Come milanista, non è la prima volta che provo questa sgradevole sensazione. Quella del derubato che viene costantemente accusato di rubare, intendo. A forza di sentirti ripetere che rubi, finisci sotto sotto per crederci — a meno che tu non sia gobbo. Negli anni ’00, accadeva continuamente, e il nostro coinvolgimento in Calciopoli parve dare ragione ai vari accusatori. Fatto sta tuttavia che, a conti fatti, rubando qui e rubando là, la nostra refurtiva in quel decennio fu in realtà abbastanza misera: uno scudetto e una Coppa Italia (mi riferisco ovviamente al suolo nazionale). Il fatto di vincere quasi nulla non certifica necessariamente la nostra innocenza, probabilmente eravamo semplicemente ladri un po’ scalcinati, tipo quelli del capolavoro di Monicelli, “I Soliti Ignoti”; però resta bizzarro che una squadra così forte, che in Europa vinceva ai massimi livelli o ci andava molto vicino, in Italia, pur rubando a tutto spiano come si soleva insinuare, raggranellasse soltanto briciole.
Nei ’10 la situazione è cambiata di pochissimo. Abbiamo vinto uno scudetto all’inizio poi è iniziata la decadenza societaria con tutto ciò che ne è conseguito, e sono calate definitivamente le tenebre sul versante trofei. Ma siamo rimasti comunque ladri. Non abbiamo vinto una cippa (continuando a rubare, s’intende) e a essere i favoriti del Palazzo a scapito di tutte le altre squadre, molte delle quali però — stranamente — ci sono giunte regolarmente davanti. Gli arbitri ci hanno provato in tutti i modi a darci una spintarella ogni tanto, poveracci, ma noi niente, eravamo talmente scarsi che manco siamo riusciti a qualificarci per la Champions League per cinque anni.
Sto facendo sarcastico ma patetico vittimismo? Non credo. E’ che non sono caduto dal pero.
E’ palese ciò che sta accadendo al Milan negli ultimi anni: a sviste clamorose ai suoi danni segue sistematicamente un silenzio assordante, al primo episodio poco chiaro a favore deflagra un frastuono indicibile che neanche ai mitici festini gay di Mykonos. Ci lasciano in pace soltanto quando siamo fuori da tutto, anzi, in quei frangenti, ultimamente assai molto frequenti, diventiamo addirittura anche un po’ simpatici. “Una società come il Milan non può stare fuori dall’Europa!” — questo viene detto, più o meno. Sul momento pensi: “Grazie, cazzo! Finalmente! Che stia cambiando il vento?”. Ma non appena ci azzardiamo a rialzare minimamente la cresta e a tornare ad affacciarci come quest’anno negli appartamenti di lorsignori là sopra, ritorniamo magicamente i soliti cattivoni. E ovviamente mariuoli incalliti.
Non è necessario accusarci direttamente per raggiungere lo scopo di fare passare per delinquenti noi e povere vittime gli altri. E’ tutto molto meno complicato di quanto possa sembrare. E’ sufficiente appunto enfatizzare i presunti favori a nostro beneficio e far passare in cavalleria quelli a nostro danno. Oppure, come da storia recentissima, ingigantire a dismisura una innocente cazzata commessa da due nostri giovani calciatori e contestualmente tacere la vergognosa e assai più grave duplice aggressione perpetrata ai nostri danni a fine gara. L’episodio in area su Savic stava per cadere a fagiolo, non si vedeva l’ora di gridare allo scandalo per cancellare la sfilza di rigori incredibilmente negatici nel mese precedente, ma poi si è dovuto ammettere di malavoglia che sì, non era stato commesso alcun furto ai danni della Lazio. Negare quella realtà sarebbe stato clamoroso e troppo sospetto, ma ecco in extremis, dal nulla il colpo di genio della ditta Bakayoko-Kessié pronta a fabbricare un insperato appiglio, che in un mondo sano sarebbe stato archiviato con una risata, ma che nel nostro Paese, essendo esso tutt’altro che mentalmente sano, diventa una bomba all’idrogeno. Mai vista una sollevazione moralistica di queste dimensioni: non quando CR7 ha mostrato i coglioni alla tifoseria avversaria, non quando Totti ha sputacchiato in faccia all’avversario, non quando Chiellini gridava “you pay! you pay!” o è stato immortalato a rotolarsi a terra osservando di sottecchi l’efficacia della sua simulazione. Questi due ragazzi, i nostri due ragazzi un po’ coglioni ma fondamentalmente ingenui, sembra quasi abbiano ucciso qualcuno! Politici con un “pe” di troppo nel cognome che twittano scemenze razziste, giornalai schierati che pretendono esemplari squalifiche, gente che non c’entra un cazzo chiamata ad esprimere opinioni (ovviamente indignate) in merito. Per una boiata del genere! E ripeto, niente, niente, niente della caccia al rossonero avvenuta alla fine. Ma tutto ciò sembra surreale soltanto a me oppure sto diventando pazzo? Cosa diavolo c’è sotto?
Domanda retorica, c’è la solita questione, suppongo: soldi. Una delle poche frasi sensate uscite dalla bocca sexy di Fassone fu quella che paragonò il Milan a una Ferrari da troppo tempo inutilmente ferma in garage. Una Ferrari, se viene riavviata come Dio comanda, va, e va forte. E se comincia ad andare forte, per gli altri, anche per coloro che attualmente stanno schiacciando tutto e tutti con estrema disinvoltura, diventa un problema. La concorrenza è numerosa, ci sono troppi soldi in ballo con la qualificazione in Champions ed è troppa la differenza economica fra l’accedervi e starne fuori, ed è più che naturale che certe squadre, che senza quei soldi sarebbero costrette a ridimensionarsi considerevolmente, stiano inventandosi di tutto pur di mantenere lo status quo, mobilitando le truppe cammellate (e l’assurda vicenda Acerbi ne è la prova), diffamando o facendo chissà cos’altro sottotraccia. Nessuno in serie A ha nostalgia del Milan che fu. Sentimento normale e lecito, intendiamoci, anche comprensibile. Sui mezzi adottati, palesi e seminascosti invece, c’è solo da stendere un velo pietoso.
18 commenti su “I soliti ignoti”
I commenti sono chiusi.
è brutto dover riconoscere, ancora una volta in verità, che le cose stanno proprio così.
Hanno impalato i nostri due pirlotti, ma nessuno che abbia minimamente parlato dei vigliacchi attacchi dei 2 laziali.
Nessuno che abbia chiesto la prova tv o ne abbia almeno condannato la vile provocazione.
Ci saranno probabilmente conseguenze, mi par di capire. Troppi papaveri hanno alzato il tiro ma, in compenso, la Società ha di nuovo fatto sentire la sua voce prima di tutti gli altri.
Come ha fatto anche con la Uefa facendo capire, molto poco velatamente, che hanno rotto i coglioni e che la misura è colma. E se si vuole litigare, bene, siamo pronti anche noi.
Complimenti per il post.
Lo ripeto, ho sempre odiato i complottisti che facevano della “stronzata” (nel senso del saggio di Frankfurt) il postulato da cui dedurre le proprie (non)empiriche conclusioni.
E lo ripeto sarò stato ingenuo a credere che la Serie A fosse tornata un campionato pulito dopo Calciopoli.
Ma non si può far finta di niente. Come scritto nel post si è creato un nuovo equilibrio di forze dove a squadrette come Roma, Lazio, Napoli va bene vivacchiare sulle noccioline che lascia FC Ratti 1897 e dove una seconda linea di Serie A, capitanata dal “nuovo” Siena, cioè l’Udinese, si foraggia grazie ai prestiti di Fc Ratti 1897, con la garanzia che il successivo acquisto a plusvalenza garantita generi un altrettanto garantita (e meritata?) permanenza in Serie A.
L’essere o non essere all’interno di un’associazione a delinquere 3.0 degli anni ’10 non mi è dato saperlo, quello che mi è dato sapere è che ormai basta leggere, prima della partita, il nome del direttore di gara del Milan, per sapere da subito che almeno un episodio ambiguo ci sarà, ci sono alcuni nomi ormai diventati i veri fuoriclasse in forza alla squadra avversaria di turno. Casualità? Incapacità? Malizia? Chissà, però è un dato empirico costante.
Rocchi ha arbitrato bene, uno dei primi dopo mesi, eccetto il derby dove, comunque, io ritengo che Guida abbia arbitrato bene e che si sia perso giustamente per merito tattico di Spalletti. E arbitrare bene non significa che il Milan sia stato favorito, il Milan ha avuto quello che si meritava.
Però il Milan non può vincere di misura su rigore contro una squadra romana. Questo è stato deciso, almeno i dati empirici così suggeriscono, dallo status quo cui il Milan sempre settimo-ottavo ha fatto tanto comodo fino ad adesso.
E Kessie-Bakayoko, come ancora una volta scritto giustamente nel post, sono un ulteriore simbolo-scusa-occasione per questo, perché a Parma ritornino i Damato, i Valeri, i Giacomelli, i Pairetto, …
Dobbiamo serrare i ranghi, difendere Kessie-Bakayoko ora significa difendere il nostro futuro, difendere il Milan, combattere per avere un altro arbitraggio corretto, in un campionato che sembra aver già deciso che sarà la Roma ad arrivare al quarto posto.
Leggo che, in base a quanto riportato da “Il Messaggero“, il sig. Lucas Leiva avrebbe, al termine di Milan-Lazio, insultato un dirigente del Milan disabile, in particolare costretto alla sedia a rotelle, rivolgendogli le seguenti frasi: “Stai seduto e zitto“.
Sicuramente l’illuminato e illuminante Dott. Gravina, presidente FIGC, si esporrà anche oggi per invocare una punizione esemplare per il sig. Lucas Leiva …
Capitolo Inzaghi:
Simone Inzaghi: “C’è tantissima rabbia e delusione, perché dopo il primo tempo col Milan non meritavamo di perdere assolutamente. Il mio sogno da allenatore sarebbe quello di poter recriminare solo sui nostri errori. Non è finita, i giochi sono aperti e i ragazzi non mollano”.
Statistiche della partita:
Tiri totali: Milan 19 – Lazio 12
Tiri in porta: Milan 5 – Lazio 4
Possesso palla: Milan 55% – Lazio 45%
Passaggi: Milan 491 – Lazio 408
Precisione passaggi: Milan 86% – Lazio 79%
Falli commessi: Milan 13 – Lazio 17
Ammonizioni: Milan 1 – Lazio 2
Fuorigioco: Milan 2 – Lazio 5
Calci d’angolo: Milan 11 – Lazio 4
Dopo il primo tempo, dice, non meritavano di perdere. Qualcuno gli spieghi che le partite hanno 2 tempi e che lui è stato pure espulso perché è un piangina seriale.
Capitolo Leiva:
Lucas Leiva: “Mi preme chiarire in modo chiaro che le accuse rivolte recentemente alla mia persona su eventuali fatti nel post partita di Milano, sono totalmente false ed infondate. È mia premura evidenziare in modo perentorio tale fatto increscioso e totalmente falso nei miei confronti, in quanto in dieci anni di carriera non mi sono mai permesso di mancare di rispetto a nessuno. Ciò non fa assolutamente parte del mio comportamento professionale e altresì offende non solo terzi ma anche me a livello umano. Sicuramente in una partita di calcio, preso dalla tensione agonistica, posso aver detto molte cose, ma c’è sempre un limite che giammai mi son permesso di superare, in quanto la mia educazione fondata su rispetto e buon senso non mi farebbe mai tollerare tale condotta”.
Giudice Sportivo: ammenda di 10mila euro a Lucas Leiva “per avere, al termine della gara uscendo dal recinto di giuoco, proferito parole offensive nei confronti dell’addetto stampa della squadra avversaria; infrazione rivelata dai collaboratori della Procura Federale”.
Evidentemente la sua educazione fondata su rispetto e buon senso ha fatto acqua da qualche parte e gli è sfuggita di mano. Pagliaccio schifoso.
E questa la nota ufficiale della Società in merito alle decisioni del Giudice Sportivo:
finalmente una Società che si fa sentire subito e in modo inequivocabile. Bravi!
Bravi
Spero però che continuino a tenere gli occhi bene aperti. Poiché non è normale tutto ciò che è successo. Anzi, è pazzesco.
il milan ha ingaggiato una decina di dirigenti negli ultimi mesi.
devono trovarne uno che tenga a bada stampa e palazzo.
un demetrio albertini,per esempio.
Godoooooooo
I ratti sono tornati nelle fogne.
Che goduria infinita
Ma immaginate sabato nello stesso stadi che festeggiamenti per lo scudetto……. evvaiiiiiii
Godo come un riccio perchè sinceramente non ci credevo. Si sapeva abbondantemente che questa sera sarebbe stata molto più dura per i gobbi dell’ultima trionfale vittoria contro un Atletico che si era offerto al sacrificio, ma non pensavo di vedere quello che ho visto.
Spazzati letteralmente via da una squadra di ragazzini che ha insegnato calcio a casa di questi presuntuosi allenati da una capra.
Troppo bello!!!
Non ho visto la partita ed ho letto stamattina.
Un poco ci speravo ed ora godo come un riccio.
Pensare che hanno vinto più senza CR7 lo scorso anno che questa stagione.
Peccato non ci fosse Buffon…
Ore 8:31 e ancora si gode …
Molto molto bene. Allegri ha impostato la stagione della Juve su superiorità tecnica e atletica. Incontra un Ajax che gioca così e va a casa. Saluti!
La Juve è anche (giustamente) vittima di se stessa: nonostante la palese superiorità, in Serie A va avanti questo continuo prostrarsi di fronte a loro da parte di alcune squadre e non solo. Vogliono la Serie A allenante? Mollino la presa sulle società amiche, tanto per cominciare. Oppure vadano in Eredivisie con PSV e Feyenoord.
Poi, magari, i giornalisti sempre poco critici potrebbero anche a iniziare ad adulare di meno la Juve, magari con qualche critica migliorano.
Però no, andrà avanti così, e allora… CIAO CIAOOOO!!!
Ma infatti sono condannati ad andare avanti così perché così l’avevano impostata sin dall’inizio. La Juve di Agnelli Andrea è stata impostata sin dal principio per partecipare a un torneo nazionale quasi insignificante: squadre satelliti, media compiacenti, arbitri fortemente condizionati. Il suicidio milanese, proprio nel momento in cui c’era da investire anziché chiudere i rubinetti, ha fatto il resto. Poi sì, hanno anche dei meriti sportivi ma insomma, per fare un esempio, quando la seconda e terza classificata (Roma e Napoli) ti cedono i loro migliori giocatori (Higuain e Pjanic), qualcosa che non quadra c’è, nel torneo al quale partecipi.
a proposito, qualcuno ha letto qualcosa da parte di Giorgetti o Gravina in merito alle dichiarazioni di Leiva all’addetto stampa, disabile, dell’AC Milan?
Nessuno ha stigmatizzato il comportamento del giocatore e del suo comunicato ufficiale, smentito dal Giudice Sportivo?
No? Strano!
Ovviamente nessuno.
Ma siamo informati con dovizia di particolari che la Procura Federale chiederà il deferimento di Kessie-Bakayoko e l’inibizione per due turni …