8 5 minuti 6 anni

Dopo un paio di partite sulla carta poco favorevoli, la nostra classifica continua a essere soddisfacente. Nulla di esaltante, intendiamoci, a giocarsi la zona Champions c’è ancora una fajolada impressionante, e chi si trova al quarto posto ora, potrebbe benissimo piombare al decimo in appena un mese. Tuttavia è bello trovarsi lì, godersi il momento. Non trovarsi fuori da tutto  già a gennaio come accadeva non molto tempo fa insomma. Il tifoso dovrebbe vivere principalmente di sogni (anche perché cosa resta se non i sogni visto che alla fine il vincitore è soltanto uno?),  e per ora noi possiamo continuare a sognare.

Eppure ho l’impressione che in pochi si stiano godendo il momento. Se ci si tuffa di tanto in tanto in quel letamaio che è ormai il twitter milanista si ha l’impressione che il Milan provenga da anni di inebrianti trionfi anziché da cocenti e umilianti delusioni. Il tifoso cacciavite non è più in grado di sognare. E’ sempre incazzato. Ma non di quella incazzatura sana e normale da post partita, quella che dopo un po’ passa e va. L’incazzatura del milanista medio di oggi è becera e isterica. E si sedimenta lì, pronta a riaffiorare alla minima traversia. Il milanista moderno non è mai contento di nulla. Del mercato. Del gioco. Dei cambi effettuati dal mister. Delle pettinature dei giocatori.  Delle conferenze stampa, chiunque della società ne sia protagonista: quando qualcuno parla lo sta facendo troppo, quando nessuno parla si sarebbe dovuto invece dire qualcosa. Ci sono milanisti che passano il loro tempo a criticare l’accento di Gattuso, non sto scherzando. L’accento. Come se quelle di Spalletti, Allegri e Conte, finanche di Carletto, fossero inflessioni che abitualmente spopolano nelle sale di doppiaggio, o alle conduzioni dei TG nazionali. Non voglio insegnare nulla a nessuno, le prediche non mi piace subirle né tanto meno farle; però, anche questa tendenza a essere sempre scontenti di tutto e tutti ha un pochino frantumato gli zebedei. Sì, ognuno ha diritto a tifare come meglio crede, ma anche chi (momentaneamente) si accontenta di ciò che passa il convento ha diritto a un po’ di tranquillità. Poiché credetemi, è terribilmente irritante per qualcuno leggere continui insulti verso giocatori o allenatori della propria squadra, qualsiasi sia il rendimento di questi ultimi, qualsiasi sia  la fede calcistica di chi offende.

A proposito di sogni: auspico una regolamentazione seria e precisa circa l’utilizzo del VAR. Non mi è mai piaciuto parlare degli errori arbitrali a nostro danno, una volta tanto sono d’accordo con i gobbi: i piagnistei  sono roba da perdenti (poi loro al minimo alito di vento fanno scoppiare il finimondo, ma il concetto resta valido). Anziché inveire contro l’arbitro di Roma-Milan — e le ragioni per farlo sarebbero molteplici — preferisco affrontare l’argomento più in generale: è stato introdotto un mezzo tecnologico straordinario, bisogna usarlo ogni qualvolta sia possibile e bisogna farlo con onestà. Trattarlo come sta trattandolo adesso il settore arbitrale rende il mezzo poco più che un orpello e non può far altro che dare adito a sospetti;  di umano timore di perdere potere nella migliore delle ipotesi, di malafede nella peggiore. In ogni caso così non va bene, qualcosa si dovrà fare, ne va della credibilità, ergo della salute di tutto il movimento. Suggerimenti? Sempre il solito: togliere una parte di discrezionalità agli arbitri introducendo un numero limitato di richieste da parte delle squadre. Continuare a inventare scuse tipo lo snaturamento del gioco, le perdite di tempo e tutte le altre stupidaggini che nostro malgrado abbiamo udito in questi mesi sull’argomento, crea una puzza di bruciato che non potrà che intensificarsi con  il susseguirsi di determinati episodi. L’esatto opposto dell’obbiettivo che ci si era prefissati introducendo questo utilissimo aggeggio.

8 commenti su “Sogni

  1. A settembre trovarci in questa posizione saremmo stati contenti, ora non è che non lo siamo, anzi, però pensare ai punti persi malamente con Bologna e Frosinone (solo per fare due esempi) un po’ di delusione c’è.

    Certo le altre se si trovano pari a noi (o quasi) anche loro avranno perso punti in modo balordo.

    Ora naturalmente non possiamo più sbagliare e con le piccole chiudere le partite alla svelta. Purtroppo soffriamo più le piccole che si chiudono e non ci danno spazi che le grandi.
    Ad esempio io sono più preoccupato per la partita di domenica che per quella contro l’Atalanta. Anche se quest’ultimi sono in una forma strepitosa.

    Speriamo ora con Piatek di aver il “grimaldello” giusto per scardinare le difese delle cosiddette piccole.

    Per quanto riguarda il VAR sono stra-favorevole, però non si può nel corso della stessa partita far ricorso una volta e poi per una azione analoga no, vedi Supercoppa.

  2. Post perfetto Marcovan. Mi vien da dire che ci siamo un po’ interisticizzati… che tristezza!
    Mi hai letto nel pensiero anche riguardo al VAR. Lo stavo pensando proprio ieri sera quando ho scritto quell’ultima statistica non proprio esaltante. La richiesta limitata da parte delle squadre, sin dall’inizio, era apparsa ai più la cosa più logica e più giusta che potesse essere introdotta, ma a questo punto mi chiedo se poi serva a qualcosa. Se avessimo avuto la possibilità domenica sera di “obbligare” l’arbitro a consultare il VAR per il rigore su Suso siamo sicuri che poi l’avrebbe concesso? Quell’episodio a mente serena è rigore tutta la vita, ma è il classico caso che se sei in malafede puoi dire tutto e il contrario di tutto. Ho paura che non ne usciamo. I ladri continueranno a essere ladri.

  3. Condivido tutto, ribadisco qualche rimpianto per alcuni punti persi prima di Natale, ma gli infortuni, crisi di Higuain e allora non c’erano Paquetà e Piatek…

  4. Purtroppo la squadra non ha e e non da ancora certezze. Siamo anche un po’ severi perchè veniamo da anni di depressione.
    E ci siamo senza dubbio interizzati.

    Abbiamo buttato via parecchi punti ( penso anche a Empoli ) vediamo.

    Mi sembra che il campionato si sia equilibrato verso l’alto.

    Potrebbe essere un girone di ritorno con parecchie sorprese.

    Intanto passo dopo passo, Tasi e tira.

    Concentrati perchè il gruppo è giovane e di belle speranze

  5. Concentrati perchè il gruppo è giovane e di belle speranze

    Vallo a spiegare ai piagnoni di professione.

    Società nuova, dirigenza pure, tanti giovani in squadra. Il tutto e subito non è umanamente possibile, se non alla playastation.

  6. Le critiche a Gattuso per me sono inconcepibili.
    O meglio le critiche riguardo ai risultati fin qui ottenuti al netto, tra l’altro, della circostanza che non ha praticamente mai avuto la rosa tutta a disposizione e che per 5 mesi ha avuto a che fare col panzone argentino.
    Di lui non mi sono piaciute alcune conferenze-stampa e il fatto che si sia appiattito sulla linea societaria (ma d’altronde non è che avesse possibilità di fare altrimenti) dopo la sua giusta rabbia anti-gobba post-Supercoppa.
    Forse gli si può contestare l’eliminazione dalla Cesseuropa League ma, alla lunga, sarà la nostra salvezza non sprecare energie inutili lì (come invece fatto con l’Arsenal lo scorso anno).

  7. Società nuova, dirigenza pure, tanti giovani in squadra

    e a quattro punti dal terzo posto mica a 20 come l’anno scorso…

    Le critiche a Gattuso per me sono inconcepibili

    mah, le critiche al gioco difensivista ci possono anche stare ma la valuazione sull’allenatore che ha fatto Suso mi sembra perfetta: è l’uomo giusto al momento giusto.
    L’età media bassa significa che la squadra è ancora emotivamente instabile e Gattuso è fondamentale da questo punto di vista. Io sono veramente convinto che un Conte anche se più preparato ed esperto come allenatore farebbe un disastro. Credo che il gruppo Elliot, che ha un pò di esperienza di management e brand, abbia capito questo e abbia capito quanto Gattuso si un marchio Milan molto noto all’estero

    Quando si sente un Sarri che dice che non riesce a motivare i giocatori del Chelsea… ci si dovrebbe accendere una lampadina sull’importanza dell’aspetto psicologico oltre che della tattica

  8. Intanto Lazio e Roma hanno vinto come da pronostico, non ho visto le partite ma sembra che la Roma abbia giocato una gran bella partita e ciò attesta che il punto preso domenica ha un valore inestimabile!

    Noi soffriamo molto le squadre che si chiudono ed ecco perché temo un po’ la partita di domani sera. Ok che io temo anche una partita di allenamento, in ogni caso occhio e pazienza e poi abbiamo sempre “pum pum pum”.

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