I risultati, nel calcio, sono tutto. L’abituale retorica dei media, secondo la quale il sudore speso durante il percorso che porta all’eccellenza sarebbe molto più esaltante di una vittoria immediata, viene puntualmente smentita dalle reazioni degli stessi dopo le sconfitte. La situazione attuale del Milan ne è prova schiacciante. Sono bastati tre risultati tutto sommato positivi ancorché sofferti, per far cessare, o almeno attenuare, la tempesta mediatica che ci stava incessantemente fracassando gli zebedei da inizio stagione. Stranamente, dopo questi tre risultati neanche eccessivamente esaltanti, l’urticante occhio di bue puntato insistentemente su di noi è stato spento o indirizzato altrove. Niente più febbrili analisi sulla situazione finanziaria del club, niente più interviste a gufi, tafazzi e vedove sul nebuloso futuro rossonero, niente più valanghe di cacca su Yonghong Li, Fassone, Mirabelli o qualche giocatore, niente di niente. E’ quindi evidente che l’unico metodo per mettere a tacere gufi, tafazzi e vedove, sarà proseguire nei risultati postivi.
Non sarà facile. Incontreremo la Lazio sia in campionato sia in Coppa Italia nel giro di pochi giorni. Una squadra forte quella romana, una squadra nel vero senso della parola. Una squadra che all’andata ci impartì una sonora lezione, una batosta che ci risvegliò improvvisamente dai sogni estivi e ci sbatté all’interno di un tunnel dal quale, è bene non illudersi, non siamo ancora usciti. Non sarà facile dicevo, ma non abbiamo altra scelta oltre a quella di vincere in almeno una delle due sfide (personalmente preferirei in coppa): in caso di sconfitta in entrambi i fronti contro i capitolini, l’aggressione mediatica riesploderà e il pessimismo cosmico interno riprenderà vigore. Uno scenario disastroso, a parere mio, vista la gioventù della squadra.
Nel frattempo Jack ha esternato. Niente di clamoroso, intendiamoci; tuttavia una o due bordatine all’indirizzo di Montella, non so voi ma io le ho intraviste:
“Nella mia carriera non mi sono mai risparmiato, ho sempre dato tutto quello che avevo. Ho cambiato tante posizioni in campo, tanti allenatori, ho anteposto il bene della squadra a quello mio personale. Sì, in effetti il ruolo di mezz’ala mi va a genio anche perché adesso le idee tattiche sono ben precise, non c’è più confusione, non ci sono più problemi. Gattuso esorta noi centrocampisti a cercare il gol. Quindi verticalizziamo molto, andiamo alla ricerca di reti importanti considerato anche il momento non felicissimo degli attaccanti. Il mio ambientamento più veloce rispetto a Kessie e Gagliardini? Io rispetto a loro due sono arrivato al Milan a un’età diversa, un pochino più matura, ma soprattutto avevo già fatto una notevole esperienza in Serie A collezionando quasi un centinaio di presenze. Questa è la differenza sostanziale e certamente non trascurabile”.
Al di là di un pizzico di sano leccaculismo nei confronti del nuovo allenatore, i riferimenti alla confusione, alle idee tattiche ben precise, alla sparizione dei problemi, mi paiono abbastanza significativi. A Vincenzo saranno fischiate le orecchie.
8 commenti su “L’importanza di vincere e le parole di Jack”
I commenti sono chiusi.
Che tra Jack e Montella non corresse buon sangue è sempre stato evidente in questi mesi. E il fatto che abbia fatto 3 gol nelle prime due partite senza di lui in panca ne è la riprova.
Tornando al presente, purtroppo le sfide con la Lazio capitano nel momento peggiore: loro sono in uno stato di forma pazzesco noi ancora claudicanti. Le possibilità di prendere nuove sberle è altissima e francamente avrei preferito posticipare di qualche settimana ancora questo banco di prova.
Incrociamo le dita e speriamo bene.
PS: boss, ma non è che forse forse l’uscita di Yongong Li con la minaccia di adire le vie legali abbia zittito non pochi millantatori?
nel frattempo il procuratore di gomez ha sbroccato contro il milan.
si vede che è finito il magna-magna eh?
Il procuratore di Gomez si è già calmato e vuole fare la pace, pare. Il Milan adesso vuole guadagnare quanto più possibile dalle cessioni, e punta i piedi. Questo pare che a qualcuno non piaccia.
Non so, Lap. Cioè sì, credo che le minacce di querela abbiano sortito il loro effetto, ma penso che appena perderemo di nuovo la tiritera ricomincerà. Magari più prudentemente, ma ricomincerà.
Il non idillio tra Jack e Montella era chiarissimo, anche se speravamo che fossero ancora i postumi dell’infortunio patito.
In qualche modo le minacce hanno fatto effetto, ma credo anch’io che ricominceranno di nuovo, ormai ci stiamo facendo il callo.
In questo momento di lenta ricrescita incontrare la Lazio non è che sia la medicina migliore, ma come per il derby del 27/12 il quale temevo di perderlo, mai dire mai!
Domenica a quell’ora ho un impegno e quindi non la vedrò.
Certo che questo spezzatino sinceramente sta esagerando! Secondo me provoca l’effetto contrario, iniziano a stufare! Io a meno che non sia una “classica” non vedo più neanche le partite della sera.
Comunque giocare alle 18 della domenica è nettamente meglio delle 12,30 (orario che non mi andrà mai giù), ma io avrei preferito solo le partite del sabato e domenica sera alle 20,45 e tutte le altre alle 15.
Questa sfida contro la Lazio non ci voleva porca puttana
Sono fortissimi, Milinkovic Savic da solo vale tutto il nostro centrocampo
Un sano catenaccio, sperando nella botta di culo
Affrontare ora la Lazio può anche essere positivo, quanto meno pre testare la consistenza delle palle dei nostri. Loro sono sicuramente meglio di noi, ma qualcosa dovrà pure cambiare. Chissà mai che riusciamo ad alzare l’asticella delle prestazioni ed a fare qualcosa di buono.
Sulla questione Montella, beh… direi che non c’è molto da aggiungere. Era palese che ci fosse del malcontento nello spogliatoio e che Bonaventura è uno di quelli che ne ha patito di più. Ora con Gattuso le cose sembra stiano cambiando ed i risultati cominciano a prendere forma. Io sono abbastanza ottimista che la cura Ringhio darà risultati positivi.
La Lazio in questo momento è la squadra più in forma del campionato e sicuramente quella che esprime il gioco migliore. Per testare le nostre palle, senza rischiare di farcele triturare, sarebbe andata bene una Roma o un’Atalanta.
Se dovessero farci del mare ricadiamo nel fondo del barile.
Direi che la doppia sfida con gli aquilotti vale l’applicazione del moltiplicatore di stelle.