266 6 minuti 3 anni

Gara durissima, molto più di quanto abbia detto il rotondo risultato. Una Atalanta come al solito organizzata, determinata e rude nel pressing, nella parte centrale del primo tempo ci ha messi in grande difficoltà, costringendoci a giocare un calcio esteticamente bruttino. Noi, dal canto nostro, abbiamo avuto il merito di non patire esageratamente come invece spesso accade contro le squadre particolarmente fisiche, e di ribattere colpo su colpo ai tentativi avversari di dominare il centrocampo. Il Milan ha giocato una grande partita difensiva, mentre è stato spesso impreciso in fase d’attacco, probabilmente non accontentando del tutto i raffinati esteti che si annidano all’interno della nostra tifoseria, ma chi se ne frega. A ogni modo, partita tutto sommato equilibrata, alla fine decisa dai colpi di due straordinarie individualità.

Alcuni di noi — intendo noi del blog — essendo allo stadio hanno potuto godere direttamente della straordinaria atmosfera che ha accompagnato la partita e oltre. Suppongo che qualcosa ci racconteranno, sempre che non l’abbiano già fatto prima della pubblicazione di questo post. Ma tale straordinaria atmosfera è giunta anche fino a noi, benché fossimo a chilometri di distanza: il muro infinito di colori rossoneri, il frastuono incessante, il tonitruante ‘Pioli is on fire’, devo dire che mi hanno messo i brividi. Adesso è facile dirlo, lo ammetto, ma sono davvero convinto che in un contesto del genere difficilmente la gara sarebbe potuta finire diversamente.

Non a caso poco fa ho parlato di straordinarie individualità. Il Milan è certamente una squadra con la esse maiuscola, ben organizzata e ben allenata, un gruppo di professionisti, in prevalenza molto giovani, che evidentemente remano tutti nella stessa direzione. Ma il Milan è anche altro. Di sicuro non è una banda di scappati di casa che per una bizzarra congiunzione astrale ha casualmente azzeccato il cosiddetto ‘anno buono’, come amano narrare i rosiconi avversari; e non solo loro purtroppo, anche qualche sedicente milanista che antepone il successo del proprio avatar a quello della squadra, oltre ovviamente a gran parte di ‘autorevoli’ opinionisti alla Sconcerti.  Sono francamente stufo della stronzata che il Milan non abbia grandi individualità, ma di questo avremo modo di parlare quando tutto sarà finito e quella roba lì avrà un padrone definitivo.

Le individualità, dicevo.

Kessiè è stato gigantesco, l’unico a non prendersi un secondo di pausa, né mentale né fisica, l’unico a non sbagliare un intervento per tutti i novanta e passa minuti. Chi lo voleva in tribuna fino a fine campionato aveva delle ragioni di cuore comprensibili dopo le sue incaute dichiarazioni estive, ma talvolta occorre essere razionali, anche se si è tifosi. A me Franck mancherà, ma il Milan mancherà di gran lunga più a lui.

Theo ha segnato un gol straordinario. Ci aveva già provato varie volte a prodursi in una delle sue devastanti galoppate, ma era stato talvolta precipitoso nelle scelte oppure era stato falciato senza troppi complimenti. Quando ha azzeccato il corridoio giusto ha segnato un gol non solo importantissimo per il campionato, ma un gol  che verrà ricordato, riproposto e cliccato migliaia di volte negli anni a venire.

Leao è stato tutto sommato francobollato a dovere da Hateboer, ma è stato sufficiente un minimo di spazio per consentire al devastante portoghese di siglare il gol del preziosissimo vantaggio. Rafa il prossimo anno spiccherà un ulteriore salto di qualità, è scontato: da blindare assolutamente.

Kalulu e Tomori. Non riesco a separare questi nostri due ragazzi nei giudizi, poiché  si muovono ormai come una cosa sola, silenziosi, rapidi, efficaci; spesso addirittura li confondo in campo. Una coppia fortissima e completa. Un innesto forte nel gioco aereo per il prossimo anno sarà probabilmente necessario, ma ora come ora vedo complicato per chiunque soffiare il posto a uno solo di questi due giovani mostri.

Krunic mi ha lasciato ancora una volta senza parole.

Non tutto è filato liscio, i nostri limiti e quelli di alcuni dei nostri ragazzi sono noti; inoltre ho notato un Calabria e un Tonali un po’ in difficoltà, non so quanto fisicamente o psicologicamente o entrambe le cose. Ma sarebbe stucchevole e fuori luogo fare il puntacazzista dopo una vittoria così importante ed entusiasmante, anche perché tutti, nessuno escluso, hanno dato quanto potevano per la squadra.

Che dire di Pioli: lui, Maldini e Massara sono gli artefici principali di questo capolavoro, a prescindere da come andrà a finire l’intera faccenda.

L’Inter non molla, un vero gattino attaccato ai maroni, come si dice dalle mie parti. Mi piacerebbe esprimere tutta la mia ammirazione per questa squadra e congratularmi con essa, davvero, questo testa a testa deve essere duro e difficile per loro quanto lo è per noi. Purtroppo il mio disprezzo per l’ambiente neroazzurro in generale mi impedisce ormai un semplice e doveroso atto sportivo che un tempo ero abituato tranquillamente a concedere. Peccato.

266 commenti su “MILAN-ATALANTA 2-0

  1. Conte Franz, temo che Chiriches giochi a destra, proprio contro noi (terzino), e in quel ruolo se la cava. Centrali dovrebbero essere Ferrari e Tressoldi. Conosco calcisticamente Dionisi. Sicuramente metterà un centrale a fare il TD, quindi Chiriches, per bloccare Theo e azzeccare le diagonali su Leao.Col Sassuolo, se non si sveglia Giroud (e sarebbe ora, da dopo Napoli è indecente), non segniamo. All’andata facemmo un tiro in porta e un gol (Romagnoli, difensore). E temo che il gol (o i gol) contro, con quei 4 che hanno avanti, lo (li) prendiamo.

  2. NicoV., sai che ti voglio bene ma, quindi, tu pensi che tale Chiriches sia sufficiente per bloccare Leao/Hernandez ma Tomori/Kalulu non bastino per fermare Scamacca/Berardi? Lo stesso Berardi per colpa del quale non andremo al mondiale essendosi divorato un gol a porta vuota? “Ma tu veramente fai? Fai ‘o vero?” (cit. “Natale in casa Cupiello” del grande Maestro)

  3. Discepolo Cui Prodest, se contro noi Saponara è Messi, allora contro noi Chiriches è Tassotti dl 93. I sillogismi non sbagliano mai. E riguardo Berardi… 10 gol in 14 partite contro il Milan. Non ha bisogno di presentazioni. Berardi… Siamo ai livelli di Cristiano Ronaldo contro l’Atletico: segna sempre.Raspadori ha esordito in Serie A contro il Milan: doppietta decisiva, da 1-0 a 1-2.Scamacca contro il Milan fa rovesciate e gol da 42 metri. Traoré ogni volta sembra Eto’o del 2010…

  4. eh si questo ostinato, costante e irrefrenabile bisogno di cercare la tragedia a tutti i costi, a immaginarsi difficoltà dove la ragione non ne trova, non saper godere del presente che lascia intravedere il futuro che si sta costruendo, ebbene non lo capirò, non lo condividerò e non lo accetterò mai.
    Mi sto veramente stancando di questi inutili piagnistei. E basta, cazzo!

  5. Siamo la società che storicamente esalta il Sassuolo. La loro relativa gloria in 9 stagioni di Serie A è indissolubilmente legata al Milan, partendo da quella celebre rimonta con poker di Berardi.

  6. Il lavoro del Maestro, Discepolo Ghost, ostenta i suoi frutti a giochi fatti. Come già accaduto ultimamente, consecutivamente, con Real Lazio, Fiorentina City, Real Verona e Real Atalanta. Vi ho tenuti IN GUARDIA. Ho tenuto l’ambiente, in guardia. E funziona. Quindi, come tutte le altre… Il Real Sassuolo è temibbbile, dobbiamo rimanere “cagati sotto” almeno fino alle 20:00 di domenica.

  7. Due sole volte il Maestro si è rilassato, da quando è qui, Discepolo Ghost. Precisamente, prima di Salerno e prima di Milan-Bologna. Stavo mandando tutto a “puttene”, infatti. Capite ora come è dura, essere intrappolati nel ruolo del Profeta? Potreste non credere, anche io, fossi al vostro posto, non crederei al Profeta. Ma ve la sentite di rischiare? Anche da eventuali baluardi della razionalità, siate onesti: ve la sentite? Volete il mio rilassamento? Potrei cedere… Sicuri? E se poi…?

  8. Grande Nico continua così ….a che minuto Scamacca fa gol in rovesciata da centrocampo ????

  9. Per il pronostico leopardiano, Discepoli Adorati, aspetto la designazione arbitrale. Dico… 60% Massa di Imperia, 40% Maresca di Napoli.

  10. Grande Nico continua così ….a che minuto Scamacca fa gol in rovesciata da centrocampo ????

    ahahahahah

  11. nessun juventino che conosco preferisce la vittoria della sfinter

  12. Maestro non cedere di un millimetro! Non ora! Il tuo umile discepolo ti chiede un ultimo sforzo

  13. Ghost da un punto di vista ha perfettamente ragione, ma è dura non svegliarsi questi giorni con l’ansia.
    Forse l’unica cosa è viverla in silenzio, senza andare a sentire o leggere quello che tutto intorno stanno costruendo attorno a noi. Li abbiamo tutti o quasi contro. Forse gli unici che con molto distacco sperano nel nostro scudetto sono i gobbi ladri, perchè le merde rappresentano il male più estremo.
    Abbiamo dato e diamo un fastidio enorme. Siamo stati elogiati per mesi, fino a quando nessuno pensava che saremmo arrivati fino in fondo, adesso tutto si è ribaltato e se lo vinciamo sarà solo perchè le merde, assolutamente più forti, l’hanno buttato via.
    Non vorrei citarlo, non picchiatemi, ma oggi il post di Gianclint è perfetto: “In rigoroso silenzio”.

  14. nessun juventino che conosco preferisce la vittoria della sfinter

    Idem. Non che mi interessino particolarmente le preferenze gobbe, però l’ho notato anche io.

    Giustiziere, se non vuoi citare una cosa non farlo. Comunque nessuno ti picchierà, qui si possono citare tranquillamente le pietanze degli altri ristoranti.

  15. Certo Marcovan. Io l’ho voluta citare perchè ritengo abbia scritto delle cose giuste. Non sono molto spesso d’accordo con lui e non mi piace l’aria che si respira in quel “ristorante”, questa volta però condivido.

  16. Siamo ad un passo. Io non avrei mai scommesso onestamente di arrivare a questo punto comunque vada domenica. Lo ammetto, non ci ho mai creduto fino a 3 settimane fa. Soprattutto dopo il derby di ritorno di CI, quella sembrava la solita parabola di un finale di stagione di merda. Invece i ragazzi e l’allenatore mi hanno smentito alla stragrande.

  17. Colui che mi ha smentito maggiormente è Leao. Per quanto decisivo è stato, in partite fondamentali. Pensavo fosse fortemente limitato dall’età e da un certo atteggiamento sbagliato, invece ha fatto cose decisive degne di Kaka, con le dovute proporzioni ai contesti diversi in cui hanno giocato.
    L’altro è Kalulu. Cacchio abbiamo perso una colonna come Simon, sembrava la fine, e invece…

  18. Se devo essere proprio sincero sincero sincero, Conte Franz (e tu sai quanto fossi io sostenitore del danese dal suo arrivo)… La stagione di Kjaer, fino all’infortunio, non è stata un granché. Senza lui, abbiamo cominciato a fare i clean sheet. On ho nulla contro Kjaer, sia chiaro. Ma penso che per un quarto di stagione sia stato un punto debole, soprattutto in Champions.

  19. @Giustiziere

    Abbiamo dato e diamo un fastidio enorme.

    Lo siamo sempre stati. Chi come me e te ha vissuto anche il pre-Berlusconi non può capire, o può capire solo parzialmente, ma il Milan è sempre stato di gran lunga la squadra meno italiana tra le italiane. Senza contare che (per qualcuno sarà poco importante ma per me lo è eccome) il Milan è l’unica big italiana di estrazione popolare, di origini popolari. Le altre due big, sia Juventus che Inter, sono sempre state “backed up” dalle elites locali (di Milano e Torino) prima e italiane poi. *

    Quindi le nostre vittorie sono sempre state viste come un “bug” nel sistema. Come un qualcosa che non dovrebbe esserci, perlomeno non nella misura in cui è stato. Il Milan è sempre stato vissuto (ma fin dai lontanissimi anni ‘60 eh), dalla carta stampata e dai padroni del vapore, come una specie di Torino milanese che però si è “permesso” non solo di essere la prima squadra di Milano ma pure di essere la prima squadra italiana più importante e la seconda più prestigiosa al mondo.

    Sono sicuro che ci avrai fatto caso, Giustiziere, ma quando si parla degli anni ‘60 è tutto uno sbrodolarsi sulla grande Sfinter di Herrera, come se il Milan di Rocco (il primo a portare la coppona in Italia nonché quello che devasterà l’Ajax di Cruijff, lo stesso Ajax che metterà in fila pochi anni dopo prima l’Inter e poi la Juve) non fosse mai esistito.

    Questa è la stessa ragione per la quale Rivera, pallone d’oro in carica, ai mondiali del ‘70 giocò solo sei miseri minuti nella finale contro il Brasile più forte di sempre (e forse anche la squadra più forte di sempre): perché la cricca interista all’interno dello spogliatoio azzurro aveva molto, ma molto, più peso del Milan. Boninsegna, interista ma uno dei pochi onesti (intellettualmente e non) ha sempre ammesso che fu una follia tenerlo fuori, come ha sempre ammesso che fu una decisione quasi esclusivamente politica, di peso politico. Lo stesso Pelè disse più volte che prima della finale pensò “diamine, se questi si permettono di tener fuori il pallone d’oro in carica devono essere veramente di una forza sovrannaturale”.

    Ma ricordiamoci sempre che Rivera era stato degradato ad “abatino” da Brera, quel Gianni Brera che era si un grande giornalista ma altrettanto un grande sfinterista, anche se (come molti suoi colleghi ben meno illustri fanno tutt’oggi) non lo ammise mai coram populo per cercare di mantenere un’aura di “equidistanza” che in realtà non ha mai avuto.

    La realtà è questa, Giustiziere: in Italia siamo a casa nostra ma, allo stesso tempo, siamo “ospiti” forzatamente tollerati. La nostra vera casa, dove il rispetto che meritiamo non ci è mai stato negato, è sempre stata l’Europa, non a caso.

    L’unico che ha cambiato questa cosa, che ha contrapposto al potere politico e di “narrazione” di gobbi e merde un potere politico ancora più forte e una forza di “narrazione” ineguagliabile, è stato Berlusconi. Ma tolto lui e quelli che lavoravano per lui, vale quanto detto sopra.

    *Quest’arroganza, specie da parte degli interisti, l’arroganza delle élite, dei padroni, un vero e proprio razzismo sociale, la/lo si legge ancora oggi. Ti cito letteralmente uno di loro “ma come si fa ad avere un complesso verso il Milan? Per me sono come un ciabattino al cospetto di un duca. Il ciabattino potrà anche fare i soldi e diventare più ricco del Duca ma sempre ciabattino rimarrà. Noi siamo l’Inter, siamo la nobiltà di Milano, e questo non ha prezzo. Neanche arrivassero a vincere la Decima mentre noi siamo ancora fermi a 3, neanche arrivassero a 3 stelle mentre noi siamo fermi ad 1 smetterei mai di considerarli dei poveri gonzi inferiori. Il sangue non si compra, e il nostro è blu, blu come il cielo stellato sotto il quale venne fondata la gloriosa F.C Internazionale e che fu di ispirazione ai colori della nostra maglia”.

  20. @Rossonero 82

    nessun juventino che conosco preferisce la vittoria della sfinter

    Idem. Ma ve lo dico da settimane che loro preferiscono di gran lunga noi alla Sfinter e che sono infinitamente più sportivi degli interisti. Come ho già avuto modo di dire, ho ricevuto diversi complimenti, di persona, da juventini e non solo quest’anno, ma anche quando il Milan vinceva e stravinceva tutto ciò che si poteva vincere. Un altro pianeta, no, un’altra galassia, rispetto alle merde sfinteriste che la sportività non sanno nemmeno cosa sia.

    Ma ti dirò di più: tutta Italia (parlo dei tifosi eh, non dei padroni del vapore menzionati nel commento precedente) tifa per noi in questo scudetto, a parte squadre di merda dalla nascita come i contadini bergamosci e i malviventi veronesi. Persino i laziali (che in teoria dovrebbero essere gemellati con le merde) tifano per noi. Ma per farti capire l’odio che l’arroganza e l’antisportività (che fa rima con l’incapacità nel riconoscere qualsiasi merito altrui) interista ispirano ai tifosi, nel 2019/2020 ricordo diversi tifosi romanisti scrivere che per lo scudetto tifavano in primis Juve, e in secundis, nell’improbabile caso che la Juve fallisse, Lazio (che in quell’anno sembrava poter lottare per lo scudetto), pur di non veder vincere le merde (che tra gli altro gli avevano rubato lo scudetto nel 2008, fu un furto con scasso).

    Un conto sono i padroni del vapore (per i quali il Milan dovrebbe essere uno sparring partner di Inter e Juve, una specie di Torino più forte), padroni del vapore che sono riusciti a trasmettere la loro mentalità socialmente nazista e sportivamente inesistente a gran parte della tifoseria interista, un conto è l’uomo della strada. Grazie a Dio.

  21. ONE FUCKING POINT

    THREE MOTHERFUCKING POINTS, JAAP! FULL VICTORY AND NOTHING ELSE!

  22. Se devo essere proprio sincero sincero sincero, Conte Franz (e tu sai quanto fossi io sostenitore del danese dal suo arrivo)… La stagione di Kjaer, fino all’infortunio, non è stata un granché. Senza lui, abbiamo cominciato a fare i clean sheet. On ho nulla contro Kjaer, sia chiaro. Ma penso che per un quarto di stagione sia stato un punto debole, soprattutto in Champions.

    Ci sta Nico, anche se la penso diversamente. Prima dell’infortunio manifestava croniche ruggini fisiche, ma a parte quello mi era parso abbastanza solido.

  23. Bella Ray questa analisi storica e sociale delle tre squadre rappresentative del calcio nazionale. Bella, non banale e penso tutto sommato credibile. Io ho sempre privilegiato guardare più una visione, diciamo, psico-antropologica. Mi piace analizzare le caratteristiche della personalità delle tre tipologie di tifosi e vi si trovano assonanze e similitudini indiscutibili. Del resto, come scrivi anche tu, ho più volte ripetuto che la Juventus e l’Inter sono due facce della stessa medaglia e noi siamo qualcosa a sé stante.
    Il mondiale del Messico fu in realtà la mia prima enorme delusione calcistica, poi venne la fatal Verona. Quella nazionale era formata dal blocco dell’Inter con sei convocati, assieme al Cagliari che aveva appena vinto il campionato, e il Milan ne aveva solo tre (Rivera, Rosato e Prati, con il solo Rosato che giocò praticamente tutte le gare). Rivera fu di fatto l’agnello sacrificale nonostante Riva lo volesse come regista. Alla fine se ne torno come l’unico “vincitore”.
    Abbiamo divagato. Io faccio volentieri per non pensare sempre a quella cosa lì ogni volta che mi metto a consultare le notizie. Tanto poi ci penso sempre comunque.

  24. @Giustiziere

    Grazie per aver apprezzato il contenuto del commento, in genere sono abituato a leggere lamentazioni sulla lunghezza del medesimo ahahahha.

    Bella Ray questa analisi storica e sociale delle tre squadre rappresentative del calcio nazionale. Bella, non banale e penso tutto sommato credibile. Io ho sempre privilegiato guardare più una visione, diciamo, psico-antropologica. Mi piace analizzare le caratteristiche della personalità delle tre tipologie di tifosi e vi si trovano assonanze e similitudini indiscutibili. Del resto, come scrivi anche tu, ho più volte ripetuto che la Juventus e l’Inter sono due facce della stessa medaglia e noi siamo qualcosa a sé stante.

    Diciamo che Inter e Juventus sono due facce della stessa medaglia dal punto di vista del potere storico e mediatico che hanno. Quello sì. Come tifoserie non mi sentirei di accomunarle ma non perché i gobbi siano chissà cosa, ma semplicemente perché il lerciume della tifoseria sfinterista (con tutto che un 15/20% di tifosi interisti che sono “normali”, “sportivi” e con cui si può parlare esiste, la restante marmaglia è talmente fetida da eguagliare tutto il lerciume di tutte le peggiori tifoserie del mondo, non a caso ultimamente vanno molto d’accordo -hanno fatto quasi una sorta di gemellaggio sui loro blog e forum- coi tifosi atalantini, altri tifosi merdosi come pochi, i peggiori di tutti tra le provinciali e provvisti di un odio verso il Milan che forse è superato solo da quello interista) è ineguagliabile da qualunque altra tifoseria mondiale.

    Rivera fu di fatto l’agnello sacrificale nonostante Riva lo volesse come regista. Alla fine se ne torno come l’unico “vincitore”.

    E pensa che quel coglionazzo di Mazzola ha avuto il coraggio di dire “io la mia partita con la Germania l’ho vinta 1-0, da quando è entrato Rivera abbiamo fatto 3-3”. Alludendo alla famosa e assurda staffetta.

    Comunque buonanotte Giustiziere, ammesso che tu riesca a dormire. Io ormai sto dormendo una media di due/tre ore per notte, e durante il giorno mentre guido (faccio un lavoro che spesso prevede il contatto a domicilio coi clienti, altre volte invece lavoro in ufficio, il mio è un lavoro ai più sconosciuto, essendo audioprotesista) per tenermi sveglio in macchina musica rock a palla.

  25. la restante marmaglia è talmente fetida da eguagliare tutto il lerciume di tutte le peggiori tifoserie del mondo

    Messe assieme, ho dimenticato di scrivere.

  26. Per dormire, le mie 6 ore me le faccio. Vado a letto molto tardi, come vedi, ma da quando sono in pensione mi godo la notte.
    Hai citato Mazzola. Pensa che la prima partita di serie A che ho visto è stata un Bologna-Inter 2-2 (che vergogna), credo nel 1970, ero un ragazzino. La curiosità fu che ci andai con un amico di mio padre che era anche amico di Sandro. Andammo in tribuna centrale con i biglietti che ci consegno personalmente il capitano interista nell’albergo dove erano in ritiro.

  27. Io invece anche se in pensione non riesco a dormire tutto di fila. E preferisco andare a dormire presto perché mi sveglio sempre alla stesa ora. Sarà tutto questo casotto familiare che mi è capitato. Ora è certamente l’ansia per domenica. Vengo qua a sfogarmi un po’. Anche su Facebook certi interisti sono insopportabili.Possiamo dire quello che vogliamo della squadra, ma se non facciamo almeno un punto, qualcosa si perderà. Forza ragazzi non mollate proprio ora sotto lo striscione dell’ultimo km.

  28. Mancano ancora quattro giorni e mezzo, che ansia porca putt.. da una parte mi ripeto che è stata comunque una stagione eccezionale, qualificazione conquistata con qualche giornata d’anticipo, 4 punti più dell’anno scorso, crescita evidente della squadra, buona figura tutto sommato in CL, chi l’avrebbe mai detto che saremmo arrivati all’ultima giornata con due punti di vantaggio sull’inda e scontro diretto a favore.. dall’altra, sticazzi, vincere lo scudo domenica è l’unica cosa che conta, per dirla da gobbo, dobbiamo giocare per i tre punti, come se fossimo noi a dover recuperare, partire con la testa che abbiamo due risultati più tre contro il gobbuolo sarebbe devastante, contro di noi quadruplicheranno le energie e la cazzimma

  29. Comunque, quando i giornalai su Dollarumma ci dicevano che il portiere ti può portare una decina di punti in più – confermato #mikemaignan

  30. Vorrei fare un po’ di considerazioni sparse.

    Domenica sono tornato a San siro dopo alcuni anni, un po’ per la pandemia, un po’ per la distanza (sono siciliano), un po’ per la vita che scorre, un po’ perché non è che ultimamente il Milan invogliasse a spendere fior di soldi per andare a vedere Cerci.

    Quello che ho visto è una squadra fortissima. Un pubblico meraviglioso. Un finale che per me è inevitabile.

    Il lavoro di Pioli è stato straordinario, e comunque vadano le cose è un allenatore che entra di diritto nella storia del Milan.
    Calmo, pacato, cresciuto, umile, innamorato di questa squadra.
    E guidando a fari spenti, ha portato il milan a fare il record di punti della sua storia, 83 con una giornata da giocare, superando Allegri e Ancelotti scudettati a quota 82 (il 2005/06 ne facemmo 88, ma se non conta lo scudetto della juve, non contano manco i nostri punti).

    Tutti i tifosi sono scaramantici, lo sono anche io di solito, ma ci sono una serie di elementi che mi fanno vivere questa vigilia senza particolare ansia.
    Ho visto la squadra coi miei occhi, e questa non è squadra che butta la stagione al cesso.
    Certo, l’Inter non mollerà, e di riffa o di raffa ha vinto le ultime sette, più la coppa italia, e se non fosse stato per Radu forse parleremmo d’altro.
    L’inter è una squadra solida, con individualità forti che hanno risolto le partite, e che ha avuto dalla sua la fortuna di avere arbitraggi fantasiosi e nessun infortunio serio.
    Ma anche noi siamo una squadra solida, con individualità forti che hanno risolto le partite, e nonostante arbitri incapaci e infortuni ripetuti e invalidanti, siamo davanti.
    Si parla della rosa dell’inter “più forte sulla carta”: sarà, ma hanno giocato sempre con gli stessi undici.
    In cosa sono più forti di noi? Nel reparto d’attacco, certo. Lautaro ha fatto 20 gol, più di tutti e 3 i nostri attaccanti (Giroud, Ibra, Rebic).
    Ma Giroud ha ribaltato un derby, Lautaro ha fatto la tripletta alla salernitana. E tolto Lautaro, gli altri hanno fatto ridere.
    Mentre noi abbiamo il giocatore più tecnico e più fisicamente straripante del campionato, Rafa Leao.
    E non menzioniamo Ibrahimovic che è dio-in-terra.

    A centrocampo dicono d’essere più forti, Barella è bravo (e stronzo) e Brozovic ha fatto una grande stagione, certo.
    Ma Tonali ci sta portando lo scudetto con le prestazioni maiuscole e con i gol a Lazio e Verona; Bennacer ha livelli di rendimento altissimi; e le nostre “riserve” sono quasi titolari, dato che uno tra Tonali Bennacer e Kessié spesso rimane fuori, e Krunic ha fatto una stagione incredibile. Andando a rivedere quanto fatto da Vecino Gagliardini e Vidal.

    E in difesa? Stanno ancora lì a vantarsi di avere una difesa d’acciaio.
    Skriniar ha fatto una buona stagione, così come Bastoni. E Tomori? E Kjaer fino all’infortunio? E Romagnoli che dopo Kjaer non ha sbagliato una partita? E Kalulu, che è un piccolo Thiago Silva?
    Senza contare Theo Hernandez che è un treno, e il capitano Calabria che ha dato un grosso contributo anche in attacco, e Florenzi uomo spogliatoio.
    Una squadra che chiude con 16 clean sheet è una squadra con una difesa forte. E infatti è la squadra con meno gol subiti in campionato.

    Bisogna finirla con la narrazione da outsider.
    Siamo i più forti.
    E siamo favoriti. Abbiamo due meritati punti di vantaggio, andiamo a vincergli in faccia questo scudetto. Non con 1 punto.. con 3.
    Perche arrivare a pari punti significa dare troppa dignità all’Inter, noi non siamo equivalenti, siamo stati più forti.

    Andiamo a vincere.

  31. il fatto che la maggior parte dei tifosi terzi tifi per noi mentre i giornalai tirano la volata alla sfinter deve far riflettere. Ieri ho dovuto riguardare la classifica, pensavo di essermi sbagliato, perchè a leggere on line il quotidiano sportivo più venduto sembra che sia il milan che deve fare l’impresa e sperare di non essere superato da una sfinter lanciata verso il 20esimo.
    E’ evidente che marotta abbia sguinzagliato un attacco mediato senza precedenti per farci pressione. I fatti dicono che noi abbiamo tutto da perdere e loro tutto da guadagnare, e questo non fa che aumentare la (mia) tensione.
    A parti invertite sono certo sarebbe già iniziata la celebrazione e il countdown dello scudetto sfinterista.

  32. UN SOLO MALEDETTISSIMO PUNTO!Il resto sono chiacchiere e digestivo

  33. Quoto tutto il “romanzo” di Darko (che con i miei poteri avevo intuito essere un abitante della Trinacria, ora devo concentrarmi e capire la provincia, da Immenso Sciamano quale indubbiamente sono/siamo). Mi è accaduta la stessa cosa, sono tornato a San Siro per Milan-Bologna (0-0) dopo 10 anni e ho avuto identiche emozioni e impressioni, nonostante il pareggio (ma è quel Bologna che ha purgato l’Inter e bloccato la Juve, quindi punticino importante). E ho un’aggravante: pur essendo di Bari, negli ultimi 2 anni risiedevo in provincia milanese. Ma i traumi presi da Emanuelson, Bonera, Constant, il trio dei crestati sniffabamba senza cervello (non faccio i nomi per non beccare querele), la Barby che faceva Beautiful con lo spogliatoio in base al suo ciclo ormonale, poi il dominio di Raiolone dai pulcini ai senior, Suso, Sosa, il closing, gli slittamenti, i cinesi… Avevo proprio il disagio, pensando di dedicare weekend al Milan.

  34. Darko, riguardo l’ultima parte, straconcordo, in Emilia si va PER VINCERE. Si può vincere o perdere, ma di una cosa sono sicuro. NON FINISCE PARI. E così, senza alcun senso, può anche finire pari, ma di una cosa sono sicuro: Canestrari non è una pornostar.

  35. JAAP, non ricordo un particolare. Quanti punti sono necessari? Vado a prendermi un digestivo perché non mi è scesa la peperonata della colazione…forse vado di Primitivo mischiato con Grappa.

  36. darko,
    condivido anch’io

    Si va per vincere: più forti dell’invidia e più forti della sfortuna

  37. @Maestro, è necessario un punto. Solo che se vai lì con l’idea di fare un punto è la volta buona che davvero succede la peggior catastrofe della nostra storia. Vincere punto e stop. Poi se tentando di vincere si pareggia amen, ma andare lì con l’idea che “tanto un pareggio basta” è sicuro viatico per la sconfitta

  38. Darko… mi hai commosso. Le tue sono parole di un grande, immenso cuore rossonero che batte forte forte.
    È l’atteggiamento giusto. È la verità, e la verità è una e una sóla (da non confondere con sòla).
    Leggerti è stata una boccata d’ossigeno, però non so quanto durerà l’effetto.

  39. io sono con “interista vaffanculo” in loop in testa da domenica.
    Li odio tanto quanto amo il Milan.

    Ma sono convinto, fermamente convinto, che quei tre punti sono ampiamente alla nostra portata.
    E non per il Sassuolo: se l’ultima fosse il derby, lo vinceremmo.

    Io ritengo a ragion veduta, per ambiente, prestazioni, atteggiamento della squadra, abilità dell’allenatore, presenza della dirigenza, TIFOSI, che possiamo e dobbiamo farcela.

    Questo, lasciatemelo dire, è il campionato più bello di sempre.
    Vincerlo significa scrivere una gigantesca pagina di storia del Milan.

    C’è stato il milan degli svedesi.
    C’è stato il Milan di Rivera.
    C’è stato il Milan rivoluzionario di Sacchi, e quello degli invincibili di Capello.
    C’è stato il Milan straordinario di Ancelotti.

    Tutti questi sono stati Milan magici, potenti, manifestamente superiori, ammazza campionati e ammazza coppe.
    E nessuno di tutti i Milan della storia ha mai vinto uno scudetto punto a punto.

    Questo è il Milan della vendetta, della fine dell’incubo, della soddisfazione massima, della gioia di essere rossoneri.

    Un punto ci separa dallo sconfiggere la prosopopea interista.
    Un punto ci separa dal salutare affettuosamente quei due figli di puttana che se ne sono andati a Parigi e nelle fogne di Milano per vincere. Fossero restati, credetemi, non saremmo primi.
    Un punto ci separa dal consacrare il ritorno di Paolo Maldini nei cuori di tutti, soprattutto di quella curva che gli deve tantissime scuse, e gliele farà volentieri.

    Questo è il Milan delle belle storie.
    La storia di Theo e Tomori, scarti in grandi squadre, grandi in una squadra di presunti scarti.
    La storia di Tonali, dalla letterina a S.Lucia a diventare il capitano in pectore di una squadra stupenda.
    La storia di Kalulu, sconosciuto carneade con la faccia da dodicenne e la ferocia dei grandi.
    La storia di Ibrahimovic, all’ultimo ballo della sua carriera.
    La storia di Maignan, che è il portiere più forte che abbia mai visto al Milan, oltre al Dida 2003.
    La storia di Kjaer, che salva la vita a Eriksen, e poi si fa male, ma il suo contributo è fondamentale.
    La storia di Kessié, presidente uscente che però ha onorato la maglia fino all’ultimo.
    La storia di Messias, che doveva essere in serie C e invece segna in champions.
    La storia di Calabria, casciavit nell’animo e nella carriera.

    Questo è il Milan di cui scriveranno tanti libri, questo è il Milan che marchia a fuoco nel cuore dei miei figli il sentimento che Van Basten, Gullit, Baresi e Maldini hanno marchiato nel mio.

    Ci vediamo domenica, fisicamente e virtualmente, per gridare “Forza, lotta, vincerai, non ti lasceremo mai”.
    Scolpitevi questi quattro concetti in testa.
    Forza.
    Lotta.
    Vincerai.
    Non ti lasceremo mai.

    Quattro certezze granitiche.

    Altro che ansia. IO NON VEDO L’ORA.

    Interista vaffanculo… interista vaffanculo…

  40. Oggi sono prolisso… perdonatemi.

    Infatti, mi sembravano dei commenti di Ray, ma mancavano i link :))))

  41. Per i commenti di Ray hanno acquistato un server a parte 🙂

  42. Giusto per rilassarvi, cambiando discorso, oggi c’è la finale di Europa League. E sono sicuro che, con un altro arbitro al posto del turco corrotto, al posto di Eintracht o Rangers, stasera… Ci saremmo noi. Per il trofeo. Terzi nel girone saremmo arrivati tranquilli. Più difficilmente secondi.

I commenti sono chiusi.