In questi giorni si è alzato un polverone per le parole di Arrigo Sacchi, che ha espresso male un concetto sotto gli occhi di tutti. Le sue parole sono state: «E’ esagerato il numero degli stranieri nei settori giovanili: ormai stiamo perdendo l’identità nazionale».”Non sono certo razzista e la mia storia da allenatore lo dimostra – ha detto -, a partire da Rijkard, ma a guardare il Torneo di Viareggio mi viene da dire che ci sono troppi giocatore di colore, anche nelle squadre Primavera”. “L’Italia non ha dignità, non ha orgoglio: non è possibile vedere squadre con 15 stranieri”.
Ora tutte le polemiche ruotano attorno a quel “troppi giocatori di colore”, perché se andiamo a rivedere le dichiarazioni dopo l’eliminazione dai Mondiali in Brasile dell’Italia, di tutti quelli che oggi attaccano Sacchi, troveremo molte frasi simili, ricordo addirittura di qualcuno che voleva mettere un tetto massimo di stranieri per squadra, fossero africani, giapponesi, francesi, rumeni o svizzeri.
Purtroppo in Italia, appena uno sbaglia un termine viene attaccato subito, infatti l’ex allenatore del Milan è stato attaccato da gente che dovrebbe stare solo zitta, come Blatter o Raiola.
Il concetto che voleva esprimere, secondo me, è che in Italia, moltissimi club guardano solo al business e ad i soldi, non alla crescita dei ragazzi sotto il lato umano e sportivo. Quindi vanno a prendere il ragazzo di colore, lo sfruttano in primavera per uno/due anni, lo fanno magari debuttare in prima squadra e poi lo rivendono facendo plusvalenza. Un esempio, andato male, dalla nostra società? Dominic Adiyiah, che ora gioca in Kazakistan. Il problema non è il “troppi stranieri”, ma troppi stranieri seghini. Perché se per comprare un Adiyiah, un Mattioni, un Grimi, Cardacio, Viudez, Mattioni, Lucas Roggia, SOLO per far piacere a gente come Raiola, togli il posto a ragazzi che magari non sono fenomeni, però se fatti giocare e crescere bene possono diventare dei buoni giocatori di A, allora hai qualche problema. Vedi Antonelli, ricomprato dopo anni, ma lo stesso Giovinco, che la Juve ha pagato più di 10 milioni alla fine.
Penso che la soluzione siano le seconde squadre, ci sono in Germania, Spagna, Inghilterra (lì hanno il campionato riserve), fai giocare i giovani e le riserve, in modo che tutti siano in forma, non devi mandare i giovani in prestito in giro dove magari poi non giocano perché sono in prestito secco o vengono chiusi da un bomber ultratrentenne con un nome pesante per la categoria, e soprattutto se hai un’emergenza in rosa data dai molti infortuni li puoi usare in prima squadra.
Ovviamente devi mettere delle limitazioni, non puoi far passare i giocatori dalla squadra A alla squadra B a piacimento, se no diventa dannoso, ma con le dovute regole, le seconde squadre gioverebbero. Oltretutto eviteresti decine di fallimenti ogni anno in Lega Pro o Serie D, dove le piccole realtà o l’ex squadre di mezza classifica di Serie A o B non riescono più a sopravvivere.
Ora invece si è passati a criticare Ancelotti, definendolo fascista, ha difeso Sacchi con una frase famosa per essere stata detta da Mussolini, anche se in realtà prima l’aveva pronunciata un certo Giulio Cesare. Certo, stare attenti con le parole aiuterebbe, soprattutto se sei un personaggio pubblico, però in Italia attaccare, denigrare e colpevolizzare, molto spesso a caso, è lo sport nazionale. La verità è che da noi si usa la parola razzismo molto a sproposito.
Chiudo con la situazione del Parma, che forse domenica non scenderà nemmeno in campo, nelle casse gli sono rimasti solo 40.000, il nuovo presidente è un altro cialtrone e ora la società sembra destinata al terzo fallimento della sua storia. Peccato, ha sfornato diversi campioni sia in campo, sia in panchina, a partire proprio da Sacchi ed Ancelotti, ma sono solo due di quelli passati da Parma.
53 commenti su “Sacchi, Ancelotti ed il Parma”
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sacrosanta verità. Ma sai, fa figo dimostrarsi strenuo difensore dei (spesso presunti) deboli e oppressi. Conoscevo una sinistrorsa convinta e attivista che ti azzannava alla gola se soltanto accennavi un po’ di insofferenza per l’insistenza dei vucumprà in spiaggia (a parte la mia avversione per l’abusivismo, avevo sempre pensato che il mio diritto alla pace sotto l’ombrellone fosse degno di rispetto); poi, quando testimoni la informarono che un extracomunitario le aveva ciulato la bici, lei cominciò improvvisamente a delirare di camere a gas e quant’altro. Ma insomma, ne avevamo anche uno che commentava qui che s’indignava per i buu razzisti ma poi, quando accennavi al popolo slavo, ne diceva di ogni facendo di tutta l’erba un fascio.
Sacchi si è espresso male, magari ha fatto riferimento al colore della pelle per indicare coloro che è più semplice riconoscere come stranieri. Ha sbagliato esempio, non c’è dubbio, ma non c’è nulla di razzista in ciò che ha detto. Che è condivisibile. Il problema dell’invasione di stranieri pippe nel nostro calcio e di coloro che ci lucrano sopra è abbastanza evidente, mi pare. Tirare in ballo il razzismo anche quando non c’entra non fa altro che alimentarlo.
Il concetto espresso da Sacchi sarà pure giusto – cosa che personalmente non credo, o almeno non totalmente, non come l’ha messa giù lui, ecco – ma OGGI non ci si può più permettere di parlare A BRACCIO, con un lessico di 20 anni fa almeno.
Sarà giusto, sarà sbagliato, ma oggi niente viene dimenticato e tutto viene amplificato dai media. Quindi ci vogliono piedi di piombo.
Non è possibile usare un lessico ”pane e salame”, se mi passate il termine. Un lessico di gente vecchia, proprio anagraficamente.
(Io sono più dalla parte di Raiola quando dice ”Non troppi stranieri, ma TROPPI SEGHINI in generale, presi per far numero e plusvalenze già dalle giovanili”. Che poi lo dica lui, Raiola, aggiunge al danno la beffa, intendiamoci.)
Sacchi ha solo detto quello che è sotto gli occhi di tutti ed era comprensibile sin dall’inizio, ma fa più comodo sollevare polemiche e buttare benzina sul fuoco.
Sentire poi che Blatter, quello che disse che qualsiasi offesa razzista sul campo doveva risolversi con una stretta di mano o Raiola che si vergogna di essere italiano e che di italiano ha solo il cognome visto che per il resto fa tutto all’estero, tasse comprese, e affibbia pippe colossali a babbei che abboccano pagando uno sproposito, francamente, me ne sbatto i coglioni.
ma cosa stai dicendo?
Veramente l’ho scritto io, Raiola ha detto:
“Sacchi si vergogni per quello che ha detto, io intanto mi vergogno di essere suo connazionale, Intervenga l’Aic a tutela dei ragazzi di colore – spiega Raiola -. E parla proprio lui che ha vinto solo grazie ai calciatori di colore.” “Nel calcio italiano ci sono troppe persone ignoranti al potere, per questo siamo nella m… Mi sono vergognato di essere italiano quando ho sentito le dichiarazioni di Sacchi”
Dice anche che nel calcio gioca il migliore, lui che ha fatto comprare al milan gente come Mattioni o Lucas Roggia solo perchè erano suoi assistiti. Il male del calcio sono persone come lui, non come Sacchi.
Allora mi scuso di aver travisato.
Ero fermo alla frase sul far giocare i migliori. (Che, ribadisco, detta da Raiola…)
Su Sacchi, ripeto, può dire cose giuste, ma mi fanno cadere le braccia i discorsi sull’orgoglio nazionale et similia applicati ad una squadra di club, e l’associazione giocatori neri = giocatori stranieri.
E’ linguaggio da bar.
E’ linguaggio vecchio.
Quando Tavecchio ha straparlato di OptiPobà che viene a rubare il posto in squadra perchè costa due banane l’abbiamo tutti perculato…
E’ vero sacchi si è espresso malissimo, con un linguaggio vecchio, ma è anche vero che chiunque conosca la storia calcistica di Sacchi non possa non riconoscere il fatto che ai in 30 anni di carriera è stato mai accostato alla parola razzismo, pertanto i vari baltter e compagnia sono degl’emeriti cazzoni che hanno usato le sue dichiarazioni per motivi politici / pubblicitari.
parole sante quelle di sacchi, punto.
Raiola si faccia inculare da balotelli, il più grande bluff della storia del calcio nostrano.
Fre. il discorso di Tavecchio è molto diverso.
A parte che ha fatto l’esempio di opti pobà che gioca nella Lazio!!! Lazio, eh e che costa due banane.
Sacchi parla di troppi stranieri per la crescita del calcio nostrano. Non dice nulla di economico.
E la maggioranza sono di pelle nera, poche balle.
Mica tutti hanno i capelli rossi e le lentiggini per intuire che potrebbe essere irlandese o la barba nera e i capelli ricci per capire che è betis
Credo di avere capito cosa intendeva Fre: i tempi son cambiati, ciò che un tempo si poteva dire tranquillamente, oggigiorno non è più permesso. Il lessico è cambiato, su questo credo non ci siano dubbi. D’altronde è sufficiente riguardarsi un vecchio film – e non è necessario andare troppo indietro – per constatare che, nei doppiaggi, termini come “negro” o “frocio” facevano parte dei normali dialoghi e non creavano alcuna sommossa popolare, mentre ora sono ammessi solo in determinati contesti (quando a pronunciarli è il personaggio del razzista ottuso e ignorante, per intenderci).
Ma credo che la presunta gaffe di Sacchi non c’entri nulla con la sua età. Credo sia un’altra cosa: un semplice errore linguistico preso a pretesto e ingigantito dai soliti moralisti. O da chi, come Raiola, ha forti interessi personali.
Anche a me dispiace per Arrigo attaccato ingiustamente e pretestuosamente da bigotti e benpensanti. Tutto poteva essere, tranne una cosa razzista. Era un consiglio di cuore a chi al calcio italico e al suo futuro ci tiene davvero.
Ma del resto non mi meraviglio… in questo paese erano tutti #JESUISCHARLIE dopo gli attentati di Parigi e tutti difensori di satira e libertà di pensiero, salvo poi fare a pezzi Siani per la battuta su un bambino ciccione a Sanremo.
Ghost
Tavecchio faceva (male) il confronto tra calcio inglese ed italiano, lamentandosi dell’eccessiva presenza di calciatori stranieri.
Costano poco, sono più gestibili perchè, appunto, stranieri in terra straniera, in qualche caso è più facile aggiustarne le pratiche, permettono triangolazioni economiche varie che poco hanno a che fare col calcio in sè.
Il campo come mercato, e i giocatori come merce. E il risultato sportivo? Un optional.
Tutto giusto, sensato, condivisibile.
L’ha fatta fuori dal vaso perchè ha parlato come se fosse al bar sotto casa.
Sacchi mi sembra volesse segnalare le stesse cose, più o meno.
Ci aggiunge poi il discorso sulla dignità e l’orgoglio nazionale (che secondo me stona).
Oggi come oggi, non ti puoi permettere di parlare in pubblico come se fossi al bar sotto casa.
Non è giusto, perchè questa ipersensibilità al politicamente corretto è un’arma agitata a seconda dei casi.
Ma provoca lo stesso dei danni di immagine ad un ambiente come il calcio che all’immagine si appoggia sempre di più.
E se non si è in grado di muoversi adeguatamente in questo ambiente ”nuovo”, forse bisognerebbe lasciare spazio a chi lo sa fare.
questo è il video con le dichiarazioni di Sacchi.
https://www.youtube.com/watch?v=0Jd3xRqfo4Y#t=221
Perfetto
l’unica nota stonata è quella sul colore della pelle, ma era chiaramente una frase buttata lì per dire “stranieri”. Per il resto mi pare un discorso sensatissimo.
E vorrei porre l’attenzione sulla metafora automobilistica. Mi ricorda tanto quello che noiosamente vado ripetendo quando c’intestardiamo contro i vari allenatori che si susseguono…
Purtroppo siamo in un periodo dove in questo paese vige il razzismo al contario.
Non si può parlar male degli extracomunitari, non si può parlar male dei neri, non si può parlar male dei Rom, anzi mi correggo, di questa gente bisogna solo dire cose positive se no ti tacciano di razzismo.
A furia di sentire le stronzate della Kienge, si son rincoglioniti un pò tutti.
GRANDE ARRIGO, e stai certo che se dicevi che nei settori giovanili ci sono troppi Svedesi o Danesi, nessuno se ne accorgeva……………
i negri costituiscono il core business delle cooperative rosse,figurati se è permesso parlarne male.
p.s. ho più soldi io del parma.
(nonostante ne abbia spesi una marea in puttane)
I più scarsi restano i gialli. Su questo non sento cazzi.
A proposito di gialli… Pippinzaghi sta provando quella metastasi nipponica dietro le punte. Attendevo questo momento. I suoi pochi fan superstiti hanno sfrangiato talmente tanto la minchia col SUO VERO RUOLO che non vedo l’ora di vederlo all’opera dietro le punte il loro idolo cagariso. Sembra stiano parlando di Boban, di Zidane o di Rui Costa da mettere dietro le punte.
p.s. non lo toglie proprio mai. MAI. Ripeto, qua gatta ci cova… perché è impossibile, cristo, dare così tante chanche a questa merdaccia. Ha cambiato tutti in formazione, anche la sorella… lui mai.. solo al derby una volta. Honda non lo toglie mai. Perché? Ok che è negato come allenatore… ma cazzo…
ma guarda che la formazione non la fa mica inzaghi.
Tutto giusto. Sacchi ha sbagliato a parlare di colore perchè oggi viviamo un falso razzismo moralista al contrario.
Ma c’è una grossa differenza tra Sacchi e Tavecchio. Sacchi parlava come singolo cittadino e può avere l’opinione che vuole ed il diritto di dire negri, froci e zingari senza che nessuno possa mettersi in testa di rompere troppo le balle, perchè fino a prova contraria in Italia vige libertà di pensiero, anche se spesso dietro a certe affermazioni di pensiero non se ne trova molto (e non mi riferisco a Sacchi ma al felpato). Tavecchio invece parlava come rappresentante dell’istituzione, ed a quel punto non può permettersi di “sbagliare” le parole, perchè non rappresenta il proprio pensiero, ma il pensiero dell’istituzione (FIGC in questo caso) ovvero di tutti quelli che ne fanno parte. La differenza è enorme.
Se Ancelotti risponde con una frase detta da Giulio Cesare e ripresa da Mussolini, a chi gli da del fascista può tranquillamente rispondere di farsi i cazzi suoi. Se lo dice il Presidente della Repubblica la cosa è differente.
Che poi raiola venga a fare la morale dimostra a che livello di bassezza siamo arrivati. Si vergogna di essere italiano?, Sapesse noi quanto ci vergogniamo di sapere che è italiano anche lui. Lui e quella di Carla Bruni.
Lo so che Carla Bruni non c’entra con il discorso, ma dare della a quella lì è sempre un piacere che non mi nego.
inoltre sacchi ha anche ragione quando dice che l’italia è un paese senza dignità.
un paese degno,con un minimo di amor proprio e che si rispetti,avrebbe fatto una carneficina di olandesi e avrebbe appeso le loro spoglie in curva allo stadio,in eurovisione.
E poi. Cosa ha detto di male Sacchi? Mica ha pronunciato le parole “juve.tus” o “int.r”. Quelle si son parole oscene.
1) Sacchi ha espresso un concetto sacrosanto, ma ha sbagliato a pronunciare quella frase. E’ evidente che non è razzista lo dimostra la sua storia, ma chiedere scusa e spiegare esattamente cosa intendeva immediatamente sarebbe stato meglio.
2) Io non sono d’accordo su questa storia dei troppi stranieri in Italia. Il problema è che in Italia non ci sono più giovani di livello internazionale perchè i giovani italiani crescono male. Tranquilli che se c’è un 16enne con le qualità che a 16 anni avevano balotelli totti cassano maldini nesta, non c’è straniero che tenga. giocherebbero a prescindere.
3) Quando si arriva a 20 anni, poi, il discorso cambia. Zeman, a cui era stata posta la domanda del perchè c’erano troppi stranieri, aveva risposto chiaramente: Donsah sta giocando nel cagliari e anche bene. Non è costato nulla. I pochi ragazzi 19enni italiani di quel livello costano dai 2 ai 5 milioni, quando va bene. Nessuna società può permettersi questa spesa, neanche il milan come sappiamo bene.
no scusate forse non era donsah che aveva fatto come esempio. era un altro, forse caio rangel, boh non ricordo, cmq il concetto è quello eh.
Boh, a me paiono tutte cazzate…interessante a riguardo questo piccolo monologo!
http://youtu.be/Kj111QMe2HU
Mamma mia, mi son rivisto l’intervista due volte.
QUANTO MANCA AL MILAN UN UOMO COSI’!
basterebbe avere lui come direttore sportivo per avere più qualità in campo. ne sono convinto.
“Siamo un popolo senza dignità”
grande Arrigo.
non so se con sacchi avremmo più qualità ec, anzi se c’è uno che ha sacrificato la qualità all’organizzazione di gioco (per fortuna ovviamente) è stato proprio sacchi.
resta il fatto che uno come lui servirebbe. ma non tornerà mai fino a quando ci saranno questi maledetti ai vertici
Il 90% dei casi che vengono spacciati per razzismo dai benpensanti militanti in realtà col razzismo non c’entrano una fava.
Comunque, se un branco di barbari nordeuropei si mette in testa di devastare premeditatamente e impunemente Piazza Di Spagna, la colpa è prevalentemente nostra: evidentemente noi stessi mandiamo il messaggio al mondo che è una cosa che si può fare senza subire grosse conseguenze. D’altronde, rispettando poco noi stessi il nostro Paese, non è che dagli altri possiamo pretendere di più.
elbo, io credo che non ci sia più una persona portatore di valori sportivi sani nel Milan, valori di cui Sacchi è lo specchio.
Abbiamo un presidente delinquente, un Ad farabutto ed un allenatore che è l’emblema dell’arrivismo e dell’egocentrismo.
Avere una persona che tutti i giorni riempie la testa ( o almeno ci prova ) di quei smidollati con parole come sacrificio, lealtà, spirito di squadra, dedizione, darebbe alla lunga ottimi risultati sul campo.
Marcovan,la penso esattamente come te, siamo la barzellatta d’europa, la repubblica delle banane, ma il popolo Italiano è quello che è, è giusto così , ringraziamo quel poco di benessere di base che abbiamo ancora perchè finito quello sarà far west.
è cosi marcovan
l’italia è considerata l’immondezza d’europa insieme a qualche altro paese.
poi possiamo anche vantarci delle nostre opere d’arte, ma in europa si sa che l’italia è un posto dove si puo delinquere senza problemi, sia a livello di micro criminalità che a livelli più alti.
la famiglia Glazer, che fa le cose seriamente, non verrebbe mai qua a investire. va in inghilterra. qua ci vengo o i farabutti o i pezzenti (si fa per dire) che vogliono portare a casa qualche spicciolo (si fa per dire)
l’italia attira la cattiva gente, non la brava gente. è un sistema collassato che nessuno sta riuscendo a cambiare. e la situazione è talmente intricata che difficilmente si risolleverà.
cade a pennello come esempio, il fatto che tutti sdegnando per quello che hanno fatto gli olandesi in piazza di Spagna, quando i monumenti italiani in giro per le città sono tutti imbrattati e distrutti da coglioncelli di 16 anni con la bomboletta e pennarelli in mano
qualunque idiota, per di più ubriaco, può sentirsi autorizzato a cagare dove vuole se come esempio ha questo.
Ma sì… ormai se qualcuno parla di amore per il proprio Paese viene visto come una specie di fascistoide pronto ad indossare l’elemetto e scatenare guerre coloniali a destra e manca. Ma questo accade da decenni, non da ieri. “Io sono cittadino del mondo, per me non esistono i confini” è una frase meravigliosa; il problema è che per gli altri i confini esistono, eccome.
Questo razzismo al contrario funziona solo da noi, ho sempre invidiato l’attaccamento al proprio paese ed il senso di appartenenza di americani , francesi ed inglesi.
Dimenticavo: amore per il proprio Paese non significa disprezzo per quelli altrui. E’ importante questa precisazione, sennò i cittadini del mondo si scatenano… 😉
(poi c’è il disprezzo calcistico, ma è un’altra cosa: Grecia e Giappone sono in cima alla mia lista di stati canaglia)
Giappone stato canaglia, concordo!
Quello che ho visto ieri seguendo lo streaming online del Corriere della Sera è stato orribile. Eravamo in balia di questi barbari. Poi erano tutti luoghi che ho visitato giusto un paio di settimane fa e vederli ridotti in quel modo da una banda di nordeuropei ubriachi fradici mi ha fatto arrabbiare molto. E poi mentre li caricavano sui pullman per lo stadio che spaccavano i finestrini e si affacciavano a cantare e a lanciare oggetti. Gentaglia.
Ora vediamo come finisce questa storia. Perché se a pagare sarà ancora la municipalità di Roma, credo sia una delle più grandi ingiustizie che possano esistere e spero che gli ultras della Roma per la partita di ritorno caghino in piazza a Rotterdam.
Vero che forse la questura avrebbe dovuto conoscere chi sono gli ultras del Feyenoord, una delle tifoserie più violente d’Europa che diversi anni fa uccisero un tifoso degli acerrimi rivali dell’Ajax. Però dai cazzo… così no.
A me non ha dato tanto fastidio lo sciacallaggio che c’è stato sulla frase di Sacchi da parte dei soliti noti in malafede, dai quali non mi aspettavo nulla di diverso, piuttosto mi è dispiaciuto che altre persone, siti, blog (anche rossoneri) in buona fede , siano cascati nel trappolone mediatico senza fermarsi a riflettere.
Quanto a quello successo a Roma, città dove vivo da sempre, posso solo constatare come e’ l’ennesimo episodio che dimostra come ormai in questa città il caos regni sovrano.
Peraltro anche se i poliziotti fossero stati in 10000, con le regole di ingaggio che gli danno non avrebbero potuto fare nulla di diverso di quanto hanno fatto, ovvero assistere e contenere.
Spero che in Olanda i romanisti otturino tutti i lavandini possibili ed immaginabili! 🙂
Enzuccio….TVB, bello di papà!!! Ahahahahah sei sempre il n° 1 ahahah :rotfl: :rotfl:
Su Sacchi allenatore:
Sacchi ha una visone del calcio per certi versi estremista a senso unico. Spesso anche ora nelle interviste lo senti ripetere: gli allenatori debbono capire che prima bisogna partire dallo SCHEMA e poi dagli UOMINI….
A conferma di questo suo modo di vedere il calcio non tiene conto delle caratteristiche tecniche dei giocatori, la sua convinzione è che per il bene della squadra anche il giocatore di grande classe si debba adattare agli “schemi”
(Vedi Vanbasten).
Sacchi secondo me vista la sua visione del calcio a senso unico dove la squadra per 90 minuti deve fare pressing e schiacciare l’avversario nella propria metà campo, non ha grande capacità di leggere tatticamente i diversi momenti della partita, o cambiare quando le condizioni fisiche della sua squadra non sono al top.
Sacchi nel 1991 era convinto che il Milan era fisicamente finito per giocare il “suo” calcio e che la rosa per 8/11 doveva essere rinnovata con Van Basten che doveva essere ceduto, Capello con la stessa rosa vinse 4 scudetti in 5 anni e fece 3 finali di champions consecutive).
Detto questo va detto che certamente Sacchi è stato un grandissimo allenatore che è riuscito a cambiare la mentalità del nostro calcio e quando il suo Milan era al top della condizione fisica il suo calcio era davvero spettacolare ed unico.
beh beh beh mabell, proprio con la stessa rosa non direi eh.
in quegli anni si aggiunsero: serena boban albertini savicevic papin lentini eranio panucci laudruo desailly baggio weah ambrosini.
per carità, baresi maldini tassotti costacurta donadoni erano già un patrimonio pazzesco, però la squadra di capello era oggettivamente stata rinforzata dai.
cazzo se penso a certi giocatori che allora non erano considerati granchè….
eranio faticava a trovare posto da titolare, oggi sarebbe l’esterno più forte del campionato per distacco. incredibile.
Intanto Parma-Udinese rinviata…
Parma RIP
Manenti… ahahahhaah…
ha sbagliato i codici dei bonifici, uomini di poca fede….
geniaccio
Bah Mabell, Sacchi ha smesso di allenare nel 2001. Sono passati 13 anni ,il calcio si è evoluto e continua ad evolversi, e qualunque tecnico non può mai essere uguale a se stesso se vuole essere vincente, deve per forza cambiare qualcosina, per cui giudicare quali potrebbero essere i risultati del suo modo di giocare di allora, riportato ad oggi, per me non ha molto senso. pertanto non so se uno come lui oggi come oggi , tatticamente e tecnicamente potrebbe essere un vincente, dipenderebbe dalla sua capacità di evolversi come tecnico.
Quello che invece rimane di immutato valore è il contributo morale che può dare una persona, l’insegnamento dei valori sportivi, la dedizione al lavoro, al sacrificio, al senso di squadra, la mentalità vincente.
Di queste cose Sacchi potrebbe essere il simbolo ed il portavoce ovunque, e mi ripeto, un insegnate del genere alla nostra armata brancaleone farebbe più che bene.
Invece noi abbiamo quello che faceva salire dinho sul tavolino e gli faceva promettere : faro il bravo….e quell’altro che rinchiude i giocatori nelle stanze d’albergo….per non parlare dell’allenatore che si nasconde nel portabagagli delle auto…
Sacchi quando se ne andò non considerava la squadra non più in grado di seguire fisicamente il suo calcio, ma la considerava non più in grado di mettere la stessa applicazione mentale per seguire alla lettera le sue martellanti indicazioni.
E aveva ragione, perché quei giocatori erano saturi dei suoi metodi, era una squadra sull’orlo di una crisi di nervi come il suo allenatore.
Il più grande merito di Capello a mio avviso fu quello di allentare la briglia tatticamente, concedendogli maggior libertà’ (ma ovviamente non anarchia) al di là del rafforzamento della rosa negli anni successivi.
Capello venne ripagato con un primo anno straordinario, con il Milan che diede spettacolo su tutti i campi della serie A segnando valanghe di reti.
Peccato che l’anno prima c’era stato Marsiglia.
Che è esattamente quello che ha fatto Allegri quest’anno alla Giuve