Il merito – In questa settimana ha tenuto banco, per quel che riguarda il Milan, l’assemblea dei soci che ha visto i piccoli azionisti portare avanti critiche assai serrate nei confronti della dirigenza e della proprietà. E’ vero che quella dei piccoli azionisti è stata poco più che un’azione di testimonianza, vista la quota irrisoria da loro posseduta, ed è anche vero che i nomi alternativi proposti da loro per il nuovo consiglio d’amministrazione sono puramente simbolici, poiché non basta aver avuto un brillante carriera da calciatore alle spalle per essere un buon consigliere d’amministrazione. Più concrete, invece, mi sono sembrate alcune critiche rivolte ad Adriano Galliani, riguardanti in particolare le spese sostenute, il personale, il calo degli introiti e, soprattutto, i piani per il futuro. Senza andare troppo indietro negli anni, è dal 2012, a mio avviso, che i piani per il futuro ci sono, o sono poco chiari, o vengono perseguiti in maniera incostante oppure incoerente. Si prenda il caso del Milan rifondato dopo la cessione di Thiago Silva, Ibrahimovic e, soprattutto, della vecchia guardia più in là con gli anni: doveva basarsi su uno svecchiamento complessivo e su un rinnovamento totale, e solo un anno dopo fu comprato Kakà, acquisto che segnò anche un dietrofront tattico, con il passaggio da un rodato tridente a un modulo con un trequartista.
La fissazione presidenziale col trequartista, tra l’altro, è uno dei motivi che stanno contribuendo a mandare a rotoli anche questa stagione: perché cambiare Mihajlovic e sostituirlo con un allenatore super aziendalista? Le virtù di Mihajlovic a mio avviso erano e restano poche, ma risplendono di fronte allo sbaraccamento di queste ultime settimane, al continuo roteare degli undici titolari, ai risultati modestissimi.
Fallimento sul campo e fallimenti nei bilanci: staccato dalla galassia Fininvest, il Milan ha consegnato due bilanci con un passivo da circa 90 milioni l’uno (il primo con pulizie da fine stagione, in vista di una possibile cessione), e questo è il risultato che la gestione degli ultimi anni lascia, per ora al mondo rossonero. Silvio Berlusconi sarà pure il padre padrone del Milan e avrà il diritto di fare quello che vuole con la sua creatura, visti anche i suoi straordinari e innegabili successi passati, ma la sua (aggettivo possessivo) squadra è l’oggetto di amore di milioni di tifosi che sì, hanno non solo il diritto di dire la loro, com’è giusto che sia, ma il dovere, come forma di rispetto soprattutto nei confronti di loro stessi, di segnalare a proprietà e dirigenza gli errori, in maniera anche aspra, senza aspettare che la nave coli a picco.
Gli avversari – Il Frosinone probabilmente finirà in B. Vale quello che scrissi la scorsa settimana per il Verona: non è nulla scontato, non per virtù loro, ma per mancanze nostre.
Le altre – Il Sassuolo ospita in casa l’Hellas già retrocesso e ha una serie di infortunati (tra cui Missiroli, Biondini, Defrel) e uno squalificato (Peluso). Gli emiliani sono il nostro primo ostacolo alla qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League. Pensavo, tra l’altro, che sarebbe, ahinoi, un bel contrappasso vedere la squadra allenata da Eusebio Di Francesco, che proprio poche settimane fa disse “No, grazie” a un Milan secondo lui privo di futuro, superare proprio noi rossoneri.
Da seguire – Genoa-Roma
Da evitare – Empoli-Bologna
IL PROGRAMMA DELLA 36a GIORNATA
Sabato 30 aprile 2016
– ore 18:00: Udinese-Torino
– ore 20:45: Chievo-Fiorentina
Domenica 1° maggio 2016
– ore 12:30: Juventus-Carpi
– ore 15:00: Empoli-Bologna
– ore 15:00: Milan-Frosinone
– ore 15:00: Palermo-Sampdoria
– ore 15:00: Sassuolo-Verona
– ore 20:45: Lazio-Inter
Lunedì 2 maggio 2016
– ore 19:00: Genoa-Roma
– ore 21:00: Napoli-Atalanta
22 commenti su “Serie A 2015/2016 – 36a giornata”
I commenti sono chiusi.
Corrado concordo.
Qui siamo vicini al confine tra l’anzianità e la demenza senile.
I nomi proposti per il CDA sono stati chiaramente una provocazione. Il resto è stato sacrosanto.
Non sono per niente d’accordo che Silvietto abbia diritto di fare ciò che vuole col Milan. O meglio, se per “ciò che vuole” s’intendono le strategie per competere al massimo delle proprie possibilità, okay, quelle le deve scegliere lui. Se invece s’intende che un proprietario di una squadra sportiva ha diritto di affossarla a seconda del suo umore, allora no, non ci siamo.
Piove, fa freddo, gioca il Milan contro una quasi retrocessa.
Ci sono tutte le condizioni per una domenica di merda. :seghino:
Dico di più Marcovan: Berlusconi ha il diritto di chiudere i rubinetti come ha fatto. Gli Agnelli da anni li hanno chiusi.
Quello che Berlusconi non può fare , è lasciare che quattro farabutti facciano del Milan quello che stanno facendo. E non può neanche dire che il Milan deve arrivare terzo se ci sono cinque squadre palesemente più forti
Sarebbe sufficiente un minimo di coerenza, dote di cui Silvio è sempre stato sprovvisto….
No Silvio non può fare quello che vuole lui! Ha confermato lui stesso questa cosa parlando della Lazio di lotito un mese fa.
Roma, 1 apr. (askanews) – “Il presidente di una squadra di calcio non è il padrone della squadra. Mi auguro che Lotito possa recuperare il dialogo con i suoi tifosi”. Lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo ai microfoni di Radio Tele Più. “Non conosco esattamente i problemi che sono in discussione tra Lotito e i tifosi biancocelesti – ha rilevato il predidente onorario del Milan – ma posso dire solo questo: un presidente di una squadra non è il padrone. La squadra, infatti, appartiene a tutti i tifosi. Mi sembra quindi assolutamente doveroso e naturale che ci sia un dialogo tra il presidente, primo responsabile della squadra, e tutti i tifosi, che sono coloro che portano nel cuore la squadra e l’hanno eletta a esempio di vita. Il calcio – ha sottolineato l’ex premier – non è uno sport qualsiasi ma è la metafora della vita. Credo e auguro a Lotito e ai tifosi della Lazio di poter superare questo momento di distanza per costruire una Lazio degna di Roma e dei suoi tifosi”. Il leader di Fi ha poi aggiunto: “Mi sarebbe piaciuto avere Totti nel Milan ma non ho mai pensato di acquistarlo perché le bandiere non si comprano e nemmeno si vendono”.
Andiamo bene anche oggi. Scusate ma vado a bestemmiare in pace
Signori, Paganini è la classica goccia in più.
La stagione è finita, io giro sul Leicester.
Bidoni a tutti. Silvio vendi.
sto godendomi il nostro possesso palla. E lo confesso, toccandomi in modo improprio
Leggo di un Bardi strepitoso.
io spero ritirino la squadra dal campionato prima dell’inizio del secondo tempo.
Silvio vendi – se ancora trovi qualcuno che pagherebbe per ‘sta merda, ovvio.
Sto GODENDOOOOOOOOOOO !!!!!!!!
SE NE DEVONO ANDARE !!!!!!!!!!!!!!!!!!
Io sto godendo come un riccio.
Tanto il Milan , quello vero non è quello in campo. Oramai tutti sinsono resi conto che il circo, il baraccone che indossa le nostre maglie non è il Milan.
Che peccato Silvio, hai distrutto una storia che poteva essere UNICA.
APOTEOSI!
RIGORE sbagliato dal coglione crestato, dai dai che forse non lo rinnovano. Sto coglione, sta sanguisuga inutile.
Io invece ho sofferto e soffro come dovrebbe fare sempre un tifoso di una squadra quando la trova ridotte in certe condizioni.
Per carità, comprendo la rabbia e la voglia di spaccare tutto, ma questo Milan procura solo dolore e sofferenza a chi gli vuol bene.
Balotelli ha fatto molto, ma molto peggio in tante altre occasioni.
Se ci abbandona anche Donnarumma…
Non so più come insultarli…
Ma perché ci siamo qualificati per la finale di Coppa Italia? Sarà ricordata per anni come la finale con il più netto divario tra le due formazioni e come differenza di risultato.
il giustiziere, lascia stare, chiunque parla di “goduria” soffre quanto te. non so come si faccia non capirlo. mi lascia basito che si debba discutere di questo. tifare contro, tifare a favore, ma cosa cambia? A chiunque sia rimasto del giudizio e’ chiaro che il male del Milan ha due nomi. E ad ogni costo bisogna liberarsene
Onestamente io sto male a vedere questa merda.
Straquoto!
Se si avesse buon senso si richiamerebbe Sinisa…
Questa squadra non può giocare col trequartista (che peraltro non abbiamo).
Ma comunque, ha ragione Cesco: a cosa serve parlare di tifo a favore o contro?
Non è per ciò che accade in campo che bisogna tifare, ma per ciò che accade fuori.
Cesco, lo so, ma se anche devo sperare che il Milan perda purché quello li venda, non ce la faccio. E’ più forte di me, cosa vuoi che ti dica.
E dopo la prestazione di oggi, mi raccomando Galliani, rinnova a Merdolivo per tre anni !!!!!
Post pronto…