Un anno (o quasi) di Milan – Quello di questo pomeriggio è l’ultimo Milan di campionato per quest’anno – un anno iniziato con la caduta casalinga contro il Bologna della squadra allora allenata da Sinisa Mihajlovic e, quel giorno, sfigurata in campo da un odioso Alessio Cerci, di cui, di lì a poco, saremmo riusciti a liberarci, per rispedirlo infine a giugno nel «calcio che conta».
Dopo alcuni mesi di successi effimeri e speranze di ritorno in Europa, una serie di risultati non proprio eccellenti portano all’esonero dell’allenatore serbo, il quale però, in maniera un po’ cervellotica (come molte altre cose nel Milan degli ultimi anni), non avviene dopo una brutta figura contro il Chievo o il Carpi di turno, ma dopo un’onorevole sconfitta contro la Juventus, segno di una cacciata che porta l’impronta più del sedimentato pregiudizio presidenziale che dell’analisi ponderata. La parentesi guidata da Christian Brocchi ci lascia fuori dall’Europa e, infine, con l’amaro in bocca nell’Olimpico di Roma, dove, in occasione della finale di Coppa Italia, un giovane Milan tiene bene il campo per tutto l’incontro, durante il quale i tifosi rossoneri salgono sempre più di tono sugli spalti e di speranze nel cuore fino ai tempi supplementari in cui i bianconeri, al primo vero loro scatto in avanti della partita, ci puniscono in maniera meritata dal punto di vista della disparità delle forze in campo, ma eccessiva per quanto effettivamente mostrato (o per quanto scelto di mostrare). In quella serata romana c’erano sui seggiolini dell’Olimpico molti di noi di Screwdrivers assieme ad alcuni nostri amici e lettori rossoneri. Di quella partita conservo la delusione per un trofeo intravisto e mancato, il piacere di incontrare persone solitamente lontane, una lunga camminata notturna nel centro della capitale, un pranzo di saluto saltato per incapacità ad alzarsi a un orario decente e organizzare i propri giri per Roma, alcune foto più o meno panoramiche e più o meno fighe caricate su Instagram, una tazza giapponese rotta a Termini, una visita al Colosseo in un pomeriggio soleggiato.
L’estate trascorre con poche speranze: la cessione alla cordata cinese si vede ma è lontana, il mercato è quello solito, anzi, forse peggio, visti i nomi non esaltanti (talvolta apparentemente comici) associati al Milan e, in taluni casi, sbarcati a Milanello. Poi inizia il campionato, e le cose cambiano.
Il Milan di Vincenzo Montella non mostra nulla di che, anzi, è protagonista di qualche brutta caduta, col gol del friulano Perica come punto più basso dell’inizio di stagione. Successivamente, iniziano ad arrivare i punti, anche grazie a qualche episodio fortunato a risarcimento solo simbolico di una parte infinitesimale di un’ingiustizia in particolare patita poco più di quattro anni fa. Si agguanta il secondo posto, si subisce qualche battuta di arresto più o meno fisiologica (ad esempio, le recriminazioni per la sconfitta contro la Roma non possono che essere limitate, a essere onesti) e si arriva a domani, a sfidare a San Siro la sorpresa del campionato, l’Atalanta, che è sesta in classifica seppur reduce da due sconfitte consecutive.
L’ex aeroplanino è un allenatore su cui ho avuto e continuo ad avere numerose riserve, le quali però non possono che essere messe giustamente in disparte numeri recenti alla mano. Vincere l’incontro odierno significa concludere l’anno solare almeno al terzo posto virtuale della Serie A (la nostra partita pre-natalizia salterà per gli impegni di Supercoppa a Doha in Qatar) e con l’entusiasmo necessario per tentare di portare a casa un trofeo dopo sei anni pur in uno stato di stagnazione societaria ed economica. Un anno fa avrei creduto pochino a uno scenario del genere, devo essere sincero, e devo dire che mi sta bene così.
IL PROGRAMMA DELLA 17a GIORNATA
Sabato 17 dicembre 2016
– ore 15:00: Empoli-Cagliari
– ore 18:00: Milan-Atalanta
– ore 20:45: Juventus-Roma
Domenica 18 dicembre 2016
– ore 12:30: Sassuolo-Inter
– ore 15:00: Chievo-Sampdoria
– ore 15:00: Napoli-Torino
– ore 15:00: Pescara-Bologna
– ore 15:00: Udinese-Crotone
– ore 20:45: Genoa-Palermo
– ore 20:45: Lazio-Fiorentina
8 commenti su “Serie A 2016/2017 – 17a giornata”
I commenti sono chiusi.
I risultati di Montella sono merito suo, ma portano anche un pochino la firma di Sinisa, ingiustamente esonerato nel finale della scorsa stagione. Comunque anche io, come te, ero molto scettico su Montella, e penso che fossimo in buona compagnia. Poi lui è stato sorprendente, si è dimostrato proprio ciò che pensavamo non fosse: duttile.
Mamma mia Corrado, mi hai ricordato Cerci, uno dei calciatori più insulsi e odiosi che abbiano mai vestito la nostra casacca (lo metto nel mio personale gruppetto, assieme a Menez e Cassano).
Oggi non la vedrò e mi dispiace, ma mi terrò costantemente aggiornato. Perché questa squadra mi piace e voglio sempre starle vicino.
mancano niang e desciglio
SIA LODE A GESU’ CRISTO
Due punti persi. Talvolta ci ha detto bene quest’anno, stavolta malino. Amen.
Un solo punto nelle due migliori partite dell’anno.
Quando vuole la sfiga ci vede benissimo.
parlare di sfiga quest’anno non si può. se siamo terzi è solo grazie al culo sconsiderato di montella.
Culo sconsiderato non mi sembra proprio!
Questa squadra potrà non piacere, potrà a volte vincere partite che non merita e perderne qualcuno ingiustamente, ma è una squadra “viva” fino alla fine e questo è “SOLO” merito di Montella! Anche stasera ha finito in attacco mentre l’avversaria bocchecciava…
E concordo con Marcovan che questa squadra è anche un po’ figlia di Sinisa e Montella è stato bravo anche in questo, a non snaturarla del tutto.
Avevo pronosticato almeno 4 punti in questo trittico, per ora siamo ad 1…
Post pronto…
Devo dire che mi sono divertito. È mancato davvero pochissimo, basti pensare al palo di Antonelli che avrebbe cambiato tutto. Bravi.