Il mio obbiettivo, come ho già detto, è per il momento il quarto posto. Per sapere se lo cambierò occorrerà attendere ancora un mese o due. Ovviamente mi piacerebbe vincere lo scudetto: siamo stati gli ultimi a vincerlo prima del lungo filotto juventino e saremmo i primi ad aprire un nuovo lungo ciclo. Non ha importanza se questo ipotetico nuovo ciclo sarà a tinte rossonere — anche se ovviamente da tifoso lo spererei — , sarebbe bello che una interminabile egemonia come quella recente non si ripetesse più. E’ stato un periodo molto brutto per il calcio italiano, al di là dell’innegabile antipatia della squadra che ne ha beneficiato. Brutto da molti punti di vista, oltre a quello puramente sportivo. In tanti hanno rimediato una pessima figura durante lo scorso decennio: buona parte dei media, gli arbitri, le istituzioni sportive. Mi piacerebbe che nell’albo d’oro della nostra serie A potessero riapparire nomi come Torino, Verona, Sampdoria, Roma, Lazio, Genoa, Pro Vercelli e Napoli, e magari anche qualche novità assoluta. Faccio un esempio: un triennio milanista interrotto da un anno torinista, un nuovo triennio milanista, nuova breve pausa di marca veronese e così via seguendo l’elenco di cui sopra. Dimentico qualche squadra? Non mi pare. Comunque sarebbe suggestivo.
Tornando all’attualità: sì, anche se trovo l’impresa assai complicata, quest’anno mi piacerebbe vincere lo scudetto. E confesso che mi piacerebbe vincerlo stabilendo il record di rigori a favore della storia. Che so, una cinquantina fra campionato ed Europa League — che pure vincerei volentieri, essendo essa totalmente assente dalla nostra esagerata bacheca. Rigori naturalmente tutti netti, solari, esattamente come quelli assegnatici finora. Calcolatrici fuse, fegati esplosi e diottrie sprecate alla vana ricerca di inesistenti frame consolatori, questi gli effetti collaterali, ma non sarebbero problemi nostri. Sarebbe sublime, altroché.
Il caso Ibra-Lukaku. La settimana scorsa è stata oggettivamente deprimente per il calcio italiano, un polverone assurdo sollevato inutilmente. Non mi ci sarei voluto dilungare troppo sopra, sono stati talmente tanti a (stra)parlarne che avrei preferito sorvolare. Purtroppo stamattina la procura federale ha aperto un’inchiesta, quindi mi tocca. Un normale battibecco di campo, come hanno giustamente commentato Barella e Conte nel dopo gara, trasformato in un caso nazionale, in un’ennesima crociata a cazzo contro un razzismo nella fattispecie inesistente e contro alcune altre reazioni, senz’altro sopra le righe ma tutto sommato comprensibili (la mamma è sempre la mamma). Nei palazzetti dove giocavo a basket (a livello juniores, niente di che) se ne sentivano di peggio; io stesso, orfano di madre da pochi anni, dovevo sopportare diversi “figlio di puttana” provenienti dai genitori presenti sugli spalti, non solo dai miei coetanei avversari. Faceva un male terribile lì per lì, lo ammetto, ma poi me ne fregavo, continuavo a giocare e, se ne avevo l’occasione, una violenta gomitata nello stomaco del caro rampollo di qualche spettatore la affibbiavo. Chi si scandalizza per queste vicende non ha mai praticato sport a livello agonistico, a nessun livello. Non è bello, non è giusto, ma il nostro è un pianeta inospitale abitato da esseri litigiosi e spesso crudeli: è così e sempre così sarà. Nel caso in questione, l’errore più grave lo ha commesso Valeri non espellendo immediatamente entrambi i giocatori, visto che il regolamento lo prevedeva; il resto, come ho già detto, è biasimevole ma normale. Detto questo, ha iniziato tutto Lukaku sclerando per un normale scontro di gioco; non voglio accusarlo eccessivamente per questo, Lukaku è un grande giocatore e ne ho enorme rispetto, ma a sentire alcuni giornalai, specialmente di assodata fede interista, sembra che Ibra abbia preso a male parole una specie di santo. Non è così, basterebbe sfilarsi la maglia neroazzurra e informarsi un po’ sui trascorsi inglesi del belga. A ogni modo, qualsiasi pesante punizione inflitta a entrambi i giocatori, o a uno soltanto di essi, sarebbe profondamente ingiusta. E sospetta.
12 commenti su “Obbiettivi, rigori, assurdi polveroni”
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stanno facendo di tutto per montare il caso. Perché collegato c’è anche la presenza di Ibra a Sanremo che, guai a sorvolare, non ci dovrebbe nemmeno mettere piede in Liguria.
Però, guarda guarda, nessuno ha ancora aperto inchieste sportive, civili e penali sui casi di Perugia e Suarez che mastica di tutto tranne che l’italiano o che magari volesse capire come mai i gobbi, uno come Rovella (chicazz’è?), lo va a comprare e pagare 38 mln (trentotto milioni di euro) quando dopo 3 giorni lo portavano a casa svincolato.
Giova appiccare e alimentare il fuoco per sviare dall’allagamento da un’altra parte.
Al volo: l’unica frase che potrebbe avere paradossalmente in un qualche modo una ripercussione anche penale è stata pronunciata da Lukaku “ti sparo in testa”.
Giusto per completare il ragionamento sui rigori del nostro Marcovan, la domenica sportiva, splendida trasmissione al top della competenza e professionalità del calcio, ma, sottolineo, ma pagata da tutti noi (obbligatoriamente), domenica ha lanciato questo interessante sondaggio: “In un campionato così equilibrato spicca il dato dei rigori a favore del Milan. Questa differenza può essere determinante per la lotta scudetto?”. Ci rendiamo conto?
Ieri sera mi stavo mettendo a letto, accendo la TV e su 7gold si parlava dei rigori del Milan.
Li stava facendo rivedere 5 per volta, e quel cretino del tifoso juventino, ora non ricordo il nome, continuava a dire che 3 sui primi 5 erano dubbi. Ma in un modo così insolente ed antipatico.
Ho cambiato subito, scelto un film su Prime e mandato a fanculo gobbi e prescritti piagnoni e rosiconi.
Da rimarcare l’intervento di Brambati il quale ha affermato, chi è primo e vince lo scudetto, merita di vincerlo a prescindere se alla fine del campionato ne ha avuti 1, 10 o 25.
Una campagna mediatica veramente vergognosa. Io credevo che già da sabato col Bologna avrebbero smesso, invece l’arbitro ce ne ha dati due. Vedremo il porseguio.
Questo è un capolavoro.
Quindi tra tutta quella gente in campo l’unico che se n’è accorto è lui. Questa gente purtroppo rappresenta il professionismo del ribaltamento della realtà.
È un somaro. Gli ho risposto su Fb a questo signore
Fuori tema completamente. Pensate che se non fosse stato di Roma e non avesse giocato nella Roma avrebbe avuto questo trattamento?
No è Bottura, direi che la Soncini lo ha inquadrato bene: “nessuno è puro quanto Bottura, neanche le orfane di mafia”
Ahhh come ci amavano le merde della media qundo eravamo scarsi e al sesto posto
Eravamo perdenti e simpaticissimi
Ora al primo posto si vede il sistema, campagna vergognosa contro il Milan
Ma glie lo mettiamo nel culo, facciamo sti cazzo di 6 punti e aspettiamo il cadavere…
Il Giustiziere Della Notte Ha Detto:
2 Febbraio 2021 alle 16:53
TOTTI: mia personale opinione, ovvio. IO credo che sia stato il più forte giocatore Italiano degli ultimi 30 anni.
Se NON avesse giocato nella Roma ma fosse venuto a Milano, nel Milan, per essere chiari, avrebbe vinto 3/4 palloni d’oro e CR7 e Messi se lo sognano.
Poteva, sempre per mia opinione, giocare in tutti i ruoli, lo avrei visto bene anche a fare il centrale in difesa e avrebbe fatto la differenza.
E il tutto considerando gli infortuni che ha avuto.
Mi rendo conto che Baggio era più elegante e tecnico, che DelPiero aveva le sue doti… ma pariamo con Totti di un Maldini, di uno che ha giocato 20 anni ad altissimi livelli in tutti i ruoli dell’attacco e che ( ribadisco) per me poteva fare tutto (ala punta seconda punta, tornante, mediano , mezz’ala, non so se aveva le geometrie del regista….e di questi 20 almeno 15 da autentico fuoriclasse.
per me uno dei più forti di sempre
Concordo in gran parte con Jtura sulla caratura del Totti giocatore, ma Giustiziere parlava di una cosa diversa: io credo che il trattamento mediatico “postumo” che stiamo vedendo sia indissolubilmente legato al suo essere romano-de-Roma come lo è grandissima parte dell’industria televisivo-cinematografica italiana. E’ stata colta al balzo l’occasione per celebrare “in casa” il loro eroe.
Poi ovviamente si sono sommate varie coincidenze uniche: grandissimo giocatore, Campione del Mondo, ultimo “fuoriclasse” italiano VERO – non un fenomeno da provincia come possono essere un Insigne, un Immobile etc pur pompati dalla stampa per vendere il prodotto SerieA – e riconosciuto come tale anche all’estero… non ultime anche le bellissime immagini dell’Olimpico il giorno dell’addio.
Però l’accelerante decisivo per la reazione chimica è Roma.
Perchè negli ultimi anni abbiamo visto il ritiro di Maldini, di PierPiero – che hanno tutte le caratteristiche sopra elencate – eppure non hanno avuto la stessa eco. Non erano romani.
I blackout del nostro blog sono inspiegabili e sempre lunghi.
Pensavamo di fare almeno due turni tranquilli con i recuperi e invece ci troviamo ancora in piena emergenza. Domani è dura come a Bologna in queste condizioni. Pensare di rivedere Meitè, quasi preferirei Calabria (che DEVE farsi ammonire).
Intanto i muratori bergamaschi dopo l’overdose che si sono fatti per affrontarci, sono andati in crisi come era logico, i gobbi sono tornati “solidi” (adesso mancano cinque minuti e vincono 2 a 0 sulla Roma) e le merde hanno passeggiato su una tenera Viola falcidiata ad arte da Di Bello. Va bene in ottica CL.