Il Campionato Europeo di calcio in Francia, volgarmente chiamato Euro 2016, si è concluso pochi
giorni fa con l’emozionante e inaspettata vittoria del Portogallo. Inaspettata per tutti forse, tranne per il loro allenatore, l’Ingegner Fernando Santos. Dopo una vita passata ad allenare fra la sua terra e la Grecia, prima dell’inizio dell’Europeo, tra le risate generali, affermava spavaldo: “Já disse à minha família que só vou em Portugal dia 11 e vou ser recebido em festa” (ho già detto alla mia famiglia che io non torno in Portogallo prima dell’11 (di luglio, ndr) e sarò ricevuto dalla gente in festa). Così è stato in effetti, l’ingegnere è tornato a casa nel giorno che aveva previsto, in una Lisbona e in una nazione intera, che si sono lasciati andare alla Festa che tenevano repressa da sempre, memori di semifinali/finali di Mondiali e Europei spesso perse a causa di episodi sfavorevoli negli ultimi minuti. Le più dure da digerire proprio con la Francia (that’s karma bitch!) e che hanno alimentato sempre più quella specie di complesso di inferiorità latente mescolato ad un immenso orgoglio che questo popolo meraviglioso si porta dentro. I ragazzi di Fernando Santos sono riusciti ad arrivare anche dove non era mai riuscito il grande Eusebio, uno che fu il simbolo di una nazione, e che a livello di club vinse tutto, ma che mai riuscì a portare il Portogallo al trionfo, portando con se questo enorme rimpianto fino al giorno della sua recente morte, datata 5 gennaio 2014.
La Festa fu davvero vicina a scoppiare nel 2004 quando c’erano tutti gli ingredienti per farlo. Un europeo in casa, il boom economico, l’Unione Europea che mostrava ancora il suo volto allegro e sorridente, gli stadi nuovi e moderni, una squadra con campioni nel pieno della loro maturità calcistica come Figo, Rui Costa, Deco, Fernando Couto e tanti altri ottimi giocatori, insieme alla stellina nascente Cristiano Ronaldo. Tutto faceva presagire bene. Il pullman che portava la squadra allo stadio per la finale, scortato da due ali di folla entusiasta. L’avversaria, la Grecia con la testa alle Olimpiadi in casa di quell’anno, si presentava come la perfetta vittima sacrificale di un avvenimento storico: il primo titolo per la Seleção das Quinas, la nazionale di calcio portoghese. Il fischio di chiusura di quel Portogallo – Grecia fu però un vero e proprio “balde de agua fria” (un secchio d’acqua fredda) come ancora lo definiscono loro. Gli scarpari greci guidati dal tedesco Hitzfield impedirono la Festa, con una rocambolesca vittoria per 1 a 0 in una partita stregata, lasciando sotto shock un paese intero, che si ritrovò la mattina dopo ad alzare rassegnato le spalle con le mani infilate in tasca e a rimettersi in moto facendo finta che sì, era solo calcio, che non importava granché. In realtà aveva appena preso contatto con la ferita di un dramma calcistico quasi impossibile da rimarginare e che ha segnato diverse generazioni.
Un’altra cosa che ci ha mostrato questo Europeo 2016 è stata il lato umano di Cristiano Ronaldo. Chi non conosceva la storia di questo ragazzo e della sua infanzia tutt’altro che serena, della sua enorme forza di volontà e dei sacrifici fatti da un bambino che arrivava nella capitale del Continente da un’isoletta sperduta nell’Atlantico, e che veniva preso in giro per il suo accento smaccatamente madeirense, sarà rimasto almeno perplesso. Chi pensava fosse solo un freddo e glaciale robot che pensava solo a pettinarsi bene e ai suoi record personali sarà rimasto quasi sgomento nel vederlo guidare i compagni dalla panchina col tutore al ginocchio. Lo avrà deriso quando lo ha visto piangere prima di tristezza per dover abbandonare i propri compagni e dopo lacrime sincere di felicità per la vittoria che ha sempre sognato con la sua nazionale. Cristiano non è un egoista che pensa solo a se stesso come può sembrare (a volte non fa niente per non sembrarlo, questo è vero). È sicuramente un egocentrico e crede di essere il più forte di tutti (del resto quale grande sportivo non aveva un ego immenso? Ve lo ricordate Michael Jordan?) e ha dimostrato di essere oltre che un campione con numeri impressionanti, oltre che uno straordinario professionista, questa volta si è mostrato umano. Non c’è niente di male nel piangere se ti rompono il ginocchio dopo 5 minuti nel giorno della finale in cui sei il Capitano e il giocatore più forte e rappresentativo della nazionale. Non c’è niente di male a piangere quando vinci un Europeo per il tuo popolo che ti adora (e che questa cosa te la fa pesare spesso, nel bene e nel male). Si può discutere se sia più forte lui o Messi (ad esempio per me il più forte é Zlatan) ma ecco, credo che a parte qualche talebano che dileggia lui e il Portogallo, credo siano rimasti pochi quelli che non colpiti da questo suo europeo di “sacrificio” e allo stesso tempo da leader. I suoi ultimi minuti della finale a spronare i compagni dalla panchina, o come ha motivato Joao Moutinho a battere il rigore contro la Polonia, dovrebbero essere oggetto di studio per molti aspiranti capitani (o nominati tali, vero Riccardo?).
Insomma, degli Europei, come avete capito, non ho parlato per niente, ho parlato quasi solo del Portogallo. È stata un’edizione che non ha visto nessuna squadra fare un gioco meraviglioso e memorabile. Di sicuro mi ha stupito il lavoro che Antonio Conte è riuscito a fare in una squadra di giocatori di medio livello, specie rispetto alle nazionali che gli italiani sono da sempre abituati ad avere. La Francia padrona di casa perde amaramente una finale che sembrava già scritta, ma che invece gli dei del calcio gli hanno negato. Loro che nei minuti di recupero in finale segnavano, si sono ritrovati a prendere il palo con il tiro di Gignac. Oltre che della Francia, è stata la sconfitta anche dei cosiddetti capiscers, quei tifosi di calcio hipster che a inizio rassegna discettano su improbabili vincitori in base a fenomeni visti giocare nella serie B moldava o nei preliminari di Champions tra squadre croate e bielorusse. Quest’anno le squadre su cui i capiscers puntavano forte erano il Belgio e la Croazia (e giuro di aver letto svariate lodi per il calcio propositivo della Polonia (!!!) ). Niente da fare. Alla fine l’ha vinta il Portogallo, sicuramente non la squadra migliore e che sicuramente ha avuto fortuna, ma senza fortuna non si vince mai niente. E le vittorie fortunate sono le più goduriose. Noi cacciaviti lo sappiamo bene. Ve li ricordate quarti, semifinali e finale della Champions 2003? Che culo, abbiamo avuto, vero! E che goduria però, ancora rosicano. Tutti.
20 commenti su “Cosa resterà di Euro 2016 – E che Festa sia, Portogallo!”
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Bell’articolo.
Una volta fuori l’Italia di Conte ho virato sul Portogallo. Perché non volevo vincessero Germania o ,ancor peggio, Francia, ma anche perché ho assistito a tutte le delusioni di cui parli e, per una strana empatia nei confronti di quel popolo, le ho condivise. Ha vinto il Portogallo meno talentuoso di sempre, forse, ma non è che in campo ci fossero degli scarponi: Renatino Sanches è un gran giocatore (mi ricorda tanto Clarenzio), Pepe è un grandissimo stronzo, ma è forte, Trivela è pazzo, ma come talento non si discute. E poi c’è lui, Cristiano Ronaldo. Per me, numero uno. Sì, Ibra ma soprattutto Messi sono di quella razza, stravedo per loro, ma personalmente fra tutti preferisco Ronaldo. Tutto vero quello che scrivi; spesso Cristiano è stato giudicato negativamente per certi suoi atteggiamenti, ma è azzeccatissimo il paragone con Michael: senza la spocchia, senza l’ego smisurato, così forte, e così a lungo, non lo diventi. Il segreto sta nel riuscire a mettere il proprio ego al servizio dei compagni; non è facile ma Jordan ci riuscì. E Cristiano anche.
Davvero un bell’articolo. Io facevo il tifo per il Portogallo già all’Europeo del 2004, era una squadra troppo talentuosa per non starmi simpatica. Poi l’inno portoghese mi ha sempre dato i brividi, dopo quello italiano è in assoluto il mio preferito. Manco a dirlo in finale quest’anno ho tifato Ronaldo & compagni, e meno male che hanno vinto, francamente non so quando avranno di nuovo la possibilità di giocarsi un titolo internazionale, visto e considerato che CR7 al prossimo Europeo avrà 35 anni. Comunque io credo che questo Europeo abbia evidenziato ulteriormente la differenza abissale tra Messi e Ronaldo; aldilà della preferenza che può avere ognuno (pure io sono una groupie di Ibra, non esiste sito di porno al mondo che mi faccia godere quanto lo svedese, ogni tanto torno a vedermi quel gol all’Inghilterra con le diverse telecronache che lasciamo stare :seghino:), penso che Ronaldo in quanto a carattere e leadership schiacci Messi per 100 a 1. Ok, personalità differenti se non opposte, e i tifosi argentini sono degli isterici (non voglio offendere nessuno, ma davvero, in Sudamerica trattano il calcio come se fosse materia religiosa e per me è ridicolo) per cui io Messi lo compatisco anche, ma per me tra i due non c’è paragone proprio. Vedere Ronaldo incitare i suoi compagni in panchina è stato uno spettacolo, ma non mi ha sorpreso, ricordo benissimo le lacrime dopo la sconfitta con la Grecia e quelle di gioia dopo la vittoria del Man Utd col Chelsea in finale di Champions, quando sbagliò un rigore e tutto dava da pensare che i blues avrebbero portato a casa la partita. E’ un trascinatore nella buona e cattiva sorte, in qualsiasi squadra o campionato che sia. Poi sul Ronaldo uomo, beh, sarà spaccone e tutto, ma se lo può permettere, inoltre quando si tratta di azioni di carità è uno che non si tira mai indietro, e questo certamente gli fa onore.
Sono contento per il Portogallo e devo dire che sono tra quelli a cui CR7 sta simpatico. È un grande professionista, ed è arrivato a questi livelli solo grazie al lavoro. Nessuna scorciatoia, visto che non ha doti tecniche impressionanti e viene da una famiglia umile.
L’Italia di Conte è stata una splendida sorpresa, peccato quei rigori…
bravo Betis, bel post. Traspare tutto il rispetto e l’amore che nutri verso quelle lande ed i suoi abitanti. Ottimo.
Vero quello che dici, in particolare ho letto che CR7 ha invitato la moglie di Borgonovo alla finale. Ed era presente, ovviamente.
Per chi non lo sapesse, Carletto nostro (💓) aveva fatto conoscere Borgonovo e la sua vicenda con la SLA, a CR7 che è diventato subito un sostenitore attivo della fondazione che la moglie di Stefano ha tirato in piedi. Ecco il perché dell’invito…
Una bella cosa che non viene scalfita, nemmeno di striscio, dai commenti di qualche miserabile strafottente.
Beh, sul fatto che non abbia doti tecniche impressionanti si può aprire una discussione. Uno che sa fare praticamente tutto a livelli altissimi ha giocoforza doti tecniche straordinarie. Magari in determinati aspetti messi e ibra gli sono superiori, ma la sua completezza tecnica è impressionante.
…dire che Ronaldo non ha doti tecniche impressionanti è un po’ come dire che Megan Fox è una bellezza sobria.
Grazie ragazzi! :winner: Ho scritto sul Portogallo e su questa edizione dell’Europeo che mi ha molto appassionato, perché non sapevo cosa scrivere sul Milan che non fosse già stato scritto. Ci resta solo da aspettare inermi e fingerci morti. Finché non vanno via questi sarà un’agonia continua. Non leggo più di calciomercato, non leggo più di closing. Avvisatemi quando c’è la firma definitiva. Non mi ruberanno altro tempo.
Tornando al post, Cristiano può sembrare meno dotato tecnicamente di Messi e Zlatan forse.. ma a quel punto anche meno di Mastour se usiamo quel metro di giudizio. Dipende da cosa intendiamo per tecnica. Forse può sembrare un pochino “robotino” nei movimenti perché sembra un tantino rigido nella corsa. Ma sa fare tutto ad altissime velocità. Destro, sinistra, testa, stop, tiro da fuori, punizioni, cross. A me pare piuttosto completo. Aggiungeteci il carisma e avrete un giocatore favoloso. A gennaio riceverà il suo quarto pallone d’oro, a meno di cataclismi.
Marcovan, in riferimento a Jordan, dici bene. Jordan metteva il suo ego al servizio della squadra. Lo fa anche Cristiano in questa fase di maturità della sua carriera. Credo sia quello che è mancato a Zlatan durante la sua. Per colpa sua o per colpa di alcune scelte / circostanze / sliding doors sfortunate, però gli è mancato. Resta il mio preferito, ma è innegabile che gli manchi ancora il passettino per arrivare nell’Olimpo dei grandi.
Vero Ghost. È stato Cristiano ad invitare la moglie di Borgonovo allo stadio per la finale. E Cristiano ha conosciuto la Fondazione attraverso Carletto. Un bellissimo gesto che qualcuno sui social ha definito retorico e patetico tra le altre cose. Cosa non si fa per un “mi piace”.
E poi quella foto di CR7 con un cartello “Todos con Palestine”… :winner: :winner:
Fuori l’italia, e non qualificata l’Olanda, i lusitani sono quelli che ho seguito con più simpatia.
Ho avuto il piacere di soggiornarvi una decina di giorni circa ormai una decina di anni fa, e ho apprezzat molto i luoghi.
Sono stato molto contento di questa vittoria che ha loro ripagato anni di delusioni, sia a livello nazionale che di club per i Benfichisti.
Ho sempre pensato che tra CR7 e Messi il più forte fosse l’argentino: oggi posso dire che mi sbagliavo.
Ronaldo non brilla per simpatia, ma a un atleta chiediamo la forza e la bravura non l’empatia.
Cristiano è stato financo commovente, alla pulce non ho mai visto mettere il cuore nei momenti critici.
E poi a Nazionali invertite CR7 avrebbe probabilmente almeno un paio di altri trionfi in più.
Cazzo, verissimo!! L’Argentina è uno squadrone in tutti i reparti.
Pensate quanto tira il culo a Leo (e alle sue groupies).
“ronaldo non ha doti tecniche impressionati”
elbo,dai.
Oh non ho mica detto che e’ un Galliani eh.
Secondo me, rispetto a Messi e Ibra che sono due geni, è meno dotato tecnicamente.
Questo non toglie che CR7 sia stato per almeno due anni il più forte del mondo e ora, che è un po’ in calo, sia comunque nei primi tre.
…ma a letto intendi?
Boh, a me sembra che quest’anno stia facendo la sua miglior stagione.
No no zio, da letto numero uno Bobo Vieri, subito seguito da Mitra Matri.
Ghost, secondo me rispetto a 2-3 anni fa CR7 ha perso un po’.
Beh….. a quanto pare Cr7 ha anche attenzioni non solo femminili…………
oh ma allora sti cinesi arrivano si o no?
:seghino: :seghino: :seghino:
L’ultima che ho letto per giustificare la non cessione è che ci sono difficoltà per il fuso orario ahahahaha
http://www.calciomercato.com/news/milan-ai-cinesi-la-firma-slitta-ancora-903614
Toh! Non me l’aspettavo…
Mi sa che di “giallo” continueremo ancora e solamente ad avere la cravatta di Galliani. 😥