Ammiro coloro che ancora si ostinano a pensare che un semplice allenatore potrebbe fare qualcosa per rimediare a questo disastro. Davvero, lo dico senza ironia. Questi ostinati godono ancora di quella beata ingenuità che fa del tifoso un essere speciale, e vanno rispettati.
Vanno rispettati anche quando commettono qualche errore, soprattutto il solito: sopravvalutare il materiale umano in mano all’allenatore. Non so perché, ma c’è una parte di noi che è fermamente convinta che indossare la casacca rossonera trasformi automaticamente chiunque in fenomeno. Non importa se determinati giocatori sono giovanissimi o hanno militato per anni in formazioni di media e bassa classifica; per certuni, questi ragazzi, sovente niente più che onesti e bravi professionisti della pedata, una volta trasferiti a Milano e baciati dai milioni di Silvietto, nonché dalla miracolosa aria di Milanello, devono per forza elevarsi oltre il livello di colleghi di pari capacità rimasti a sudare in provincia. Ma perché? Dove sta scritto? Quante volte sono stato costretto a leggere la frase: “Ma secondo te, le rose delle squadre che ci stanno davanti sono meglio della nostra?”. Meglio magari no, ma neanche peggio; diciamo che spesso il livello di queste rose è simile al nostro, però in più esse hanno qualcosa che fa tutta la differenza del mondo: sono state costruite con raziocinio. E vanno in campo senza paura di sbagliare, avendo poco da perdere: nessuno chiede loro l’impossibile, nessuno ripete loro per tutta la settimana che devono per forza conquistare la zona Champions e chissà, magari, se tutto va per il verso giusto, anche lo scudetto. Assolutamente no. Il loro scudetto, in genere, è un campionato tranquillo. E’ tutto un altro mondo.
I vari Ely, Bonaventura, Romagnoli, Bertolacci, Kucka, Antonelli, De Sciglio, Calabria e via dicendo non sono giocatori scarsi, è evidentissimo. Osservando le loro partite quando ancora militavano nelle squadre di provenienza, ma anche le partite di questo disastroso Milan, se si è dotati di un briciolo di obbiettività non si può non constatare che, dentro, questi ragazzi qualcosa di buono ce l’hanno. Probabilmente, in un contesto che funzioni come un orologio svizzero, oppure in una realtà in costruzione ove però vi siano due o tre grandi giocatori di classe e leadership, anch’essi farebbero un figurone. Ma questo Milan, più che un orologio svizzero, è una cipolla malandata da cui fuoriescono numerose molle arrugginite; quanto ai grandi giocatori, stendiamo un velo pietoso. Per curiosità: chi dovrebbe suonare la carica con giocate mirabolanti dando esempio di abnegazione e sprezzo del pericolo nei momenti di difficoltà? Zapata? Montolivo? Balotelli? Abate? Viene un pochino da ridere.
Bacca sembra un grande giocatore, secondo me Adriano è forte, ma è dura per due attaccanti che non ricevono un pallone decente per novanta minuti trascinare i giovani e poco coraggiosi compagni verso la gloria; anche Van Basten o Ibrahimovic troverebbero serie difficoltà in una situazione del genere, temo.
Ora in graticola, in mezzo ai brandelli ormai carbonizzati di Carletto, Leonardo, Allegri, Pippo, c’è Sinisa. Non è ancora pronto, ma fra poco sarà cotto a puntino. Sinisa che magari qualcosa ha sbagliato, non dico di no: certe sparate pubbliche, certi atteggiamenti da sergente di ferro, forse, col senno di poi, si sono dimostrate deleterie per la fragile psiche dei nostri eroi — che d’altronde sono soliti affidare le proprie rimostranze ai tweet delle consorti, e già questo dovrebbe spiegare parecchie cose. Il nuovo eroe del tifo rossonero è Sarri. Un film già visto diverse volte negli ultimi (dieci?) anni. La trama è elementare come quelle delle vecchie pellicole con Alvaro Vitali, ed è la seguente: l’allenatore avversario è un fenomeno, il nostro un emerito coglione. Fine. Lo so che qualcuno dirà: “Eh vabbe’, allora l’allenatore è intoccabile e passiamo tutto il tempo a scrivere Silvio merda e Galliani vattene!”. Nessuno è intoccabile, ci mancherebbe, in un ripetersi di risultati pessimi sono per principio sempre favorevole a un eventuale esonero, perché so che una scossa, benché minuscola, in questo modo si può assestarla. Ma quando si tratta di attribuire le colpe, quelle vere, spiacente, non riesco a prendermela con chi c’entra poco o nulla soltanto perché trovo l’esercizio più stimolante.
41 commenti su “Le vere colpe”
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Grande marcovan.
D’ora in avanti, quando qualcuno spaccherà i coglioni dicendo che ci sono squadre più scarse del milan davanti, copierò e incollerò questo:
Quante volte sono stato costretto a leggere la frase: “Ma secondo te, le rose delle squadre che ci stanno davanti sono meglio della nostra?”. Meglio magari no, ma neanche peggio; diciamo che spesso il livello di queste rose è simile al nostro, però in più esse hanno qualcosa che fa tutta la differenza del mondo: sono state costruite con raziocinio. E vanno in campo senza paura di sbagliare, avendo poco da perdere: nessuno chiede loro l’impossibile, nessuno ripete loro per tutta la settimana che devono per forza conquistare la zona Champions e chissà, magari, se tutto va per il verso giusto, anche lo scudetto.
Sinceramente non sono d’accordo.
Anche in serie B si vedono squadre che si muovono e giocano di prima (calcio moderno).
Con qualunque centrocampo abbiamo giocato quest’anno si è vista sempre la stessa cosa: 4/5 tocchi e passaggio in orizzontale, ecc…
Significa che l’ipotesi di gioco è quella. Ed è un’idea totalmente superata.
PS: anche i prescritti giocano nello stesso modo. Per questo sono tranquillo: non faranno tanta strada
Biscu, il tuo Idolo ha parlato:
“Mi impegno molto, non capisco perché resto fuori, ma sono sempre a disposizione di Mihajlovic in qualsiasi ruolo. I problemi del Milan sono chiari, sono sempre gli stessi da varie stagioni. Se non li abbiamo capiti da questa sconfitta pesante vuol dire che siamo ancora lontanissimi dal ripartire e ricostruire il club. Per cambiare passo bisogna fare una valutazione diversa di tutti i criteri, dalla dirigenza ai tifosi. Ci potrebbero volere anche 5-10 anni per tornare ad alti livelli, è dura ma la penso così“.
“Il mister dice che la colpa delle sconfitte è dei giocatori che si approcciano male alle partite. Non capisco il senso della critica, il Milan ha da anni tanti buoni elementi, anche Nazionali. Non credo possa essere il nostro valore il problema principale. Per crescere bisogna o investire tanti soldi, come Psg o Manchester City, oppure resettare il tutto, la struttura della dirigenza e dello staff tecnico va messa in discussione una volta per tutte“
Ma stare zitto no?
Anch’io sono d’accordo solo parzialmente. Un conto è l’attribuzione delle colpe,e sappiamo di chi sono, un conto è giudicare la prestazione del campo, e se giudichiamo quella dei giocatori mi sembra logico giudicare anche quella dell’allenatore. E’ tropppo facile dire che non si può giudicare l’allenatore perchè è solo un parafulmine e poi sparare merda su su honda, bertolacci, o ely che danno il massimo in campo ma evidentemente non dovrebbero essere stati mai presi.
E’ un semplice esercizio di coerenza il mio. O tutti o nessuno ragazzi.
Sarri non è il nuovo idolo milanista, non è assolutamente il mio, l’ho preso ad esempio perchè è la dimostrazione che mettersi in discussione porta sempre buoni risulTATI. Il Napoli non funzionava, con gli stessi uomini ha cambiato sistema ed ora è quello che è.
Con le dovute proprozioni,Mihajlovic, sono 7 partite che rimescola gli uomini ma adotta sempre lo stesso sistema di gioco, sempre con gli stessi scarsi risultati, la squadra non convince.
Allora è il caso che si metta in discussione e sia lui ad adattarsi alle qualità, sicuramente non eccelse per carità, della rosa a disposizione? Oppure vuole continuare a rimescolare gli uomini di partita in partita fino ad arrivare ad unìinevitabile tracollo, perchè di questo passo non c’è altra alternativa se non il tracollo.
Scusate eh, so che quando si parla di Honda viaggio in una dimensione alquanto ambigua, ma in questo caso sottoscrivo al 100% le parole del giappo:
“Non capisco, non ha senso dare la colpa ai giocatori. Negli ultimi anni il Milan ha mandato in campo tanti uomini e quest’anno ha speso cento milioni, ci sono tanti nazionali, eppure come mai non riescono a rendere quando arrivano al Milan? Per cambiare questo club occorre cambiare totalmente i criteri di valutazione da parte di tutti: dirigenza, tecnico, tifosi e media. In caso contrario ci vorrebbero almeno 5-10 anni. So che riceverò critiche per queste parole, ma sono importanti per il futuro del club”.
L’unico giocatore ad aver detto le cose come stanno. Che sono cose ovvie, ma a parte Maldini vi ricordate qualcuno che abbia detto cose del genere. Sarà una mezza pippa in campo, ma come persona 10 e lode.
Si Elbo,
sono parole sante.
Cui, avresti ragione se fosse così soltanto da quest’anno. Ma il problema del Milan che manovra lentamente a centrocampo è lo stesso da parecchi anni. Le squadre di serie B che tu citi, probabilmente a centrocampo hanno gente di qualità (per la categoria) che riesce a praticare quel gioco. Io non credo che Inzaghi l’anno scorso o Sinisa quest’anno abbiano detto ai giocatori: “Manovrate a 4 o 5 tocchi e passate la palla in orizzontale, questa è la mia idea di gioco”. Lo sanno anche loro che è la lentezza di manovra il problema principale: qualche partita ad alto livello, in fondo, l’hanno giocata.
Mi vergogno un po’, ma sottoscrivo anch’io le parole di Honda.
Quelle parole però contraddicono le tesi di marcovan e elbonito. Le colpe, come quasi sempre succede, vanno ripartite. Oppure, e potrebbe essere vero, alle colpe della società ci vanno sommate anche quelle di non saper scegliere gli allenatori.
Anche io penso che Honda abbia ragione. Che è poi quello che dice EC: o tutti o nessuno. Che poi è anche quello che sostengo io; infatti io non dico di lasciare stare l’allenatore, ma di dedicargli il tempo che merita, cioè poco. Invece accade che, come ogni anno, si parla soltanto di lui. Come facevano i cuginetti.
Boss.
Honda ha detto cose condivisibili, ma tanto arriverà la smentita o la traduzione che non è stata fatta bene o che aveva detto altro e tutto è stato estrapolato dal contesto.
Credo all’autenticità di queste sparate nello stesso modo in cui credo alla verginità di Cicciolina.
Ghost, a me sembrano dichiarazioni ragionate, molto lunghe per poter essere fraintese.
Detto questo, sono certo che le abbia dette per convenienze sue e non perchè vuole bene al Milan.
Se c’è una cosa su cui Honda è il numero 1, è la comunicazione (d’altronde non ha altro). Le pochissime volte che parla si vede che sono parole ampiamente studiate e ragionate per ottenere uno scopo ben preciso.
Vediamo se anche in questo caso è cosi.
honda adesso non giocherà più.
quanto al tipo di gioco e menate varie
ma se non hai fiato e non hai corsa perchè ti alleni da cani…che cazzo di gioco vuoi fare?
C’è però una cosa che Honda dovrebbe ricordare quando parla di City e PSG: lui, lì, non vedrebbe manco la panca.
lui, lì, non vedrebbe manco la panca.
vedrai che adesso nemmeno qui la vedrà.
Parole di Honda durissime.
Se son davvero sue, allora nello spogliatoio son consapevoli che la barca societaria fa acqua da tutte le parti (e mal sopportano le sparate del mister)- e si regolano di conseguenza. Tirano a campare.
Se non sono sue, ma dettate, è comunque segno che qualche crepa nell’esercito mediatico dell’Ad pelato comincia a vedersi.
L’unica è aspettare il corso degli eventi…
C’è però una cosa che Honda dovrebbe ricordare quando parla di City e PSG: lui, lì, non vedrebbe manco la panca.
però un posto da dirigente non glielo toglierebbe nessuno :rotfl:
Minchia Honda, è un pazzo. Si vede che proviene da un’altra cultura, nessun italiano oserebbe mettere in discussione la cupola.
Attenzione perchè se non smentisce Honda potrebbe diventare improvvisamente l’idolo della folla milanista. A quel punto betis sarebbe spacciato.
allora nello spogliatoio son consapevoli che la barca societaria fa acqua da tutte le parti
….ma perchè,pensi che vivano su marte?
D’accordissimo su tutto con il post!!!
@Zio
non vivono su Marte di sicuro – ma se gli stessi giocatori cominciano a dire che la Società è marcia e ci vorranno dieci anni per ripartire, vuol dire che, ad esempio, il passaggio di proprietà e conseguenti millemila milioni per il mercato sono una bufala ad esser buoni.
“Per cambiare questo club occorre cambiare totalmente i criteri di valutazione da parte di tutti:dirigenza, tecnico, tifosi e media.”
Attenzione che Honda giustamente condanna la dirigenza ma anche il tecnico e salva solo i giocatori perchè questi sono……
la cosa certa è che i giocatori sanno benissimo che la società è ridotta a zero,di conseguenza ognuno fa il cazzo che gli pare impunemente.
certo,col sergente sinisa tocca arrivare puntuali agli allenamenti ma quanto a sudare,quello non se ne parla…anche perchè se il serbo rompe il cazzo lo fanno richiamare all’ordine…giusto ieri sentivo in tv che dopo il cazziatone di mantova-milan sinisa ha abbassato i toni…chissà perchè.
“Degli undici in campo con il Napoli 8 sono stati convocati nelle nazionali. Senza contare che pure Romagnoli, Calabria e Honda sono impegnati con le proprie rappresentative. Si vede che anche i ct sono rimbambiti…”. (frase proveniente da via Aldo Rossi secondo il Corsera, il cui autore è facilmente riconoscibile)
Ecco su cosa si basa Galliani quando deve costruire una rosa: i nazionali. Non la compatibilità fra i giocatori, la personalità, le caratteristiche tecniche. No, lui guarda all’appartenenza o meno a una nazionale.
Così è facile. Gli scribacchini a busta paga scrivono sotto dettatura e poi ci sono i coglioniverisemper che lo fanno gratis.
Ma la sostanza non cambia.
IL MILAN DEVE INVESTIRE – “La società deve tornare a esser grande, e per farlo servea investire tanto denaro come fanno al Psg o al City. O fai così, oppure serve riesaminare la struttura della società. Dirigenza, allenatore e tifosi devono rendersi conto della situazione”.
NERVI TESI CON MIHA – “Lui sostiene che il problema sia solo l’approccio mentale dei giocatori? Non capisco, non ha senso dare la colpa ai giocatori. Negli ultimi anni il Milan ha mandato in campo tanti uomini e quest’anno ha speso centro milioni, ci sono tanti nazionali, eppure come mai non riescono a rendere quando arrivano al Milan? Per cambiare questo club occorre cambiare completamente i criteri di valutazione da parte di tutti: dirigenza, tecnico, tifosi e media. In caso contrario ci vorrebbero almeno 5-10 anni. Sono che riceverò critiche per queste parole, ma sono importanti per il futuro del Milan”.
O fai così, oppure serve riesaminare la struttura della società. Per cambiare questo club occorre cambiare completamente i criteri di valutazione da parte di tutti: dirigenza, tecnico,
Certo che il Giappo non le manca mica a dire… comincia a starmi simpatico, non sarà un fenomeno ma dimostra di avere le palle…. Credo che per queste dichiarazioni pagherà pesantmente… se critichi la società in maniera cosi esplicita non rimani impunito…
occhio a gianni morandi
Honda deve essere proporzionalmente intelligente a quanto è scarso a giocare…
Quindi un fottuto genio!
La sua tesi va sposata in toto e secondo me non esclude i giocatori a priori, semplicemente lascia intendere che il valore dei giocatori attuali – che DEVE essere noto a dirigenza e allenatore – è quello che dimostrano in campo.
In altre parole pretendere di cavare sangue dalle rape è assurdo!
Senza contare che, anche per quanto concerne il discorso fatto dal Boss su squadre meno blasonate che giocano meglio è sterile e fuorviante: basta che ci capiamo. Se il punto di riferimento del Milan sono squadre tipo Genoa – Sampdoria – Udinese, che possono anche arrivare davanti a noi, ma che come dimensione europea prendono 4 schiaffi da qualsiasi compagine affrontino, benissimo, il gap da colmare non è molto.
Se continuano con la minchiata che dobbiamo essere padroni del giUoco e dominare in Italia, in Europa e nel Mondo, forse è ora che si leggano le rose/formazioni delle squadre che arrivano agli ottavi di CHL per capire che dei nostri attuali giocatori – FORSE – 2/3 potrebbero essere schierati nelle formazioni B.
Solo un fesso come AG può pensare di scegliere in base al fatto che lo Zapata della situazione venga convocato nella nazionale di appartenenza, perché invece non si chiede come mai i nostri giocatori che hanno mercato (e che mercato mecojoni) sono i 2/3 succitati.
Basterebbe un giornalista con un minimo di sagacia per formulare una domanda del genere, mica Indro Montanelli…
il discorso fatto dal Boss su squadre meno blasonate che giocano meglio è sterile e fuorviante
Mi sono espresso male: è fuorviante sostenere che squadre meno blasonate giochino meglio di noi, quello che dive MV, invece, è esattamente quello che dice Honda in parte e che sosteniamo noi da tempo: le case si costruiscono partendo dalle fondamenta, non dal tetto.
Mettere insieme un gruppo di giocatori che, singolarmente, sono magari (MAGARI) superiori ad altri, non vuol dire creare una squadra con un capo e una coda.
“La sua tesi va sposata in toto e secondo me non esclude i giocatori a priori, semplicemente lascia intendere che il valore dei giocatori attuali – che DEVE essere noto a dirigenza e allenatore – è quello che dimostrano in campo.”
Fede condivido infatti Honda dice “occorre cambiare completamente i criteri di valutazione”
Esatto Mabell!
Ma soprattutto mi sembra che tra le righe ci sia anche una considerazione relativa al fatto che con Zapata Montolivo e Cerci, giusto per fare tre nomi a caso, difficilmente si può colmare il gap che divide il Milan odierno non tanto da Psg e cita, ma da Roma Juve e Inter ad esempio….
BUON COMPLEANNO AL MITICO DARKO che per qualche tempo la sua ispirazione era di diventare mio genero!!!! 😉
Le parole di Honda sono state abbondantemente concepite, probabilmente non solo da lui, per ottenere uno scopo ben preciso. Che, devo ammettere, per ora mi sfugge
Mah… sai che comincio ad avere qualche dubbio? Che lo faccia gratis, intendo. A Diavolino un po’ le cose stanno sfuggendo di mano, e anche numerosi bimbiminchia che lo seguivano cominciano a mettere in discussione Galliani. Ciò nonostante lui sta proseguendo nella sua campagna difensiva dell’indifendibile come se niente fosse, negando l’evidenza, inventando di sana pianta deboli motivazioni, non prendendo minimamente in considerazione l’ipotesi di un cambio al vertice. Uno non può essere così gratis.
Boateng convocato per l’amichevole di oggi, avrà la numero 72.
Pronto per gennaio
già. e meno male che era qui solo per fargli un favore.
ma questo è sotto contratto coi tedeschi, come fanno a farlo giocare?
ah e ovviamente :suca: galliani, questa è un’altra tua perla.
Tra le altre cose leggevo ieri dell’ennesima smentita in ordine a quanto la società racconta ai tifosi…
Pare che Carletto abbia dichiarato di aver detto subito no alle richieste di Galliani e non, come riferito, di essersi preso un mese per riflettere.
Questa cosa da un lato conferma quanto la strategia comunicativa del Milan, una volta fiore all’occhiello della società, sia ormai divenuta una ciofeca e dall’altro che i giornalisti sono servi di AG visto che nessun quotidiano ha ripreso la notizia.
La fonte è calciomercato.com.
Nuovo post di un redivivo (purtroppo) Situation.
Tutti sopra.