Se alla fine della sosta forzata ci avessero detto, calendario alla mano, che alla fine del turno che inizia oggi il Milan sarebbe stato in una posizione valida per la prossima Europa League con almeno tre punti di vantaggio sugli immediati inseguitori, ci saremmo fatti due conti e avremmo probabilmente concluso che no, sarebbe stata una cosa altamente improbabile. Eppure, le importanti (e, va detto, inattese) vittorie contro Roma, Lazio e Juventus ci hanno dato una certa tranquillità in classifica e, al momento, il Milan ha solo 3 punti in meno di quelli che aveva lo scorso torneo.
È un campionato strano, però, ed è un’ovvieta dirlo per chiunque viva su questo pianeta. Sappiamo che il fattore casalingo si è decisamente ridotto (dopo la pausa sono state 24 le vittorie in casa e 20 quelle in trasferta, se non ho sbagliato a fare i conti) e che le squadre, per via dello stop, degli infortuni, delle loro particolari preparazioni e, in alcuni casi, dell’importanza data agli obiettivi europei, si trovano in condizioni fisiche molto diverse. Sembrano stare alla grande, ad esempio, l’Atalanta, il Napoli, anche il nostro Milan. Mostrano problemi le prime tre della classe e la Roma. Stesso discorso vale per i campionati di altri paesi: c’è chi come Bayern Monaco, Atletico Madrid, Manchester United si è presentato con ottimi risultati al ritorno in campo, mentre altri, come il Leicester (ma qui forse era fisiologico) e il Lipsia, hanno fatto o stanno facendo fatica.
Fatto sta che domani sera al San Paolo andiamo a fare visita a una delle squadre più in forma del momento, il Napoli allenato dal nostro ex allenatore, Gennaro Gattuso, che ha apparentemente rimesso in sesto una squadra che il suo predecessore (e altro nostro ex), Carlo Ancelotti, voleva far giocare con un modulo forse non adatto alla rosa a disposizione (l’educazione sacchiana non muore mai). L’ardore di Gattuso, inoltre, sembra aver avuto sul carattere e sulle motivazioni dei campani un effetto migliore rispetto alla nota flemma ancelottiana (lascio da parte, in questa analisi, gli scazzi avvenuti in questa stagione tra giocatori e società).
Rispetto alla vittoria contro la Juventus a San Siro, Pioli dovrebbe sostituire Paquetà (oggettivamente inguardabile nonché fuori posto contro i bianconeri) per Calhanoglu, che sta infilando i suoi classici due-tre mesi a livello decente, quel tanto che basta scatenare l’effetto scurdammoc’ o’ passat’ tra parecchi tifosi e commentatori.
Particolare attenzione presterei, in ottica scudetto, all’incontro di Torino tra la Juventus e l’Atalanta. Lasciamo da parte per un momento le congetture, le teorie e i complotti riguardanti queste due squadre e diamo semplicemente un occhio alla classifica: i bergamaschi, ora al terzo posto, si trova a nove punti dalla squadra guidata da Sarri e, l’aritmetica è facile, con una vittoria si troverebbe a -6 a sei turni dalla fine. Sia chiaro, io penso che lo scudetto prenderà la stessa strada che ha preso negli ultimi anni, però si diceva che questa è una stagione strana, no? E allora, benché non abbia grosse simpatie per Gasperini e la sua banda, mi piacerebbe vedere qualcuno finalmente interrompere questo lungo, troppo lungo, dominio bianconero sulla Serie A.
IL PROGRAMMA DELLA 32a GIORNATA
Sabato 11 luglio 2020
ore 17:15 – Lazio-Sassuolo
ore 19:30 – Brescia-Roma
ore 21:45 – Juventus-Atalanta
Domenica 12 luglio 2020
ore 17:15 – Genoa-SPAL
ore 19:30 – Cagliari-Lecce
ore 19:30 – Fiorentina-Verona
ore 19:30 – Parma-Bologna
ore 19:30 – Udinese-Sampdoria
ore 21:45 – Napoli-Milan
Lunedì 13 luglio 2020
ore 21:45 – Inter-Torino
10 commenti su “Serie A 2019/2020 – 32a giornata”
I commenti sono chiusi.
Per quanto mi riguarda il signor Cala dovrà fare ben altro per cancellarmi la memoria. Per ora ho ben impresse le sue punizioni mai nello specchio, le sue ciabattate dal limite dell’area che nel 90% dei casi vanno a infrangersi nei maroni dei difensori avversari, le sue sparizioni dal campo quando il gioco si fa duro. Che abbia notevoli doti tecniche e una certa propensione al sacrificio non c’è dubbio, ma questa è un’aggravante: perché, con quelle qualità, per la maggior parte della stagione sforna prestazioni inguardabili a raffica?
Stagione anomala di sicuro. Senza pubblico, ritmi serratissimi, due sostituzioni in più eccetera eccetera. Però è sempre calcio e i ragazzi, o almeno alcuni di essi, hanno dimostrato che in un Milan forte potrebbero benissimo essere protagonisti. Speriamo si facciano le cose per bene, anche se ci credo poco.
Gattuso è un brav’uomo che conosce il calcio. Secondo me è già un bravo allenatore. Quanto migliorerà dipenderà solo da lui e dalla fortuna. Gli auguro il meglio. Domani però deve andare via incazzato dal San Paolo.
Carletto però talvolta si è dimostrato duttile (ci volle del coraggio a provare Pirlo, Seedorf, Rui Costa, Sheva e Inzaghi spesso tutti assieme in campo). Tuttavia ha più di sessant’anni, allena da una vita e ha vinto tantissimo. Forse non ne ha più.
Concordo pienamente con voi su Chalanoglu, non è mai stato costante. L’unica cosa che ho da dire sul turco è che, tranne le partite di ora, non ha mai giocato nel suo ruolo. Con Gattuso giocava esterno o mezz’ala, Gianpaolo, che giocava col trequartista, lo metteva mezz’ala o addirittura regista, e Pioli ha cominciato a schierarlo nella batteria dei trequartisti quando è passato al 4-2-3-1.
La stagione attuale, ovviamente non potrà ripetersi. È chiaro che sono saltati tutti i normali parametri che normalmente influiscono sull’esito della stagione ma, per come la vedo io, non eravamo da retrocessione prima e non siamo da Champions ora.
Capitolo Gattuso. Leggenda e grande uomo al quale ho dato la mia fiducia. Ma come allenatore non mi piace per niente in quanto non mi piace la sua impostazione di gioco (passaggi e passaggini davanti la difesa per ripartire). Non dimentico Betis e Olympiakos e quell’altra squadretta, che si chiamava come un aereo, venire a dominare letteralmente a s.siro. Il suo è un tipo di calcio che a me non piace.
Per quanto riguarda domani, le mie sensazioni positive sono finite.
Il campionato è strano e la Lazio è scoppiata, mi pare.
Mi metto in postazione, ma anch’io non ho buone sensazioni.
Concordo. Troppe buone prestazioni per una squadra che ci aveva abituati ad alti (pochi) e bassi (tanti) spaventosi. Boh, magari ci stupiscono un’altra volta.
Piuttosto male il primo tempo. Paquetà non c’è bisogno di ribadirlo è assolutamente inadeguato. Poi il gioco di Rino non ci agevola. Napoli bloccato dietro quando attacchiamo e dopo ci troviamo spesso con i partenopei che trovano troppo spazio sul nostro rientro.
Domanda: se tre settimane fa vi avessero detto che avreste fatto 11 punti nelle successive 5 partite ci avreste messo la firma?
Non è stato il Milan della settimana scorsa, ma alla fine ha strappato un buon pari contro un Napoli che probabilmente meritava qualcosa in più.
La Roma si allontana, era anche scontato in questa giornata, ora occorrerebbero 9 punti nelle prossime 3 partite per sperare ancora, ma il Sassuolo è un’altra squadra che nelpost-covid vola.
Per eal post successivo.
Domanda retorica, vero? 😉
Tutti di sopra…