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Giampy, dunque. Confesso che fino all’ultimo ho sperato in un colpo di scena memorabile, in linea con l’ormai evidente modo di operare di Zorro e Paolino: silenzio totale, depistaggi e zac!, colpo a sorpresa, in stile Krunic ma con un nome molto più esaltante, che so, Mazzone. Questo fino a un secondo prima del triste annuncio. Poi niente, tutto come nelle previsioni: habemus Giampy.

Marco Giampaolo è per me un grande mistero. Un allenatore che gode di immensa stima da parte di stampa, colleghi, giocatori, raccattapalle e giardinieri, ma non si capisce in base a quali criteri. A dispetto della ancora giovane età, egli è già in circolazione come allenatore professionista da diverso tempo, e la sua carriera, parlo in termini di risultati, è sempre stata costellata da alti — pochi— e bassi — tanti. Viene definito “Il Maestro”, laddove esistono colleghi che, pur avendo ottenuto risultati migliori dei suoi, vengono completamente ignorati o quanto meno trattati con sussiego. Gli esoneri sono numerosi, così come le dimissioni. Vi sconsiglio di consultare Wikipedia, il suo curriculum, specie la prima parte, fa accapponare la pelle. C’è  anche una strana fuga nella storia professionale di Giampy, risalente all’epoca in cui allenava il Brescia del presidente Corioni, un’improvvisa sparizione di cui si occupò anche il noto programma “Chi L’ha Visto?”. A questo proposito se ne sono dette di ogni, qualcuno ha voluto addirittura ipotizzare una certa fragilità psicologica nel nostro neo allenatore; qui tuttavia occorre essere onesti e spezzare una lancia in suo favore: in quel frangente si trattò di uno scazzo con la tifoseria mal gestita dalla società, che lui non perdonò e che lo indusse dapprima a concedersi una pausa di riflessione, poi a dimettersi. Per cui, in questo caso, non si trattò affatto di fragilità, bensì dell’esatto contrario.

Non è il carattere di Marco Giampaolo che mi preoccupa. Qualcuno ne deride l’aspetto ordinario tendente al cupo, un po’ da portasfiga insomma, ma si tratta di scemenze. Marco è un uomo di sani e ferrei principi, professionista meticoloso e persona seria, su questo non ho il minimo dubbio. La mia diffidenza nei suoi confronti deriva un po’ da ciò che ho già detto, ossia l’assenza di grandi risultati in più di dieci anni di carriera, ma soprattutto da ciò per cui dalla massa viene stimato: il credo tattico.

Di Empoli e Sampdoria targati Giampaolo ricordo grande palleggio, belle manovre (relativamente al tasso tecnico medio di quelle rose), ma ricordo purtroppo anche grandi corse affannose all’indietro allorché veniva persa palla, corridoi spaventosamente sguarniti sulle fasce laterali affollate da avversari increduli e festanti. A me le utopie piacciono poco in generale, e il calcio non fa eccezione. Secondo me, al giorno d’oggi, giocare col cosiddetto rombo, la mezzapunta e le due punte è un’utopia suicida. Questo sistema sarà pure ultra offensivo, bello da vedere quando si possiede la palla, ma diventa letale per chi lo pratica allorché la palla viene persa.  Giampaolo mi ricorda Galeone, Zeman, Maifredi, Orrico. Sognatori del pallone. Tanti complimenti da parte di tutti, ma zero tituli. Il Milan, dopo tanti anni di bastonate non ha bisogno di complimenti, bensì di risultati. Anche perché, in assenza di questi ultimi, gli adulatori della prima ora ci metteranno  pochissimo a cominciare prenderci per il culo, e gli stessi tifosi che lo scorso anno sbandieravano di voler anteporre il bel giuoco ai risultati ci metteranno ancora meno a dare di matto. Giudizio sull’operazione, quindi, negativo.

Tuttavia, dopo avere motivato il perché della mia disapprovazione, ci tengo a qualche precisazione.

D’ora in avanti Marco Giampaolo sarà il mio allenatore preferito. Ciò significa che non ne storpierò più il nome in modo sarcastico come ho fatto finora, non lo insulterò in caso di risultati negativi, non lo criticherò pretestuosamente e dopo una sconfitta non correrò qui e sui social a vantarmi di quanto ci avevo visto giusto. Terrò d’occhio Marco Giampaolo e non gli farò sconti, ma sarò il primo a sperare di essere smentito, sputtanato, deriso da lui e dai risultati che otterrà con la squadra. In bocca al lupo Marco, buon lavoro.

Ah, quella su Mazzone era una battuta.

21 commenti su “Giampaolo

  1. Nessuno mi toglie dalla testa che il Milan abbia aspettato FC Ratti 1897 per annunciare l’allenatore, cosa effettivamente successa, così come sono convinto che per i ratti non fosse Sarri la prima scelta, sono convinto altrettanto che per noi Giampaolo non fosse la prima scelta. Una volta finito Sarri ai ratti ho capito che non avremmo avuto sorprese.

    Detto questo negli ultimi 4 anni Giampaolo ha fatto un buon lavoro complessivo, non si può negare.
    Meglio di Sarri con l’Empoli nel 2015-2016. Tre buoni piazzamenti con una Sampdoria che ogni anno vendeva i migliori e veniva rivoltata completamente. Molti giocatori valorizzati, altri completamente rigenerati (Quagliarella su tutti).

    Allo stesso modo va detto che, escluso l’ultimo anno, ha sempre chiuso la differenza reti in negativo, prendendo più di 50 gol in tutte le stagioni in cui ha allenato la Sampdoria. E ha grandi vittorie come grandi sconfitte (15 vittorie 15 sconfitte nel 2018-19, 16 vittorie e 16 sconfitte nel 2017-2018). Un allenatore che non sembra avere mezze misure. Un Galeone, uno Zeman, come correttamente afferma Marcovan.

    In un ciclo che dovrebbe portarci stabilmente in Champions e in cui non vinceremo nulla (non è questo l’obiettivo della società infatti) anche uno Zeman, con la rosa adeguata alle sue idee e la piena sinergia con proprietà-dirigenza, potrebbe condurci terzi-quarti, d’altronde all’allenatore boemo stesso riuscì due volte con la Lazio e una volta con la Roma, solo che allora non valeva la Champions.

    In definitiva avrei scelto altri prima di lui, come scrissi già a fine campionato, quindi non mi entusiasma affatto, tuttavia credo che, con la giusta alchimia e le giuste scelte di mercato, possa farci divertire e, forse, anche arrivare in zona-Champions ma, soprattutto all’inizio, ci vorrà pazienza e massimo supporto, perché lo stile di gioco ed il credo tattico applicati richiedono tempi apprezzabili di assorbimento.

  2. Io, invece, sono contento che sia stato scelto un allenatore già esperto, che ha fatto tesoro dei propri, inevitabili, errori iniziali. Cosa che, negli ultimi anni, non era stata fatta scegliendo Seedorf, Inzaghi, Brocchi, Mihailovic, Montella, Gattuso…

  3. Anche io sono moderatamente preoccupato.
    Gli scarsi risultati ottenuti in carriera unita alla totale inesperienza in un grande club, fanno di Giampaolo un’autentica scommessa. Vista la nostra miseria tecnica nel campo, io avrei cercato un allenatore bravo e di sicuro affidamento. C’è da capire solo se un allenatore con queste caratteristiche sarebbe stato disponibile a venire da noi (temo di no).

    Inutile alimentare pregiudizi. In fondo gli allenatori che in questo decennio hanno avuto risultati migliori sono stati Allegri (che veniva da due salvezze col Cagliari) e Gattuso (che veniva da una retrocessione in serie C col Pisa).
    Bisognerà dargli tempo e fiducia prima di esprimere un giudizio definitivo ricordando che la bontà dei risultati dipenderà in larga misura da chi potrà schierare in campo, ossia dai giocatori che Paolo e Zorro sapranno mettergli a disposizione.

  4. mi allineo al pensiero del post, so che sarà dura ma era doveroso smettere con gli esperimenti dei neofiti della panca. Giampaolo non ha un passato scintillante ma questo dovrebbe essergli servito per formarsi, quindi spero tanto pure io che questa occasione di allenare il Milan gli sia favorevole per fare il definitivo salto di qualità.
    In bocca al lupo, Mister.

  5. In bocca al lupo d’accordo, ci mancherebbe.
    Temo però che non si rivelerà all’altezza di gestire una piazza importante seppur decaduta come questa: sarà uno dei primi allenatori a saltare, pronostico ahimè fin troppo facile.

  6. ammetto la mia totale ignoranza su Giampaolo…

    io sono dell’opinione che i problemi del Milan non fossero gli schemi ma una certa fragilità caratteriale, e una tendenza alla crisi di nervi, che ci faceva soccombere contro squadre più scafate ma meno talentuose (perchè secondo me il Milan dello scorso anno aveva talento… e una panchina corta).

    Spero di sbagliarmi e che il nostro problema fosse la mancanza di schemi moderni come lamentano i più.

  7. Leggo che dello staff di Giampaolo farà parte Stefano Rapetti, il quale, ex multis, è stato il preparatore dell’Inter nell’anno del triplete.
    Sono totalmente ignorante in materia di preparazione atletica ma, a mio avviso, negli ultimi anni (soprattutto con Montella), non mi è parsa ottimale e credo sia fondamentale tanto quanto il canovaccio tattico.
    Mi auguro che Rapetti si riveli un quid pluris rispetto al passato.

  8. Leggo anche (Sky e GdS) che Maldini (forse con Boban) sarebbe a Madrid per un vertice di mercato col Real.
    Tra Ceballos e Modric chi prendereste? È un giochino ovviamente, io mi prendo il vecchietto, nonostante tutto …

  9. Adamos, perdonami ma io ho fatto le scuole basse e se in ogni commento mi metti una locuzione latina sono in difficoltà, non avendolo studiato. :mrgreen:

  10. Parlando italiano ormai quasi solo qui e col pizzaiolo di fiducia devo essere diventato di quei personaggi manzoniani che favellano per obsoleti e ridicoli slogan del passato scolastico (“alto” quanto inutile) … Ghost me sò incartato, vedemo bene che sto preparatore ce faccia correre bene :mrgreen: 😉

  11. Sinceramente non capisco il motivo di tanto scetticismo e preoccupazione.
    Intendiamoci: non c’è da stracciarsi le vesti per l’arrivo del mister né, tanto meno, per le dichiarazioni di Gazidis.
    Però mi chiedo quali sarebbero le alternative percorribili nelle nostre corde.
    Capitolo Mister: NO ex milanisti, No tecnici da top team.
    Fatte queste premesse mi pare di capire che i papabili fossero: Di Francesco, De Zerbi e Gianpaolo (perché dubito che Sarri, pur con tutta la sua malinconia per l’Italia, avrebbe rinunciato ai soldi che gli dava il Chelsea per imbarcarsi in una scommessa come quella di sedere sulla nostra panchina, specie dopo aver conquistato il primo trofeo in cariera).
    Capitolo giocatori/società: mi pare che, finalmente, si sia intrapresa una linea volta ed eliminare i problemi che affliggono la rosa, considerando di non poter incorrere in continue sanzioni ed uscite dal FPF.
    Sinceramente concederei il beneficio del dubbio anche a questa dirigenza anche perché fare il processo alle intenzioni risulta un esercizio puramente stilistico che potrà solo portare un domani a dire “io lo avevo detto”.

    Aggiungo che, a mio parere, ha ragione chi dice che l’operato di Mirabelli e Fassone, per quanto criticabile a valle, è stato determinato dalla situazione penosa in cui versava la nostra rosa.
    Qualcuno in un post precedente scriveva che nel 2017 (mi pare) abbiamo affrontato la juve con la linea difensiva De Sciglio – Zaccardo – Paletta -Antonelli.
    Credo che ogni ulteriore commento sia superfluo…

  12. Qualcuno ne deride l’aspetto ordinario tendente al cupo, un po’ da portasfiga insomma, ma si tratta di scemenze…
    non credo

    ormai anche il calcio è diventato – come la musica – lo spettacolo del più “figo”: bisogna avere l’aplomb adatto. Quante volte si è criticato Mirabelli per il suo (assente) fisque du role. O Gattuso perchè ombroso…?

    Per me la bravura c’è
    Provata in ambienti diversi e con giocatori diversi. Empoli e Samp.

    Un po’ diverso da Montella, per esempio, che aveva fatto benino a cagliari dopo Simeone ( anche arrivare dopo conta )e benino a Firenze, ma senza miglioramenti evidenti.

    Mi sembra abbia trovato le sue sicurezze e convinzioni

    Il timore è che si sta giocando la carriera e quindi ha bisogno di un ambiente che lo sappia rassicurare legittimare.
    Quest’anno non si può accettare in silenzio le offese che ha dovuto subire Gattuso!

  13. Il timore è che si sta giocando la carriera e quindi ha bisogno di un ambiente che lo sappia rassicurare legittimare.
    Quest’anno non si può accettare in silenzio le offese che ha dovuto subire Gattuso!

    Posto che sono completamente d’accordo sul ruolo “protettivo” che una società seria che ambisce a tronare tale come il Milan debba avere (non solo con il mister, ma anche in caso di torti evidenti o di palesi noncuranze da parte degli organi preposti), credo che ci sia pressione come normale per un allenatore che sieda sulla panchina del Milan (ma parte del salto di qualità che giocatori, allenatori, dirigenti etc., devono fare per dimostrare di essere all’altezza di determinati club credo rientri proprio in quest’ottica) ma credo anche che arrivi in una situazione in cui, salvo riesca a afre peggio di alcuni suoi predecessori, ci sia molto da guadagnare e poco da perdere.
    Personalmente a questo mi riferivo negli ultimi commenti postati: se arrivassimo da anni di vittorie e figuroni ci sarebbe molto da perdere così come se avessimo la rosa infarcita di campioni; allo stato attuale, tuttavia, date le premesse di cui sopra, non vedo grosse controindicazioni per il mister.
    Si tratta di ripartire come cerchiamo di fare ormai da 7 anni e visto che le scelte precedenti si sono rivelate infruttuose, si è scelto di percorre un’altra strada.
    Non so se sarà la volta buona, ma partire sin da ora con la coda tra le gambe mi sembra prematuro ed immotivato.

  14. Nel mio tenere un profilo assolutamente molto basso, resto della convinzione che Maldini e Boban non sono due sprovveduti. Un senso nella scelta di Giampaolo ci deve essere.

  15. Lo credo pure io. Forse il fatto di ricevere nessuna comunicazione ufficiale, la scarsa propensione all’informazione della Società, questo essere diventati improvvisamente silenziosi è, per me inusuale e mi crea questa velata preoccupazione.

    Anni di Silvietto e Adrianone che le telecamere le consumavano e poi con Mirafax che ne hanno fatto altrettanto uso smodato, beh…ora mi sembra di essere in un convento. E comprendo di non esserci abituato.

    Nulla trapela, finora solo supposizioni di chi deve scrivere qualcosa per tirare a campare. Però i fatti dicono che stanno comunque lavorando. In modo diverso, meno sul palco e molto dietro le quinte, ma stanno lavorando.

    Molti nomi che circolano, in questo caso come al solito in questo periodo, con i giocatori nostri che valgono un soldo di cacio e quelli che vorremmo prendere che costano come diamanti. Anche queste cose mettono in testa alla gente che ragiona di pancia, pensieri strani. Stiamo calmi e aspettiamo le ufficialità. Di sicuro per il raduno arriveranno :rotfl:

  16. Sembra che l’Inter abbia offerto di più per Sensi…

    Ogni commento è superfluo.

  17. Boh, vedo festeggiamenti un po’ ovunque. 35 o anche solo 30 sarebbe stata obbiettivamente una cifra esagerata, ma siamo sicuri che ci sia da festeggiare?

    A meno che non si abbia già in mano qualcosa di meglio. Ma per ora tutto tace. A parte l’ufficializzazione dell’ennesimo dirigente, tutto tace in modo sinistro.

  18. Boh, vedo festeggiamenti un po’ ovunque. 35 o anche solo 30 sarebbe stata obbiettivamente una cifra esagerata, ma siamo sicuri che ci sia da festeggiare?

    ?????

    Sensi vale, realmente, meno di 20 mln. (su Transfermarkt, 18 per la precisione) ma il Sassuolo non è società che fa sconti. A noi di sicuro.

    Leggevo ieri un editoriale che ricordava la questione Politano, molto simile a questa di Sensi per società coinvolte, per il prezzo variabile a seconda dell’interlocutore e per come è andata a finire. Ho l’impressione che sia finita l’abitudine di strapagare cartellini di giocatori cui viene raddoppiato il prezzo con spensieratezza.

  19. Lo Scansuolo è lo scendiletto preferito dei gobbi, cui ha appena regalato Demiral. Forse aspira anche ad esserlo della seconda squadra di Milano.
    Sensi è un giocatore, lo dissi un mese fa, che non mi fa impazzire ma che come rincalzo ci poteva stare. Un rincalzo non si paga 30-35 milioni ma gli 8 di Krunic.
    Avanti così, basta ricatti da personaggetti alla Squinzi o chi per lui.

  20. Sensi, che mi piace sin dai tempi del Cesena, sarebbe stato un ottimo rincalzo dal minutaggio importante, ma è vero, 35, e anche 30 o 25, sarebbero stati troppi. Resto comunque dell’idea che, al momento, non ci sia nulla da festeggiare. Aspetterei di vedere chi prenderemo noi prima di sparare petardi.

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