Il Milan dei pareggi va alla ricerca di qualcosa di più di un punto domani sera a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Si tratta di un Milan che finora ha mostrato luci e ombre. La squadra, tutto sommato, è capace di fare possesso palla, di far girare la sfera, di rendersi pericolosa. D’altra parte, però, non chiude le partite, non sfrutta i contropiedi, spreca occasioni e, per via di qualche sciatteria in retroguardia, subisce troppi gol.
A tutto ciò si aggiungono l’infortunio di Higuain (che probabilmente salterà anche questo incontro) e gli acciacchi di Cutrone (in dubbio) che lasciano come unica possibilità alternativa a modulo inviariato (ed escludendo il falso nueve) quella di un attacco leggero, con Borini prima punta. Il resto della squadra è piuttosto collaudato, con Musacchio ancora al posto di Caldara (infortunato e comunque non in cima alle gerarchie gattusiane) nel ruolo di compagno di difesa di Romagnoli.
Come commento generale, direi che questa, in fondo, è una squadra che ha trovato l’amalgama: tolti i due acquisti dalla Juve, i nuovi arrivati sono puntelli a una rosa che ha tuttavia ancora bisogno di quantità e qualità. Sono rimasti vari buchi difficilmente colmabili dai rimpiazzi. L’ennesimo pareggio relegherebbe il Milan nella migliore delle ipotesi a un’ulteriore rincorsa, nella peggiore a un campionato anonimo.
Gli avversari – Il Sassuolo è una squadra che in estate è andata incontro a vari cambi, da quello in panchina, con l’arrivo di Roberto De Zerbi, ai vari innesti in campo, con gli ex rossoneri Manuel Locatelli e Kevin-Prince Boateng, oltre all’interessante Di Francesco da Bologna e a Ferrari dalla Sampdoria. Si trova terzo in classifica, avendo perso solo con la Juventus (ovviamente). Insomma, tutto fa pensare a una partita difficile per il Milan. I neroverdi, vincendo, mostrerebbero di poter avere qualche ambizione quest’anno.
Le altre – Oggi è una giornata di incontri importanti: derby di Roma alle 15 e scontro diretto tra le prime due in classifica (Juventus e Napoli) alle 18. Per quel che riguarda quest’ultima partita, io, dovendo scegliere, tifo Carletto. Per il resto, sono curioso di vedere se il genoano Piatek continuerà a sfornare gol anche questa giornata (non dovrebbe essere difficile sul campo del Frosinone).
Da seguire – Juventus–Napoli.
Da evitare – Chievo–Torino. Malino Mazzarri finora.
IL PROGRAMMA DELLA 7a GIORNATA
Sabato 29 settembre
ore 15:00 Roma-Lazio
ore 18:00 Juventus-Napoli
ore 20:30 Inter-Cagliari
Domenica 30 settembre
ore 12:30 Bologna-Udinese
ore 15:00 Chievo-Torino
ore 15:00 Fiorentina-Atalanta
ore 15:00 Frosinone-Genoa
ore 18:00 Parma-Empoli
ore 20:30 Sassuolo-Milan
Lunedì 1° ottobre
ore 20:30 Sampdoria-SPAL
11 commenti su “Serie A 2018/2019 – 7a giornata”
I commenti sono chiusi.
Oddio non so se l’amalgama sia stata trovata, per il momento non sembrerebbe. L’amalgama dovrebbe portare anche a una certa solidità, che al momento non si vede proprio.
Borini in campo dal primo minuto come punta (ma anche dal primo minuto in generale) è l’emblema del mercato estivo lacunoso. Non era difficile prevedere uno scenario del genere, molti di noi l’avevano previsto. Leo ha tutte le scusanti, lo giudicheremo quando avrà più tempo e soldi per poter operare, però la situazione è questa. E comunque per quanto concerne Silva continuo a non capire.
Il Sassuolo lo odio. Una sconfitta, assai probabile, mi seccherebbe alquanto.
Boss, la squadra in campo comunque c’è. Un anno fa, completamente rinnovata, invece no.
Poi non incide senza Higuain, non sfrutta i contropiedi, qualcuno fa qualche cavolata, ma a calcio si gioca, infatti nelle ultime due partite c’erano possibilità di arrotondare il risultato prima di subire il pareggio.
Io metterei la firma per un pari.
Purtroppo piange il cuore a dirlo, ma la qualità tecnica dei gobbi rispetto a tutte le altre squadre di A è imbarazzante.
Le merde questa sera non le guardo perchè non voglio rovinarmi il fegato come sabato scorso.
Domani sera ho paura che De Zerbi darà una lezioncina di calcio al nostro Rino. Ma tanto noi giochiamo bene…
Concordo con Giustiziere in tutto, sia sui gobbi che sul vedere i prescritti. Mi cercherò un film su Netflix.
Veramente deprimente vedere questa Juve… Non ha più senso seguire la serie A già da qualche anno, questo campionato poi… il 29 settembre è già chiuso.
Eppure il Napoli ha fatto una discreta partita ed ha sfiorato (in 10) il pareggio, anche se sono sicuro che se Callejon avesse segnato finiva poi 5-2 per i gobbi naturalmente.
Io credo che passerà ancora tanto di quel tempo e che se i poteri forti delle TV o di chi per loro non ci mettono riparo si avrà un calo di abbonati notevole. Come non lo so, ma veramente, nonostante le 59 primavere, non ricordo tanta differenza in A tra la squadra di vertice e le altre e non è solo per il potere bianconero.
E il bidone Silva ha bollato ancora. Passo e chiudo.
Caro Zullida, ricordo che nel 2011 c’è stato qualcuno, che si spaccia milanista e commenta anche le nostre partite, che invocava un piano Marshall per la Juventus. Minchia!
Marcovan, tanto noi giochiamo con il finto nueve.
Giusto per divagare, ho letto di un’intervista di Rami rilasciata a L’Equipe che tradotta in campo sarebbe da rosso diretto con cinque giornate di squalifica. “Da grande mi piacerebbe allenare, mi ci vedo bene in panchina. A Inzaghi devo dire grazie, perché? Mi ha fatto capire che se c’è riuscito lui allora può farcela chiunque”. Tackle, durissimo, come forse solo qualche altro fatto sul campo nella sua carriera. Il “baffone” della Francia (portafortuna in Russia anche senza nemmeno un minuto giocato) ha condiviso con Super Pippo una stagione sportiva, quella 2014-15 chiusa al decimo posto. Record negativo per il Milan nel millennio e a ritroso peggio solo nel 1997 con un’undicesima piazza. Le colpe? Tantissime e di tantissimi, ma l’Inzaghi allenatore, vincente quell’anno all’esordio 3-1 sulla Lazio, non ha certo fatto bene nel suo Milan. Rami era arrivato in rossonero la stagione precedente, a gennaio, iniziando con Seedorf e trovando il feeling con l’olandese. “Sì, da grande mi piacerebbe allenare – ha raccontato lui a L’Equipe -, ho avuto tanti maestri nella mia carriera, penso a Garcia, Blanc, Deschamps, Emery o Seedorf. Li osservavo mentre erano al lavoro e pensavo a quanto fosse difficile essere come loro. Poi è arrivato Inzaghi, e mi ha convinto che tutti possono riuscirci. Era una catastrofe”.
Ora ci vorrebbe per il campionato 🙄 🙄
Be almeno siamo un po meno depressi dopo stasera.
:winner: :winner: :winner: :winner: Una serata “quasi” tranquilla, anche se un po’ di panico sull’1-3 l’ho avuto perché vedevo la squadra tirarsi troppo dietro. Poi col passare dei minuti siamo riusciti a venir fuori dal guscio e segnare nel finale anche la 4ª rete.
Vedere la classifica ti viene il nervoso per i punti buttati da fessacchiotti e potevamo stare addirittura dietro ai “marziani”. Comunque va bene così, avrei firmato per un pari figurarsi.
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