Massimo Ambrosini è stato l’ultimo nostro autentico capitano. Alcuni non concorderanno con me, lo so, ma è innegabile che per acclarata serietà professionale, per anni di militanza, per carisma, la fascia che fu di Cesarone, Gianni, Franz, Paolino e di molti altri parimenti immensi che non sto a elencare, il pesarese se la meritò e la indossò più che dignitosamente. Ultimamente mi ha fatto incazzare varie volte, Massimo. Spesso anche pesantemente. Ma avendo intuito che la linea editoriale del suo attuale datore di lavoro gli avesse imposto determinati comportamenti, dichiarazioni, omissioni, l’ho perdonato. A fatica ma l’ho perdonato. Perché ho compreso le difficoltà che possa avere incontrato uno come lui dovendo commentare il Milan, il suo Milan. Mi sono imbattuto per caso in una bellissima intervista da lui rilasciata al blog l’Ultimo Uomo. Una intervista molto lunga, per quanto possibile completa, che spazia dai primi calci al pallone al fatidico momento in cui fu costretto ad appendere le scarpette al chiodo. Una intervista sincera, non priva di qualche malcelata venatura di amarezza, di rammarico per situazioni che sarebbero potute andare in un certo modo e che in quel modo non sono invece andate. Personalmente ho trovato estremamente interessante il seguente stralcio:
La tristezza dello spogliatoio di Firenze, non era ancora, invece, per la partenza di Kakà. Del suo addio c’erano solo voci. Con la sua partenza è diventato chiaro il cambio di mentalità societaria, che nel Milan non c’erano più incedibili, nemmeno Kakà. «Abbiamo cominciato a capire che le esigenze economiche non erano più quelle di prima. Ha iniziato ad emergere un’incapacità a programmare, a rinnovarsi seguendo una strategia». Faccio l’avvocato del diavolo, in tutti i sensi, e gli chiedo come si giustifichino allora tutti i precedenti anni di successi sotto la guida della stessa dirigenza. «Prima era fin troppo facile. Avevi la forza economica e il blasone per arrivare a chiunque e chiunque voleva venire al Milan. Nel momento in cui i valori si sono livellati, sono venute a galla le carenze».
Carenze nella visione sul lungo periodo, appunto. «Si sapeva che alcuni erano agli ultimi anni della carriera, si sapeva che qualcuno non avrebbe rinnovato, si sapeva che qualcuno sarebbe stato ceduto. Eppure non si è agito per tempo. Sono state sottovalutate le conseguenze». Mancanza di risorse? «Certo, ma anche di idee. Con buone idee puoi sopperire a una minor forza economica». E però non è detto che basti inserire qualche giovane perché i vecchi gli tramandino la capacità di ottenere risultati di livello. «Non è scontato, sono d’accordo. Ma non provarci nemmeno a strutturare un ricambio generazionale è un grosso errore. Intendo con una vera rete di scouting, andando in giro a vedere giocatori». Altri l’hanno fatto meglio? «Sì. Di più e meglio».
Un giudizio garbato, in linea con la buona educazione del personaggio, ma molto severo — e condivisibile — su ciò che è stata la gestione della società allorché sono diminuite le risorse finanziarie, allorché sarebbero dovute emergere le capacità e le competenze. Cose che noi abbiamo sempre sostenuto, che altri testardamente hanno sempre negato. Cose che, dette da uno come Massimo, che ha vissuto dall’interno determinate situazioni, pesano come enormi macigni. Ma a parte questo, vi consiglio di ritagliarvi un po’ di tempo e di leggere l’intervista per intero. Ne vale la pena.
27 commenti su “Il peso delle parole di un capitano”
I commenti sono chiusi.
Nulla da eccepire. Ce ne siamo accorti da tempo anche qua su Screw.
Siamo tornati nel lasso di poco tempo un “piccolo diavolo”. Ora speriamo che il vento cambi e che tra qualche anno poter festeggiare almeno la “Seconda “
A proposito di “Piccolo Diavolo”, oggi è il compleanno del mitico Sertac. Credo che se anche non commenta da tanto, forse un’occhiata la da a questo blog.
AUGURI CARISSIMO!!!!
Ciao Danilo e grazie del pensiero. Leggo il blog che e’ ricco di milanismo e spunti d’interesse. Un saluto a tutti !
Sertac
Salve Marcovan,
avevo letto anch’io l’intervista, una bellissima cavalcata nella storia di Ambrosini e del Milan.
Sono molto contento che tu l’abbia commentata su questo blog.
Emerge comunque la storia di un innamorato, a volte non ricambiato, del Milan.
Bella intervista, davvero. Come PJ anch’io vedo emergere questo amore poco corrisposto. Belli i video a corredo e pelle d’oca nel rivedere e risentire certe cose.
Anch’io mi sono spesso incazzato con Ambro per certi suoi commenti tecnici nelle partite del Milan, non condividendoli affatto.
A questo proposito mi viene in mente la frase di una canzone degli Ex-Otago/Jack La Furia (Gli occhi della luna) che dice “Ho visto che chiunque dimentica il bene, ma se fai il male se lo ricorda”.
Ecco, forse bisogna ricordarsi più di quanto ha fatto di bene al Milan, che di una foto taroccata con una scritta contro il Milan o di commenti tecnici acidi. Anch’io ho fatto fatica, ma ho buttato via il rancore e la rabbia.
Tra l’altro, quanto dice in merito al rinnovamento, è prefettamente in linea con quanto abbiamo sempre sostenuto in questo blog, in tempi non sospetti, senza farci abbagliare e condizionare dall’approvazione incondizionata di qualunque cosa la Società abbia fatto in questi lunghi anni di digiuno e carestia.
Una forma di orgoglio della quale andiamo fieri è di non essere mai stati bastian contrari a prescindere e depositari della verità assoluta, rispetto a chi ha sempre pronta la frase “…e adesso chiedete scusa a …” o, adesso che il suo abbagliante idolo non è più in organico, ha la pretesa stizzita di una clitoridina qualunque di voler conoscere nomi e programmi societari in meno di un lampo. Ormai ha fatto il suo tempo. Manco più vale la pena percularlo.
Auguri Sertac, grande memoria rossonera. :winner:
Ho letto l’intervista ad AmbroLeone. Pur essendoci rimasto male anch’io alle dichiarazioni sul Napoli di Sarri o ad alcune telecronache “astiose”, non si può non provare stima e rispetto per quello che è stato un grandissimo del Milan, il primo Capitano umano dopo tantissimi anni, come viene scritto nell’articolo. Me lo ricordo bene il periodo in cui giocava pochissimo, un lustro praticamente se non di più, eppure lui ogni anno era sempre presente, nonostante gli infortuni cronici è sempre ritornato ed è stato fondamentale molte volte. Non ci si può scordare dell’assist di testa per Pippo (altro che “Ah ma l’ha data Ambrosini quella palla?”, quel gol rimarrà per sempre per metà suo), del bellissimo lancio per il Gila, del gol contro il Psv, dei milioni di palloni recuperati; Ambro è stato semplicemente un operaio tuttofare del nostro centrocampo, un leader poco mediatico e sottovalutatissimo (rivedo molte delle sue qualità in Locatelli, anche se Manuel ne dovrà fare di strada prima di avvicinarsi al suo livello). Mi ha distrutto il suo addio nel 2013, quando vidi per la prima volta la foto di lui nello scantinato pensai seriamente che fosse un fotomontaggio. Solo un miserabile come coglionesèmper può godere per il modo in cui è stato trattato, un conto è avercela con lui per come si comporta(va) a Sky, un conto è insultarlo, chiamarlo piccolo uomo, scrivere “godo ancora per quella conferenza d’addio”.. ma come fai a definirti milanisti? Poi dall’articolo escono fuori tante verità sul Condor (“i rinnovi a giugno”), ma vabé, cose che sapevamo già e che erano già state scoperchiate in un articolo dell’anno scorso sempre dell’UU. Sarà un caso che cerebrolesosèmper (che passa le giornate a masturbarsi sui titoli della gazzetta, tuttosport, sky ecc.) ce l’abbia a morte con l’Ultimo Uomo? Io non credo.
il milan è stato usato scentemente per spostare capitali a destra e sinistra.
sai che gliene fotteva dello scouting?
quanto ad ambrosini…..si fotta.vabbè la linea editoriale,ma a tutto c’è un limite.
Ambro nella Champions 2006-2007 e` stato fondamentale
Ricordo partite dove lui (e Nesta) erano semplicemente commoventi
E` stato trattato come un criminale, ricordo ancora la sua conferenza stampa
Le vedove di Galliani sono incredibili, ma che gli ha fatto cravattagialla?
Ambro è uno delle mie parti. E’ uno al quale ho voluto bene e ancora gliene voglio.
Capisco, come tutti noi, la sua amarezza e quell’addio mi ha fatto star male.
Adesso però quelli, o quello, ai quali non ha perdonato “la poca attenzione” come a detto lui, non ci sono più e mi aspetterei in futuro un diverso trattamento. Nessun elogio quando non ci sta, ma neppure nessuna battutina al veleno con il gusto della vendetta in bocca.
Posso dire, senza passare per blasfemo, che anche Paolino ha incominciato a rompere i c…
…anche oggi si RMC, con l’aggiunta che poteva andare anche al PSG, ma non se ne fatto nulla… basta! Vorrà dire che ci accontenteremo di Baresi come uomo immagine.
Bah. Ambrosini avrà pur fatto 21 anni di Milan, ma è diventato protagonista solo quando già là società aveva chiuso i cordoni della borsa. Col Milan al top raramente è stato uomo fondamentale.
Grande dedizione, grande lavoratore, ma inaccostabile all’altri capitani.
Inoltre la scusa della “linea editoriale” mai giustificherà minchiate assolute come il Napoli che gioca meglio del Milan di Saccchi. È un ridicolo.
..ed è un bel accontentarsi.
Baresi è la persona che mi piacerebbe essere (ma non sono) al di la del calcio.
Uno spartano: poche parole, grinta e determinazione, fedeltà nella buona e cattiva sorte.
Maldini è il Magnifico cresciuto a pane e Coppe dei Campioni, famoso nel mondo
difficile per lui comprendere la dimensione di un Milan che riparte dalla mediocrità,
il Milan di oggi è Hiroshima dopo la bomba, occorre umiltà, disponibilità, fatica e soldi.
Si cadrà, si commetteranno errori e ci si rialzerà.
Parole sacrosante PJ.
Occorrerà molta pazienza. Ma un conto è pazientare sui “siamoapostocosì”,”siamoultracompetitivi”, “senonescenessunononentranessuno”, un altro è farlo quando assisti a tentativi concreti per rinforzare la squadra. Io mi aspetto molto oltre il mercato dalla società (aumento dei ricavi soprattutto), ma per il momento, grazie alle macerie lasciate da chi se n’è andato, è il mercato la cosa principale di cui occuparsi; e mi pare, almeno stando ai media, che la coppia Mirabelli-Fassone stia dandosi parecchio da fare.
Maldini l’amerò per sempre. Però la sta facendo fuori dal vaso. Preferisco Baresi in società. Amavo e continuerò ad amare alla follia anche Rivera, ma la sua mancanza l’ho sentita soltanto in campo. Oh, se poi Maldini un giorno dovesse cambiare idea ed entrasse in società, ammettendo così di essersi sbagliato, nessun problema, benvenuto!
E adesso, secondo Mediaset, salta fuori che i nuovi proprietari sono, il Presidente, socio di maggioranza di una società che estrae fosforo (quanto ne servirebbe a certa gente, porco cazzo…) e l’altro (il capucchione) un manager specializzato in fusioni di società. E pare che dal 2014 trattavano l’acquisto del Milan.
Sembra che non siano proprio dei pisquani alla canna del gas…
Se è vero come scrivono che Rodriguez e Kessié sono praticamente fatti, direi che l’inizio è scoppiettante. Trattative fatte soprattutto senza schiamazzare e nelll’ombra, scavalcando altre squadre interessate agli stessi calciatori. Avanti così, bene bene.
Aggiungere magari al menù un Gallo non sarebbe male, eh?
finalmente all’assemblea dei soci si scoprono le carte.
La maggior parte dei giornalisti (ma non tutti) ha brancolato nel buio per mesi,
costruendo la leggenda dei cinesi poveri.
Le dichiarazioni di La Scala sono musica, speriamo sia oro quello che luccica.
https://m.youtube.com/watch?v=Yzwbj6JCh5k
SENTITE COSA DICE LA SCALA….
Cose normalissime per un club di prima fascia quale dovrebbe essere il Milan. E’ che non ci eravamo più abituati.
Si si probabilmente è così però è una bella sensazione…:)
La maglia c’è, ora bisogna vedere chi la indosserà.
La nuova maglia è pazzesca. Era dalla stagione 2008/2009 imho che non avevamo una maglia così bella. Mi ricorda un po’ quella dell’ultimo scudo.
Pardon, del penultimo scudo :seghino: :winner:
Le parole di La Scala confermano quanto avevamo già evidenziato qui in occasione della conferenza stampa al closing: Fassone ha fatto un’ottima impressione sia per capacità espositiva degli argomenti sia per la completezza delle risposte.
E’ un manager di altissimo profilo e gode della totale fiducia di chi i quattrini li ha sganciati e li sgancerà ancora. Questo dovrebbe rassicurare tutti quanti.
Ho apprezzato molto il discorso sugli ingaggi, ovvero che nessuno può mungere la mucca oltre il quantitativo che sta nel secchio, quindi i signori procuratori sono ben avvisati. Soprattutto uno, credo.
In effetti è una bella sensazione quella che si prova in queste settimane. Era ora.
Tutto quello che abbiamo sempre sostenuto in questi anni…
«La sensazione era che la società non si rendesse conto che chiedeva pubblicamente alla squadra cose che erano molto più difficili da raggiungere rispetto a prima». Una condizione di cui si discuteva anche dentro lo spogliatoio. «Ci dicevamo che ci stavano caricando di aspettative difficili da mantenere. La società aveva tutto il diritto di compiere scelte differenti dal passato, a patto però di essere chiari con l’esterno. Forse ci credevano più forti di quel che eravamo o forse volevano nascondersi dietro un dito».
Non aggiungerei altro…
Anche la parte sui rinnovi del 2012, e sulla situazione che c’era nel Milan.
Speriamo che sia veramente tutto finito.
La nuova maglia è pazzesca!
La nuova maglia è quella del Milan! Così era, così è. Da applausi!
Favolosa, finalmente una maglia DEGNA di essere LA MAGLIA.
l’ultima che comprai formato ufficiale fu quella bianca di Maldini annata 2007-08 col patch vincitore di Champions. L’ultima rossonera la comprai addirittura nel 1997 n. 6 di capitan Baresi… penso che questa meriti di essere acquistata, anche per dare un segnale di apprezzamento su tutta la linea.
Io sono sicuro di acquistarla, troppo bella. L’ultima che comprai fu quella della stagione 2009/10, che pure era molto bella (il colletto bianco ci stava bene, specie se rapportato a quello gigante da grembiule del 12/13) ma non a questi livelli. Negli ultimi anni abbiamo alternato maglie decenti/carine (2010/11, 2013/14, e quella dell’anno scorso non erano male ma c’era sempre qualche difetto, tipo le righe dell’adidas bianche/dorate o il rosso tendente al bordeaux) ad alcune improponibili (2012/2013 e 2014/2015 su tutte). Finalmente una vera maglia da MILAN.