E’ andata male. Francamente non ho mai avuto la percezione dell’impresa imminente, mai, nemmeno per un minuto. Né nei giorni di vigilia, né al fischio d’inizio, né dopo il gol di Tomori. Non tanto per l’avversario — fortissimo, ma rimaneggiato forse più di noi e abbondantemente sazio per la qualificazione ottenuta con largo anticipo — quanto per quel non so che di assai complicato da spiegare razionalmente. Per dire, alla vigilia della cosiddetta ‘partita perfetta’, quel Milan-Manchester United 3 a 0 del lontano 2007, ricordo che avevo ottime sensazioni benché quello fosse un grandissimo Manchester e noi un Milan indebolito rispetto al recente passato. Stavolta le mie sensazioni erano esattamente di segno opposto.
Comunque sia, il Milan non l’ha fallita ieri sera la qualificazione, e neppure nella partita d’andata dove peraltro, a un certo punto, non si era trovato sul 3 a 1 soltanto per una questione di centimetri (fuorigioco di Theo). Il Milan ha fallito la qualificazione in casa con l’Atletico a causa di un arbitraggio indecente, e a Porto a causa di un gol da annullare e di un approccio sbagliato alla gara. Il Liverpool visto ieri sera, in quella versione squadra B o quasi, probabilmente vincerebbe agevolmente il campionato di serie A, per cui di rammarico per questa sconfitta, onestamente, ce ne deve essere poco.
Ciò ovviamente non toglie che la squadra, pur avendo disputato un primo tempo in linea di massima dignitoso, sia stata per certi versi deludente. In campo non ho visto la rabbia che mi aspettavo, per lo meno non l’ho vista in tutti gli effettivi. Al di là di ogni legittima attenuante legata alle pesanti assenze, almeno quella rabbia, avrei voluto vederla. L’ho vista in Tonali, in Romagnoli, in Tomori, in Krunic quella rabbia, non in Theo, Diaz, Kessiè, tanto per fare qualche nome. E neppure in Zlatan, sorprendentemente. Se non ci si crede in undici, difficilmente in questa competizione si riesce a spuntarla, qualsiasi sia l’avversario.
Sui singoli mi sono parzialmente già espresso. Dispiace particolarmente per l’erroraccio di Tomori, che ha macchiato un’ottima gara complessiva impreziosita dal gol del temporaneo vantaggio. Krunic è un giocatore che sa fare un po’ di tutto senza eccellere in niente, ma è dotato di un’intelligenza calcistica con pochi eguali: partita sontuosa la sua. Romagnoli sarebbe una signora riserva per il futuro, temo però sarà molto difficile averlo in quella veste il prossimo anno. Tonali è veramente forte. Theo è stato inguardabile, ma bisogna tenere conto che alla viglia era stato poco bene. Kessiè si è fatto saltare come un birillo sul loro gol del pari, inoltre si è divorato il possibile 2 a 2: sembrerebbero troppi anche 3 milioni per questa sua versione sbiadita, figuriamoci quelli che pretenderebbe lui. Diaz, dopo un buon inizio di stagione si è un po’ perso, anche se in mezzo alla tonnara gialla di ieri sera era oggettivamente complicato muoversi per uno con le sue caratteristiche. Ibra si muove troppo poco ormai per questi livelli. Maignan avrebbe potuto fare meglio sul tiro di Oxlade-Chamberlain finito poi sul piede di Salah per il pareggio, e in generale mi è sembrato meno sicuro del solito. Kalulu abbastanza frastornato. Messias così così.
Ora i sostenitori del teorema secondo cui questa doppia eliminazione europea porterà benefici in ottica scudetto saranno soddisfatti. Io non lo sono affatto, per lo meno per quanto concerne la Champions League; devo però ammettere che l’Europa League avrebbe potuto crearci ulteriori problemi a livello d’organico — senza peraltro la prospettiva di grandi ritorni economici né di grosse soddisfazioni sportive. Meglio quarti che terzi nel girone, insomma: in questo, e solo in questo, concordo con i no qualification.
64 commenti su “MILAN-LIVERPOOL 1-2”
I commenti sono chiusi.
@Marcovan “Tu hai detto chiaramente che se dovessimo vincere lo scudetto e fare un figurone in Champions spendendo poco, criticheresti comunque. Perché non ti piace la “filosofia”. Quindi tu criticheresti a prescindere, anche qualora i fatti ti dessero torto. E’ questo, stringi stringi, ciò che hai detto.” Elogerei la dirigenza oltre ogni limite e criticherei la proprietà. Se ad un pilota viene data in mano una macchina non all’altezza e lui vince lo stesso lui è un grandissimo pilota ma la sua scuderia rimane non all’altezza, per me
Un pilota senza una scuderia all’altezza non avrà mai una macchina all’altezza, quindi non vincerà mai.
@Marcovan“ Un pilota senza una scuderia all’altezza non avrà mai una macchina all’altezza, quindi non vincerà mai.” Beh dipende, ad esempio Maldini e Massara con un budget per squadra paragonabile alla Lazio di Lotito (il monte ingaggi nostro anzi è leggermente inferiore) stanno ottenendo i risultati che vediamo. Molto bravi loro perché stanno ottenendo risultati superiori alle risorse messegli a disposizione, risorse non all’altezza per un club che deve come minimo andare sempre in CL. Questo intendevo 😉
Possiamo discutere e discutere, ma se non arriva qualcuno che abbia voglia di spendere tanto e bene, risultati migliori di questi difficilmente ne otterremo.
Premettendo come ho già scritto più volte che all’avvento di Singer ero molto pessimista e temevo di ritrovarmi a tifare una squadra che navigasse tra il centro classifica max zona E.L. mi son dovuto ricredere. Certo che il merito maggiore va alla coppia Madini-Massara, ma se il boss non alza il pollice i due poco più possono fare.
Detto questo con questa dirigenza uno scudetto potremmo anche vincerlo, soprattutto perché gli altri non stanno messo meglio di noi, ma figurare bene in Champions possiamo scordarcelo come se lo scorderanno gli altri.
A ripensare che quando iniziai a seguire il Milan vincemmo di fila tutto, a partire dalla Coppa delle Coppe del 68 fino all’Intercontinentale del 69. Poi ci fu una decina di anni bui fino allo scudetto della stella che ci portò (per modo di dire) jella fino all’avvento di silvietto che ci ha portato sul tetto del mondo e fatto godere per anni e poi ci ha lasciato di nuovo in braghe di tela.
Ma a prescindere il pensiero su silvio-milanista, quello che voglio dire che nel mio curriculum di tifoso sono stato al max 11 anni senza vincere uno scudo. Quest’anno rischio di battere questo mio record negativo.
Ma il problema è con chi ce lo prendiamo? Prendersela con Singer per me è sbagliatissimo, anzi ci ha permesso di non affondare del tutto. Io posso solo sperare che arrivi qualche magnate e tornare a farci sognare, ma per il momento più che tifare in poltrona a prescindere di chi va in campo noi tifosi non possiamo fare.
Quindi caro USPS capisco la tua voglia di tornare a dominare (chi di noi non ce l’ha?) ma inutile prendertela con Paul Elliot Singer.
P.S. stavolta mi sono dilungato io…
mamma mia che palle!!!! Il dono della sintesi…troppi assenti il giorno della sua distribuzione.
Gli argomenti sono anche interessanti, i punti di vista differenti anche. C’è però la paura che ad un intervento subentri poi una rappresaglia con testi chilometrici, link a supporto, testimoni a sorpresa o …”vostro Onore mi oppongo”!!!
Sono un tifoso semplice, amo scrivere e leggere questo blog proprio perché siamo semplici e condividiamo l’amore per il Milan, ma dove “semplice” non equivale a stupido o superficiale perché capiamo quando darci un limite.
Senza offesa per nessuno, sia chiaro.
Ma infatti ho concluso che stavolta a dilungarmi sono stato io…
Di solito non lo faccio, stamattina la mano mi è scappata.
Ma senza offesa per nessuno, nessuno è obbligato a leggere il mio post come io molti post di USPS li salto.
@Zullida
Il punto infatti è questo e nient’altro che questo. Per questo motivo io per la situazione del Milan attuale sto sempre bene attento a dividere i meriti della dirigenza da quelli della proprietà. Perché se la proprietà continua a diminuire il budget a disposizione per la squadra (il Milan 2020/2021 costava clamorosamente meno di quello degli anni precedenti, e quello di quest’anno costa ancora meno di quello dello scorso anno) è chiaro che il merito sia della dirigenza e non di chi, invece di investire, disinveste.
Non solo tu, ma ogni tifoso milanista che segue il Milan dal dopoguerra non è mai stato così tanto tempo senza vincere un trofeo importante. La massima distanza tra uno scudetto e l’altro furono gli undici anni ‘68-79 appunto, ma in mezzo ci furono una Champions (chiamala robetta…), una intercontinentale, diverse coppe Italia e campionati che avremmo dovuto vincere (sia nel 72 che nel ‘73) che ci furono rubati dai gobbi. Poi ci fu il periodo nero post stella ma pure quello, sebbene fu duro, durò molto meno del purgatorio del post-2011.
Io non è che me la prendo solo con Singer, è che cerco di stare attento a non chiamare oro ciò che è piombo e a non dare a questa proprietà meriti che non ha, perché non sta gestendo il Milan in maniera vincente nemmeno nelle intenzioni: se arrivassimo a vincere con questi sarebbe quasi “per sbaglio” (tradotto: per la capacità della dirigenza di fare le nozze coi fichi manco secchi, ma marci, come testimonia il budget in continua diminuzione da anni).
Da lì tutto il discorso sulle “intenzioni che contano”: personalmente come dicevo a Marcovan, quando a metà anni ‘90 cannammo in pieno la campagna acquisti dei talenti dell’Ajax campione non me la presi con la proprietà perché lì la volontà di investire c’era, mancò la fortuna e la capacità, in quel frangente, non la volontà. Adesso le capacità dirigenziali non mancano, manca la volontà di investire. Vedremo a Gennaio e soprattutto in Estate con la seconda qualificazione Champions di fila.
Quello sarà il redde rationem. Se non si alzerà l’asticella e ci troveremo nuovamente a dover fare il mercato delle pulci (spoiler: quando con 73 milioni compri 10 giocatori come lo scorso anno hai fatto il mercato delle pulci, visto che i giocatori, specie in attacco, che arrivano e spostano gli equilibri hanno costi simili a quelli ma singolarmente) penso che chiunque dovrà aprire gli occhi.
Naturalmente, spero di essere io a dover aprire gli occhi in senso totalmente opposto e deliziarmi con le ambizioni della Elliott Management Corporation che si paleseranno imponenti. Che poi a me basterebbe pure in questi anni, fino al cambio di proprietà, non finire sistematicamente dietro ad un’Inter mezza fallita, che non può investire e che deve perdere i migliori giocatori, non chiedo ad Elliott di tornare a dominare in Europa, quello sarà compito di un’altra proprietà, gli chiedo di farci vincere in Italia e farci guardare dall’alto in basso l’Inda mezza fallita e senza soldi e la Juventus messa ancora peggio. Chiedo troppo? Penso di si. E se non sarà così, al 99% sarà merito della dirigenza, visto che, sempre con un tasso di probabilità del 99%, continueremo ad avere a disposizione risorse ridicole rispetto ai prescritti (monte ingaggi di 130 milioni contro i nostri 80 nonostante si siano liberati dei due migliori giocatori e siano in condizioni economiche drammatiche) e ai gobbi.
@Ghost
Hai ragione, purtroppo sintetizzare a volte è molto difficile, su certi argomenti, però è vero che più dono della sintesi non guasterebbe.
ma infatti mica mi riferivo a te.
USPS ha capito perfettamente, lo ringrazio per questo. Però, Max, impegnati di più, eh 😉
Ghost, figurati se me la prendo con te. Siccome il tuo commento era venuto appena dopo il mio un po’ più lungo del solito…
Per cui in nome della nostra vecchia amicizia, d’altronde eravamo, assieme a Marcovan i 3 matusa del blog, ti chiedo scusa.
Ma quali scuse e scuse!! Ci mancherebbe altro Sei troppo un gentleman
@GhostCalcola che io purtroppo sono prolisso anche su Whatsapp, mia moglie infatti, ormai da anni, mi chiama Lev, da Lev Tolstoj, l’autore di Guerra e Pace ahahahhahahah :-). Non sto scherzando eh, mi chiama davvero così, è iniziato tutto per scherzo un giorno, saranno passati 5 o 6 anni, mi prendeva in giro su un papiro che le avevo mandato dopo una litigata e da quel momento mi ha chiamato così ahahahaha
USPS sei riuscito a dilungarti anche sull’aneddoto…
@DarkoAhahahahhaahhahahah vero XD