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Martedi pensavo che Genoa Milan sarebbe stata la partita giusta per dare conferme sul buon lavoro di Montella sfociato nella sorprendente vittoria di sabato. Secondo me nonostante la sconfitta la squadra ha dimostrato proprio nel momento di maggiore difficoltà della partita, cioè con un uomo in meno e fino alla seconda rete rossoblu, che la strada tracciata è quella giusta e abbiamo qualche giocatore di sicuro futuro.

Insomma, l’uomo in meno e i due cambi al ribasso della formazione iniziale alla fine hanno influito sul risultato certamente. Sicuramente i numerosi infortuni e la rosa qualitativamente scarsa al di fuori dell’undici titolare ci fanno capire che i primi tre posti in classifica, mercato di gennaio permettendo, sono fuori dalla nostra portata.

Però, però, un bel po di mattoncini sono stati messi, l’atteggiamento che si mette in campo è sempre quello giusto nonostante si tenda sempre ad affrontare il primo tempo in modo troppo sornione. Sconfitte come quella di martedi possono essere salutari perchè aiutano a non creare un’euforia ingiustificata e consentono di tenere sempre accese e vive le giuste aspettative.

Adesso ci aspettano una serie di partite con squadre dalla modesta classifica: Pescara, Palermo, Inter, Empoli e Crotone: diciamo che un bel filotto di 13 punti sarebbe un ulteriore propellente per una stagione serena.

Io non so cosa sia passato per la testa di Paletta che fino all’espulsione era stato perfetto: non vorrei essere troppo duro però certe entrate non si possono vedere, per giunta in una azione assolutamente non difensivamente drammatica. Soprattutto per colpa sua usciamo da Marassi senza punti; 3 bidoni se li merita tutti. Poli già è tutto fumo se gioca nel suo ruolo, figuriamoci adattato: 2 bidoni. Honda che ve lo dico a fare… 3 bidoni.

Negativo anche Kucka; purtroppo il centrocampo è sempre il nostro debole e se uno degli unici buoni che abbiamo stecca la partita in mezzo andiamo in sofferenza: positivo invece Locatelli che anche secondo me ha giocato meglio che contro la Juve; due stelle.

Una stella anche a De Sciglio che probabilmente per via della fascia mi è parso bello sveglio; un stella infine a Suso che probabilmente avrebbe dovuto partire dall’inizio.

Intanto una Samp zerbinata già dal riscaldamento favorisce la ripresa immediata dell’armata biancoladra… inutile, troppo forte questa Juve per la serie A.

Aggiornamento S&B al 24/10/16. E’ la prima volta dall’inizio di questo gioco che si materializza un saldo di squadra positivo!

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19 commenti su “Stelle e bidoni del dopo Genoa

  1. le cose positive di genova sono state:

    -niente palleggi inutili tra difensori
    -niente retropassaggi continui a donnarumma
    -bonaventura nel suo ruolo
    -locatelli m.v.p.

    per il resto, 120 milioni e manco una riserva.

  2. Ma perchè squadra come Sampdoria e Sassuolo quando vanno barbie gobbi stadium si devono prostituire in questa maniera?
    La Juve è di un altra categoria in questa squallida serie A, ma c’è un solo motivo per il quale i tuoi due migliori attaccanti partono in panchina?
    Va beh, se penso che siamo andati a giocarci il momentaneo primato inserendo Polli e Onda su onda…
    Non lo mica sbollita per niente… mi ha distratto solo il terremoto di ieri sera… che scagazzo ragazzi! Abito in romagna, sud, ma al quarto piano si ballava davvero.

  3. A me la sconfitta col Genoa ha seccato, inutile fingere, le sconfitte seccano sempre, ma non ne faccio una malattia. Vediamo come reagiscono i bambini dopo i tre ceffoni. Di solito i bimbi bravi imparano la lezione. Sono curiosissimo.

  4. io ho bidonato Paletta, ma un amico mi ha fatto notare una cosa, andate a guardare il filmato dell’azione dell’espulsione, è verissimo che paletta entra in odo scomposto e fuori tempo ma se notate bene il giocatore del genoa prima del fallo si allunga troppo la palla e quando paletta entra anche lui con il piede destro girato in posizione a martello sul polpaccio di paletta. Adesso nessuno può venirmi a dire che quella posizione il giocatore l’ha messa perchè si voleva proteggere ( avrebbe ritratto la gamba) o perchè voleva prendere il pallone ( ce l’aveva troppo distante).
    che ne pensate??

  5. Non so, francamente. Ciò che so per certo è che quello di Paletta, anche riguardandolo, mi pare un brutto e stupido fallo. Commesso dal più anziano d’età in campo per noi, peraltro. Un fallo da espulsione se ce n’è uno.

  6. paletta voleva spaccare rigoni,se guardi rallenta apposta per prenderlo…voleva fare palla&gamba ma gli è venuta male.

  7. Prenderlo apposta non credo… era in piena trance agonistica, secondo me visto che è partito da lontano ha avuto paura di aver calcolato male e quindi di farsi saltare e ha optato per un fallo onesto max da giallo solo che alla velocità con cui è arrivato ha fatto la frittata.

  8. Forse non mi sono spiegato, Non discuto su Paletta ragazzi, è stato un coglione e basta. Quello che avevo chiesto è un parere sulla intervento della avversario perché secondo me anche lui vedendo Paletta in arrivo è entrato per far fallo.

  9. Ho scaricato il filmato e rivisto l’episodio fotogramma per fotogramma. Il piede di Rigoni continua naturalmente sui suoi appoggi ed è invece la gamba di Paletta ad infilarsi tra la suola di Rigoni e il terreno.
    Non mi sembra neppure che Paletta sia entrato con la volontà di fare male, ma il salto innaturale ha determinato poi l’esito.

  10. Leonardo mi sembra un tipetto particolare. Un pochetto lunatico, diciamo. Ma prima di dare del “merda” a chicchessia mi è sempre piaciuto ascoltare anche la sua campana.

    Sebbene ne abbia letto più d’uno, a me questi libri, nei quali uno si toglie sassolini dalle scarpe senza che altri possano replicare se non scrivendo libri a loro volta, lasciano un po’ perplesso. Anche se a scriverli (o dettarli) è uno a cui voglio bene come Carletto.

  11. Paletta è entrato male su Rigoni (che però se la meritava visto che era tutta la partita che rompeva il c..zo), ma se ci fosse stato un terzino poteva tranquillamente starsene a presidiare l’area.
    Vorrei inoltre ricordare un fallo da dietro, direttamente sulle caviglie senza nessuna possibilità di prendere palla, commesso su Bonaventura da un gobbaccio … ma li solo giallo …

    a Bonaventura
    a Suso
    a Locatelli

    al giappo
    a Poli
    a Bacca

  12. mi è sempre piaciuto ascoltare anche la sua campana.

    Potrebbe spiegarti le sue ragioni, potrebbe dirti che ha voluto fare un dispetto a Berlusconi, potrebbe anche fare presente che è stato trattato molto male, ma non potrebbe mai giustificare le parole con le quali si è presentato ad allenare l’Inter come se fosse il sogno di una vita. Lo sgarbo quel giorno non lo fece a Berlusconi, ma al Milan, ai suoi ex compagni e ai suoi tifosi che erano sempre stati dalla sua parte e gli avevano riservato un caloroso e commovente saluto a maggio. Senza dimenticare che la sua nomina era stata per Moratti solo una sorta di schiaffo al Milan, nel perfetto stile che lo contraddistingue.
    Professionismo? Certamente, ma Carletto non andrebbe mai, e lo ha detto, ad allenare l’Inter.

  13. Anche Capello aveva detto che non sarebbe mai andato ad allenare la Juve, anche Sinisa che non sarebbe mai venuto ad allenare il Milan. Poi…

    Sospenderei qualsiasi giudizio sulle scelte professionali di Carletto, almeno fino al giorno in cui lui deciderà di andare in pensione.

    Il caso di Leonardo e l’odio che gli si rovesciò addosso non l’ho mai capito. A me all’epoca sembrò più che altro che gli si imputasse il reato di lesa maestà, poiché molti di noi non avevano ancora aperto gli occhi sui danni che stava causando al Milan il berlusca nel suo terzo decennio di presidenza. Ricordo bene quanto allora fosse ancora difficile muovere la benché minima critica al “presidentissimo più titolato del mondo”, l’accusa più leggera era di bolscevismo (succedeva anche a me), quella più pesante di interismo o gobbismo. Leonardo è andato all’Inter per ripicca? E chi se ne frega: non l’ho mai considerato un traditore semplicemente perché non l’ho mai considerato una bandiera milanista. Non riesco a ritenere tale uno che arriva ventottenne da noi come giocatore e poi intraprende una carriera dietro la scrivania, anche se lunga (peraltro non in un ruolo di primo piano). Non è sufficiente secondo me, sia per innamorarmene perdutamente sia per sentirmi tradito da un suo cambio di casacca.

  14. Non fa una grinza che non avendolo considerato una bandiera milanista, non te ne frega molto di cosa fa poi, ma il fatto è che gran parte del tifo rossonero, al di là di averlo considerato una bandiera o meno, lo aveva invece issato a rappresentante in campo della rivolta verso il padrone. L’affetto con il quale era stato salutato era dovuto proprio a questo: il simbolo di chi si è ribellato alla “tirannia” della proprietà. Chiaro che a quel punto diventa un tuo pari-tifo e un tifoso non cambierà mai squadra per far dispetto al padrone. Può andare ad allenare chi vuole, ma c’è modo e modo per farlo. E’ questo che ha fatto scattare l’odio. D’altra parte odio e amore sono due sentimenti molto simili e sono due facce della stessa medaglia.
    Personalmente la repulsione verso Leonardo è qualcosa di pelle. Sono molto istintivo.

    Sbaglierò, ma Carlo non andrebbe veramente mai all’Inter e dai gobbi sappiamo tutti come fu trattato (poi ci sono pochi allenatori che cantano in uno stadio l’inno della squadra che allenano).

    Capello non dimentichiamo che ha avuto una storia importante con i gobbi da giocatore.

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