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E’ passato un po’ in sordina l’insediamento di Ivan Gazidis al vertice della dirigenza milanista. Un po’ per colpa nostra — Screwdrivers compreso e per questo chiedo venia — un po’ perché  la stampa sportiva italiana non ha dato alla notizia il risalto che avrebbe meritato. Se si fosse trattato di un nuovo raccattapalle della Juventus avremmo avuto titoloni a non finire e SkySport avrebbe trasmesso un mega speciale h24 sull’evento; ma trattandosi soltanto di uno dei più importanti manager sportivi del mondo che approda al Milan, che diavolo pretendiamo in fondo? A ogni modo, piaccia o no dalla scorsa settimana Ivan Gazidis è uno di noi, e lo sarà dietro lauto compenso come minimo fino al 2020 (anche se  è lecito ritenere che il rapporto proseguirà ben oltre). Il suo compito sarà di riportare il Club  ai livelli che merita, e per farlo dovrà incrementare il fatturato a dismisura, fino al cielo e oltre. Come potrà riuscirci? Non vorrei essere nei suoi panni. Anzi, vorrei esserci a dire il vero, ma poi non saprei che cavolo fare, quindi alla fine meglio che in quel posto ci sia lui. Sponsorizzazioni, nuovo stadio, pare che questa sia la via. Una ricetta semplice a dirsi, un tantino più lunga e ardua da mettere in pratica in un club che da quel punto di vista non cresce da una quindicina di anni, nonostante la guida del  più grande dirigente calcistico dell’Universo e l’amore disinteressato del  presidente più vincente della storia.

Ivan Gazidis è nato nel 1964, come Marco Van Basten, Rocco Siffredi, Eddie Vedder, il sottoscritto.  Tutta gente accreditata di grande dimensione, diciamo, chi per un motivo chi per un altro. Sì lo so, anche Marco Fassone e Roberto Mancini sono nati in quell’anno, ma si sa, non tutte le ciambelle riescono col buco. Torniamo seri, torniamo al nostro nuovo AD. Sudafricano di nascita, Ivan Gazidis si trasferisce all’età di quattro anni in Inghilterra, e diciotto anni dopo si laurea in giurisprudenza all’Università di Oxford. Successivamente si trasferisce negli USA, dapprima per lavorare in uno studio legale, poi per diventare uno dei principali artefici del buono sviluppo della Major League, non un risultato così scontato in quella terra notoriamente diffidente verso sport non inventati in loco e nei quali sia proibito toccare la palla con le mani. Il suo passaggio all’Arsenal risale al 2009, club nel quale ha svolto un eccellente lavoro raddoppiandone il fatturato. Senza montarci troppo la testa, siamo quindi autorizzati a supporre che Ivan Gazidis non sia un coglione.

Domenica sera Ivan Gazidis ha fatto il suo debutto a San Siro, assistendo a Milan-Torino. Una partita che avrebbe potuto imprimere una netta svolta alla stagione e che invece ha riportato tutto l’ambiente alla dura realtà. Il Toro è una buona squadra, guidata da un allenatore piangina finché si vuole ma che sa il fatto suo. E’ quindi  bene giudicare quella gara portando il dovuto rispetto all’avversario, prima di lanciarsi nelle consuete intemerate post-partita-deludente contro Rino e la squadra. Il Milan aveva grosse lacune a pieno organico, ora ovviamente ne ha molte di più, non c’è nulla di incredibile, di irreparabile in un pareggio in casa a reti inviolate contro un avversario che non sta anni luce dietro in classifica, e che risulta a tutt’oggi ancora imbattuto in trasferta. Il Milan odierno non è uno schiacciasassi, e non sta particolarmente bene di salute: la sua posizione attuale in classifica è tutto grasso che cola. Gazidis, che come ho detto non ha esattamente il curriculum di un coglione, domenica scorsa ha potuto constatare di persona ciò che noi sappiamo da una vita, e certamente avrà  compreso che il lavoro da svolgere sarà lungo e complicato. Ho buone sensazioni, il tipo mi infonde fiducia, così, a pelle. Il problema è che temo di ricordare di averlo già detto altre volte, negli ultimi dieci anni.

20 commenti su “Ivan Gazidis, uno di noi

  1. le buone sensazioni le ho anch’io, la sua storia non è farlocca e mi aspetto molto da questo manager. Speriamo bene, che ultimamente di fregature ne abbiamo prese fin troppe.

    In effeti il suo arrivo è stato molto ovattato, soprattutto da quelli abituati a fare i ciarlatani su commissione o a fare gli strilloni di parte. In effetti, l’avessero preso i gobbi, sarebbe stato prossimo alla beatificazione. :seghino:

  2. Grande colpo gazidis, con lui possiamo diventare un club moderno, visto che su certi aspetti siamo rimasti molto indietro. Certo che ci vorrà tempo, qualche anno, nessuno ha la bacchetta magica e il terreno da recuperare è tanto. Spero che si punti tanto sul settore giovanile tutte le grandi squadre della storia hanno sempre avuto una base di giocatori della “canterà”. Certo se le voci che ho sentito su Bellanova sono vere non è una gran mossa x il settore giovanile!!!!

  3. Per la verità pare che oggi la stampa cartacea si sia accorta di Gazidis. Ci sono due tagli alti (Gazza e Corsport) e una spalla (Tuttosport) che riportano le sue dichiarazioni di ieri. Alla buon’ora, dopo una settimana. Bisogna dire, a parziale discolpa dei pennivendoli, che il personaggio stesso è uno che non ama i riflettori, e che il suo ingresso in società è stato assai poco rumoroso. Per scelta sua, suppongo.

  4. Si l’unica cosa che non ho capito è la non presentazione. Da tifoso mi sarebbe piaciuto sentire qualche parola da lui sui programmi futuri, però va bene l’importante è che sappia fare il suo lavoro!

  5. Ho letto che Bellanova va in scadenza a giugno e non intende rinnovare, dunque se questa è la sua volontà meglio approfittare della situazione e farla fruttare.

    Se poi la si fa fruttare con Quagliarella è un altro discorso, ma anche qui occorre ricordare i famosi paletti dell’Uefa, ormai prossimi ad essere rivelati. Se il pensiero Quagliarella è fatto tenendo conto dell’esplosione di Cutrone e di fare la riserva, stagionata d’accordo, ma che sa cosa deve fare e non rompe le palle, parliamone. Ricordando anche la necessità di avere una terza punta subito pronta.

    Se invece il discorso coinvolge il Pipita che magari ha già mal di pancia, non riesce proprio a calmarsi e se ne vuole andare, allora cambia tutto. Ma credo che in Società sappiano meglio di noi e di tanti, troppi, internauti ciarlatani che spacciano notizie e spifferi a nastro, dunque avranno già pianificato quanto necessario.

  6. Oh noooooooooooooooooo…. pericolo derby in E.L. :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :suca: :suca: :suca: :suca: :suca: :suca: :suca:

  7. vedere i prescritti fare i ganassa ma finire con un pari contro il PSV del “Generale” Van Bommel e retrocedere in EL è qualcosa di frizzantino, come l’aria di dicembre. Il genio Spalletti anche quest’anno vince l’anno prossimo. Asamoah è in realtà il cavallo di Troia dei gobbi, mandato apposta a distruggere dall’interno la “potenza di Suning” :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :seghino: :seghino: :seghino: :seghino: :seghino:

    Tutto molto bello.

  8. Vedo che non sono stato solo io a gioire per Spalletti e i merdazzurri ieri sera. Spalletti è uno degli allenatori più sopravvalutati della storia del calcio. Poi con la sua aria di elegante supponenza quando la prende nei denti non può che fare un enorme piacere.

    Zulli, speriamo di non scansarlo noi domani sera il pericolo derby…

  9. Di solito inizio a tifare contro nella fase a eliminazione, per cui ho seguito distrattamente il dramma interista di ieri sera. Beh, bella sorpresa alla fine, anche per la prospettiva di un bell’ Euroderby. Chissà, magari.

    Mi è spiaciuto per il Napoli, squadra che normalmente detesto ma che ha Carletto come allenatore. Peccato.

  10. Van Bommel uno di noi!
    Personalmente ci farei un pensiero anche per la nostra panchina…

  11. Beh, insomma, soltanto il primo posto nella Eredivisie non credo faccia di Mark un bravo allenatore. Magari lo diventerà, ma il suo curriculum non mi sembra tanto più splendente di quello di Gattuso. A parte questo, grande giocatore Mark , per sempre nel mio cuore.

  12. Un silenzio inquietante. Tutti tranquilli? O la paura di fare la fine dei merdazzurri vi ha ammutolito? Se dovessimo uscire qualcuno dirà che abbiamo voluto scansare un eventuale derby :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
    Scherzi a parte non sarà una passeggiata, anche visto il clima che hanno creato nei nostri confronti.

  13. Non so se abbiamo più fatto ridere noi o l’arbitro con quel rigore assurdo

  14. Non esiste togliere Cutrone sul 2 a 1. Quel cambio ha deciso tutto. TUTTO!

  15. Purtroppo il livello quando c’è da alzarlo non va su.
    Penso che con Gattuso siamo al massimo di quello che ci può dare come mister

  16. Oh ma in campo è entrato Halilovic, un ectoplasma. Chi altri c’era in panca?
    E Cutrone, personalmente, aveva fatto cagare come gli altri 2 davanti. La mossa di Laxalt non era poi così sbagliata.

  17. Anch’io sono rimasto di sasso su quel cambio. Ciò dimostra che Gattuso non è (ancora)un allenatore da grande squadra. Cagarsi sotto con l’Olimpiacos, ma dai

    Ok il rigore è ridicolo, ma noi abbiamo fatto peggio! Se giochi bene e metti sotto l’avversario l’arbitro non ti potrà mai danneggiare da farti perdere la partita.
    Quando abbiamo vinto 3 scudetti di fila, siamo stati 18 mesi senza avere un rigore.

    Approccio sbagliato e primo tempo di merda! Eliminazione meritata appunto per l’approccio. Fanculo, sono incazzato nero

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