I quarti di finale hanno segnalato e confermato il dominio europeo sul calcio mondiale. Pur in presenza di vittime illustri (Italia non qualificata, Germania fuori al primo turno), il vecchio continente ha piazzato sei squadre ai quarti e ha fatto il pieno nelle semifinali con, Francia a parte, una batteria di squadre interessanti, potenziali outsider ma non favoritissime alla vigilia del torneo.
Solo due nazioni sono riuscite nella storia dei mondiali a scalfire il duopolio eurosudamericano nelle semifinali: gli Stati Uniti, nell’edizione inaugurale del 1930, demoliti per 6-1 dall’Argentina (in assenza della finalina, la FIFA riconosce agli americani il terzo posto in virtù dei risultati complessivi nel torneo, a scapito dell’altra semifinalista perdente dell’epoca, la Iugoslavia), e la Corea del Sud nel 2002, aiutata in maniera sfacciata dagli arbitri in occasione della sfida finale nel girone (contro il Portogallo), degli ottavi (contro l’Italia) e dei quarti (contro la Spagna).
Le sudamericane e le squadre latino-americane in generale, a dirla tutta, si sono limitate a specchiarsi nei successi di Brasile, Argentina e Uruguay. Al di fuori di queste tre, solo il Cile ha raggiunto una volta una delle prime quattro posizioni, nel 1962, in casa, in un torneo divenuto negativamente famoso per la cosiddetta battaglia di Santiago.
Un’Argentina guidata per l’ennesima volta da un allenatore che pretende di inventare cose laddove c’è poco o nulla da inventare, un Uruguay vittima dell’infortunio di Cavani e il relativo declino del Brasile, che ormai da almeno un decennio non è più squadra stellare ma “semplicemente” forte, sono stati gli ingredienti finali di un trionfo europeo tutto sommato scontato, checché ne dica la mia collega ecuadoriana che, dopo aver tifato tutte le squadre centro- e sudamericane del torneo, ora sbuffa dicendo che il mondiale è diventato noioso. Non si tratta, tra l’altro, di una novità: il 2006 già vide quattro europee tra le migliori quattro.
La Francia mi sembra la favorita naturale, al momento: non ha sempre convinto, ma i nomi, i giocatori, la potenza fisica del centrocampo, la possibilità di variare da un attacco classico con una punta centrale davanti a una versione più leggera, costituiscono elementi che la mettono davanti a tutte le altre compagini rimaste in campo. Capire chi viene dietro ai blues, invece, è più complicato.
Mi sembra ci sia un certo consenso rispetto alle crescenti possibilità dell’Inghilterra, che ha mostrato forza, solidità, imprevidibilità offensiva, nonché un Harry Kane che la mette dentro ogni volta che la tocca (e la tocca poco, a badare bene). I critici sostengono, non a torto, che le vittorie contro Tunisia, Panama, Colombia (ai rigori) e Svezia non sono sufficienti a legittimare ambizioni da titolo, ma, soprattutto in questo mondiale di harakiri, sfruttare tutte le occasioni per esercitare la propria superiorità è un pregio, ma non un difetto. Occhio all’eccessiva fiducia in se stessi, che potrebbe giocare un brutto scherzo.
A livello di talento, il Belgio ha da invidiare poco o nulla a pressoché ogni squadra del pianeta. I dubbi sono forniti dalle condizioni fisiche di Lukaku (che ha terminato il girone acciaccato) e dalla solidità difensiva (un gol subito a partita in media non è un ottimo biglietto da visita, a dirla tutta). Ha vinto contro Inghilterra e Brasile, vero, ma nel primo caso in una sfida con varie riserve, nel secondo caso grazie anche all’aiuto di un’autorete.
La Croazia a me sembrava, già un mese fa, la candidata ideale a mettere in riga le favorite: un girone passato agevolmente, a punteggio pieno e subendo solo un gol (dagli undici metri) a qualificazione già acquisita sembrava rafforzare questa sensazione. Due passaggi del turno ai rigori, successivamente, l’hanno indebolita. I croati hanno 30 minuti in più sulle gambe rispetto ai prossimi avversari (gli inglesi), e 60 in più rispetto alle altre nazionali rimaste nel torneo. Vero è, altresì, che nei quarti contro la Russia la Croazia ha passato l’ultima mezz’ora dei tempi regolamentari costantemente all’attacco, e non è una sopresa che Modric, Mandzukic e compagnia bella siano arrivati così in avanti.
Il mio pronostico è una finale Francia-Croazia vinta dai transalpini. Mi sembra la più naturale conclusione delle cose viste finora.
12 commenti su “Europa caput mundi”
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Concordo pienamente su quasi tutto. Non sono d’accordo sulla seconda finalista. Tifo Croazia (che giocatore Modric!), ma pronostico perfida Albione. Mi piace l’Inghilterra: giovane, coesa, a (larghi) tratti spettacolare. Inferiore solo alla Francia, che vincerà in carrozza questo mondiale (gufata, ma anche convinzione).
Sono politicamente euroscettico (o più europeista di coloro che difendono questo modo d’intendere l’Europa, non so), ma se ai mondiali partecipasse la selezione europea (una specie di “nazionale” d’Europa insomma), Brasile, Argentina, Uruguay verrebbero asfaltate. Diglielo alla tua collega ecuadoriana (o ecuadoregna, non so), così se ne fa una ragione. E comunque, in Europa le sudamericane hanno sempre fatto fatica, eccetto il Brasile di Pelè in Svezia nel ’58, ma appunto, era il Brasile di Pelè… poi è vero, anche le europee hanno vinto un solo mondiale in sudamerica (la solita Crucconia), ma in linea di massima hanno sempre fatto miglior figura le europee in trasferta rispetto alle sudamericane.
A ogni modo, gran bel mondiale. E forza tutte tranne una.
Tra le 4 tifo Inghilterra che vederei bene (gufata) in una finale contro il Belgio, ma temo anch’io che vinceranno i “franzosi”.
Tornado ai guai nostrani ora si parla di Rybolovlev patron delMonaco, sinceramente non lo conosco e chiedo a voi più esperti se sarebbe meglio lui o gli americani.
Mah, Rybolovlev è tutto sommato un nome relativamente conosciuto. Arricchitosi nel settore dei fertilizzanti, poco dopo aver acquistato il Monaco e pianificato di renderlo grande in stile Chelsea o PSG si è ritrovato coinvolto nel divorzio dalla moglie, che ottenne inizialmente una cifra stratosferica, tanto da frenare le sue ambizioni sportive in stile Abramovich.
Nel tempo si è reso famoso per aver posseduto per alcuni anni l’ultimo Leonardo rimasto in mani private, per aver intentato causa al suo consigliere d’arte e per essere stato accusato di aver comprato proprietà in America a prezzi un poco gonfiati per nascondere denaro dalla moglie. Alla fine si è messo d’accordo con l’ex consorte.
Secondo Forbes (2018) è 242mo tra i miliardari del pianeta e 18mo in Russia, con un patrimonio netto di 6,8 miliardi di dollari (per fare un paragone, Berlusconi è 190mo con 8 miliardi di dollari, mentre l’italiano più ricco è Ferrero, 37mo con 23 miliardi di dollari di patrimonio stimato).
La Nutella è molto buona.
Ferrero sarebbe il massimo, peraltro lui e famiglia sono milanisti dichiarati. Ma purtroppo non interessati a entrare nel mondo pallonaro (scelta più che legittima).
Rybovlev andrebbe benissimo, ma non credo possa possedere due squadre europee. A meno che non abbia deciso di disfarsi del Monaco, ma credo sia improbabile.
Quindi la luce in fondo al tunnel è ancora lontana dal cominciare a vedersi. 🙄
Con questa telenovela credo abbiamo sfamato più famiglie della Caritas.
Spero solo che finisca e francamente credo poco a queste corse dell’ultimo momento per trovare centinaia di mln di euro: non si tratta di versare la caparra per fermare una casa vacanze a Riccione…
Restiamo ai fatti: Elliot si ciuccerà il Milan entro pochi giorni, poi deciderà se vendere (spero sia questa la strada) o rivalutarlo un po’ prima di cederlo.
La mia preferenza personale continua ad essere per la famiglia Ricketts: tra tutti i soggetti accostati, mi sembrano quelli più affidabili e (cosa da non trascurare) conoscono già il mondo dello sport in quanto proprietari dei Chicago Cubs e (così ho letto, non conosco il Baseball) sembra che lì abbiano fatto un lavoro eccellente per risollevare la squadra e portarla ai vertici.
https://www.calciomercato.com/news/elliott-dice-no-a-rybolovlev-il-milan-resta-nelle-mani-del-fondo-37127
Almeno sembra che Y. Li sia stato fatto fuori.
Cosa succederà ora? Io a questo punto credo (e spero) che sia già tutto scritto da tempo: Elliot venderà a Commisso o ai Ricketts (anche da me preferiti).
Se poi come scrive Lapin lo voglia rivalutare prima di cedere ben venga anche questa decisione, ma il prima possibile onde evitare ulteriori speculazioni e soprattutto eventuali fughe.
qualcosa si sta muovendo, finalmente. Speriamo in tempi brevi che tutta ‘sta attesa mi sfianca. 😎
Ho appena letto che Elliott potrebbe tenerlo per 12/18 mesi e che una volta sgravata dal fardello di debito legato a Elliott, sarà risanata e proposta sul mercato per almeno 500 milioni.
Abbiamo toccato il fondo il giorno 6 ed ora possiamo solo risalire, si parla anche di Maldini in società di Giuntoli al posto di Fax, di 150 mln. anche per il mercato ecc. ecc.
Tutta una cosa molto strana questa questione cinese/mediaset alla quale abbiamo dovuto sottostare ed essere presi per il culo dagli altri tifosi.
Io se per un lasso di tempo avevo smesso di credere in qualche rientro di capitale, ora non ho più dubbi che sia stato così.
Speriamo a breve di tornare a parlare di calcio giocato e del calciomercato. Abbiamo una buona base che se non verrà smontata (a questo punto non lo credo) potrà darci qualche soddisfazione. Certo per Champions ci vorrebbe tanto ma tanto e non credo sinceramente di poter rientrare tra i primi 4 con questa rosa, poi tutto è possibile e sognare non è reato.
La butto là: forse è meglio che il TAS non ci riammette in Europa.
Considerando che il mercato porterà poco o niente, con questa rosa sarebbe impossibile reggere due fronti arrivando quarti. Se invece avessimo solo il campionato il quarto posto, benchè difficile, sarebbe raggiungibile.
Anch’io a questo punto credo sia meglio solo il campionato, anche se essendo adesso di proprietà di elliot siamo una società a debito 0 quindi perché il tas non dovrebbe accogliere il ricorso? Non abbiamo debito con nessuno attualmente…
penso invece che Elliot cercherà di rilanciare il marchio investendo quattrini nel mercato per rivenderlo ad un prezzo migliore di quello attuale. Tolti i cinesi dalle palle, si spera in qualcosa di ben più solido ed Elliot ha tutto l’interesse per salvaguardare il suo capitale.