Mancano cinque giornate alla fine del campionato e abbiamo un’unica certezza: la prossima stagione sarà per noi la quinta consecutiva che ci vedrà assenti dall’amata Champions. Una competizione che ci regala enormi soddisfazioni — lo ha fatto anche quest’anno, sebbene non vi partecipassimo — ma che presenta anche un livello di competitività per il quale, ammettiamolo, non siamo ancora attrezzati. Niente Champions, quindi. Se fossimo partiti subito con Rino forse in questo momento staremmo parlando d’altro, di un nostro grande ritorno nella competizione per squadre di club più importante del mondo e di un settlement agreement ottenuto a condizioni più vantaggiose di quanto invece ci verrà concesso da quei cattivoni dell’UEFA, ma sono tutti discorsi oziosi: con i se e i ma, nel calcio, si va poco lontano. Magari, anche senza la discutibile conduzione tecnica montelliana, saremmo nella stessa situazione, chi può dirlo?
Di incerto, invece, c’è la qualificazione all’Europa League, e in modo particolare il sesto posto, che quest’anno dà accesso diretto alla fase a gironi. Do per scontato che batteremo il già di fatto retrocesso Benevento; non agevolmente (per noi questo termine è caduto in disuso da tempo, essendo la nostra sterilità offensiva ormai pecca conclamata), ma lo batteremo, e azzardo pure un pronostico: due a zero (per il momento grattatevi, mi insulterete con calma in caso di risultato negativo). In ogni caso sarebbe inaccettabile anche un mezzo passo falso: Atalanta, Fiorentina e Sampdoria sono tutt’altro che scarse, tutt’altro che fuori dai giochi e tutt’altro che rassegnate a concederci un finale di stagione sereno. La prima ci sta alitando sul collo ad appena due punti di distanza e dovrà affrontare il Toro in casa propria, la seconda (a tre lunghezze da noi), si recherà a Sassuolo, il quale certamente si farà asfaltare miseramente (così, per il semplice gusto di romperci le palle per un’ennesima volta); la terza (anch’essa a tre lunghezze) dovremmo riuscire a distanziarla, dovendo essa affrontare un impegno proibitivo nella tana di una Lazio forte e in salute.
Il match del giorno non ci riguarda (in realtà trattandosi dei gobbi ci riguarda sempre) e si disputerà nel Covo. Dovesse vincerlo il Ciuccio questo Juventus-Napoli, si riaprirebbero scenari estremamente simpatici per chi, come me, nutre antichissimo e immarcescibile rancore. Non dico altro, sarebbe troppo bello.
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16 commenti su “Serie A 2017/2018 – 34a giornata”
I commenti sono chiusi.
Sarebbe bello ma, diciamocleo, siamo veramente tutta gente insensibile e con un bidone dell’immondizia al posto del cuore per augurare di subire una rimonta al Buffon-e nazionale. :rotfl:
Col Benevento (partita da moltiplicatore di bidoni eh!) poi a Bologna e col Verona dobbiamo incamerare 9 punti che secondo me ci dovrebbero mettere al riparo da scivoloni improvvisi. Avanti!
Spiace vedere il Sassuolo togliersi dai guai. Fanno cagare i viola.
Li inghiotta la mediocrità.
Beh però meglio così. Adesso tocca a noi. Dai dai dai!
Dio mio che partita orrenda
Il peggior Milan di Gattuso. Sembra essere tornati all’era Montella.
Ho paura che ancora una volta non sia un problema di allenatore.
Mancano Suso, Cahanoglu, Romagnoli e cala la notte contro chiunque.
Però con questi titolari il 4-4-2 è stato un’idea disastrosa.
Che vergogna….!!!!
Imbarazzanti. Tutti.
Pure noi inghiottiti dalla mediocrità. Vergogna.
Nemmeno in superiorità numerica. Oggi non si salva nessuno.
Questa sera è la certificazione finale di un’altro anno buttato via e, cosa più grave, con 240 mln spesi come se fossimo un PSG qualunque.
Questi avevano fatto 1 punto in tutto il campionato in trasferta, avevano preso 78 gol fino ad oggi, sono già retrocessi.
Ma vaffanculo Mirabelli, Fassone e tutti i cinesi che non esistono!!!!!!!!!!!!!
VERGOGNA!
SOLO VERGOGNA!
ANCORA UNA VOLTA VERGOGNA!
Sono nero.
Finito di guardare le partite del Milan per quest’anno. Guardo solo la partita di Roma ma solo perché ho già preso quasi tutto per andare all’Olimpico.
Mollano loro, mollo pure io. Cani.
Difficile dare torto a chi è incazzato a morte. Direi impossibile. Aspetto un po’ per riordinare le idee, ma dubito che mi passerà. Questa è imperdonabile.
No, questa non passa.
Il Benevento ha preso 78 gol quest’anno. Non ha mai vinto in trasferta.
Che vomito.
Gattuso
da dubitare perfino che possa chiamarsi allenatore. È il primo responsabile.
Post pronto…