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Dopo l’amara sconfitta contro la Lazio in Coppa Italia e il futuro immediato all’apparenza tutt’altro che roseo è ripartita la voglia dell’allenatore “vero”. Fra i vari insulti che sono stati affibbiati a Rino Gattuso in questa stagione, questo non è certo uno dei peggiori, ma si tratta comunque di una frase disonesta: “Ah, se avessimo un allenatore vero”. Boiata. Esistono allenatori bravi o scarsi, non veri o falsi. Anche Brocchi e Inzaghi sono allenatori veri, benché scarsi. Chiunque sia autorizzato a  sedere su una panchina di calcio professionistico è allenatore vero, certamente più vero di tutti i fenomeni da tastiera che scorreggiano calcio da mattina a sera nei social (giornalai compresi), la cui massima esperienza di campo e spogliatoio, quando va bene, è stata la partitella del sabato a calcetto con gli amici.

Gattuso è  allenatore vero, oltre che uomo vero. Quest’ultimo peraltro dovrebbe essere un fatto inconfutabile per qualunque milanista; invece no, anche sul piano umano si è tentato di sommergere Rino di palta maleodorante. “Sta remando contro perché…” seguono variegate nonché astruse congetture. Gattuso che rema contro il Milan, fa già ridere così. O piangere, se si pensa all’avvilente deriva intrapresa dal tifo milanista post berlusconiano. L’ex campione, la leggenda, il vincitore da protagonista di due Champions League, uno scudetto e un mondiale per nazionali, uno che per il Milan ha dato tutto quello che aveva e che è riuscito a dare anche ciò che non aveva, uno che tutti un tempo amavano e rispettavano, non ha soddisfatto il popolo milanista neppure nelle conferenze stampa e nella scelta degli amici con cui andare a cena, e per questo è stato anche pesantemente insultato. Dopo i fischi a Paolo Maldini nella sua gara di addio a San Siro credevo avessimo toccato il fondo, invece abbiamo anche scavato, e chissà per quanto tempo ancora continueremo.

Che cosa penso di Gattuso uomo mi pare sia sufficientemente noto e chiaro. Per quanto riguarda il Gattuso allenatore, meglio spiegarsi bene, poiché farsi dare del “democristiano” è un attimo.

Per prima cosa, non lo avrei voluto su quella panchina sin dall’inizio. Non per considerazioni tecniche, ovviamente, all’epoca le lasciai in sospeso visto lo scarso curriculum sul quale potevo basarmi, bensì per altre ragioni, che chi ha tempo e voglia può facilmente verificare qui. Premesso questo, ora che a disposizione ho molti più elementi, posso esprimere un giudizio anche su Gattuso allenatore.

Rino era ed è tutt’ora un allenatore alle prime armi, con scarsa esperienza di serie A e internazionale. Ciò nonostante ha dato un senso d’unione a una squadra incompleta, scarsa sia in termini tecnici sia di personalità in molti più elementi di quanti credessimo, e l’ha portata a una finale e semifinale di Coppa Italia,  nonché a essere in corsa per la zona Champions a cinque giornate dalla fine, cosa che non accadeva da un’infinità di tempo. E’ riuscito a tenere a lungo saldamente in mano le redini di un gruppo estremamente giovane, acerbo e dal talento sopravvalutato, malgrado un’incredibile catena di infortuni, una vergognosa opposizione mediatico-istituzionale, le rogne Higuain-Bonucci, una serie di bizzarre sviste arbitrali sfavorevoli. Per tacere del duplice passaggio di proprietà. Per contro, Rino non è mai stato in grado di dare alla squadra un gioco fluido e credibile: con la sola dedizione alla causa comune e la grinta si possono inanellare una serie di partite vincenti e di risultati favorevoli — ed è accaduto —, ma alla lunga la mancanza di una organizzazione efficace viene sempre pagata a caro prezzo — e sta accadendo. Quando le energie cominciano fisiologicamente a calare e occorre fare la partita,  bisogna avere nel motore qualcos’altro oltre alla fedeltà verso il leader carismatico che sta in panca e all’amicizia fra compagni di squadra. Un gioco efficace, appunto. Rino al suo Milan non è mai riuscito di darlo questo gioco, per demeriti suoi o delle capacità cognitive della squadra non importa, il dato di fatto è purtroppo questo. In nessuna partita, e sottolineo nessuna, neppure in quelle rare vinte non di misura, la squadra ha mai dato l’impressione di avere pienamente il controllo della situazione. Il Milan, sotto la gestione Gattuso, è riuscito nell’impresa di essere la squadra più noiosa del campionato considerato fra i più noiosi del mondo dal punto di vista dello spettacolo. A prescindere da come si presenterà la classifica finale, il Milan dovrà cambiare molte cose, a partire dall’allenatore.

24 commenti su “Ivan Gennaro Gattuso, allenatore e uomo vero

  1. Condivido tutto sia Gattuso uomo sia i Gattuso Milanista che mai remerebbe contro il Milan, io stravedevo è tuttora amo incondizionatamente Ringhio, ho sperato e tifato x lui come allenatore e devo dire che lo scorso anno mi era piaciuto, quest’anno invece sembra un Milan diversi lento senza cattiveria e qui condivido il giudizio sul Gattuso allenatore come viene descritto nel post.

  2. Tra un mese e mezzo probabilmente si cambierà pagina. Giusto così, a questo punto.

    Delle colpe di Gattuso parli nel post, e ne abbiamo parlato noi tutti nei nostri commenti qua, ne hanno scritto vari giornalisti, ne discutono tifosi milanisti ovunque.

    Detto ciò, una frangia (minoritaria ma rumorosa, a mio avviso) del tifo rossonoero da anni porta avanti una tesi: ogni anno il Milan ha una rosa valida per il terzo o il quarto posto (cioè per la qualificazione alla Champions League), ma questa rende al di sotto delle sue possibilità per colpa di chi è in panchina.

    A partire dallo smantellamento del 2012, solo Allegri, nel 2012-2013, è riuscito a portare il Milan in Champions League. Successivamente, la squadra è arrivata:
    ottava
    decima
    settima
    sesta
    sesta
    (e, in questa stagione, per ora, si trova al quarto posto, seppure in maniera traballante).

    Ora, può anche darsi che:
    Massimiliano Allegri
    Clarence Seedorf
    Filippo Inzaghi
    Sinisa Mihajlovic
    Christian Brocchi
    Vincenzo Montella
    Gennaro Gattuso

    non ci abbiano capito nulla, o ci abbiano capito meno del dovuto.

    Può anche benissimo darsi che:
    Silvio Berlusconi
    Barbara Berlusconi
    Adriano Galliani
    Yonghong Li (o chi per lui)
    Marco Fassone
    Massimiliano Mirabelli
    Leonardo Nascimento de Araújo
    Paolo Maldini

    abbiano costruito ogni anno squadre decenti ma ogni volta, inevitabilmente, messo o confermato in panchina un allenatore non adeguato.

    Può anche darsi tutto questo.

    Oppure, come a mio avviso è più probabile, c’è una molteplicità di problemi che quella parte di tifo milanista minoritaria ma rumorosa non riesce a comprendere pienamente, limitandosi (più della stampa e delle varie dirigenze, va detto) a scagliarsi contro l’allenatore di turno alle prime difficoltà.

    La squadra non la fanno i tifosi, ma l’ambiente influenza, per parte propria e in una certa misura, per quanto limitata, il rendimento durante la stagione. I tifosi pagano biglietti, trasferte, abbonamenti, divise ufficiali e gadget vari, perciò il diritto alla lamentela è sacrosanto (e chi lo mette in dubbio?). L’opportunità, però, di questa continua caccia al mister continua a sfuggirmi.

  3. L’opportunità, però, di questa continua caccia al mister continua a sfuggirmi.

    Sapessi a me. C’ho il mal di testa da anni per comprendere ‘sta cosa.

  4. Gattuso è un allenatore, certamente.
    Un allenatore che, a differenza di Filippo Inzaghi e Brocchi, per citare alcuni nostri ex, ha dimostrato di poterci stare pienamente in Serie A.
    Ad oggi è ancora in corsa per il vero obiettivo di stagione nonostante l’acquisto fatto a tal fine abbia clamorosamente fallito (Higuain).

    Gattuso è anche un ex grandissimo giocatore del Milan che dal 1999 al 2012 ha dato più di tutto quello che si poteva dare per la maglia del Milan e che, quando non si è sentito all’altezza, ha preso ed è andato in Svizzera. Poteva andare in Arabia Saudita come altri (v. Cannavaro) invece si è limitato ad andare in un’anonima squadra svizzera, segno che non vive per racimolare la pensione dorata, comunque già ampiamente meritata e guadagnata sul campo.

    Gattuso, e qui comincia la congettura, a mio parere non si può vedere con Leonardo. Io scrivevo ad agosto che non potevo sopportare Leonardo al Milan, lo definisco tuttora l’ex allenatore dell’Antalyaspor.
    La doppia personalità di Leonardo, che non sa bene se è allenatore o dirigente da grande, ha, sempre a mio parere, creato i presupposti per la conferenza del 29 marzo 2019 u.s. di Gattuso, altrimenti non me la spiego. Il Milan veniva da una sconfitta nel derby (che ci può sempre stare) ma per il resto era secondo ai ratti per rendimento nel 2019.

    Gattuso in quella conferenza stampa per me non ha fatto il bene del Milan, essendo un istintivo è esploso con qualcosa che covava da tempo. Quel qualcosa ha dato l’alibi ai giocatori, che non vedono l’ora di trovare l’alibi per andare in vacanza anzitempo.
    In questo senso per me ha danneggiato il Milan.

    Che sia uomo vero o no, non lo so, non lo conosco come uomo.
    Sicuramente è un professionista, come tutti, che certamente guarda ai suoi interessi ma che altrettanto certamente ha dimostrato di non guardare ai soldi come prima cosa.
    Resta il fatto che qualcosa in lui come allenatore-in-convivenza-con-Leonardo-dirigente non mi convince e, stando ai risultati attuali, non convince nemmeno la rosa.

    C’è poca tranquillità in lui, c’è poca serenità, c’è poco interesse – sempre a mio parere – in questa fase della stagione. Io vorrei un guerriero che sbraita, se necessario, e non dà la mano all’arbitro di Juve-Milan. Rivorrei il guerriero che invoca i cori della Sud e non quello che dice “ma sì, i tifosi dicano quello che vogliono, intanto gli esperti dicono che sto facendo bene …”.
    Sta remando contro?
    E’ pesante, potrei scriverlo e forse parzialmente l’ho già scritto in parte, mi limito a dire in questo blog per cui ho sacrale rispetto, perché fatto da persone vere e speciali, che per me Gattuso non è sul pezzo nella fase decisiva della stagione.

    Ciò premesso il post di Marcovan è condivisibile in quanto se togliamo le congetture, che hanno il valore che hanno, ha totalmente ragione.

  5. Se Gattuso non è sul pezzo (probabile) – come dice Adamos – di sicuro non lo è neppure la squadra. E sono i giocatori ad andare in campo; non hai bisogno dello schema di gattuso per dribblare il tuo avversario nell’uno contro uno o per crossare in area e non addosso al marcatore.
    Lo scrivevamo nei commenti già qualche settimana fa, da tempo c’era aria di smobilitazione in attesa della prossima ennesima rivoluzione estiva che questa volta giuro! sarà quella decisiva! Mica come le rivoluzioni “a metà” che tarpano le ali di una squadra già numericamente competitiva (!) da almeno dieci anni a questa parte!
    Colpa del derby? Colpa della Juve? Colpa di Leonardo che nicchia sul futuro del mister e della rosa? Colpa del mister che queste cose non se le fa scivolare addosso?

    Non lo so.
    Secondo me quelle settimane a cavallo del derby con i giornali riuniti a cantare il deprofundis a Gattuso e a fare il toto-nomi per l’anno venturo sono stati il solito, imperdonabile errore in cui cadiamo ogni anno da troppo tempo.

    Rendiamoci conto che dal 2009 almeno abbiamo cambiato allenatore quasi ogni anno (“Questo è un cog..one, ma il prossimo…!”), abbiamo cambiato rosa quasi ogni anno (“Questi sono dei cani, ma i prossimi…” – oddio, forse questo era un giudizio giusto), abbiamo cambiato preparatori quasi ogni anno (“Questi non corrono, ma il prossimo anno…!”), abbiamo cambiato due proprietà (tre proprietà, Silvio –> misterx –> Elliot), e come ogni anno ad uno, due mesi dal fine della stagione stiamo qui a piangere sul mister inadeguato, sui giocatori scarsi, sulla forma fisica che non c’è, sui risultati che non arrivano, sul mercato prossimo che vedrai! stavolta ribaltiamo la squadra e non ci ferma nessuno.
    Unica eccezione le tre stagioni di Allegri – forse che il fatto di avere continuità in panchina e, più o meno, in campo è condizione necessaria (ma non sufficiente! attenzione) per fare qualcosa di buono?

    Sull’ambiente social: per me lo si sopravvaluta. Le critiche o gli insulti di PincoPallo86 su twitter, o di InnaMorata95 su Instagram, le litigate se sia meglio il 3-4-3 o il 5-5-5 ed il mister è un minorato perchè non fa come dico io! loro manco sanno che esistono. Non so però quanto possa pesare l’atteggiamento dei tifosi dal vivo. In questi giorni Higuain diceva di avere paura ad uscire di casa perchè non si sentiva amato e ne soffriva.

    Ammetto però di esser curioso di vedere chi verrà annunciato per la nostra panca. Per il milanista quadratico medio su twitter andrebbero bene solo Guardiola, Klopp, Conte – dietro ai primi due – e forse Sarri. Chiunque altro al terzo pareggio si guadagnerebbe il soprannome alla Gino. Peccato i suddetti guadagnino quanto la rosa del Chievo. Spero di vedere esplodere l’internet quando arriverà il pensionato Wenger o il Gasperini/Inzaghi di turno.

  6. Io condivido molto della posizione di Corrado, anche per quanto riguarda dargli colpe.
    Ma continuo a credere che sia il kiglior allenatore post ancelotti.
    Quando i giocatori sono stati in forma decente abbiamo anche fatto un buon gioco
    Siamo in una situazione simile a quella che ha inter, munited: a un certo punto bisogna fermarsi e fare argine.
    Io credo ci manchi un giocatore trascinante. In pomeriggio mi e’ venuto di pensare cosa sarebbe stato del milan di sacchi senza Gullit, trascinatore in campo e fuori, con un carisma fuori dal comune.
    Ripeto cambiare per un top allenatore, stile city, arsenal, liverpol, tottenham ha un senso, per una mezza pippa in cerca di rivincite personali, magari gobbo, dopato e che non si accorgeva che nei suoi spogliatoi si vendevano le partite….grazie no

  7. La verità è che sono tutti scarsi.
    Leo, Paolo, Rino e i migliori della rosa.
    Se i mali di Roma e Lazio dipendono da stagioni sotto la media rispetto a quelle scorse, noi soffriamo di un male sistemico da anni, che le gestioni scellerate scorse hanno aggravato e che questa non sa guarire.

  8. Ieri sera ho spento il televisore dopo il gol della Lazio, cosa che non ricordo di avere mai fatto prima.
    Nel primo commento a caldo ho scritto che avrei voluto le dimissioni di Gattuso, come segno di resa e di amore verso il Milan, nella consapevolezza che restare sino alla fine sarebbe stato del tutto inutile. Chiaramente era più una fantasia che una speranza.
    La realtà però consegnerà alla storia di questo anno un inutile finale di campionato che comprometterà quanto buono fatto durante l’anno.
    Non mi interessa più discettare sulle qualità di Gattuso tecnico o sulla pochezza o meno di questa rosa, sono rassegnato e avvilito per avere ancora una volta visto sfumare quella piccola lucina in fondo al tunnel. Siamo tornati al buio più buio. Regrediti ancora una volta quasi al punto di partenza. Con una proprietà, ricordiamocelo, che rappresenta una transizione.
    Ha da passà ‘a nuttata… e la notte è ancora lunga

  9. Si stanno facendo nomi. Molti di essi poco credibili, ma chissà, magari fra quelli sottoelencati c’è il successore di Rino.

    Legenda:

    entusiasmo soddisfazione indifferenza insoddisfazione disgusto

    Gasperini

    Sarri

    Conte

    Di Francesco

    Giampaolo

    Emery

    Jardim

    Garcia

    Wenger

  10. Bel gioco: premesso che l’entusiasmo lo riserverei solo a Guardiola o Klopp che sono solo sogni, sarei soddisfatto solo di Sarri.
    Insoddisfazione per Wenger e Garcia.

    Hai però dimenticato Pochettino.

  11. Giusto, anche di Pochettino è stato fatto il nome. Direi

    Sì, anche io riserverei l’entusiasmo soltanto per Guardiola e Klopp. Ma nessuno ha fatto i loro nomi, anche gli sparaballe evidentemente hanno un po’ di pudore.

  12. Gioco anch’io

    Gattuso ok

    Gasperini ok

    Sarri no grazie, ci manca solo che ci riporti pure il panzone

    Conte piuttosto tifo inter

    Di Francesco ok

    Giampaolo ok

    Emery ok ok

    Jardim ok

    Garcia ok

    Wenger ok

    Pochettino ok ok

  13. Io la metto così.

    Gasperini

    Sarri (più che indifferenza, qui si tratta di indecisione)

    Conte

    Di Francesco

    Giampaolo

    Emery

    Jardim

    Garcia

    Wenger

    Pochettino

  14. Sì Corrado, in effetti il termine più azzeccato sarebbe il tuo. Ma ci siamo capiti.

    Una precisazione su Conte. Ho messo per il valore del tecnico, ma non posso biasimare chi storce il naso (credo quasi tutti qui dentro). Personaggio controverso, antipatico, dal passato insopportabile per un tifoso milanista. Io lo prenderei, ma la riterrei una scelta molto azzardata, temo che l’ambiente lo rigetterebbe come un corpo estraneo al primo risultato non soddisfacente. E, nel caso, non mi azzarderei minimamente a prenderne le difese, come invece ho fatto con Rino.

  15. Si stanno facendo nomi. Molti di essi poco credibili, ma chissà, magari fra quelli sottoelencati c’è il successore di Rino.

    Legenda:

    entusiasmo soddisfazione indifferenza insoddisfazione disgusto

    Gasperini

    Sarri

    Conte

    Di Francesco

    Giampaolo

    Emery

    Jardim

    Garcia

    Wenger

    Approvo il “giochino”.

    Gasperini un gobbo di provincia insopportabile che peraltro perfino questo Milan ha umiliato 3-1 in casa

    Sarriun ciarlatano del “bel-gioco-che-non-porta-nulla”

    Conteè un ratto, neanche un gobbo, un ratto fino al midollo al 100%

    Di Francescoci può stare come no, non credo sia un incapace, non mi entusiasma, ha nel c.v. qualcosa in più di Gattuso

    Giampaolopuò fare il Zaccheroni come no, con pregi e difetti

    Emerytecnico straniero in Italia con fama di bel giuoco=fallimento annunciato

    Jardimchi è? seriamente, la versione scrausa di Emery?

    Garciatecnico straniero con esperienza in Italia di livello medio. Insoddisfazione.

    Wengertecnico straniero di ottimo livello con esperienza Champions ma troppa troppa superbia. In Italia viene pensando di dettare calcio e le prende sonoramente ….

    Pochettinotecnico straniero con buoni o ottimi risultati. Più indicato per un progetto a lungo termine a mio parere. Nulla contro di lui ma il Milan ed i milanisti non danno tempo.

  16. Mi pronuncio solo su due nomi che a mio avviso rappresentano scelte societarie diverse:
    Conte- secondo me lui non viene ma se dovesse venire pretende una rosa competitiva da subito, pertanto grandi investimenti ( ma c’è li possiamo permettere???) in questi casi io dico .
    Gasparini: se arrivasse Gasperini vorrebbe dire che invece si parte con un progetto più lungo partendo da giovani e anche questo non mi dispiacerebbe pertanto
    Gli altri nomi non stuzzicano più di tanto.
    Mentre chi non mi dispiacerebbe per un progetto nel medio termine, non è nell’elenco, ma a me non dispiacerebbe Ten Hag

  17. Di tutti questi nomi, eviterei assolutamente:
    WENGER (troppo vecchio)
    CONTE (permaloso com’è e con i suoi ben noti trascorsi gobbi, farebbe la stessa fine di Lippi all’inter)
    GASPERINI (va bene solo per le provinciali e i sei mesi all’inter ne sono la riprova)
    EMERY (chiiiii?)
    GIAMPAOLO (mi ha sempre puzzato di raccomandato)
    INZAGHI (è un piangina peggio del fratello)

    INDIFFERENZA:
    Di Francesco
    Garcia

    GRADIMENTO:
    Sarri (con lui no si vincerebbe niente, come a Napoli, ma almeno si butterebbe giù un’idea di squadra con un gioco preciso, cosa che ci manca da secoli)
    Pochettino (al Tottenham sta facendo miracoli da tempo e ha dimostrato di saper valorizzare i giovani)

    Poi però mi sento di lanciare una provocazione:
    e se Leo & Paolo riuscissero a convincere Carletto a tornare a casa, voi come la vedreste?

  18. e se Leo & Paolo riuscissero a convincere Carletto a tornare a casa, voi come la vedreste?

    percaritàdiddio, minestra riscaldata. Proprio no.

  19. A me invece non spiacerebbe.
    Credo che Carletto sarebbe l’unico allenatore TOP disposto a venire al Milan in questo frangente.
    So anche io che è nella fase calante della sua carriera, però secondo me qualche cartuccia ancora ce l’ha…

  20. Gasperini Non certo per simpatia, ma credo che attualmente sia quello che riesce a tirare fuori dai singoli giocatori il meglio di se e riesca a dare una organizzazione di gioco

    Sarri invasato, ma sa certamente dare un’idea di calcio

    Conte non so

    Di Francesco Non lo sopporto

    Giampaolo

    Emery

    Jardim

    Garcia

    Wenger

    Pochettino Gran lavoro al Tottenham

    GASPERINI (va bene solo per le provinciali e i sei mesi all’inter ne sono la riprova)

    Veramente dalle merde è rimasto lo spazio di 6 partite (fino al 20 settembre) compresa la finale persa contro di noi in supercoppa. Se il Berlusca si fosse comportato alla stessa maniera con Sacchi…

  21. Aggiungo:

    Ancelotti è uno dei più grandi “amori” della mia vita calcistica, ma do ragione a Marcovan.

  22. Ancelotti: vogliamo rovinare un altro pezzo di storia? No, per favore.
    Mi ricordo tutti i giudizi letti in giro il suo ultimo anno da noi.


    Intanto
    , che ne dite? A me piace

  23. Ancelotti no, lo adoro, lo rispetto come nessun altro ma no, dopo 10 anni la sua storia al Milan non deve e non può ricominciare, voglio ricordarlo quando canta “alè Milan, alé…..” nel 2007.
    Lo amo così tanto che ho paura di bruciare un’altra bandiera.

  24. Il ritorno di Carletto certo sarebbe storia bellissima ma solo con la certezza del lieto fine….ossia al ritorno alle grandi vittorie, allora sarebbe cosa grandissima, ma oggi penso che invece si rischierebbe solo di cancellare bellissimi ricordi.

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