Sostenitori di Sinisa rassegnatevi, denigratori festeggiate: al di là delle recenti, falsissime aperture di Silvietto nei confronti del serbo la decisione è già stata presa e a fine stagione si cambierà pietanza, sulla graticola si accomoderà qualcun altro. Si parla tanto di Di Francesco. Si parlava tanto anche di Brocchi fino a poco tempo fa, ma questi si è un po’ bruciato guidando uno dei presunti migliori vivai d’Italia verso umilianti sconfitte in quel di Viareggio, per cui direi che Di Francesco resta l’opzione più probabile. Ci sarebbe pure Donadoni, ma la sensazione è che, contratto col Bologna a parte, gli ex milanisti siano più al corrente rispetto ad altri circa certi caotici retroscena di casa madre, e che quindi tendano a starne ben lontani adducendo scuse di vario tipo. Meglio così. Di Conte e altre candidature parimenti suggestive non vorrei parlare, per non correre il rischio di schiattare dalle risate durante la scrittura.
Tornerei decisamente su Di Francesco quindi, visto che il suo nome si sta facendo prepotentemente strada.
Una carriera da bravo calciatore, niente di più, poi il suo esordio in una panchina che risale al 2008 nel Lanciano, ma l’esperienza è di breve durata e viene esonerato nel giro di sei mesi; nel 2010 subentra a Cuccureddu nel Pescara, alla cui guida conquista la promozione in B dopo i play-offs; l’anno successivo giunge 13° e risolve il contratto con gli abruzzesi per accettare la panchina del Lecce in serie A, ma dopo pochi mesi viene esonerato a causa dei pessimi risultati ottenuti; nel 2012 arriva al Sassuolo in serie B, col quale conquista immediatamente la promozione; nel 2014 subisce un altro esonero, ma dopo pochi mesi viene richiamato grazie ai pessimi risultati del suo sostituto Malesani (5 sconfitte su 5 partite), riuscendo a evitare la retrocessione con una giornata d’anticipo; i due anni successivi sono ottimi, sia sul piano dei risultati sia su quello del gioco. E’ vero che durante la sua guida il Sassuolo incappa in qualche clamorosa batosta (due 0 a 7 contro l’Inter), ma è anche vero che nello stesso periodo qualche avversario illustre contro di lui e la sua banda ci lascia malamente le penne o viene messo in grave difficoltà, specialmente il Milan. E’ per questo che Silvietto si è innamorato calcisticamente di lui, o almeno così si dice.
Che ne penso? Penso la solita roba. Penso che ripartire continuamente da zero sia una sciocchezza e che la squadra giungerà fra il quinto e il decimo posto anche l’anno prossimo. Penso che Sinisa possa benissimo non entusiasmare il presidente e i tifosi fighetti che popolano anche questo blog (nessuno è obbligato a entusiasmarsi), ma è innegabile che una sua riconferma, con tanto di fiducia presidenziale sbandierata con convinzione ai quattro venti, avrebbe quanto meno dato una certa continuità a quella sottospecie di progetto iniziato l’anno scorso. Penso inoltre che comunque l’unica soluzione possibile a tutti i nostri guai sarebbe la cessione totale della società e che — giacché la penso in questo modo — continuare a inveire contro gli allenatori ogni anno sia controproducente per la squadra, nonché dannoso per i miei maroni. Ma premesso tutto questo, penso anche che a questo punto mi possa andare bene pure Di Francesco. L’ipotesi Brocchi mi faceva semplicemente orrore, la solita soluzione interna poco costosa e pompatissima dai media leccanti, figlia della speranza di trovare un altro Guardiola senza tenere conto minimamente di chi era Guardiola, della sua storia e della situazione di quel Barcellona rispetto a quella del Milan attuale. Una soluzione che avrebbe potuto portare soltanto a indicibili disastri e che, per fortuna, pare sfumata — e non certo per un improvviso sprazzo di lucidità di Silvietto. Di Francesco è l’opzione meno nefasta; diciamo che non è una grande idea, ma neppure una stronzata totale come poteva essere quella di Brocchi e come fu quella di Inzaghi. Per lo meno si tratta di un allenatore con un minimo di esperienza in serie A, che qualche cosa, o meglio qualche cosina, ha già fatto vedere. Bisogna accontentarsi, di questi tempi.
15 commenti su “Di Francesco: sì o no?”
I commenti sono chiusi.
Sei già sicuro sia già tutto scritto? Io spero di no.
E spero anche per lui, che Di Francesco rimanga dov’è.
Di Francesco meglio di Sinisa, ma nessuno dei due puo cambiare le cose. Inoltre non trovo cosi improbabile l’ipotesi di una permanenza del serbo, in ottica risparmio, per poi esonerarlo verso novembre 2016, quando un’altra stagione sara’ archiviata come sfortunata (magari per un paio di infortuni per noi vogliono sempre dire molto piu che per gli altri)
Difatti, i due marpioni potrebbero anche per cosi dire, confermare, il serbo (ha un altro anno di contratto) in virtù della qualificazione europea, per poi buttarlo a mare tra novembre-dicembre, dando di fatto ragione al presidentissimo che, lui si, avrebbe voluto cacciarlo già a giugno ma bontà sua gli ha dato ancora fiducia, malriposta, e quindi come sempre aveva avuto ragione lui a prescindere.
Nella situazione del Milan attuale Di Francesco centra come i cavoli a merenda.
Integralista del 4-3-3
che abbia gli uomini per farlo o meno
che la situazione della squadra in partita lo permetta o meno.
Se ne frega altamente del possesso palla ”da padroni del giuoco, padroni del campo”.
Se la squadra non può sfruttare gli spazi risulta sterile quanto il Milan odierno.
Quest’anno soprattutto ha mancato parecchie occasioni per tentare il definitivo ”salto di qualità” negli obiettivi. Tanti punti ha preso battendo le prime della classe, tanti ne ha buttati con le piccole, ed in casa al Mapei, per giunta.
Non so se per carenze sue nel motivare i giocatori a fare quel passo in più anche contro gli avversari non di blasone, o se per mancanze societarie (arrivare a giocare la EL è più obiettivo di prestigio che di guadagno economico ”puro” come può esserlo partecipare ai gironi di CHL).
Ultimo ma non ultimo, la squadra ci ha messo quattro stagioni per mandare a memoria i movimenti voluti.
Al Milan non si aspetterebbero sei mesi.
Ah, spero abbiate passato una buona Pasqua.
beh, l’analisi di Fre mi sembra abbastanza eloquente.
per il resto, siamo a dire sempre le stesse cose. potrebbero cambiare se arrivasse sulla panchina un mammasantissima, del livello di carletto, mou, guardiola, ma siccome non è così, uno vale (più o meno) l’altro. quel che manca è, da 10 anni a questa parte, un centrocampista decente…
La famiglia di Di Francesco è proprietaria di un noto ristorante in pochi km da Chieti.
Qualche anno fa in una TV locale gli hanno fatto un divertentissimo scherzo all’interno del ristorante stesso. :rotfl: :rotfl: :rotfl:
https://www.youtube.com/watch?v=7I1-zbSlO8g
Di Francesco non so se è un buon allenatore. Sono però certo che laddove venisse al Milan, farebbe una pessima fine
Zullida lo conosco bene il Dragonara..
in effetti, Fre, non hai tutti i torti.
Pare che Silvietto voglia sempre il modulo con il trequartista, almeno questo è quanto ho letto in giro, dunque la strada non dovrebbe portare a Di Francesco. Come sappiamo bene, magari tra qualche ora si cambia ancora.
Anche Donadoni se non sbaglio è un integralista del 4-3-3, ci giocava a Parma e lo usa tuttora nel Bologna. Detto questo, rimarrei oltremodo sorpreso se Mihajlovic a fine stagione venisse confermato, ma parecchio. Ho la sensazione che si punterà tutto su Montella, altrimenti si ripiegherà su Brocchi a.k.a. Pippo Bis.
Se devo pensare a un allenatore che usa il modulo col trequartista mi viene in mente il sottovalutato Maran, che è davvero bravo e competente e al Chievo sta facendo i miracoli, ma direi anche che è un bene che finora non si sia fatto il suo nome (sarà perché non ci ha mai battuto… 🙄 ) visto che ci bastano già quelli che girano attualmente.
Certo è che parlare di allenatori, oggi, a quasi aprile del 2016, per qualsiasi milanista normodotato, è diventato insopportabile. Uno strazio.
Nella mia scala del terrore, Montella occupa il secondo posto preceduto da Brocchi.
A me piuttosto fanno terrore i recenti sondaggi di MilanNews…
Qualche giorno fa chiedevano se sia giusto privarsi di Bacca per 40 milioni, mentre oggi la domanda è:
“Sacrifichereste Donnarumma per poter fare mercato nella prossima estate?”
E pellegatti, guarda caso nel servizio odierno di studio sport:
“Bisogna vedere se entro fine maggio si concretizzeranno le trattative con i gruppo interessati ad entrare nel pacchetto azionario del Milan, parliamo di Mr. Bee e di quello cinese-americano. Nel caso però che sia ancora sulle spalle del presidente Berlusconi, sia il ripianamento che la campagna acquisti, ad Arcore valuteranno le varie soluzioni per conciliare il rafforzamento con le esigenze economiche, magari cedendo uno dei due pezzi pregiati della rosa rossonera, appunto Donnarumma e Bacca. Per quanto riguarda il giovane portiere milanista in questo momento non è arrivata alcuna offerta sul tavolo di Galliani, né dal Chelsea né da altri club. Un’offerta, ad esempio, oltre i 50 milioni di euro verrebbe esaminata con interesse per la reale valenza del ruolo e per la crescita, dietro Donnarumma, di altri due elementi che vengono ritenuti talenti puri come Plizzari e Soncin. Comunque nella prossima sessione di mercato non credo che il Milan si priverà di Donnarumma”.
Se resterà la famiglia Berlusconi, Gigio avrà una vita rossonera molto corta, questo è pacifico. Curioso come nella stessa frase Pellegatti metta “rafforzamento” e “cessione di pezzi pregiati”. Questi leccapiedi non hanno più un briciolo di vergogna.
La cessione di pezzi pregiati di fronte a offerte scandalosamente alte è un’ottima mossa. Ma:
1) devi avere una rosa forte e collaudata; 2) devi avere una dirigenza abile e lungimirante pronta a sostituire il pezzo che parte 3) i pezzi pregiati, se proprio devi, devi cederne al massimo uno ogni tre-quattro anni.
Non mi pare che la nostra situazione possa soddisfare anche soltanto uno dei tre punti sopra elencati.
Gente senza dignità, con l’unico scopo nella vita di inumidire la lingua almeno una volta al giorno per compiacere lo scivolamento senza irritare la pelle attorno al buco del culo del datore di lavoro, manco fossimo un Palermo qualsiasi.
E i coglioniveri apprezzano quest’idea dell’allevamento di giovani da vendere o del cedere quelli buoni per ripianare i bilanci. Ma la colpa delle cessioni è solo di Silvietto, Adrianone pur avendo partecipato attivamente allo sperpero è sempre innocente. Che si cavino in fretta tutti dalle palle, per scelta volontaria o per cause di forza maggiore.
Il modulo col trequartista è UNA CAGATA PAZZESCA!
Pellegatti è un verme strisciante.