fa mettere i piedi in testa e non fa da parafulmine, ma al contempo lo mantengono perchè sanno che è una carta preziosissima da giocarsi con i tifosi.
Il tandem con Massara, dopo lo scudetto, è diventato inamovibile: far fuori un dirigente che è la bandiera storica del club e ha riportato il campionato a casa milan dopo 11 anni sarebbe uno sgarbo tale da recidere irrimediabilmente ogni dialogo tra proprietà e tifo, uno scenario terribile che nessun americano vuole.
– Maldini ha messo di fatto un aut aut: parla a Elliott (suo attuale datore di lavoro) “nuora” affinchè RedBird “suocera” capisca che lui non è disposto ad intestarsi un progetto che non punti all’eccellenza.
Esige giustamente un budget per poter realizzare la sua vision e competere anche in europa, e vuole che sia chiaro a tutti che nel caso le cose vadano a carte quarantotto non è lui ad essere stato cacciato, ma avrà deciso di andarsene bollando il progetto come perdente e tirchio agli occhi del mondo.
Di fatto, è un all-in da poker.
Sta scommettendo tutto credendo che gli americani non lo mandino a casa dopo un’uscita del genere, puntando sul fatto che mandando via lui si suiciderebbero due volte: con i tifosi (io e molti altri entrerebbero in modalità contestazione perenne) e con la stampa, che avrebbe la prova che la nuova proprietà (o Elliott qualora rimanga) non è disposta a spendere un euro nemmeno con bilancio ormai in pari e lo scudetto e prima fascia gironi CL in tasca.
Il tutto ricordandovi che senza investimenti e mercato a 0, il nostro payroll passerebbe dai già bassi 145 milioni a 120 o forse anche meno. Roba da Lazio, poco sopra a Atalanta e Fiorentina e sotto tra le altre alla ROMA.
Chiaramente in quel caso non ci sarebbero le condizioni per andare avanti con la proprietà e contestazione e boicottaggio alla presidenza diventerebbero un obbligo morale.
Riassumendo: Paolo è un milanista vero e ha deciso di squarciare il velo di maia e svelarci ciò che sta dietro.
Una scelta che apprezzo da tifoso ma che trovo quantomeno discutibile da professionista.
L’ego e il carisma di Paolo sono il suo piu grande pregio, ma anche il suo più grande difetto: anche qualora vinca questo azzardo, il mondo del calcio si ricorderà non solo dello scudetto vinto da dirigente, ma anche di un professionista che non si fa scrupoli ad attaccare prima la sua vecchia proprietà (“hanno distrutto il mio milan”), poi il suo datore di lavoro per l’affare Ragnick (a posteriori, una grandissima vittoria) e infine nuovamente Elliott pochi giorni dopo uno scudetto vinto e nel mezzo di un momento così delicato come il passaggio di proprietà.
Personalmente, la mia previsione:
– Se arriva effettivamente RedBird (e io dubito) spenderanno il giusto: 80 milioni circa per rinforzare ciò che va rinforzato, arriveranno vice theo, sostituti di romagnoli (secondo me a basso costo, Botman non viene è chiaro) e
Kessiè (sanches), esterno destro e Origi.
Trequartista e punta seria rimandati al 2023, come era previsto.
– Se resta Elliott (e secondo me puo succedere), c’è il concreto rischio che defenestrino Maldini e Massara e mettano uno yes men che gestisca un altro, IMPERDONABILE, mercato a zero con l’obiettivo di chiudere il mercato con esborsi di max 20-30 milioni, payroll intorno ai 125-130 massimo e pareggio di bilancio già virtualmente conseguito a settembre 2022. In preparazione di un’ovvia futura cessione, magari con la prima pietra stadio già deposta.
Faremo mercato solo se cederemo Leao.
Mala tempora currunt, purtroppo.
Non lo merita paolo, non lo meritiamo noi: i conti, la piazza, il calcio chiedono investimenti per rifare un grande milan.
Fermarsi qui sarebbe un CRIMINE.
Forza milan, sempre!“
Signò, sui tempi ahivoi :p parlo con una certa cognizione di causa.Vi sintetizzo quello che mi par capire stia succedendo (se son persone serie, perché i pagliacci stanno ovunque).1. RedBird ha contattato almeno un mese fa Elliott per capire se l’affare si può fare.2. In queste settimane hanno discusso i punti commerciali dell’accordo, con una ricognizione sullo stato della società Milan (ipotizzo riciclando la due diligence per InvestCorp)3. Una volta deciso che l’affare si fa, prima di dare qualche milione di dollari a Deloitte e a qualche studio di avvocati, firmano una “binding offer” che è una sorta di “accordo quadro” che impegna le parti a chiudere l’operazione.4. Dopo settimane (minimo)/mesi (spesso)di trattative si arriva al “signing”, che è l’accordo definitivo che sancisce la chiusura dell’operazione.5. L’acquisto effettivo poi avviene di solito una quindicina di giorni dopo, al closing, quando girano per davvero i soldi.Cpn InvestCorp secondo i giornalisti eravate tr il punto 3 e jl 4, in realtà eravate al 2. Con RedBird dovreste essere al 2, vicini al 3.Vi leggo sempre.
La colonna sonora dei mercati di M&M https://m.youtube.com/watch?v=oLova27P0Oc ahahahhahaha
Maremma Ray quanto mi fai incazzare…
ma la pianti di dire che hai capito e poi continui a farti i cazzi tuoi?
Non sei a casa tua, cribbio.
Sei capace di scrivere un commento che non sia un romanzo di Tolkien?
Anima, l’avevo detto che sui tempi la pensavo come te. Grazie per aver chiarito e dato informazioni precise. Continua a leggerci e a intervenire che i tuoi interventi sono sempre di livello, mai banali!
Ray, datti una regolata una volta per tutte. Stai rischiando grosso.
Romanzo di Tolkien! Aaaaahhh!
Mi fa ridere Marcovan quendo si inchezza! Mo faccio il DISGRAZIETO maledetto… Ray, riguardo il penultimo commento, potresti approfondire la prima e l’ultima parte? Magari analizzando meglio il tutto. Anche la parte centrale.
Nico, per carità… ne sarebbe capace.
Ahahahahah
Minchia Nico, ti creperei di mazzėte
Lasciatemi intatta la noce del capocollo, tutto il resto è in secondo pieno.
Marco, era un copia incolla da un altro utente di un certo sito, infatti l’ho virgolettato. L’ho postato perché mi sembrava interessante, per una volta il romanzo di Tolkien non era mio ahahahah
Inutile non ammettere che quell’intervista ha un pochino rovinato l’atmosfera. Poi chi ha interesse a farlo ha soffiato per benino sul fuoco.
Il buon Suma fa il pompiere, però una cosa tra quelle che ha detto Paolo mi ha colpito e messo in agitazione, questa: “Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo.“. Al di là del mancato congiuntivo, questa frase è perentoria e non lascia molto spazio a immaginazioni.
Paolino ha fatto bene a fare dire quello che pensava. A prescindere io ammiro sempre persone così che non sono signorsì.
Credo che lo abbia fatto per il bene del Milan e per mettere in guardia la nuova società he non deve venire a cercare di lucrare, ma a fare seri e forti investimenti affinché il Milan possa ambire di tornare sul tetto del mondo.
Può darsi che forse non abbia sentito tanta fiducia attorno dai nuovi “boss” ed ha gettato per primo il sasso ben sapendo che i tifosi sono tutti dalla sua parte e che i nuovi proprietari non possono pensare di presentarsi son il licenziamento di uno dei maggior artefici del 19° scudetto.
Sono abbastanza positivo, anzi molto che la situazione andrà come deve andare!
Ricordiamoci come stavamo sabato scorso a quest’ora, con un’ansia addosso da spezzarti a metà. Non vedevo l’ora arrivasse oggi e potermi godere con lo scudetto sul petto la finale Champions. Finale per la quale tiferò per Carletto, sia per il motivo affettuoso e sia perché i reds ci raggiungerebbero a 7 Champions vinte.
A proposito di Champions: Buon 28 maggio a tutti! 19 anni fa a quest’ora eravamo in piena tranche agonistica e non solo in attesa del trionfo serale.
Paolo ha fatto bene, anzi benissimo.Se non ricordo male già nel 2007 lessi che ebbe uno scontro con Galliani, dopo Atene, dicendogli qualcosa del tipo “non culliamoci sugli allori, non siamo la squadra più forte d’Europa”.Non poteva che parlare ora, visto che si è sentito per nulla sicuri di essere ancora dirigente del Milan a luglio e allora non avrebbe più potuto cambiare le cose.Per mezzo stampa perché è l’unico modo di fare pressione se nelle dovute sedi non sei ascoltato. Ha spiegato che anche sui torti arbitrali opera così.Ha costruito un gruppo forte e giovane, insieme chiaramente a Pioli e Massara, e ha chiaramente fatto capire che se nel futuro non ci sarà la conferma in blocco di questo gruppo più il rafforzamento con l’acquisizione di almeno tre pedine, lui non sarà spettatore della “distruzione” di questo gruppo. Perché lui sa perfettamente che rimanere al vertice non può sempre passare per il trovare i Kalulu della situazione.Tutto semplice, lineare e condivisibile. Se Maldini non farà più parte del Milan avremo risposte chiare ai punti evidenziati nella intervista.
pensare che una nuovo soggetto acquisti la maggioranza di ACMilan e decida di cambiare tutto il management che si è rivelato essere il puntello base per lo scudetto n° 19, lo trovo irreale e irragionevole.
Quando Elliot ha rilevato il Milan era necessario, obbligatorio, togliere dalle palle il duo Mirafax e fare piazza pulita altrimenti non avremmo cavato un ragno dal buco. Ma solo in quel caso mi è sembrata la soluzione ottimale.
Come giustamente scrive Zullida i tifosi sono tutti dalla loro parte, pochi cazzi! Prima dei giocatori devi sistemare loro.
OT: ho letto che Mirabelli ha detto che questo scudo lo sente un po’ anche suo!! Ma ce la fa? Ma cosa cazzo continua a parlare del Milan!?!
Aggiungo nella gestione sostenibile di questa proprietà ritengo Maldini abbia enormi meriti per il ritorno alla competitività e credibilità della nostra squadra. Molti giocatori, a cominciare da Hernandez, hanno sposato il progetto perché Maldini ci ha messo la faccia. Se Elliott o Redbird penseranno di poter continuare a budget minimo ed ottenere gli stessi risultati con uno qualsiasi al posto di Maldini faranno un grandissimo errore.
@Adamos, C’è un passaggio dell’intervista di Maldini che è molto interessante : quando Paolo dice che c’è una totale mancanza di comunicazione tra proprietà e area tecnica. Paolo dice chiaramente che è inaccettabile che a 30 giorni dalla scadenza del contratto non sia stato ancora convocato ma essere convocato non vuol dire necessariamente rinnovare , vuol dire approcciarsi e confrontarsi. Perché se è vero che la proprietà può esser non soddisfatta dell’operato di maldini è altresi vero che paolo può essere non allineato alle logiche societarie. Maldini sta denunciando quello che molti denunciano da anni : la proprietà è asettica e assolutamente priva di ambizioni sportive e aziendali. Elliott è un fondo che ha speso una somma e vuole guadagnare da una prossima cessione. Non c’è spazio per programmare e nemmeno per avere ambizioni. Ora ti dico la mia ma questa è solo una mia sensazione : Maldini è nervoso che il passaggio societario tarda ad arrivare e tarda ad arrivare perchè Elliott ha interesse per la sua tasca ma non per il Milan (e vuole altresì dare un “avviso ai naviganti” per i nuovi) . Legittimo, per carità, ma non si parli per favore di elliott che ha cuore il milan.
Ray, Elliott come qualsiasi altra proprietà, per me mecenati compresi (non conta se fondo o persona fisica), non ha a cuore il Milan, semplicemente perché non sono milanisti e non lo si può pretendere. Maldini è semplicemente milanista, la sua è un’intervista da milanista, un valore aggiunto che la attuale proprietà sembra non aver colto, stando alle sue parole.
Esatto, Adamos. Riguardo a questo
Poco ma sicuro, ma nemmeno Berlusconi aveva a cuore il Milan (a differenza di Rizzoli, l’altro “grande” presidente che abbiamo avuto), come ha dimostrato distruggendoci negli ultimi anni di sua gestione (secondo me di proposito per rendere la risalita il più difficile possibile e rendere poco appetibile il Milan ad un proprietario che avrebbe potuto non farlo rimpiangere: tanto che nel 2097 voleva prenderci Al Thani e lui guardacaso rifiutò https://www.affaritaliani.it/sport/milan-news/milan-per-un-miliardo-allo-sceicco-al-thani-berlusconi-disse-no-retroscena-524009.html , salvo poi promettere molti anni dopo che avrebbe lasciato il Milan “in buone mani” https://vavel.it/calcio/2017/03/05/milan/762209-closing-berlusconi-tranquillizza-i-tifosi-cinesi-seri-lascio-il-milan-in-buone-mani.html ), la differenza è che per almeno 25 anni gli interessi dei milanisti e di Berlusconi sono coincisi, invece con queste nuove proprietà gli interessi dei tifosi e dei proprietari a volte si intersecano ma altrettante volte, se non di più, viaggiano su rette parallele (e non solo da noi, ovunque, anche in Inghilterra, basta vedere lo UTD coi Glazer, degli speculatori della peggior specie, solo che loro non hanno il “loro Maldini” che gli salva le chiappe e gli permette pure di prendere lodi da parte della tifoseria).
Volevo dire 2007, naturalmente.
@Adamos, aggiungo un’altra cosa: Suning ad esempio come proprietà era più simile ad una proprietà vecchio stampo. Perché dell’Inda ovviamente non gliene è mai fregato nulla, ma se non altro aveva l’interesse ad “usare” l’Inda per promuovere il proprio marchio, e infatti aveva fatto un bello squadrone. Parliamoci chiaro, l’Inda di Conte, se non avesse smantellato e anzi avesse aggiunto nuovi tasselli, sarebbe stata una forza dominante in Italia e avrebbe potuto diventare molto pericolosa anche in Europa. Poi è arrivato il COVID, il governo cinese ha chiuso i rubinetti e l’Inda ora si trova a dover fare di necessità virtù dopo aver già mezzo smantellato l’anno scorso, ma questo sta avvenendo non per una debolezza intrinseca di Suning ma per una situazione contingente è imprevedibile (il Covid) che ha bloccato gli investimenti. Perché molti parlano di Suning come dei peracottari, ma il punto è che quanto successo da Febbraio 2020 in poi era assolutamente imprevedibile anche solo a Gennaio 2020. Un po’ come se noi fossimo stati acquistati da Usmanov nel 2015 e ora Usmanov non potesse fare investimenti per le sanzioni agli oligarchi russi. Saremmo nei guai? Si, ma questo non renderebbe Usmanov una proprietà del quarzo, semplicemente sarebbe una proprietà con le mani legate per determinati motivi, come Suning adesso. Ma, tolte pandemie e guerre che possono cambiare drasticamente alcune cose, la verità è che tolti gli sceicchi, le proprietà “industriali” che hanno delle aziende e dei brand tali che possono usare dei club per fargli da traino sono ciò che di meglio un tifoso possa sperare per la propria squadra, perché in quei casi è molto più facile che si realizzi la “coincidenza” di interessi tra tifosi e proprietari di cui parlavo prima.
“ Maldini sta denunciando quello che molti denunciano da anni : la proprietà è asettica e assolutamente priva di ambizioni sportive e aziendali. Elliott è un fondo che ha speso una somma e vuole guadagnare da una prossima cessione. Non c’è spazio per programmare..” @Ray, sono completamente d’accordo, Quando lo scrivi.in altri blog arrivano gli avvocati bestia a scartavetrare i coglioni, ma l’evidenza tanta che Elliott non abbia un progetto vincente e a lungo termine è tale e tanta che chi dice il contrario viene forse dal multiverso: sessioni di mercato che hanno addirittura abbassato il costo totale della rosa, Scaroni che ammette candidamente che l’obiettivo era il quarto posto, Furlani che dice “vincere ma non a tutti i costi”, grazie al cazzo gli vorrei dire, e adesso Maldini che lo dice chiaramente, sempre e solo dalla parte sua, la prova del nove sarà questa campagna acquisti e i rinnovi di Leao e Tonali
Stefano, non ci voleva la sparata di Maldini per scoperchiare le intenzioni del fondo Elliott: contenimento dei costi fino alla cessione. Per guadagnarci, ovviamente. A proposito di scartavetrare, sapessi quanto ha scartavetrato i coglioni Ray qua dentro per spiegarci ciò che tutti sapevamo già ampiamente.
Non credo che la sparata di Maldini volesse rivelare questo. Quella di Paolo è una strategia, è evidente. Se però devo dire dove lui voglia arrivare con questa strategia, onestamente mi sfugge.
Marcovan non volevo dire che lo scopo di Maldini fosse quello di rivelare la strategia di Elliott, che chiunque con un minimo di raziocinio sarebbe stato in grado di capirlo da tanti svariati fatti e dichiarazioni ufficiali, ma aggiunge un’ulteriore evidenza e la strategia di Maldini è tutta verso la nuova proprietà. Nel dire quelle cose ha confermato che in questi due anni si è dovuto adeguare ai paletti imposti dal risanamento del bilancio, facendo un capolavoro tecnico che secondo me ha pochi eguali nella storia, ma adesso da chi sta per investire più di un miliardo di dollari si aspetta un step successivo di investimenti per portare il Milan nel gotha del calcio Europeo e Mondiale. Diciamocelo, per quanto ognuno abbia dato il suo contributo, non possiamo presentarci alla competizione europea con Messias, Diaz, Baccalocco, Krunic, con un solo centravanti, di 36 anni, con un Kessie in meno.. questo passaggio di proprietà nel bel mezzo di una nuova campagna acquisti e con contratti dell’area tecnica da rinnovare capita proprio nel momento meno opportuno, e allora c’è da pensare che Elliott stia temporeggiando volutamente per fare alzare il prezzo dopo la vittoria dello scudo, o ci sono addirittura altre offerte, di uccello rosso l’abbiamo saputo da un giorno all’altro quando si parlava solo degli arabi
Concordo, Stefano. Ed è verissimo, capolavoro di Maldini. Il quale ha forse paura di vederlo rovinato. Boh, vedremo.
Riguardo la vicenda, ho un’opinione più moderata, ma anche più “ossea”, più netta. Il Milan è in vendita, ma non da ieri, da parecchio. Probabilmente da Agosto 2018. Il miglior modo per guadagnare era risanare tutte le spese velocemente (fatto), cancellare ogni debito (fatto), creare un’impilastratura giovane e talentuosa (fatto), risolvere ogni possibile sanzione da UEFA (fatto, accettando subito in modo da non averne altre) e mettere infine sul mercato una società che fosse in grado di APRIRE UN CICLO A COMANDO. Era fondamentale che il ciclo non fosse già aperto, perché un ciclo già aperto, nel migliore dei casi si chiude dopo anni (ma con un anno in meno di ciclo), nel peggiore dei casi si chiude dopo un anno. Sto Scudetto, per Elliott, significa vendere il Milan con un ciclo già aperto. È un malus. Ecco perché lo Scudetto non rientrava nei piani. Ha affrettato la vendita. Non è un caso che, avvicinandosi alla trentottesima, aumentasse l’intensità di trattative con Investcorp e Redbird. Lo Scudetto lo ha voluto Maldini, ma altri (più in alto) non dico che non lo volessero, ma… Insomma… Non era “previsto”.
Be se l’uscita di Maldini era rivolta alka nuova proprietà penso sia stato un errore farla e mi spiace tantissimo per Maldini. Io, se fissi la nuova proprietà un’uscita pubblica del genere, prima che io concluda l’acquisto e pertanto non conosce le mie intenzioni mi darebbe tanto fastidio. Tra l’altro anche la proprietà attuale in fase di vendita non può per correttezza verso l’acquirente prolungare i contratti agli attuali dirigenti. Ribadisco, sorpreso e poco comprensibile questa uscita di Maldini
Ora è ancora più urgente vendere, perché se per assurdo Elliott dovesse restare un altro anno e il Milan dovesse vincere il NUMERO 20, l’obiettivo SECONDA STELLA, che riempie Stadio e Televisioni, sarebbe raggiunto e BRUCIATO. E il Milan interesserebbe meno, ad eventuali compratori.
Luscita di Maldini fatta per mettere in guardia la nuova proprietà…Non so voi ma io se fissi la nuova proprietà un’uscita del genere, non privatamente a me ma pubblicamente sulla stampa mi darebbe parecchio fastidio. A VOI nooo?
@Mabell, se fossi uno speculatore che intende arrivare (o restare) al Milan per tenere a pane ed acqua i suoi tifosi e speculare sulla loro passione per fare degli utili si, mi darebbe molto fastidio. D’altronde, però, nessuno obbliga il cravattaro di turno a prendere il Milan, tantomeno nessuno obbliga sto Jerry Calà a prenderlo (il Milan, intendo, non fraintendete Ahahhaha).È bene che CHIUNQUE sappia che se si viene al Milan si viene per vincere, non per giocare a fare il bravo commercialista. Non hai intenzione di spendere? Stattene (o vattene) fuori dai coglioni. It’s as simple as that.Il Milan non è per tutti. Conosco tanta gente che vorrebbe prendersi una Ferrari ma non la prende o perché non avrebbe i soldi per comprarla o perché, anche avendo i soldi per comprarla, non ne avrebbe abbastanza per mantenerla e usarla per più di un paio di uscite l’anno, altri che conosco invece non la comprano nonostante abbiano i soldi sia per comprarla che per mantenerla e usarla a dovere perché preferiscono spendere i soldi in altro modo. E infatti non la comprano, perché sarebbe idiota prendere una Ferrari se non puoi o non vuoi (è indifferente all’atto pratico) mantenerla o usarla come si deve.Lo stesso deve valere per il Milan.
Io credo che vadano giudicati i fatti e i fatti la realta dice che sino ad oggi Eliot ha lavorato un gran bene, in pochi anni risanato il bilancio, vinto lo scudetto, rosa giovane che si è rivalutato tantissimo ( plus valenze). Questi sono i fatti la realtà attuale… il futuro si vedrà ma sino ad oggi buono il lavoro fatto da Eliot al milan
Quindi, ricapitolando, mi sembra di avere capito che gli americani, che hanno inventato il capitalismo nella forma (pessima) moderna non gestiscono le aziende per farle primeggiare ma per nasconderle agli occhi di eventuali acquirenti allocconi. E io che credevo che vincere aiuti a vincere, che stupido. Ps: se sei dirigente d’azienda e hai qualcosa da dire alla proprietà glielo vai a dire. Certamente non dovresti nasconderti dietro il comparuccio giornalista altrimenti fai la figura del dilettante
@Mabell, per carità, per me vale l’aforisma di Voltaire “non concordo con quello che dici ma darei la mia vita affinché tu lo possa dire”. Per me che Elliott abbia fatto un lavoro straordinario dal punto di vista finanziario è indiscutibile. Così come PER ME (sottolineo PER ME) è indiscutibile ai livelli di 2+2=4 che i risultati sportivi ottenuti nel frattempo siano stati ottenuti NONOSTANTE l’assenza (sia personale che a livello di liquidità immessa per rinforzare la squadra che risultava in budget risicatissimi per i dirigenti) di Elliott e nonostante il disinteresse di Elliott (e di quel fantoccio di Scaroni messo lì a bella posta) per i risultati sportivi che andassero oltre il quarto posto (il quarto posto interessa per motivi economici). A me questo pare assolutamente indiscutibile, se qualcuno non concorda vale L’aforisma di cui sopra.
Quindi Scaroni è stato messo lì a bella posta a fare il fantoccio. E io che pensavo fosse uno dei più importanti manager italiani, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, uno dei massimi esperti di risanamento aziendale con competenze trasversali in settori chiave