A TUTTO CAMPO….GHOST TO GHOST
Oggi è il compleanno di Rino Gattuso, guerriero indomito tanto coraggioso quanto umile, dotato di carattere, grinta e forza di volontà.
40 anni sono una tappa importante per chiunque, chi li ha assaggiati lo sa e non sto certo qui a spoilerare com’è: proverete anche voi.
Proprio in questa occasione mi sono casualmente imbattuto in un augurio, al nostro allenatore, molto particolare e fatto da un Uomo del Milan ad un altro Uomo del Milan.
Non aggiungo altro, se non gli auguri del Blog a Rino. E chapeau a Carletto.
“Quarant’anni anni, caro Rino, meritano una lettera d’auguri seria, mica soltanto una telefonata, le nostre solite chiacchiere, i nostri scherzi. Quarant’anni sono un momento di riflessione, c’è abbastanza tempo alle spalle per ricordare e c’è anche tanto spazio davanti per costruire nuove imprese. Adesso che ti vedo sulla panchina del Milan, e ti agiti come un matto, urli, sbraiti, inciti i tuoi giocatori, mi viene da pensare che sei la persona giusta al posto giusto: c’è bisogno della tua passione, del tuo carattere, del tuo spirito di sacrificio per superare gli ostacoli; c’è bisogno anche della tua allegria per sdrammatizzare certe tensioni; e di qualche tua solenne arrabbiatura per svegliare qualcuno che dorme, perché in una squadra, in un gruppo, c’è sempre qualcuno che dorme… In campo eri il mio guerriero. Mai una volta che ti abbia visto mollare, mai una volta che ti abbia visto la maglia pulita, mai una volta che non ti abbia visto fare fatica. È questo che ho sempre ammirato in te: la capacità di arrivare all’obiettivo nonostante la natura non ti avesse dotato di grandi mezzi tecnici. Perché – posso dirlo? – i tuoi piedi non sono proprio il massimo dell’educazione! Però la grinta che ci mettevi tu non ce l’aveva nessuno e, cosa non comune, sapevi trasmetterla agli altri. Quante volte ti ho visto parlare con un compagno per aiutarlo, spronarlo, sorreggerlo nei momenti difficili! Il calcio è questo: al di là degli schemi, dei moduli, delle diagonali, del pressing e delle ripartenze, ci sono le persone. E sono le persone che fanno la differenza. Tu, caro Rino, per me e per il nostro Milan, l’hai fatta. Otto anni, giorno più giorno meno, ti ho allenato. E ti ho sopportato. Prima delle partite eri inavvicinabile: nervoso, scontroso. Era il tuo modo di prepararti e siccome anch’io, quando giocavo, entravo in partita con largo anticipo, con te sapevo come comportarmi: una battuta tanto per abbassare il livello dell’ansia, una risata, una passeggiata fuori dallo spogliatoio. Ti ricordi quand’eravamo in ritiro a Malta, nel gennaio del 2007? Kaladze ti ha fatto diventare matto, perché ti prendeva in giro per il tuo compleanno, e gli altri compagni lo appoggiavano. Io facevo finta di niente, ma sapevo che con te non bisognava mica esagerare sennò, come si dice tra di noi, «scatta l’ignoranza». E difatti una sera rincorresti Kaladze nella sala ristorante e non voglio sapere che cos’è successo. So, però, quello che è successo qualche mese più tardi. In quei giorni, a Malta, io vi feci una promessa: vi porterò in finale di Champions. Voi mi prendeste per matto. Ma poi in finale ci siamo arrivati, e l’abbiamo pure vinta. E tu, Rino, di quel Milan, sei stato l’anima. Ti auguro di esserlo ancora dalla panchina, te lo meriti”.
5 commenti su “Quando si parla di Uomini veri…”
I commenti sono chiusi.
Una lettera bellissima, mi sono emozionato molto nel leggerla. Con tanta nostalgia dei tempi andati, sia per quelli calcistici che quelli della vita privata che trascorrevano accanto a quegli anni calcistici (i miei anni universitari), con l’aggiunta di un briciolo di speranza che Rino possa riportare qualcosa di quegli anni.
Auguri Mister.. ti vogliamo tutti bene.
Grande Rino! A me piaceva già da matti quando giocava con la Salernitana, figurarsi la gioia di vederlo in rossonero.
Ed ero già felice così, non immaginavo neanche lontanamente quanto invece avrebbe reso tanto e di più di quello sperato. Dei sberleffi e delle risatine degli amici gobbi ed interisti salvo poi congratularsi le magiche serate del mondiale 2006.
Certamente è l’uomo giusto al momento giusto, a proposito Montella all’esordio ne ha beccati 5 (n.d.r.), non so se basterà il tuo cuore ed la tua voglia per diventare un N. 1, certo è che ora la squadra sembra avere la tua anima, il tuo cuore ed il tuo attaccamento alla maglia.
Sembri aver resuscitato Calahanoglu e spero riesca anche nell’impresa di far vedere il vero valore di A. Silva, anche se probabilmente c’è qualcos’altro sotto.
Bellissima la lettera di Carletto, altro personaggio attaccato alla nostra maglia. Quanto mancano quei momenti di giocatori veri e che mostravano attaccamento ai colori rossoneri.
40 anni, sembra ieri che li ho festeggiati io… ed invece ne sono passati già quasi 19 e mi avvicino ad un altro importante traguardo: 60 anni. Una volta era l’età della pensione, ma questo è un altro discorso. Oggi è il giorno di festeggiare il nostro mitico ed indomabile “RINGHIO”!
Molto bella. Ma Carletto è Carletto. E Rino è Rino. Buon compleanno. Vorrei tanto che diventasse un grande allenatore proprio allenando il Milan, ma so che sarà difficile. Ma non impossibile, chissà.
Oltre alla lettera, ho visto il video-messaggio di auguri a Rino da parte dei suoi ex compagni di squadra.
Quanta nostalgia…
Anche un poco per Pirlo. Essendo bresciano come me nutro (nutrivo 😥 ) un poco di campanilismo.
Ma non so se lo avete visto. In coppia con Ambrosini si lascia scappare che avrà un ruolo da commentatore su sky.
Immagino già le vagonate di critiche che pioveranno.
Vabbè, ormai ce lo eravamo già bruciato con il suo libro…
Saluti a tutti e sempre forza milan.
PS: sempre bello leggervi.
Gennaro è un grande indipendentemente da quello che farà come allenatore.
Pirlo è ormai assodato che è un pirla.
Cerco sempre di evitare di leggere certe notizie perchè poi mi vengono i dubbi. Poi invece le leggo e devo convincermi che certi personaggi lasciano il tempo che trovano e parlano o scrivono solo perchè hanno una bocca e una penna.