20 4 minuti 4 anni

Il Milan, nel posticipo serale della settima giornata di campionato, ha una grandissima occasione per allungare su Sassuolo, Inter, Atalanta e Lazio. Contro i rossoneri un Verona rivelazione e con la miglior difesa del campionato…

Gabbia, Saelemaekers e Leao partono titolari. Nel primo tempo gli scaligeri ottengono il massimo risultato con il minimo sforzo: dopo un’azione con Magnani in area che “s’addormenta” al 3′ e dopo il salvataggio di Gigio che si oppone alla conclusione di Kalinic un minuto dopo, l’Hellas passa in vantaggio proprio dal corner che scaturisca da quest’ultima situazione di gioco. La palla si stampa sulla traversa dopo un tiro e carambola su Donnarumma; il nostro portiere tocca involontariamente il pallone ma non riesce a fermarlo, Barak arpiona il pallone e non deve fare altro che insaccare. A differenza del match contro il Lille, qui la reazione rossonera c’è: al 9′ Ibra fa da sponda ma la palla viene respinta, all’11’ bella cavalcata di Leao che poi scambia con Saelemaekers ma la difesa sventa, al 12′ assist del turco ma per nessuno e al 16′ Leao viene ben imbeccato ma il pallone è leggermente troppo lungo ed il portoghese non controlla al meglio. Il raddoppio degli ospiti arriva paradossalmente nel nostro momento migliore: al 17′ lo 0-2 provocato da una sfortunatissima autorete di Calabria che spiazza completamente Donnarumma. I nostri però non ci stanno: Leao va vicino al gol che accorcerebbe le distanze al 22′ – Silvestri si supera – e al 25′ con un tiro a giro da fuori area. Il nostro primo gol arriva al 26′ anche in questo caso si tratta di un’autorete; Magnani devia nella propria porta la palla colpita da Kessie (che allunga la gamba sinistra su cross di Saelemaekers). Il Diavolo ha altre palle gol (su tutte il corner su al 35′ dopo una pregevole progressione con finta di Leao) ma il Verona regge. Il Milan si ritrova così dopo 45′ in svantaggio per la prima volta in Serie A; la squadra non è imbambolata come giovedì scorso ma certi giocatori (Bennacer, Calhanoblu e Theo Hernandez) sono ben al di sotto dei propri standard…

La ripresa è ben più scoppiettante. Il Milan pressa in maniera feroce e al 51′ pareggerebbe ma la rete viene annullata da Guida dopo aver rivisto l’episodio al VAR per un fuorigioco millimetrico. Questo è ancora nulla, dato che la partita sembra davvero stregata: al 65′ Ibra sbaglia incredibilmente un penalty assegnatoci per un fallo di Lovato su Kessie, al 75′ Zlatan centra con un’incornata l’incrocio dei pali e al 39′ non viene convalidato in secondo gol di Calabria per un tocco con il braccio dello svedese. Quando tutto sembra perduto ci pensa però sempre lui, Ibracadabra: il nostro numero 11 spara su Silvestri e, sugli sviluppi dell’azione, Brahim Diaz (subentrato nella ripresa) crossa dalla destra per inzuccata proprio del nostro fenomeno. Silvestri è immobile, il 2-2 è definitivo…

CONSIDERAZIONI:

Occasione persa per allungare ma tutto sommato poteva andare anche peggio. Almeno sul piano del gioco e della cattiveria la reazione c’è stata, sotto quest’aspetto non si sarebbe veramente potuto imputare nulla ai ragazzi. Molta sfortuna stasera, ma la squadra nel complesso m’è piaciuta, malgrado alcuni dei nostri involuti. Ora occorrerà rifiatare prima del big match al San paolo contro il Napoli (oggi vincitore)…

20 commenti su “MILAN-H.VERONA 2-2

  1. Leggo mugugni e pianti a fine partita nel posto precedente, ma questo Milan è il Milan che conoscevamo prima dello scivolone in coppa. Esame superato e anche con handicap perchè siamo partiti praticamente da uno 0-2 che poteva ammazzarci e invece solo tanta sfortuna, la testardaggine di Ibra nel voler calciare i rigori, e un Silvestri in serata di grazia ci hanno tolto una vittoria che sarebbe stata strameritata.
    Il guaio è che stiamo prendendo troppi gol da calci d’angolo o palle inattive. Era stato un difetto anche nel miglior Milan di Ancelotti, ma adesso sta diventando un vero problema. Alla fine ci ritroviamo con 65% di possesso palla, 21 tiri contro 5, 14 calci d’angolo a 1, 1 rigore sbagliato, 1 incrocio di pali e 2 gol annullati, senza essere riusciti vincere la partita. Dispiace.
    Adesso quindici giorni per tirare il fiato e poi giù ancora con un filotto duro e interminabile. Però ci siamo.

    Kessie
    Bennacer (quanto ha corso e che cuore)
    Leao

    Calhanoglu (forse è stanco o speriamo non incida il contratto)
    Hernandez (non è più quello che ricordavamo. Qualcuno dà la colpa alla fidanzata. Ricordo del disastro che fece Costacurta quando si mise insieme con la Colombari.)

    Pioli

    PS: era un bel pezzo che non sentivo l’allenatore avversario sprecare certe parole nei nostri confronti “I giocatori del Milan hanno avuto una forza e una gamba impressionante.“, “Le mi favorite per lo scudetto? Dico Milan, Roma e Inter. I rossoneri hanno talento e corsa, sono coraggiosi: il loro livello si è alzato.“.

  2. Il Verona ha fatto la sua partita (autobus davanti alla propria porta e veloci ripartenze finché ha potuto), ma le statistiche parlano chiaro: il quadruplo dei tiri in porta, il 66% di possesso palla, 14 corner a 1, Silvestri migliore in campo per il Verona (assieme a Zaccagni), avversari schiacciati indietro per settanta minuti, una traversa, un gol preso per sfiga, due gol annullati di cui uno beh, beh, beh…

    Avremmo meritato i tre punti ampiamente, diciamo con un rotondo 4 a 2. Peccato. Però la reazione è stata evidente e forte. Un bel carattere davvero, anche tenendo conto delle sberle subite giovedì scorso. L’uno-due del Verona avrebbe atterrato una squadra senza palle, evidentemente non è il nostro caso. Poi ovviamente vanno fatte delle riflessioni sui rigori sbagliati e sui gol subiti su calcio piazzato, ma che non eravamo perfetti lo sapevamo già.

    Kessié — anche se non avesse messo lo zampino sull’autogol veronese.

    Rebic — ancora indietro ma decisivo, urge un rapido ritorno alla piena forma.

    Leao — il più pericoloso nel primo tempo, alcuni spunti devastanti

    Ibra trentanovenne dà tantissimo e toglie qualcosa. Dà: ti risolve le partite. Toglie: non si può sostituire anche quando palesemente stanco — sennò s’incazza, e poi appunto ti risolve comunque le partite — e vuole calciare tutti i rigori (pare però che intelligentemente intenda cedere a Kessiè il ruolo di rigorista, dopo la serie di errori). Ibra è questo, prendere o lasciare. Io prendo.

    Calabria parte male, messo in seria difficoltà da Zaccagni che a tratti pareva Maradona. Poi piano piano si è ripreso ed è stato uno degli artefici della rimonta con la sua spinta. Aveva anche segnato.

    Theo — involuto da un po’ di tempo, si è pappato due gol fatti. Però meno peggio nel secondo tempo.

    Calhanoglu — oggi era nuovamente Ciabattoglu

    Pioli — avrei messo giù prima Calhanoglu, ma non vedo grandi colpe da parte sua.

  3. Sulla partita e sulla reazione dei ragazzi ho scritto ieri sera a caldo, per cui mi limito a dare i voti.

    Kessiè – nonostante abbia commesso un inutile fallo che ci è costato lo 0-2, di gran lunga il migliore in campo.
    Leao – l’ho visto uscire zoppicando, speriamo nulla di grave.
    Rebic – entrato col piglio giusto. Una pedina importante che pioli recupera.

    Hernandez – forse è stanco oppure non ancora entra in forma, ma è una brutta copia del Theo che conosciamo.
    Chalanoglu – a detta dei telecronisti è rimasto in campo un po’ di più per calciare le punizioni ed i corner. Involuto rispetto alle prime brillanti prestazioni.

    Pioli ha caricato per bene la squadra dopo la scoppola di giovedì e lo si è visto dalla reazione avuta in campo dopo lo 0-2.

    Ibra – se non avesse segnato il gol del pari probabilmente prendeva 3 , ma come ha scritto Marcovan: questo è Zlatan, prendere o lasciare ed anch’io prendo.

  4. quando Ibra ha sbagliato il calcio di rigore, l’ho mandato affanculo per direttissima.

    Quando ha segnato il pareggio ho esultato ma ho ripensato subito a quel rigore sbagliato e cosa sarebbe potuto succedere se non lo avesse calciato in curva. E, affanculo, ce l’ho rimandato.

    Questo non vuol dire nient’altro che, pure lui, artefice primo del cambiamento di mentalità e rendimento della squadra non è esente dall’essere criticato.

    Quando poi ha dichiarato di lasciare i prossimi rigori a Kessie allora, e solo allora, mi ha rimesso l’animo in pace. E comunque, pur conoscendo perfettamente il personaggio, pure io prendo. Con diritto sacrosanto di critica a rimorchio.

    Detto ciò, ieri siamo partiti con il piede sbagliato e una dose di sfiga forse esagerata. Zaccagni, come gli capita spesso contro di noi, ha fatto una gran bella partita e Silvestri, molto somigliante a Raoul Cremona (il mago Oronzo), ha parato anche le mosche.

    Noi dobbiamo imparare a essere più cattivi e cominciare a tirare di più anche da fuori. Possibilmente in porta, ovviamente. Poi ci sta tutto: la stanchezza, le partite giocate finora ogni tre giorni, il bisogno di tirare il fiato e rimettere in ordine le idee, ecc.

    La sosta arriva al momento giusto.

    Kessie: costante nel rendimento e, forse, con una consapevolezza maggiore dei propri mezzi.
    Leao: se cambia qualcosa nella sua capoccia, diventa molto forte. Per adesso è ancora troppo altalenante.
    Calabria: sfigato sulla deviazione, avrebbe meritato il gol. Dopo i primi 20 minuti dove tutti erano in bambola, è stato molto efficace sulla sua fascia.

    Calhanoglu: temo che la questione “rinnovo” stia giocando brutti scherzi al turco.
    Hernandez: da troppe partite è involuto. Perde palloni e si ferma a protestare, poi è capace di fare recuperi strepitosi o affondi alla velocità del suono. Ma c’è qualcosa che non quadra nel suo rendimento.
    Ibrahimovic: ha giocato praticamente fermo, aveva da ridire a qualsiasi compagno anche quando era lui a sbagliare, un atteggiamento indisponente e la perla del rigore. Per non parlare della punizione da oltre 30 metri calciata in Darsena. Ieri non mi è piaciuto e basta.

    Pioli : ha cambiato, ancora una volta, nei tempi giusti e con gli uomini giusti. Anche se il turco l’avrei tolto prima.

  5. Partita inizialmente complicata e divenuta poi rapidamente complicatissima.

    Eupalla ci ha messo alla prova e ne saremmo usciti vincitori, ma l’errore di Ibra lo ha impedito
    Inizio con un applauso a Juric e al suo Verona: come l’anno scorso sta costruendo una squadra ostica con alcuni elementi notevoli: questo Zaccagni si sta confermando, dopo lo scorso anno, un bel tipaccio.
    Ci ha messo sotto il lato dx tutto il primo tempo. E’ stato bravo Calabria a continuare a proporsi e alla fine ha finito per imporsi.

    Proprio dal confronto con una squadra alla Juric, condizione fisica, pressing, lotta e determinazione con pericolosità ne siamo usciti bene. Nel secondo tempo li abbiamo messi sotto in modo determinato, con carattere e convinzione.

    Bene tutti, alcuni molto bene ma benissimo soprattutto Pioli, ha cambiato incidendo bene

    Alcuni sono stanchi, altri in calo ma tutti sono stati determinati e hanno giocato in modo convinto.

    Sono in parte contento che Ibra abbia sbagliato perchè anche lui deve essere umile, ogni tanto gigioneggia.

    Vediamo di recuperare un po’ di condizione: queste partire sfiancano

  6. Aggiungerei qualcosina.

    Hernandez l’ho giudicato negativamente, però mi è stata fatta notare una cosa: quando aveva Leao davanti, quindi uno poco portato alla copertura, è rimasto sempre dietro, dando forse l’impressione di eccessiva prudenza; quando è entrato Rebic il suo rendimento offensivo è migliorato di molto. Forse a volte dimentichiamo che un terzino, specialmente in un modulo come il nostro, andrebbe giudicato diversamente rispetto ad altri ruoli. Ovviamente non cambio il mio giudizio iniziale, poiché è bello esprimersi a caldo in questo giochino, però magari la prossima volta terrò conto anche di questi fattori.

  7. Sai Marcovan che la stessa cosa me l’aveva fatta notare ieri sera mio figlio mentre guardavamo la partita? Sul momento avevo risposto mah… però in effetti non è una cosa da trascurare.

  8. Per niente, Giustiziere, è un’ottima osservazione. Le situazioni tattiche, specialmente in determinati ruoli, influenzano spesso le prestazioni. Theo deve fare meglio, sappiamo che può, però non dobbiamo dimenticare che è prima di tutto un terzino.

  9. Marcovan anch’io la penso così su Hernandez. D’altra parte Serginho non era famoso per la parte difensiva

    Kessie
    Leao
    Rebic

    non dò bidoni perchè comunque mi sono divertito, come al solito ultimamente

    Pioli

  10. Gran prova di carattere, secondo me abbiamo dato una bella prova di coesione e i 3 punti li avremmo meritati.
    Kessie
    Bennacer anche per me ha fatto una gran partita
    Leao
    Calhanoglu non pervenuto
    Pioli

  11. La pausa ci serve e si vede. Detto ciò, la fortuna tifava Verona domenica sera.

    Stelle & Bidoni

    per Kessié.
    per Saelemaekers.
    per Bennacer, benché non sempre brillante.

    per Calhanoglu.
    per Hernandez.
    per Calabria, che secondo me ha sofferto parecchio con Zaccagni.

    Nulla per Pioli.

  12. Domanda da assoluto ignorante di finanza.
    Non so se qualcuno ha letto questo articolo e soprattutto se ci ha capito qualcosa. Alla fine dell’attenta lettura il mio commento è stato: …e allora?

  13. Non ci ho capito granché. Anche perché già dal secondo paragrafo ho cominciato a sbadigliare. Ma non mi pare che abbia le idee chiare neppure il giornalista, francamente. Un intero articolo per spiegarci che gli elementi che compongono gli interessi di un fondo come Elliott sono poco chiari. Maddai?

  14. gli interessi di un fondo come Elliott sono poco chiari. Maddai?

    Il Corriere è di Cairo… uno che ha Berlusconi in mente (squadra di calcio, reti televisive, giornali) ma che non ha capito che è fuori tempo massimo per emularlo (il mondo è cambiato), e così rischia di esserne una grottesca caricatura

  15. Da quello che ho capito io, l’articolo del Corriere della Sera sostanzialmente sostiene che:
    – Elliott potrebbe essere il proprietario del 50% + 1 delle azioni della Project Redblack (che controlla il Milan) oppure no. Dipende dalla proprietà di quel 45,74% di azioni a cui l’autore dell’articolo non riesce a risalire;
    – Elliott ha fatto un investimento immobiliare comprando proprietà degli eredi di Francisco Franco.

  16. Corrado, infatti è quello che si capisce, ma poi uno si chiede: … e allora?

  17. Corrado, infatti è quello che si capisce, ma poi uno si chiede: … e allora?

    Il non detto è che ci sarebbe qualcun altro a detenere la maggioranza delle azioni della società che controlla il Milan, o comunque una quota di controllo assieme a Elliott. Chi sia, boh.

  18. Ho letto che Report parlerà di questo, prossimamente.
    Per carità, un po’ di luce aiuta anche noi tifosi a capirci di più però vedo che solo noi siamo periodicamente oggetto di queste inchieste “sensazionalistiche”.
    Magari occuparsi anche di società molto indebitate o con presidenti maneggioni non guasterebbe eh.

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