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Gli infortuni fanno parte dello sport. Non mi ero mai espresso in merito durante le ultime buone prestazioni, ho evitato per scaramanzia, ma, mentre me la stavo giustamente godendo (specie durante e dopo il derby), confesso di averci pensato. Sì insomma, ammetto di essermi detto: okay, l’impostazione giusta della squadra è questa, l’undici titolare l’abbiamo trovato ed è giusto non stravolgerlo a ogni partita; ma…  se adesso si rompe qualcuno? Qualcuno si è rotto alla fine, ma non certo per colpa del fatto che abbia portato sfiga con i miei pensieri. La sfiga non c’entra niente, si tratta semplicemente di logica: gli infortuni sono fisiologici, se sei fortunato ne subisci nella giusta quantità e magari non ne risenti più di tanto, se però non lo sei devi possedere una panchina molto profonda e di qualità. Altrimenti paghi dazio e perdi punti, c’è poco da fare. Che poi, la nostra panchina sarebbe anche “numericamente” a posto come ama sostenere Adrianone, il problema è la qualità, e soprattutto la completezza tecnica. Quella del “numericamente a posto” è l’ennesima geniale trovata di Adrianone per camuffare la realtà, ma è proprio il termine da lui stesso utilizzato che lo sputtana,  che suona come l’ammissione che qualitativamente a posto non siamo. Abbiamo un allenatore che, piaccia o no, ha abilmente trovato il bandolo della matassa mettendo i titolari in condizione di esprimersi al massimo delle loro potenzialità — e non era affatto facile —, ma non si può chiedere a lui di fare un ulteriore salto di qualità; lui, il suo salto, l’ha già fatto. Sarebbe spettato alla società fare il suo di salto di qualità, ma se ne è ben guardata nell’ultima finestra di mercato. Per cui, dopo questi due punti persi contro l’Udinese, vediamo di non ricominciare a rompere gli zebedei all’allenatore, per favore. E accontentiamoci,  poiché è questa la nostra dimensione.

costacurta-skyA proposito di Adrianone: dopo le uscite di altri grandi ex (a più riprese Maldini, Boban, ultimamente anche Gattuso), ci si è messo anche Costacurta: “Lì (al Milan n.d.r.) manca il confronto. C’è Galliani che decide solo lui senza confronti sotto l’aspetto tecnico. Invece serve confrontarsi per capire cosa serve”. Alessandro è una leggenda milanista, su questo non ci piove, ma fra le leggende non è stato il calciatore più amato, né il più talentuoso; personalmente non l’ho mai trovato neppure il più simpatico, forse perché molto poco cacciavite con quell’aria sofisticata e vagamente snob che ama ostentare. Inoltre gli ho sempre invidiato la moglie — ma ammetto che quest’ultima mancanza è più mia che sua. Tuttavia lo consideravo e tuttora lo considero un uomo intelligente. E certamente è uno che sa di Milan più di molti altri. Compresi noi, certo, ma anche compresi i difensori di Galliani a prescindere.

La storia raccontata  qui è di per sé commovente, ma se si è vecchianquilletti milanisti lo è in modo particolare. Da bambino adoravo Anquilletti, sebbene all’epoca in cui cominciai a capire il calcio e tifare il Milan il meglio di sé in carriera egli l’avesse già dato. Anguilla era un difensore poco bello a vedersi ma tosto, preciso, uno che raramente sbagliava un intervento, uno che mi dava quel senso di sicurezza sulla fascia destra che successivamente soltanto il Tasso riuscì a infondermi. In Nazionale era chiuso da Tarcisio Burgnich, un cagnaccio impressionante, ma al mondo, nel suo ruolo, era senza ombra di dubbio uno dei più forti dell’epoca. Undici anni di Milan, uno Scudetto, 4 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Intercontinentale, due Coppe delle Coppe, e tutto ciò da protagonista. Una nostra leggenda. Da imprenditore non è stato all’altezza di quando era calciatore, talvolta per sfortuna, talvolta per eccessiva ingenuità. E’ venuto a mancare un anno fa, Anguilla, e la famiglia si è trovata in guai finanziari piuttosto seri; il figlio ha chiesto aiuto a varie persone, anche a Berlusconi il quale, ovviamente, se n’è sbattuto le palle (lui aiuta soltanto le belle gnocche; e poi non c’era un Milan prima del 1986, chi cazz’era questo Anquilletti?). Un altro ex, uno che milanista lo diventò dopo il 1986, ha preso a cuore la vicenda e ha prestato alla famiglia 50.000 euro senza battere ciglio. Quest’uomo si chiama Roberto Donadoni. Grande, come sempre.

Roberto Donadoni of AC Milan

18 commenti su “Infortuni, Costacurta e Galliani, il grande cuore di un ex milanista

  1. Come ho spiegato nel post precedente credo che stavolta Mihailovic abbia sbagliato impostazione d’attacco. Perchè portare fuori ruolo un centrocampista che, peraltro, sta facendo bene nel suo ruolo naturale?
    Se non hai ali prova a cambiare schema, magari rinforzando il centrocampo.
    Purtroppo sono tanti gli allenatori “integralisti” cioè disposti a morire pur di non cambiare impostazione

  2. Donadoni, oltre a essere stato tra le 10 più grandi ali di tutti i tempi al mondo, è una persona di grande livello. Basta vederlo e sentirlo parlare per capirlo subito. E proprio questo carattere che lo ha penalizzato da allenatore: cacciato via ingiustamente dalla nazionale, ha fatto bene quasi ovunque, eppure nessuna squadra di livello lo ha mai calcolato. ma è normale, in un calcio comandato da galliani lotito preziosi e cellino, uno come donadoni dove vuoi che vada?

    sul fatto che SB se ne sia sbattuto, marcovan, lasciami sollevare qualche dubbio sull’effettiva malafede del pregiudicato. essendo risaputo il disprezzo che da anni nutro per quell’essere viscido, posso permettermi di spezzare una lancia in suo favore: la lettera della famiglia di Anguilla immagino non sia mai arrivata all’attenzione di SB, è sicuramente stata scartata da qualche idiota di collaboratore che filtra la corrispondenza. che poi lui preferisca aiutare zoccole e delinquenti piuttosto che ex glorie rossonera pre 86, non ci piove logicamente.

    sull’attuale milan che dire marcovan. già dagli ultimi giorni di mercato era evidente che la squadra era totalmente squilibrata. la scaramanzia non c’entra marcovan, c’è solo la mediocrità della società. bonaventura salterà di sicuro qualche altra partita da qui a maggio, così come honda che è l’unico altro esterno disponibile. e noi saremo nella merda come domenica scorsa.

  3. eh no cui, davvero questa critica a mihajlovic non si può sentire.

    in sei mesi ha cambiato lo schema 4 VOLTE pur di stare dietro alle follie di galliani. e lui sarebbe l’integralista???

    adesso che ha trovato un equilibrio decente col 4-4-2 dovrebbe di nuovo cambiare??? per tornare al 4-3-1-2 con cui eravamo dodicesimi in classifica?

  4. beh, gli infortuni, muscolari non traumatici, rispetto gli anni passati sono molti di meno quindi la preparazione è stata efficace. Evidente che tra il numericamente e il qualitativamente non c’è alcuna correlazione. Sono due avverbi che al Milan, da anni, non sono sommabili tra loro in senso positivo.
    Ciò che sta facendo Sinisa è abbastanza evidente e risponde alla logica che mi auspicavo, quando il modulo con il trequartista è evaporato per mancanza del soggetto principale: il trequartista di ruolo.
    Variazioni ne ha fatte, ma in compenso ha trovato un 11 fisso da mettere in campo e che qualche risultato positivo lo alterna pure.

    Credo che tutti gli ex del Milan degli anni belli conoscano la situazione in Società. Non è un mistero per nessuno. Costacurta non ha legami o impegni con il Milan, quindi il suo parlare è esterno ad ogni interesse personale. Ovvio che alle clitoridine eccitate non fa piacere sentire critiche aspre al loro manzo del mercato, ma in molti cominciano d arricciare il naso. Ci sarà pure un perché, eh.

    Avevo letto la storia di Anquilletti e del gesto di Donadoni. Non credo ci sia nulla da aggiungere se non: Chapeau, Roberto.

  5. @Cui

    Concordo con Elbo.
    Sinisa ha cambiato più volte lo schema della squadra e credo lo si possa accusare di tutto meno che di integralismo.
    L’unico errore è stato non mettere Bertolacci al posto di Jack.
    Così facendo avrebbe avuto un solo giocatore fuori ruolo anziché uno fuori ruolo ed uno neo entrato.
    Allo stesso tempo è anche vero che Kucka nello stato di forma in cui era forse gli dava più garanzie.
    Secondo me non ha sbagliato a palla ferma, ma i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative.
    In tutto questo uno che è stato messo in discussione il giorno dopo l’inizio del campionato e che deve lavorare con Cerci, Suso, Honda, Zapata e compagnia bella ha già fatto un mezzo miracolo a trovare una quadra e a farci vedere alcune buone partite.

  6. Io nei casi di emergenza (pare che né Jack né Niang ci saranno col Genoa) un ritorno al 4-3-3 (o 4-3-2-1) non lo vedrei così male, proverei finalmente sto Mauri insieme a Bertolacci e Montolivo (visto che lo considerano così incedibile, e visto anche che Poli è un giocatore da ultimi 10 minuti). Resta comunque il fatto che questa squadra finora abbia saputo solo rendere con il 4-4-2, le migliori partite le abbiamo viste con questo modulo, per cui si torna sempre al solito discorso: una squadra costruita a cazzo da un dirigente bollito che non ci capisce e non c’ha mai capito niente di calcio, che spera di arrivare al terzo posto solo per salvarsi la faccia e continuare a fare i suoi porci comodi (oltre che dire: “Visto? E poi mi dite che non so costruire le squadre”). Solo per questo spero di non andare in Champion’s (tanto chi ci crede?), perché sentire quel tronfio e squallido personaggio cantarsela da solo, insieme allo stuolo di servi che si porta appresso, è ancor peggio che farsi dare 5 sberle dal Bayern di turno.

  7. Sinisa non è certo un integralista, ma ci ha messo troppo tempo a sistemare la squadra, ha insistito troppo a provere bertolacci, o honda o altri a fare il trequartista, quando era evidente ( e su questo blog un pò tutti se ne erano accorti molto presto) che non c’era nè la qualità tecnica nè fisica dei giocatori per proporre uno scema del genere.
    Ma è altrettanto vero che alla fine , la quadratura l’ha trovata, ed era compito della società adesso rinforzare la rosa, con giocatori adatti. ciò non è avvenuto.

    Costacurto uno dei migliori difensori della storia del calcio italiano, troppo sottovalutato , per sua sfortuna ( e fortuna) aveva dei mostri accanto, fosse stato della juve o dell’Inter lo starebbero ancora rimpiangendo.

    Donadoni un signore, come sempre.
    berlusconi una merda, come sempre.

  8. Bè si, effettivamente ho esagerato a definirlo integralista e vi ringrazio per avermelo fatto notare. E’ che avevo immaginato già alle 14,45 quello che sarebbe successo.
    Il mio nick (cui prodest) nacque proprio in una discussione simile su un altro blog qualche anno fa. Molti insistevano nel chiedere di spostare Thiago Silva a centrocampo ed io ribattevo che, essendo fortissimo nel suo ruolo, era meglio lasciarlo dov’era

  9. povero danielone… un ottimo terzino destro di contenimento tutt’ora vittima di un evidente complotto ordito da tifosi e stampa scandalistica.

  10. Povero Danielone. Un fuoriclasse così… tra l’altro preso a sberle da Amelia quando si rifiutò di scendere a salutare i tifosi (giustamente, cazzo, lui fra i comuni mortali, che pretese…).

  11. Ce ne fosse uno e dico uno che quando se ne va – dopo anni a rubare il pane a tradimento – che prosegue con una carriera quanto meno dignitosa.
    Non dico exploit di chissà che tipo, ma quanto meno una onesta figura da pedatore.
    Poi ci dice che nessuno se ne vuole andare dal Milan…
    Per forza pelato del cazzo con gli stipendi che paghi alle seghe che abbiamo!!!!

  12. Ahhhh, leggere il capitolo da “libro cuore” del grande Donadoni è stato fantastico!

    Poi ricordare Anquilletti… Per me che ho incominciato a tifare Milan con Cudicini, Anquilletti Schenellinger, Rosato, Malatrasi, Trapattoni, Hamrin, Lodetti, Sormani, Rivera, Prati, è un viaggio nel tempo, nella mia spensierata fanciullezza quando potevo guardare (anche oggi per la verità) dall’alto in basso i miei amici gobbi i quali non avevano nessun “trofeo internazionale”, mentre “noi” ben 5!!! Vantavano un “Coppa delle Alpi” vinta non so contro quale squadra svizzera :rotfl:

    Costacurta di sicuro il milanista più sottovalutato da noi tifosi. Averlo oggi a fianco di Romagnoli…

  13. Ma scusate, sembra che il modulo scelto sia ormai il 442 ma per questo servono gli esterni,avevamo un giocatore, che non sarà un fenomeno, ma per caratteristiche adattissimo a fare l’esterno nel 442 “ElSharawi” . Ora siamo in emergenza non abbiamo esterni e schieriamo Kucka in quel ruolo che non è il suo. Una volta che si decide x il 442 vista la nostra rosa serviva almeno un’altro esterno avevamo il Faraone e io credo che Elsharawi sarebbe stato molto ma molto utile…
    Donadoni grandissimo calciatore e grandissima persona…

  14. pare che Luiz Adriano domenica potrebbe giocare titolare. Sembrerebbe la scelta più sensata visti i risultati di Balotelli.
    Questo il suo nuovo look!! 😯 😯 😯 :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
    Ora…già non è bellino di suo, in più si concia come un carcerato nel braccio della morte…così facendo i cinesi non lo comprano più :seghino: :seghino: :seghino:

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