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Il gentiluomo inglese: Herbert Kiplin

Siamo strani, questo dobbiamo ammetterlo. Tutta la storia del Milan è strana rispetto a quella delle consorelle italiane più blasonate: fondato nel 1899 da un gentiluomo inglese, parte in quarta e vince un sacco di scudetti per poi inciampare in un lungo, interminabile digiuno che si protrae per una quarantina d’anni, per poi risorgere alla grande nel dopoguerra, incappare in un’alternanza di pessime e buone gestioni, precipitare due volte incredibilmente in serie B, essere rilevata da un controverso magnate dell’editoria, salire in cima al mondo e precipitare nuovamente in un assurdo vortice di disorganizzazione e menefreghismo che, a mio avviso, non è culminato nella terza retrocessione soltanto per pura fortuna.

E sarebbe strano se ora, che siamo in procinto di essere ceduti, lo facessimo in modo normale. Non sarebbe da noi.  Voci su voci si accavallano, smentite su smentite si susseguono, sia le prime sia le seconde appaiono talvolta credibili, talvolta meno, a seconda di come ci si sveglia la mattina. Si potrà pure discutere se Thohir sia o non sia stato la scelta giusta per i cugini (questo probabilmente lo scopriremo soltanto in futuro), però è un fatto che l’Inter abbia completato l’operazione in modo semplice, rapido, relativamente indolore. La Roma dei Sensi stava sprofondando in una merda di proporzioni bibliche, c’è stato un momento in cui la baracca capitolina pareva puntellata con quattro assi marce  tenute insieme da qualche chiodo arrugginito; poi il miracolo dell’intervento yankee, il risanamento della società e l’allestimento di una squadra brillante e sufficientemente competitiva. La Lazio, devastata dalla gestione Cragnotti, una volta finita nel mirino di Lotito fu rilevata in tempi brevi senza tanti tentennamenti e portata costantemente a buoni livelli.

Per il Milan, neanche a dirlo, non poteva andare allo stesso modo. Troppo semplice. Troppo normale.

Dell’eventuale cessione del Milan si parla ormai da tempo e sembra che finalmente si stia giungendo al capolinea. Sembra. Vengono fatti nomi esotici, che talvolta, alle orecchie del tifoso possono apparire anche vagamente comici: Bee, Lee, Zong (fondatore della Hangzhou Wahaha), Slim ed altri che ormai ho dimenticato o sepolto sotto una valanga di risate.  Ma sembra che per tutti questi nomi ci siano complicazioni, oppure perplessità da parte dell’attuale proprietà.

Nel frattempo la squadra continua a far cagare, i primi stracci cominciano a volare pubblicamente: Inzaghi non ci sta a passare per unico colpevole e sputtana i suoi ragazzi, gli stessi che aveva ostinatamente – e contro ogni evidenza – difeso fino alla scorsa settimana; i suoi ragazzi però non ci stanno a loro volta e qualcuno di essi – pare De Jong ma non solo – risponde per le rime sbattendogli in faccia la pura verità, ossia che il Milan non è pane per i suoi denti.  Gli stessi ragazzi che tuttavia, a turno, dalla scorsa estate, imbeccati da qualcuno, prendevano per il culo noi tifosi rilasciando disgustose interviste inneggianti al presunto entusiasmo portato dalla gestione di Pippo e mettendola subdolamente in contrasto con la gestione di Clarenzio, insinuando che essa avesse portato non si è ancora capito bene cosa di negativo. E io sto scrivendo questo post in un orario assurdo per timore di perdermi un improvviso “ultim’ora” che possa rendere inutile, anacronistico o comico quanto ho scritto finora. Non è normale neppure questo, a pensarci bene. Quindi buona notte.

30 commenti su “Siamo strani

  1. Che dire marcovan, nonostante tu sia il classico comunista arrabbiato (di quelli che usano ogni stupidaggine per attaccare il presidente, al contrario mio che invece quando ne parlo uso sempre un equilibrio invidiabile) ti devo dare ragione. siamo strani.

    io l’avevo detto che questa storia della cessione immediata mi puzzava… credo proprio che quel cazzo di delinquente ce la stia piazzando nel didietro un’altra volta, e sta ancora usando i nostri colori per speculare quattro soldi (vabbè si fa per dire). Venderà, ma non in modo rapido e indolore come sembrava qualche settimana fa. e come minimo, ci aspetterà un’altra stagione tipo questa che stiamo passando.

    riprendendo il discorso di ieri su come SB lascerà il Milan, il buon mabell mi ha ricordato che allora c’era anche Virdis… del quale noi abbiamo un ricordo di un buon giocatore e nulla in più, ma che in realtà era fortissimo, solo che era oscurato da mostri.

    e poi c’era un vivaio di livello, mentre ora nessun ragazzo delle giovanili promette un futuro da grande squadra.

  2. Mi inserisco pure io nella diatriba sulla “fantastica” rosa dell’86.
    In porta c’era Terraneo, e ho detto tutto.
    In difesa Baresi non è che avesse tutta la considerazione che ha avuto dopo. Infatti all’epoca si giocava ancora “all’italiana” e un libero come lui era scarsamente considerato. Tant’è che in nazionale gli venivano preferiti nonno Scirea e (addirittura) Righetti. Filippo Galli veniva da un’annata a Pescara (Serie C), Tassotti era un giovinastro preso a quattro lire dalla Lazio qualche anno prima e Maldini era solo un simpatico diciassettenne (pupillo di Liddas) che arrossiva di fronte a Nela (Roma) e De Agostini (Juve). Costacurta era ancora agli allievi nazionali.
    A centrocampo il faro illuminante era Wilkins (?!?) che formava insieme a Di Bartolomei la coppia più lenta che si ricordi. Il trequartista era Vinicio Verza e sulle fasce c’erano Evani e Icardi, promossi in prima squadra solo perchè non c’erano soldi per comprare qualcun’altro. In attacco il “trio delle meraviglie”: Mark Hateley (il flagello di Dio…), Paolo Rossi (…altro che figurine…) e Pietro Paolo Virdis, l’unico di valore ma con imbarazzanti problemi fisici. Il Presidente (Giussy Farina) era scappato in Sudafrica!

    Fatta questa (lunga) premessa, non mi sento di affermare che qualla situazione fosse meglio di quella attuale.
    Piuttosto mi sentirei di consigliare ad una eventuale nuova proprietà una bella AZIONE SOCIALE DI RESPONSABILITA’ verso l’amministratore e il presidente che hanno creato l’attuale dissesto finanziario.

  3. …e sempre in tema di amarcord aggiungo che nella prima campagna acquisti (estate ’86) l’innominabile comprò Giovanni Galli, Bonetti (perchè F.Galli era ancora acerbo), Donadoni, Massaro e Galderisi. E nell’estate dell’87 arrivarono Colombo, Ancelotti, Gullit e Van Basten. Cioè in poco più di un anno la squadra dell’86 fu cambiata per l’80% dei suoi elementi.

  4. Pure io ricordo che nell’anno di grazia 1986 non è che si stravedesse per la nostra rosa.
    Certo c’era Baresi ma Tassotti non era nessuno, Wilkins faceva il suo ma Hateley aveva acciacchi, Rossi era strabollito e Agostino ormai era in fase calante. L’ultimo colpo di mercato era Bortolazzi (!)
    e avevamo in rosa gente come Manzo, Mancuso e Macina.

  5. Non si stravedeva per quella rosa, ma è un dato di fatto che in quella rosa c’era la futura linea difensiva più forte di sempre (o una delle più forti). Wilkins era un signor centrocampista, Virdis un grande attaccante, lento ma con due piedi incredibili e fortissimo di capoccia. Non era una rosa “fantastica”, ma qualitativamente era superiore a questa, non scherziamo. Di quella ricordo che ero orgoglioso, di questa mi vergogno. Questa è fatta col culo, quella, nei limiti degli scarsi mezzi di cui si disponeva, era stata costruita con un certo criterio logico.

    E avere Maldini e Baresi insieme sarà stato pure culo, ma è innegabile che allora il settore giovanile era un’altra cosa ed era più facile che da lì uscisse se non un fuoriclasse (quelli li fa la mamma), un grande giocatore. Oltre ai due appena citati, vorrei ricordare Costacurta, Filippo Galli, Evani, Demetrio Albertini. Non poteva essere solo culo. Il vero culo fu quello di chi arrivò dopo e si trovò tutta ‘sta gente già in casa.

  6. Continuo a non essere d’accordo sul valore della rosa ’86, ma questo è il bello della dialettica.
    Premetto che non cerco di convincere nessuno.
    Non possiamo giudicare Baresi e Maldini per quello che hanno fatto dopo. Dobbiamo contestualizzarli a marzo 1986. Baresi non era nessuno. Il fratello, per dire, era molto più quotato. La Juve gli preferì Tricella per il dopo Scirea (Tricella!!!). Maldini aveva 17 anni ed era famoso solo per il cognome e in più era considerato meno di Tassotti (un autentico grezzone) tanto che non giocava mai sulla sua fascia di competenza.
    Nessuno dei nostri era nel giro delle nazionali. F.Galli era considerato troppo giovane ed inesperto (l’anno dopo Liedholm gli preferì Dario Bonetti). Albertini aveva 15 anni e si scaccolava ancora.
    Il centrocampo era lento e imbarazzante anche a quell’epoca e l’attacco era composto da mummie (ripeto che solo Virdis era un talento ma era spesso infortunato e giocavamo sempre con Hateley e Rossi…).
    Ma li ricordate Di Bartolomei e Verza? Andiamo, dai…
    In pochi anni eravamo passati da BURIANI, BIGON, NOVELLINO, RIVERA, ANTONELLI a ICARDI, WILKINS, HATELEY, VERZA, EVANI…

  7. Non so se il cambio della guardia in casa Inter sia stato così indolore: Moratti, pare, avrebbe un clausola di riacquisto del club sotto certe condizioni, resta a ogni modo un ingombrante socio di minoranza (per il suo passato e per le sue maniere), ha ancora ampissimo spazio sui media e si consulta spesso con Thohir. Sull’esonero di Mazzarri, ad esempio, la voce di Moratti o della sua cerchia s’è sentita, ad esempio.

    Mi è parso più lineare il percorso di Lazio e Roma, invece (ma occhio che gli investimenti immobiliari pianificati dagli americani non sembrano così ovvi).

    Vedo, nel frattempo, che il progetto legato al nuovo stadio del Milan va avanti, ha passato la prima scrematura ed è al momento ritenuto il migliore dei tre rimasti in gara per la riqualificazione dell’area coinvolta. Questo può essere motivo di attrazione di nuovi acquirenti. Diciamo che, forse, alcune cifre sparate sulla valutazione complessiva del Milan si sono rivelate esagerate.

    Dal punto di vista tecnico, lo scenario è penoso, non c’è nulla da dire.

  8. anche secondo me le cose vanno contestualizzate.
    Poi ovvio Baresi non si discuteva già allora, e oggi non abbiamo in rosa un maldini.
    poi De Sciglio, El Shaarawy, Niang, sapremo solo tra 10 anni la carriera che faranno, bene o male.

  9. questa cosa che Baresi nell’86 non era nessuno mi fa ridere. aveva una quindicina di presenze in nazionale (era nella rosa dell’82), titolare indiscusso del milan da una decina d’anni, titolare l’anno della stella a 18 anni. però non era nessuno… vabbè.

    alex, non posso essere sicuro di ciò che saranno niang, el92 e desciglio tra 10 anni. però sono sicuro di una cosa: baresi, tassotti maldini e filippo galli erano giocatori veri, i (pochi) giovani che abbiamo ora sono già finiti prima di aver iniziato. e questo è innegabile.

  10. poi De Sciglio, El Shaarawy, Niang, sapremo solo tra 10 anni la carriera che faranno, bene o male.

    questo è giustissimo. Quei tre non possono essere quello che sono sembrati ultimamente. Il contesto, specie per i giovani, conta tantissimo. Ma non solo per i giovani. E’ quello che cerco sempre di dire quando ci s’intestardisce troppo contro allenatori e giocatori: senza una società che lavora bene, parlare d’altro (che conta, intendiamoci) è un legittimo e bel passatempo, che però non va al nocciolo del problema.

  11. E su Baresi sono d’accordo con Elbo. Il Capitano in Nazionale era frenato da un mostro come Scirea (trentatreenne, non decrepito) e dalle convinzioni di Bearzot (un grande, ma non infallibile come tutti gli esseri umani) che lo vedeva più come mediano, contro la convinzione del giocatore stesso. Ma che Baresi era un fenomeno lo sapevano anche i sassi anche nell’86.

  12. Baresi nell’86 aveva 26 anni, era nel pieno della maturità calcistica e leggere che era nessuno mi lascia senza fiato.
    Vero quello che dice marcovan su Scirea, un mostro difficile da scalzare allora. Ma aveva fatto comunque parte della Nazionale vincente in Spagna ed era diventato il Capitano del Milan proprio quell’anno (82).
    Non ha vinto nulla, questo è vero, ma che fosse nessuno non si può proprio leggere, dai. Questa è troppo grossa, amico.

  13. Uno scudetto da titolare e un mondiale da riserva comunque l’aveva vinto ghost.

    per altro, anche totti ha vinto pochissimo, eppure possiamo considerarlo come tra i primi 5 calciatori degli ultimi 20 anni in Italia. A tutt’ora mi sentirei di dire che è l’attaccante italiano più forte che abbiamo…

    Vabbè dai, ognuno la pensa come vuole. Tranne che su Kaiser Franz :suca:

  14. nel frattempo è stato approvato il bilancio: rosso di 91 milioni.

    E’ intervenuto l’agguerritissimo azionista Gatti, il quale deve avere letto i nostri commenti prima di recarsi all’assemblea: “Uno deve capire quando è arrivato il tempo di mollare. Confermare Allegri è stato un errore. Siamo andati a prendere Seedorf in Brasile, che non aveva mai allenato e dopo sei mesi lo abbiamo mandato via. I giocatori hanno fatto i sindacalisti. Così non si vince più. Negli utlimi anni stiamo facendo i risultati del Milan di Farina. Ma quel Milan aveva dei campioni come Baresi, Tassotti, Maldini e FIlippo Galli. In attacco c’era Virdis. Quali sono i campioni sui quali ricostruire la rosa?”.

  15. leggo che hanno spesato in questo bilancio anche i costi dovuti relativi al contratto di Seedorf per l’anno prossimo (e questo è secondo me ulteriore conferma che si lascia il bilancio il più possibile pulito a chi deve arrivare…).
    Però mi pare di ricordare che il Suma, dopo l’esonero, disse che di quel costo se ne sarebbe fatto carico direttamente il presidente SENZA gravare sul bilancio Milan.
    Infatti… :rotfl:

  16. e si sono pure aumentati il compenso del CDA :rotfl: :rotfl: :rotfl:
    senza vergogna 😕

  17. L’unico effetto positivo di un siffatto (ennesimo) rosso in bilancio è che i nuovi padroni sarebbero veramente folli a tenersi in casa i responsabili…

  18. Il Fratello più vecchio dei Baresi, Giuseppe che io ricordo non è mai sta considerato più forte del fratello Franco. Certo allora in nazionale gli veniva preferito Scirea ed a volte Baresi veniva schierato in mediana, ma seppur più giovane Baresi era da tanti considerato gia alla pari se non superiore di Scirea, condivido in tutto elbonito e marcovan.
    Tutta la diffesa più Evani più PP Virdis più Albertini dal settore giovanile in totale 8 giocatori che poi vinsero tutto questo fu quello che Berlusconi ereditò dal Milan di Farina, il alloro frequentavo San Siro tutte le domeniche e scusa ma non riesco proprio a capire come si possa considerare quel Milan al pari o addirittura inferiore all’attuale.

  19. si ma raga

    non è che il giudizio su berlusconi dipenda dal fatto che la rosa dell’86 fosse più o meno forte di quella del 2015

    il fatto chiave della faccenda (per me) è che il milan fino al 2007 era tra le prime tre squadre del mondo, e quella squadra è stata rasa al suolo per convenienza,per pigrizia e per menefreghismo.

    è questo che per me fa di berlusca la merda fatta presidente,non che nell’86 c’era maldini e adesso c’è desciglio.

  20. 1) Rocchi è un povero babbeo. Ogni volta che arbitra succede di tutto. 2) L’Inter secondo me può arrivare quinta. 3) noi siamo nellammerda

  21. Il Carpi in serie A. Ho trovato per chi simpatizzare il prossimo anno.
    Sucalo Tito, suca Lotito. Tu, à lazzie e á salernitana.

  22. Zio quello che tu dici è verissimo, ma quello che può sembrare un paradosso ma invece è la “REALTA'” è che dopo averci portati per anni in cima al mondo, oggi se vende lascia a chi compra una società che grazie ha quello che ha vinto ha un certo appeal, ma come valore e prospettiva una Rosa giocatori nettamente inferiore a quella che lui comprò x quattro soldi da Farina

  23. ovviamente mabell la speranza è che sti cinesi abbiano un botto di soldi da spendere,così anche se silvio lascia una squadra di cacca in un batter d’occhio la si migliora.

    penso che pure io tiferò carpi…così il chievo avrà un degno rivale nella rubrica di corrado.

  24. Carpi – Chievo 😆

    Pensate se sale anche il Frosinone :rotfl:

  25. zio, a me non interessa che i cinesi o chi per loro mettano la prossima estate subito 200 milioni per il mercato. a me interessa un progetto di 3-4 anni che ci permetta nell’immediato magari di ritornare a lottare per i primi 3 posti in Italia, e poi in qualche anno di tornare a competere almeno per i quarti di champions. e secondo me per fare questo non bisogna rivoluzionare la squadra.

    dopo di che, raggiunto quel livello, ogni tanto si arriverà 2 in campionato e agli ottavi in europa, un altro anno magari si vince lo scudetto e si arriva alle semifinali di champions, un altro anno invece si arriva quarti in italia e si viene eliminati subito in europa. Capita, il calcio ha mille variabili. però almeno torniamo ad avere una dignità.

  26. Quoto quello che dice Marcovan sul Baresi dell’86. Bearzot gli preferiva Tricella e persino Righetti perché si era fissato che il Capitano potesse giocare in nazionale come centrocampista, al pari di Beckembauer. Ma Baresi era già all’epoca un campione, magari considerato più bravo in fase costruttiva che difensiva, magari poco noto all’estero dove le performance del Milan non erano ottimali, ma sempre Campione era.

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