La cinquantasettesima e ultima partita di questa lunga stagione rossonera (iniziata a fine luglio con una trasferta rumena) si terrà domani pomeriggio a San Siro contro la Fiorentina. Ci si gioca non la qualificazione all’Europa League, già acquisita, ma il turno di ingresso al prossimo torneo europeo minore, poiché il sesto posto garantirà l’accesso alla fase a gironi, mentre il settimo la partecipazione a partire dal secondo turno preliminare (e non più al terzo, come capitato a noi quest’anno). I viola hanno una flebile speranza di agganciare il preliminare (battendoci con largo punteggio e sperando in una netta sconfitta dell’Atalanta), ma sono proprio i bergamaschi guidati da Gasperini i nostri principali rivali in classifica, un punto dietro di noi.
Finire sesti cambierebbe un poco le cose in vista della prossima stagione, rendendola più breve e forse più semplice, ma nulla rispetto a questa, su cui il giudizio, a mio avviso, è abbastanza ovvio: transitoria e deludente, iniziata con un mercato scoppiettante (fin troppo) e aspettative di lotta per la Champions League, e invece rivelatasi angosciante nei primi mesi, con effetti traumatici nella gestione tecnica seguiti da speranze riaccese durante l’inverno sia in Europa (dove la sconfitta con l’Arsenal, netta seppur influenzata da certi errori arbitrali, ci ha fatto però poi tornare coi piedi per terra) sia in Italia, con una primavera imbarazzante che ci ha visto prima mancare tutte le opportunità utili a lottare per il quarto posto e infine subire l’umiliazione della sconfitta casalinga col Benevento e delle quattro pappine (di cui tre per demerito nostro) in finale di Coppa Italia contro la Juventus.
Il Milan, fino a oggi, è la squadra con la sesta difesa del campionato (41 gol subiti, di cui 18 nelle 14 partite della gestione Montella, e 23 nelle 23 partite con Gattuso in panchina – in totale 27 all’andata, 14 al ritorno) e solo il decimo attacco (51 reti). Si tratta di numeri e andamenti che riflettono la realtà tecnica della squadra: ad esempio la difesa, ampiamente rinnovata come quasi tutti i reparti, nei primi periodi ha faticato a trovare una propria impostazione, passando spesso, per scelta dell’allenatore dell’epoca, da una linea a quattro a una linea a tre (oppure da tre a quattro), con una certa alternanza degli interpreti. L’arrivo di Gattuso in panchina ha invece aiutato a definire il reparto, con la linea titolare composta (essendo Conti infortunato) da Calabria–Bonucci–Romagnoli–Rodriguez – non certo un muro insuperabile, ma indubbiamente un quartetto decentemente solido e tra i migliori in Serie A.
Le statistiche sono valide anche per quel che riguarda l’attacco, dove il contributo delle punte è stato misero. Cutrone è un ragazzo bravo, che si impegna in maniera lodevole e la cui stagione è assolutamente da promuovere, ma è anche vero che lo scorso anno era in Primavera e non gli si può, almeno in questo momento, affidargli il peso di un attacco come quello del Milan. Kalinic e Silva, invece, costati complessivamente 63 milioni di euro, sono stati un assoluto disastro. Il croato voluto da Montella si è reso spesso protagonista di prestazioni scadenti, tanto da mettere in dubbio addirittura la sua reputazione di attaccante non decisamente prolifico, ma almeno utile. Silva, pur lasciando intravedere del talento, si è riuscito a sfogare solo contro l’Austria Vienna (vittima di metà delle sue dieci reti stagionali), apparendo talvolta svogliato e venendo ultimamente anche accusato da Gattuso di non impegnarsi abbastanza durante gli allenamenti. I giocatori di supporto sono stati importanti, ma con loro limiti: Calhanoglu ci ha messo metà stagione per farsi vedere, mentre Suso, pur essendo stato autore di vari gol e assist, sul finale è apparso un poco spompato. Infine, il tuttofare Borini è diventato un terzino. Pare abbastanza evidente che, almeno a livello offensivo, qualcosa si sia sbagliato nella costruzione della rosa. Resta assolutamente giusto aver salutato giocatori che avevano contribuito in maniera discutibile alla causa rossonera (De Sciglio, Honda, Niang, solo per fare alcuni nomi), ma forse, e non voglio sembrare ripetitivo, un anno o dieci mesi fa bisognava concentrare risorse e tempo nella ricerca di un grande attaccante, e non in una rivoluzione sì necessaria ma numericamente eccessiva (e, alla fine della fiera, tecnicamente carente almeno lì davanti).
Per quel che riguarda la partita contro i viola, ho solo una cosa da dire: viva il gol di Mexès.
IL PROGRAMMA DELLA 38a GIORNATA
Sabato 19 maggio 2018
– ore 15:00: Juventus-Verona
Domenica 20 maggio 2018
– ore 15:00: Fiorentina-SPAL
– ore 18:00: Cagliari-Atalanta
– ore 18:00: Chievo-Benevento
– ore 18:00: Milan-Fiorentina
– ore 18:00: Napoli-Crotone
– ore 18:00: SPAL-Sampdoria
– ore 18:00: Udinese-Bologna
– ore 20:45: Lazio-Inter
– ore 20:45: Sassuolo-Roma
11 commenti su “Serie A 2017/2018 – 38a giornata”
I commenti sono chiusi.
I preliminari vanno evitati come la peste.
Corraduccio caro, ti voglio bene, ma quelle tre pappine rimediate in finale di Coppa Italia non sono demeriti NOSTRI, sono demeriti SUOI. Due al cento per cento, uno in collaborazione con Kalinic. 😉
Ahahaha, giusto, giusto. Demeriti di Gigio.
E intanto Buffon(e) ha concluso come meglio non poteva, doveva essere espulso ed invece… ha trovato un arbitro sensibile!
Fino alla fine un pezzo di merda!
Evitare assolutamente di finire settimi! Potevamo fare una partita tranquilla domani ed invece ci tocca soffrire fino alla fine, non credo che l’Atalanta non vinca a Cagliari, con la vittoria di domenica i sardi si sono messi praticamente in salvo in quanto non credo che il Crotone faccia bottino pieno a Napoli ed anche se dovessero pareggiare sarebbero condannati per via dei confronti diretti.
Per cui non sperare in aiuti esterni e pensare solo a metterla dentro una più della viola.
Pochi minuti prima dell’ultima “fatica” di questo lunga e per niente entusiasmante stagione.
Spero in una viola un po’ rassegnata e nella voglia dei nostri di evitare gli straordinari di luglio-agosto.
Non sono neppure sicuro che l’Atalanta passeggerà a Cagliari.
A più tardi cacciaviti.
Bonucci pezzo di somaro!!!! Per fortuna abbiamo subito assistito al primo gol su punizione di Calha.
Mi auguravo una Fiorentina dimessa, ma la mia speranza è andata molto oltre.
Buon Milan comunque e un tridente che fa pensare anche al brutto finale di campionato di Suso. Questa non fa testo per l’inconsistenza degli avversari, ma un’alternativa serve comunque.
Adesso forza Lazio con tutto il cuore. Per favore fate il culo alle merde.
Metto stelle e bidoni nel prossimo post.
La Fiorentina si è mostrata assai aperta, Bonucci ha fatto un brutto errore, ma per il resto assai bene.
Credo che Donnarumma se ne andrà, viste certe scene. Forse “tatticamente” i fischi a inizio partita si potevano evitare, ma sarei contento della sua cessione. A mio avviso se ne andrà almeno uno tra Kalinic e Silva, forse anche Suso, chissà Bonaventura, tra le riserve credo se ne vada anche Antonelli.
Altrimenti non avrebbe senso l’acquisto di Reina.
Io spero che si continui a tagliare un po’di erbacce: via Montolivo, Abate e Antonelli.
Kalinic ha fatto una buona partita, ma ne doveva fare almeno almeno 10 così, per cui annata altamente negativa e spero che vada via lui e non Silva.
Jack mi darebbe fastidio vederlo alla Juve, se deve essere proprio venduto meglio altrove.
Loro poca cosa? Non saprei certo si è visto un’ottimo Milan deciso è determinato sin dall’inizio. Gattuso, con lui media punti da Champion, Chala, sublime questo ha veramente una marcia in più e con Montella non giocava quasi mai
Tutti di sopra, post pubblicato… ^_^
Lazio come la merda. A forza di scansarsi spero cadano. In B.