Quattordicesima posizione in classifica dopo dodici giornate di campionato. Quattro punti di vantaggio sulla terzultima ma il Brescia ha una partita in meno e potrebbero anche essere solo tre. Sestultimo attacco della Serie A, peggio hanno fatto solo Spal, Sampdoria, Verona, Udinese e Brescia. Meglio hanno fatto, tra le squadre attualmente dietro di noi, Bologna, Lecce e Genoa.
Attacco “capace” di ben (!) undici gol in dodici partite, dei quali 3 reti su calcio di rigore, 1 rete su autogol, 1 rete su calcio di punizione, 1 rete quando la squadra avversaria era già sotto la doccia (Leao contro la Fiorentina). Due reti vengono dal terzino sinistro (Theo Hernandez) e solo quattro dagli attaccanti centrali (di cui due calci di rigore e una rete del tutto ininfluente per il risultato, come si è detto).
La media punti attuale porta ad una proiezione di circa 41 punti a fine campionato (che potrebbero anche bastare per la salvezza) e la media punti del nuovo allenatore Pioli (0,8), al netto di un coefficiente di difficoltà più alto delle partite del predecessore, è inferiore a quella di Giampaolo (1,28).
Delle squadre che sono dietro di noi, nell’ordine, balza all’occhio quanto segue:
1) il Brescia, una partita in meno, ha Balotelli (2 reti finora ma in sole 7 presenze) e Alfredo Donnarumma (4 reti, cifra che nessuno al Milan ha raggiunto);
2) la Spal ha Petagna (3 reti come Piatek ma senza calci di rigore);
3) la Sampdoria ha Gabbiadini (2 reti) e Quagliarella, capocannoniere dell’anno scorso (1 rete);
4) il Genoa, che ha segnato complessivamente più gol del Milan, ha Kouame (5 reti), Pandev (2 reti) e Pinamonti (2 reti);
5) il Lecce, che ha segnato complessivamente più gol del Milan, ha Mancosu (5 reti) e Lapadula (3 reti);
6) il Bologna, che ha segnato complessivamente più gol del Milan, ha Palacio (3 reti), Sansone (2 reti) e Orsolini 2 (reti).
Guardando i numeri e considerando Suso e Calhanoglu due attaccanti, come lo potrebbero essere Orsolini o Gabbiadini, se ne evince che l’attacco del Milan produce reti sui livelli di Brescia e Bologna (che però segna più gol complessivi), superiore solo alla Spal (sconfitta a fatica a Milano) e alla Sampdoria (che affronteremo in casa il 5 gennaio), inferiore a Lecce e Genoa.
Il Milan ha fatto una valutazione azzardata. Ha creduto che Piatek potesse essere un uomo da 20-25 gol, come Shevchenko, vista la sua straordinaria prima stagione in Italia. Su questa “certezza” ha costruito la plusvalenza-Cutrone e la scommessa Leao (poche stagioni da professionista e 8 reti in Ligue 1 il suo score). Se salta il “chirurgo polacco” saltano 20-25 gol che si davano sicuri. E il Milan si ritrova lì dove è ora. Non ha nemmeno un Balotelli o un Mancosu o un Palacio o un Quagliarella, cioè gente comunque navigata per questa categoria.
Per questo chi si pone problemi sulla tenuta di Ibrahimovic a 38 anni secondo me dovrebbe chiedersi se sarebbe così inferiore a quella di un Quagliarella o di un Palacio, in un campionato le cui squadre in Europa hanno, per questa stagione calcistica, finora un coefficiente inferiore di risultati perfino a quelle scozzesi.
Da qui a Natale il Milan deve giocare in modo completamente diverso da ora. L’unico metro di giudizio di Pioli – come già scritto in questo blog dall’ottimo redattore Corrado – deve essere il risultato, i punti raccolti. Parlando con un grande vecchio rossonero mi ha detto: “Se si vuole evitare di impantanarsi davvero nella zona retrocessione bisogna prendere coscienza di essere una squadraccia e la prima cosa che deve avere una squadraccia è la mentalità da squadraccia“.
Chi sta dietro di noi gioca per salvarsi, noi continuiamo a giocare come se potessimo agguantare il quarto posto. Questo, se continuerà così, farà la differenza nei punti che raccoglieremo noi da qui a Natale e quelli che raccoglieranno loro.
13 commenti su “Un milanista a Berlino – C’era una volta il “chirurgo polacco”.”
I commenti sono chiusi.
Quello che manca al Milan è un attaccante da 25 gol o una squadra che sappia mettere il suo centravanti in grado di fare 25 gol?
Voglio dire: l’anno scorso faticava pure Higuain, uno che i gol li ha sempre fatti…
Piatek non è un attaccante da Milan FORTE, ma è un attaccande adeguato per un Milan MEDIOCRE come quello attuale, e non credo sia molto più scarso di altri citati nel post. Ora sta attraversando un brutto periodo, è evidente, e mi auguro che nel futuro avremo un 9 più bravo di lui, ma resto del parere che al Milan prima di tutto serva un centrocampo coi controcazzi che sappia mettere il suo attaccante di avere palle gol decenti.
Concordo con gli ultimi capoversi: prendere coscienza che bisogna lottare per non retrocedere è fondamentale, e dovrà farlo sia la squadra sia l’ambiente. E’ sbagliato considerare l’argomento tabù e accusare di menare gramo chi ne parla.
Su Piatek. E’ tecnicamente scarso e siamo tutti d’accordo. Ma sono convinto che se lo piazzi in una squadra nella quale tutto fila liscio il polacco sia comunque uomo da una ventina di gol. Questo gruppo ha problemi in fase di realizzazione da sempre. Si inceppò Bacca, si inceppò un campione come Higuain, ora lui. Da noi la prima punta parte bene, poi rallenta, poi sparisce, è un dato di fatto. C’è qualcosa che va oltre le sue capacità a non funzionare. Il centrocampo? Di sicuro. Ma anche i due attaccanti esterni, senza gamba, senza capacità di creare superiorità numerica. Il problema è ben più ampio della scarsa tecnica di Piatek, purtroppo. Ibra, quello di sei-sette anni fa, sarebbe uno dei pochi a creare occasioni anche senza il supporto della squadra, ma appunto, quello di sei o sette anni fa. Quello attuale credo che s’incazzerebbe da matti e basta, creando ancora più casino di quello che c’è.
Faccio mea culpa.
Se penso che a Gennaio dopo i primi gol al Napoli, dissi che Piatek mi ricordava Sheva, rabbrividisco.
Certe volte il troppo entusiasmo porta a dire stupidate.
Detto questo, penso che Piatek non era un fenomeno allora e non e’ un somaro adesso.
Io credo che quest’anno Piatek, quando ha giocato, abbia avuto i rifornimenti.
Anche contro i ratti ha avuto i rifornimenti.
Il problema della parte finale della scorsa stagione dove non aveva palle giocabili per intere partite non l’ho personalmente notato in queste 12 partite.
Ho notato un giocatore che sbaglia gol clamorosi o che, comunque, manca occasioni in cui, quantomeno, dovrebbe centrare la porta.
In ogni caso non credo che Mancosu o Kouame possano contare su Modric o De Bruyne come assist-man.
Sul panzone argentino, in evidente fase calante di carriera, che ‘sto anno è fermo a 2 reti, cioè meno di un Alfredo Donnarumma qualsiasi credo valga il discorso di Bonucci: non aveva alcuna voglia di giocare nel Milan. Mentre, però Bonucci, per quanto mi faccia vomitare, è un professionista (e ha dato il massimo finché è rimasto); il panzone dopo il rigore sbagliato contro i ratti ha smesso di giocare.
Non lo prenderei come esempio del Milan mangia-centravanti.
Quasi tutti i tifosi del Milan, io per primo, avevo dato per scontato di contare sui 20-25 gol di Piatek. Se vengono a mancare questi e Suso non mette più nemmeno le sue 10-15 partite da “fenomeno” con 7-8 reti e altrettanti assist, ogni valutazione sulla posizione in classifica del Milan cade. Per questo il Milan dovrebbe giocare fino al mercato di gennaio per limitare i danni: primo non prenderle. Tutti dietro e contropiede con Leao. Mentalità da squadraccia.
Oh, siamo al peggior inizio dal 1941 e se si perde col Napoli peggior inizio di sempre del Milan in campionato.
I dati sono chiari.
Se approcciamo il Napoli volendo giocare a calcio saranno altre bastonate sui denti e ZERO alla voce punti. Mettiamocelo benissimo nella testa.
Di gol clamorosi quest’anno ne avrà sbagliati… tre? Quattro? Non mi pare, ma anche se fosse può succedere anche ad attaccanti più forti di lui un periodo di appannamento. Per il resto, neppure quest’anno siamo famosi per creare granché là davanti. Oh ripeto, siamo tutti d’accordo che il polacco sia molto più scarso di quanto abbiamo sperato e creduto, ma magari fosse soltanto lui il problema. Il guaio è più esteso, purtroppo.
Quel che è certo è che dalla dipartita (sportiva) di Inzaghi al Milan non sono più riusciti a trovare un centravanti “con gli occhi della tigre” – Balo, Pazzini, Destro, Torres a sei mesi dal ritiro agonistico o quasi, L. Adriano, Andrè Silva… tutti giocatori che “quando il gioco si fa duro, NON iniziano a giocare”. E pure quelli che una certa fame ce l’hanno dentro, e si vede, piano piano si spengono – penso a Bacca, a Cutrone, e pure al polacco.
Non so se sia un problema di ambiente depresso, di società che sembra tirare a campare, di manico in panchina senza fuoco dentro. Di osservatori incapaci. Probabilmente tutto questo assieme, che si ripete inesorabile da più di un lustro.
A noi avrebbe fatto tanto comodo – io credo – quell’egoista di Icardi, uno che vive per le statistiche personali (secondo me ha pure il quadernetto dei goal come Pippo) e se ne frega bellamente di quello che gli succede intorno… non avrebbe fatto più di cento goal nell’Inter dell’ultimo Moratti, Tohir, i cinesi e il fairplay finanziario, altrimenti.
Questa è l’unica verità.
Ci siamo persi, io compreso, a cercare giustificazioni con l’allenatore di turno e con i singoli giocatori quando il problema dei problemi era solo uno: la situazione societaria del Milan. Purtroppo finchè non troveremo qualcuno che acquisti questa società, che sia per amore o per interesse vero, con la volontà di riportarla in alto non ci sarà soluzione ai nostri mali e alla nostra disperazione.
Per adesso l’unica cosa positiva di Elliott, da quello che si legge, è avere risanato il bilancio. Ad oggi dicono che siamo patrimonialmente una società sana. Visto che l’unico interesse è rivenderla, potrebbe essere vero.
La colpa non è solo di Piatek. Ok.
Come la colpa non è solo di Pioli. Non è solo di Suso. Non è solo di Romagnoli. Ecc. Ecc. Ok.
Detto questo lo rinforzereste l’attacco a gennaio o siamo a posto così?
E’ uno dei settori da rinforzare, Adamos. Poi se sia quella la priorità, francamente, non so dirtelo.
Sono d’accordo con Giustiziere sulla proprietà. Il suo principale interesse è mantenere la società sana per poi rivenderla. Il che è importante, per carità, ma a noi tifosi una squadra lievemente più competitiva non farebbe schifo. Il modo per ottenere entrambe le cose c’era, e probabilmente il gruppo Elliott ha creduto in buona fede di riuscirci, ma è stato sbagliato quasi tutto. Forse a cominciare dal gruppo dirigente, con tutto l’affetto che provo per una parte di esso.
Scaroni come chi lo ha messo dove sta ora?
Io credo che per giudicare Piatek e in ogni caso un’altra persona bisognerebbe mettersi nei suoi panni.
La prima considerazione che faccio è che negli ultimi 5/6 anni abbiamo creato così poco gioco per gli attaccanti che… nessuno andava bene
La seconda è che purtroppo, credo, alcuni allenatori prima di impiantare i nuovi semi dovrebbero aver cura di quelli già presenti.
Mi sembra di aver capito che LP chiedesse a piatek di fare qualcosa che non è abituato a fare, mettendolo in difficoltà.
Poi per me c’è stata la partita che gli ha rovinato la stagione, fino ad ora, Torino: Ha sbagliato quello che non si può sbagliare: quella partita che abbiamo sciaguratamente buttato via pesa sulla coscienza e la coscienza sporca è un peso grave.
Si deve rimettere in moto, certo in un Milan che è tutto sotto revisione…
Mi auguro che Pioli lavori di buon senso. Passo per volta.
Rimango convinto che questa squadra è molto meglio della classifica ma prima che brutto anatroccolo diventi qualcosa d’altro deve maturare molto.
Rinforzi per gennaio
Io credo, credo che uno dei problemi della squadra sia la difficoltà a tenere il baricentro alto
ci serve un centrale veloce veloce e forte di testa.
E poi ci serve uno forte di carisma nello spogliatoio
a parte il campo, quanto deve essere mancato uno come Ribery alla fiorentina in queste due partite?
E’ un caso che il rendimentom sia stato così differente?
Credo che questa squadra non abbia bisogno di un ricostituente e/o di una “droga” ma di una forte iniezione di carattere, che ovviamente deve partire dalla dirigenza. Non si può fare i gentlemen di Oxford quando è necessario tirarsi su le maniche e dare immagine di convinzione.
Senza questa immagine non si riuscirà a dare sostanza.
SB avrà avuto i suoi 1000 difetti ma quando partì lo fece a trombe spiegate, anche troppo. Noi invece siamo a dichiarazioni di rito, convinte, sincere io ci credo, ma dette a bassa voce, quasi per non disturbare
Adamos, quello che la Procura imputa a Scaroni era il normale agire di Enrico Mattei, eroe e simbolo del “miracolo italiano”. E’ una cosa che mi interessa minimamente per le sorti del Milan.