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Evidentemente certe cose me le sento. Ho preferito farmi i cavoli miei anziché assistere all’ormai tradizionale scoppola di Sassuolo; all’ora giusta ho dato un’occhiata al cellulare, ho agitato un poco il pugnetto in segno di giubilo perché non ci aveva punito quello stronzetto di Berardi (quando si dice sapersi accontentare) e ho proseguito per la mia strada facendo spallucce. “Non t’incazzi?” ha chiesto ingenuamente l’adorata morosa. “No,” ho risposto “me l’aspettavo.” Ovviamente ho anche evitato accuratamente di vedere gli highlights, preferendo leggere qualcosa qua e là, compreso ovviamente il sempre prezioso post post partita del nostro Kalunaat . Quel “qualcosa qua e là” è riferito naturalmente ai giornali sportivi e alla rete. Quest’ultima è sempre uno spasso: bloggers che tenevano il post anti Sinisa nel cassetto da mesi assistendo a denti stretti al buon momento della squadra hanno finalmente potuto estrarlo, sbatacchiarlo un po’ per liberarlo dalla polvere e pubblicarlo con un lunghissimo sospiro di sollievo misto a godimento, un po’ come quando tieni la caccona da una vita in autostrada e riesci a irrompere nel bagno dell’autogrill liberandotene un attimo prima che accada l’irreparabile. Della serie ti piace vincere facile: il segreto è tirare a campare, stringere i denti arrampicandosi un po’ sugli specchi quando le cose bene o male funzionano e, alla prima fisiologica sconfitta, zac!, quintali di guano sull’allenatore.

Peraltro, non vi è alcuna differenza fra tifo cosiddetto evoluto e non evoluto. O almeno ce n’è pochissima. Dettagli, insomma. Sebbene tutti quanti o quasi concordino che c’è qualche cosina che non quadra a monte,  differenziandosi gli uni dagli altri tutt’al più nello spostamento del mirino da Barbarella a Galliani  a Silvietto, la conclusione comune è sempre la medesima: però Sinisa ha commesso i suoi errori. Ma guarda, una notizia sconvolgente, accidenti: Sinisa Mihajlovic, un essere umano fino a prova contraria, commette qualche  errore. Incredibile!

Sono anni che mi batto inutilmente per far comprendere ciò che invece dovrebbe essere evidente di per sé, ma è una battaglia in alcuni casi ormai persa. Lo faccio dai tempi di Ancelotti, che col suo alberello di Natale e il gioco lento aveva scassato i maroni un po’ a tutti (che fosse l’unico modo in cui potesse giocare una rosa tecnica ma anziana era un dubbio che sfiorava soltanto pochi eletti); dai tempi di Leonardo, che senza la benché minima esperienza di panca riuscì a centrare un incredibile terzo posto guidando un gruppo ormai logoro e scarsamente motivato (poi il brasiliano osò rispondere per le rime al capo allenatore nonché padrone, ‘sto sfrontato); dai tempi di Allegri, insultato, deriso, denigrato professionalmente, dopo uno scudetto, un secondo posto causato da sviste arbitrali e infortuni a pioggia, un terzo posto preceduto da un ridimensionamento tecnico mai visto prima in una squadra di tal blasone e tali sbandierate ambizioni; dai tempi di Seedorf, cacciato dopo buonissimi risultati mediante l’utilizzo di pretesti risibili, talvolta inventati di sana pianta da ignobili domestici dalla penna facile (a luglio il suo contratto scade e la lingua dell’olandese ha promesso scintille: speriamo); dai tempi di Inzaghi… beh no, Inzaghi e il suo entusiasmo stavano sulle balle anche al sottoscritto.

Francamente sono stanco di ripetere le stesse cose. Davvero. Leggere che una squadra come questo Milan non può assolutamente fallire il terzo posto, e che se lo fallisce è colpa dell’allenatore mi fa accapponare la pelle. E’ una menzogna, una squallida menzogna, un infantile pretesto. Una squadra il cui centrocampo è composto da giocatori che fino a 25 anni e oltre hanno militato nell’Atalanta, nel Genoa, nella Fiorentina e nel Cska (e nel Giappone mio Dio, nel Giappone!), con una difesa un po’ così, un attacco un po’ cosà e una panchina più corta di uno sgabello, se giunge quinta o sesta è tutto grasso che cola. Una squadra peraltro messa assieme da un tipo che sostiene che il mercato non si programma ma si improvvisa, preferibilmente negli ultimi giorni e, soprattutto, principalmente assieme gli amici più cari. Una squadra il cui proprietario — oltre a inscenare grotteschi teatrini su vendite farlocche di quote ad avventurieri orientali — si crede grande intenditore di pallone, senza in realtà capirne una mazza ma lo stesso pretendendo di insegnare il mestiere di allenatore a professionisti seri e navigati. E in tutto ‘sto bordello c’è ancora qualcuno fra noi che ha il coraggio di puntare il dito contro l’allenatore. Lo trovo pazzesco.

Pare che Sinisa, da uomo orgoglioso qual è, al tiro al piccione di parte dei tifosi e della società non intenda prestarsi e abbia deciso di dimettersi a fine stagione. Almeno questi sono i rumors. Se così sarà, la mia stima nei suoi confronti non potrà far altro che aumentare. Di pari passo col mio disgusto per questa società.

15 commenti su “Tifosi evoluti e non, tutti contro Sinisa

  1. Sul web già girano commenti di tifosi esultanti per l’addio di Mihajlovic; quasi tutti (tra questi fenomeni, ovviamente) gli imputano il non aver saputo dare un gioco alla squadra. Se tu provi solo a dire “Beh insomma mica vero, e allora Pippo che gioco aveva dato? Ce le siamo scordate le lezioni di calcio dall’Empoli?” rispondono:

    “Eh ma lui era alla prima esperienza, come puoi anche solo paragonarli” dimenticandosi che Inzaghi ha comunque allenato due anni nelle giovanili. “E poi vuoi mettere lo squadrone che hanno dato a Mihajlovic?” 😯

    L’altro giorno ne ho beccato uno che scriveva “Abbiamo fatto una signora campagna acquisti, siamo da terzo posto e solo i tifosotti possono sperare nell’E.L.” (…) “Avessimo un Montella o un Di Francesco, aah, come giocheremmo..”

    Ecco, si parla tanto, giustamente, del duo malefico, ma la verità è che loro fanno il loro gioco da anni, ci siamo ahimè abituati e sappiamo bene che sfruttano il Milan per interessi economici e personali. Li odio, ma mai, mai, MAI quanto questi “tifosi” (tifosi? A malapena li considero esseri senzienti) che sporcano la nostra storia e la nostra identità con simili aberrazioni, degne del trollaggio più accanito. Da vergognarsi di condividere la medesima fede calcistica. E la verità è che molti di loro sono effettivamente così, altro che troll.

    Io ho sempre sostenuto che la violenza non risolve mai nulla, ma Dio solo sa quanto vorrei la possibilità di averne uno legato a una sedia in uno stanzino come lo sbirro in “Le Iene”. 😈

  2. marcovan, non posso far altro che ripetermi: tutti qua siamo arrivati alle stesse conclusioni, eppure una fetta importante di tifo continua a pensarla diversamente.

    C’è già chi sta esultando pensando al futuro con Sarri o Di Francesco…

    Non ho ancora capito se siamo dei deficenti noi appartenenti a questo blog, oppure gli scemi stanno fuori e siamo noi ad aver capito tutto… sono poco obiettivo essendo parte in causa, comunque propendo per la seconda ipotesi :mrgreen:

  3. Sinisa ha smentito qualsiasi voce riguardante il suo futuro. Ovvio che ci siano coglioni che si divertono a mettere in giro queste voci e altrettanti coglionisemper che sono lì ad aspettare solamente questo. Stiamo parlando di minorati mentali.

    Penso invece che Sinisa stia facendo un ottimo lavoro, pur commettendo delle cappellate come quelle di domenica. A qualcuno basta per prendere i forconi, a me è sufficiente per dargli dei “coglioni”.

  4. I tifosi minorati pensano che con una campagna acquisti seria (non la nostra, purtroppo, ma vaglielo a dire) la squadra riesca da subito a lottare per il vertice. Non c’è niente di più sbagliato, perché nel calcio conta soprattutto la continuità: i gobbacci è da quando sono tornati in A che hanno pian piano cominciato a porre le basi per rilanciarsi in Italia prima e in Europa dopo. I primi anni hanno cappellato gli acquisti, ma poi, imparando dagli errori e tappando le falle (anche a suon di calci in culo agli incompetenti, e noi avremmo da imparare in questo) in 3 4 anni han messo su una rosa competitiva. Il Napoli nel 2013 ha fatto la super spesa da Florentino Perez, e solo ora stanno seriamente ambendo allo scudetto. Ma penso anche al Sassuolo di Di Francesco: primo anno salvezza sofferta, secondo anno salvezza tranquilla e quest’anno lottano per un sesto posto.

    Questi han distrutto il Milan e pretendono che torni subito a comandare dopo 90 milioni spesi ad minchiam, quando è chiaro che siamo ancora in piena fase di ricostruzione (peraltro sotto la guida di un buon e onesto architetto come ha dimostrato di essere Mihajlovic). Non solo non c’è la pazienza necessaria, ma non c’è alcuna logica sportiva in tutto questo.

  5. Sinisa sta facendo un ottimo lavoro, ha oggettivamente preso qualche cappella bella grossa a inizio campionato, ma si trattava di cappelle di assestamento, e di domenica in domenica così come sbagliano i passaggi i giocatori, anche lui, talvolta, commette qualche errore nella gestione della squadra.quale allenatore non lo fa? solo quelli che hanno mandukic a far la panchina per morata, ecco quali, o quelli che tolgono bale e mettono james rodriguez.
    Ma indubbiamente nel complesso sta facendo un ottimo lavoro, chi sostiene il contrario è in malafede, non può essere coglione, è solamente in malafede.
    Oggi leggevo un articolo che diceva testualmente “se non arriverà il terzo posto, il brodino di un’eventuale vincita della coppa Italia potrebbe non bastare”…
    brodino? cazzo non la vinciamo da 13 anni e sarebbe un brodino?
    3° posto? cioè siamo sulla carta più forti di roma inter e fiorentina?
    dai purtroppo la gente per sbarcare il lunario è pronta a vendersi la madre, figurarsi a gettare merda su un allenatore.

  6. E’ bastata una sconfitta prevedibile, dopo nove risultati utili consecutivi ed essere passati indenni da Napoli e Roma e avere stracciato Fiorentina e Inter, per scatenare la caccia al successore. E l’input arriva prima di tutto dall’alto, è chiarissimo. Che schifo. Ma come si può pretendere che uno lavori serenamente in queste condizioni? E mi tocca di sentire ancora i “beh sì però, anche Sinisa ha le sue colpe…”

    Poteva far giocare Menez? Ma l’ha fatto pure giocare, cosa sarebbe cambiato se fosse entrato prima lui di Balotelli? Entrambi si reggono in piedi a fatica. Entrambi “non sono ancora in condizione”. Ehhh??? Dopo mesi che si allenano??? E’ colpa di Sinisa se questi sono due merdacce? Ah sì, ci sarebbe Luiz Adriano, il quale stranamente, dopo il rifiuto di fermarsi in Cina (unico fra tutti quelli spediti laggiù a rifiutarsi tra l’altro), non vede più il campo; e tutti a credere che sia una scelta di Sinisa, che preferisce far giocare Fardello Nero (d’altronde l’ha voluto fortemente lui, già già) e Menez.

    Ha messo Zapata al posto di Romagnoli (voluto da lui in questo caso, è risaputo). Embè? Ha pochi titolari (massimo 14-15 giocatori presentabili a certi livelli), il colombiano aveva giocato benissimo nelle precedenti partite, magari voleva farlo sentire importante per avere più giocatori possibili a disposizione per il finale di stagione. Col senno di poi è stato un errore, ma è logico come tentativo.

    Poi vabbe’, a quelli che vogliono il tiki-taka con Kucka, Bertolacci, Honda e Bonaventura (e Bacca in avanti, che non tiene un pallone e non fa una sponda dal 2006) è impossibile rispondere, che diavolo potresti mai dire?

  7. Di Francesco è un buon allenatore, nulla più.
    Spicca, o meglio, pare spiccare solo perché ha alle spalle una società seria, con i conti in ordine, e un’ottima valorizzazione dei giovani rivenduti a peso d’oro. L’allenatore ha dato il merito di premiare il collettivo anziché il singolo, ma questo è enormemente più facile se hai una squadra composta da giocatori tutti dello stesso livello (perchè per me un giocatore scarso ma con lunga esperienza è equivalente a uno forte ma giovanissimo).
    Analogamente questo discorso lo si poteva fare con Ancelotti: il Milan all’epoca aveva 13-14 giocatori tutti dello stesso livello molto alto, e le individualità non spiccavano clamorosamente come un Ibra accanto a un Nocerino.
    Un’altra prova? Luis Enrique. Con undici fenomeni del Barça ti frantuma ogni record di Guardiola, alla Roma ha fatto ridere i polli.
    Un’altra prova ancora? Mazzarri. Arrivato all’inter come il genio della panchina, ha finito per non capirci un cazzo e fottersi la carriera.
    I grandi allenatori passano inevitabilmente dai grandi giocatori, a meno che non abbiano L’INTUIZIONE geniale, che ti fa da spartiacque di un’epoca.
    Sacchi (dal punto di vista tattico), Ferguson (dal punto di vista manageriale), Lippi (dal punto di vista del doping… vabbe, questa è una calunnia gratis :mrgreen: ) .

    Metti Mihailovic a Sassuolo e ti fa lo stesso campionato di Di Francesco: ti ammazza qualche grande, si salva tranquillo, non va in Europa.

    Il mercato di quest’anno è stato comunque buono. Bisogna proseguire, continuando a innestare giocatori di quel livello. Una seconda punta che sostenga Bacca di piu, un regista basso che sia degno e mobile, un’ala destra che crei superiorità, un cambio di Bonaventura, un cambio di Kucka (o uno il cui cambio è Kucka), due terzini (uno per lato), due centrali (perche alex e zapata sono da salutare), un secondo portiere (perche diego e cristian ci lasceranno).

    Una rosa in cui si salvano solo Gigio, Romagnoli, Kucka, Bonaventura e Bacca e arriva sesta e in finale di coppa Italia (grazie a un tabellone spaventosamente fortunoso) non è merito nè della dirigenza, né dell’allenatore, né dei calciatori.
    E’ merito esclusivamente del CULO.

    E speriamo di arrivare davanti all’inter e mostrarglielo.

  8. Avessero anche in società e in proprietà un simile piglio e una simile vena polemica, saremmo ancora grandi.
    Ci manchi Arrigo.

  9. A volte le cantonate sono dietro l’angolo. Arrigo a me non manca, troppo instabile.

  10. Ho un bel ricordo di Sacchi anche perché è ancora molto legato al Milan.

    Di sicuro non mi manca

  11. Io da un po’ a questa parte non riesco più ad appassionarmi a questo Milan… Siamo ormai a farse con leggere varianti ma nella sostanza sempre uguali… Una proprietà che da anni usa il Milan per i loro fini, anche mettendo in cantiere figuracce sul piano sportivo, ma cercando di far credere di aver allestito squadre competitive spendendo cifre esorbitanti. Palle palle palle ci raccontano un sacco di palle e noi evoluti o non evoluti continuiamo a cascarci, nonostante “loro” ancora ci appassioniamo a questo Milan. Ci sono momenti in cui bisogna avere il coraggio di dire basta anche tifando contro e contestarli sino a quando questi non vendono e finalmente rivedere il MIILAN che riparte con un progetto anche pluriennale ma rispettoso dei tifosi e di questi colori. Ormai da anni dall’estate al mercato di gennaio al campionato rivediamo sempre lo stesso copione sempre uguale, anche loro sanno che la rosa è mediocre e improvvisata ma vogliono far credere ai tifosi “idioti” così loro li considerano, che per i mancati risultati in Italia ed in Europa la colpa è di altri….. Fino a quando ci sono questi per il bene del MILAN c’è solo una cosa da fare “tifare contro loro contestandoli”

  12. IBRAAAAA, un assist è un gol, con Thiago l’ultimo grande del Milan

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