Fuori dai confini nazionali la realtà può sembrare un po’ distorta, poiché, in fondo, ci si aggiorna su quello che succede in patria tramite internet e chiacchierate su WhatsApp con gli amici e con la famiglia, senza però avere sensazioni ed esperienze di prima mano (che comunque sarebbero anch’esse limitate). Ho l’impressione, però, che questa estate italiana 2017 sia la stagione degli esperti di credito, di banche, di milionari e miliardari asiatici e di letture e previsioni di bilancio.
Devo dire che sono piacevolmente sorpreso del rinnovato interesse dei miei connazionali per una materia così difficile e così importante e come la finanza, forse avranno preso atto del fatto che tra gli abitanti dei paesi più sviluppati sono tra i meno brillanti in termini di competenze e conoscenze finanziarie e di gestione dei propri denari (ecco forse perché talvolta pigliano qualche fregatura, chiedendo poi alla collettività di pagare per i loro errori) e che è ora di recuperare. Riscalda il cuore, inoltre, che ora il Milan sia il centro principale delle loro attenzioni: vuol dire che ci vogliono bene e che tengono a noi. Grazie, davvero, è quasi commovente, anche perché per noi tifosi milanisti è un periodo difficile.
Come infatti ci avete spiegato negli ultimi mesi sia voi, nostri amici aspiranti broker, sia alcuni giornalisti con gli agganci giusti, gli acquirenti cinesi del Milan non esistono e il closing non sarebbe mai avvenuto, e oltre a non esistere non hanno molti soldi, se non quelli fatti passare da qualche conto svizzero oscuro dall’ex presidente Silvio Berlusconi. Questi inesistenti cinesi, inoltre, si sono indebitati (pur non esistendo!) a un tasso da usura presso un fondo americano che ha preso tutto o quasi in garanzia. Dopo la finalizzazione del comunque mai avvenuto closing e quindi sulla strada del fallimento – ci dite da mesi, cari amici, mentre singhiozzando e lacrimando sorseggiamo una tisana da voi amorevolmente preparata – e allo stesso tempo senza possibilità di investire, il Milan incredibilmente investe, ma attenzione, c’è il trucco: non abbiamo più garanzie da fornire, perciò mancano le fideiussioni per la “camera di compensazione” della FIGC, e gli acquisti fatti in Italia, in particolare quelli di Leonardo Bonucci e Lucas Biglia, saranno annullati. Mentre, intanto, queste fideiussioni appaiono grazie alla buona volontà di un cugino di Andrea Agnelli, ci prepariamo già ora mentalmente a cambiare di nuovo padrone nel giro di due anni, con gli americani che chiuderanno baracca e burattini e porteranno i libri in tribunale, a differenza di quel che fece, tanto per fare un esempio, Unicredit con la Roma qualche anno fa, che si ritrovò il club giallorosso in mano per via dei dei debiti della famiglia Sensi: già squadra da podio in Serie A, la società capitolina fu gestita dal principale gruppo bancario italiano in modo tale da farla rimanere squadra da podio in Serie A, fino a rivenderla a nuovi proprietari guidati da quel James Pallotta che l’ha incredibilmente trasformata in – indovinate un po’ – una squadra da podio in Serie A.
Ironie a parte, in queste settimane ho visto alcune cose. Ho visto la stampa sportiva picchiare duro nel momento in cui ha avuto mano libera – cioè nel momento in cui la proprietà rossonera non ha avuto più nulla a che fare con l’Italia e con il potente circolo attorno a Silvio Berlusconi, alla sua attività politica e alle sue attività editoriali. Ho visto inoltre persone assolutamente incompetenti lanciarsi con una sicumera impressionante in analisi finanziarie e previsioni dettagliate. Da parte mia, che ho una formazione umanistico-politica e al momento mi occupo di questioni più o meno aziendali-commerciali, non so dirvi cosa accadrà con certezza, poiché faccio solo le mie letture, e non metto la mano sul fuoco rispetto ad alcun scenario; so benissimo che ogni operazione finanziaria porta con sè dei rischi inevitabili e che quindi questi esistono anche per il Milan, ma anche che tali operazioni possono avere un notevole successo e che le variabili in ballo sono molteplici. Non dico la sospensione del giudizio, ragazzi (e giornalisti), ma almeno un po’ di moderazione da parte vostra sarebbe la benvenuta. Grazie.
10 commenti su “Pasta cacio, pepe e fideiussioni”
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La tua richiesta non sarà esaudita. Moderazione? Hanno preso pesci in faccia sin dall’inizio, giornalai e quei tifosi gobbo-prescritti che si sono fatti ingolosire da questi ultimi, ma non credo che ciò servirà loro da lezione. Continueranno. E la mia sensazione è che continueranno a prendere pesci in faccia, per lo meno per faccende extra campo — il calcio giocato è un altro paio di maniche, lì potrà anche accadere che i pesci in faccia li prenderemo noi.
E’ verissimo, come dici tu, che il nostro futuro finanziario è imprevedibile, ma è altrettanto vero che le boiate sparate su di noi da alcune testate sin dall’inizio sono state di un infantilismo deprimente. Io, che non sono una cima, non mi sono mai preoccupato (ho vacillato un’unica volta, in occasione dell’ultimo slittamento, poi basta). Suvvia, ve le ricordate?
I cinesi non esistono; Maldini appena mette il naso fuori da casa gli viene chiesto di parlare del suo gran rifiuto (e lui per la verità non si fa pregare); il cronista della Gazza in Cina non trova la sede della nuova proprietà; poi però i cinesi esistono, ma sono poracci; poi non sono neppure poracci, comprano, ma Kessiè c’ha ottant’anni o giù di lì; poi son soldi di Elliot, fallimento a ottobre lega pro lega pro!; poi il caso fidejussioni; poi non è un caso perché così fan tutti ma la banca dei Furstenberg è degli Agnelli, chissà cosa c’è sotto (non è degli Agnelli, poiché se mio cugino ha una banca la banca è sua, non mia, ma vallo a spiegare a giornalai e tifosucci).
Ma non vi fanno ridere tutte ‘ste minchiate messe lì in fila?
Io invece godo perche’ ci stanno inconsciamente sottovalutando. AC Milan sta tentando operazioni di marketing internazionale facendo perno sulla sua fama fuori dell’Italia che nessuno ha. Maldini purtroppo non ha saputo guardare fuori della scatola ammuffita del berlusconismo. Peccato ci voleva un po’ di coraggio per esporre il suo bel faccino al rischio, sempre possibile di una brutta figura.
Quello che mi fa incazzare è che pare (pare eh?) che quasi nessun giocatore acquistato in Italia a luglio abbia visto depositare le fideiussioni dalle società acquirenti (tempo limite 11 agosto) ma, chissà perchè, si è parlato solo di Bonucci e Biglia.
Mi pare vagamente improbabile parlare di ignoranza in buona fede. Mi pare altresì evidente che sia stato montato un caso su basi inesistenti da personaggi senza dignità e deontologia professionale.
Che tifosi gobbo-prescritti si cimentino in ardite dissertazioni finanziarie per trovare magagne nella nuova proprietà è una cosa che ci sta in discorsi da tifoso.
Quello che non mi spiego è l’accanimento di testate giornalistiche anche rispettabili e giornalisti importanti: tutti a sputare sentenze, fare illazioni, fantasticare senza cognizione di causa. tutti compatti nel (finora vano) tentativo di ridicolizzare la nuova proprietà e la nuova dirigenza.
Se fino alla conclusione effettiva del closing qualche dubbio ci poteva onestamente stare perchè la trattativa è stata tutto fuorchè limpida, dal momento in cui la nuova dirigenza si è insediata tutto è andato alla grande: investimenti sul mercato, squadra rifondata, rinnovo a Donnarumma, addirittura Bonucci strappato alla Juve.
Eppure continuano.
La sparata di Pallotta prima (mi scuso sono stato informato male… ma come si fa?) e quella sulle fidejussioni poi (andatevi a leggere i tweet di Fabiana della Valle, editorialista della Gazza, probabilmente amica intima della vedovissima del Kondor Monica Colombo) sono al limite dell’assurdo.
Capisco che a certi giornalisti faceva più comodo il teatrino di Galliani che questi nuovi dirigenti preparati che si muovono nell’ombra, però qui si sta passando il segno.
Boh, forse aveva ragione Guardiola quando diceva che tutti parlano di Milan perchè hanno paura che ritorni lo squadrone di un tempo. Ma la cosa da sola non mi sembra sufficienza. Non mi stupirei di scoprire se il nostro ex AD in combutta con qualche dirigente gobbo stiano passando veline a tutti i principali giornali… In fondo si dice che Marotta abbia chiesto e ottenuto il licenziamento di Pistocchi, quindi che tra Mediaset e FCA ci siano buoni rapporti è una cosa abbastanza probabile…
lapinsu
l’avvocato la scala ha detto papale papale che galliani ha tenuto una cena con tutti i suoi giornalisti nella quale ha ordinato di spalare merda sulla nuova dirigenza.
i 65.000 di san siro sono la giusta risposta, io nel mio piccolo non compro più un giornale sportivo da secoli.
e l’anno prossimo, col cazzo che rinnovo l’abbonamento a mediaset,si passa a sky e buonanotte.
azz, questa dichiarazione di La Scala me l’ho persa.
Se vero (e non ho motivo di dubitarne) sarebbe un fatto gravissimo anche perchè del tutto immotivato: che gliene fotte a lui di cosa fanno i nuovi proprietari del Milan…
Buon compleanno a Filippo Inzaghi.
Questo articolo spiega bene i paradossi di un giocatore che non sembrava nè fisico nè tecnico ma faceva cose impossibili a giocatori più fisici/tecnici di lui.
Mi piace pensare che avesse scoperto il segreto dell’acciaio
Avevo già letto l’articolo dopo che si era rovesciata una marea di insulti sull’autore da parte dei fans di Inzaghi. Molti dei quali, probabilmente, si erano fermati al titolo (comunque ineccepibile, per come la vedo io). L’articolo poi spiega chiaramente ciò che era Inzaghi, e piaccia o non piaccia anche qui viene scritto il vero. Non capisco perché prendersela.
Biglia già KO…
Porca miseria, speriamo nulla di serio, sembra qualcosa di muscolare e deve stare fermo almeno 15 gg.
i centrocampisti non sono così tanti come sembrano e prestare Locatelli non sembra più tanto una buona idea.
A me la partita di Catania comunque è piaciuta.
In attacco mi piacerebbe vedere Cutrone-Silva e Calhanoglu sulla trequarti (che destro che ha),
lo so sembro Silvio, ma questa volta, secondo me, il trequartista ce l’abbiamo