Dopo mesi di latitanza torno sugli schermi di Screw. Mi sono offerto di scrivere un post su quella che ormai è diventata la mia ossessione, il mio incubo, la mia antitesi calcistica.
Prima di partire però, vorrei fare una piccola premessa. Non c’è niente di razzista in questo post. Solo satira e gusti personali. Niente mi ripugna più del razzismo, soprattutto nel calcio e nello sport. Se però siete moralisti che si scandalizzano per parole come “Nippotumore”, “ebola”, o pensate che un augurio di morte sia un inaccettabile sinonimo del disprezzo della vita, fermatevi ora e tornate pure alle vostre pudiche letture da educande, alla Gazzetta e agli articolini degli aggregatori di Criscitiello. Io non devo convincere nessuno, dico solo la mia. Si tratta di opinioni personali sul calcio, e quindi discutibilissime a prescindere, ed in ogni caso non attribuibili al blog intero. Lo dico perché un ragazzino con disturbi psicologici e in gran spolvero sui social insieme ai pochi talebani del milanismo che gli sono rimasti fedeli, ha (ancora) il porco vizio di associare ad un post una linea editoriale. Purtroppo si tratta di un povero stolto mentecatto. Nei suoi vaneggi mentali e deliri di grandezza, si scorda spesso che questi si chiamano blog. Lui ha presi per testate giornalistiche dove individuare “linee editoriali”. Spesso ha tentato di far passare questo posto come “allegriano” o ha appiccicato a destra e a manca etichette inutili. Inutili come la sua presenza al mondo. Siccome però è da poco passato natale e un pochino di spirito natalizio mi è rimasto, lo voglio comunque salutare, ricordandogli che noi siamo stati i primi ad accorgerci delle sue “potenzialità” già da quando commentava con noi su Milanorossonera nel lontano 2008. Scherzo, in realtà lui non ha nessuna potenzialità. È e resterà per sempre un coglione. Ciao merda, tanto lo so che stai leggendo. Mettiti comodo che sarà lunghetto. Leggi come ti strapazzo il tuo feticcio nipponico.
Le ragioni del mio odio atavico per Honda risiedono soprattutto nel modo in cui viene trattato dalla comunicazione rossonera e dalle sue groupie ululanti. Tecnicamente invece lo trovo abbastanza discreto… almeno per il campionato russo che disputava fino all’anno scorso. Ma partiamo dal principio. Honda arriva al Milan nel gennaio 2014 dopo una trattativa estenuante col CSKA Mosca. Galliani sembra più volte sul punto di mollare e di lasciare il giocatore alla Lazio disposta a pagare i 5 milioni che i russi chiedevano. Ma Keisuke vuole solo il Milan, del resto è milanista sin da bambino (multi cit.) e sfida le ire del club russo pur di liberarsi a zero a dicembre. Fu così che un brutto giorno di gennaio approdò a Milanello. A quei tempi lavoravo ancora in Portogallo, nella triste e piovosa Braga. Le partite le guardavo da solo (del resto non era facile trovare qualcuno per vedere le partite del Milan da quelle parti) in un pub ristorante di fiducia dove i camerieri mi adottarono, e tifavano Milan con me. Il giappo sbarca a Milano con una presentazione che neanche le intro dei concerti degli U2. Si presenta con un elegantissimo abito nero, due orologi e quell’aria blanda che ti lascia sempre interdetto perché non sai se sia la calma orientale o una faccia da fesso. Io che il campionato russo non l’ho mai seguito e le squadre russe in Champions solo se costretto con la violenza, non lo conoscevo, ma mi fidai degli “esperti”: “È molto forte. Il piedino ce l’ha” erano le frasi che sentivo e leggevo più spesso. Le prime due prestazioni sono semi decenti, o per lo meno dava l’idea di vivacità nell’asfittica metà campo rossonera dell’ultimo Milan di Allegri. Colse anche il palo nella famosa partita del poker di Berardi che costò la panchina al livornese. Da quel momento iniziò l’era (o meglio, il semestre) Seedorf.
Clarence, si vedeva, non impazziva certo per il giappo, eppure per un motivo o per l’altro lo schierava sempre titolare, salvo poi sostituirlo nella ripresa (memorabile il timido “why?” sussurrato dal giappo all’olandese dopo la sostituzione all’Olimpico contro la Roma). Cominciarono a rincorrersi le voci di una clausola contrattuale che preveda un minimo di presenze per Honda comandate dagli sponsor, delle quali fece accenno diverse volte anche Luca Serafini. Le partite giocate (eufemismo) dal giapponese sono qualcosa di indegno. Appare sempre un pesce fuor d’acqua, sistematicamente anticipato, sovrastato di testa da chiunque, di una lentezza esasperante, la sensazione di stordimento perenne guardandolo in faccia, passaggi e gol sbagliati che fecero bestemmiare in iugoslavo tutti i tifosi milanisti e ridere a crepapelle i tifosi avversari. Ed io nel mio pub portoghese triste e solitario, con i camerieri che venivano ogni tanto a consolarmi mentre vedevo il mio povero Milan sprofondare, e questo schifoso che campeggiava in prima fila in qualunque foto proveniente dai social del Milan. Credo che cominciai là a sviluppare tutto l’astio che ora gli serbo. Lo trovavo un vero e proprio insudiciamento dell’immagine per quattro soldi. E poi la dieci. No cazzo, non gli puoi dare la dieci. Non gliela danno neanche in Giappone la dieci. La dieci era di Ruud, era di Dejan, era di Zvone, di Manuel. Non puoi darlo a questo schifoso indegno, a questo storidito.
Il culmine però venne raggiunto verso inizio maggio. Il Milan vinse il derby con gol di De Jong. Una partita piuttosto bruttina nel complesso, ma che il Milan meritò di vincere. Ricordo bene (specie nel primo tempo) un’ottima prestazione di Adel Taarabt. Honda non mise piede in campo forse per la prima volta. Partita successiva a Bergamo contro l’Atalanta col Milan in piena lotta per l’Europa. Taarabt in panchina, Honda titolare. Ricordo la rabbia cieca che mi assalì, specie dopo aver fatto due conti sul fuso orario. La partita in questione andava in onda (ehehheeh) alle 12:30 italiane; il fuso Giappo vede la lancetta dell’orologio spostarsi avanti di 9 ore. A Tokyo erano le 21:30, prima serata, bisognava appagare la sete di calcio degli storiditi orientali che una volta tanto non dovevano fare le ore piccole per seguire il loro idolo, ma gustarselo mentre si pappavano qualche lurida poltiglia a base di riso e pesce crudo per cena. Credo che sia ancora oggi uno dei punti più bassi raggiunti nella storia recente milanista, la dimostrazione di come logiche di marketing e diritti tv possano prevalere su quelle tecniche e sulla meritocrazia. Honda fu lasciato negli spogliatoi dopo 45 minuti indegni passati a pascolare nella metacampo avversaria, ma il Milan perse ugualmente la partita grazie a un euro gol di Franco Brienza. Già, Francone Brienza. Avesse avuto un miglior ufficio stampa o fosse nato a Tokio anziché a Cantù chissà dove sarebbe ora.
Sui social, anche grazie a Luca, comincia a circolare il nomignolo Nippotumore che ne descriveva perfettamente il ruolo in campo. I tifosi sono infuriati, nessuno lo vuole più vedere in campo, nonostante i peana di Milannews provino sempre a giustificarlo con le scuse più inutili che vanno dal sempre verde fuso orario, alle mancate vacanze, fino alla cagata del campionato russo che aveva un calendario completamente diverso. Il Milan finisce mestamente fuori dall’Europa e Seedorf viene inspiegabilmente (nel senso che nessuno ha ancora spiegato il perché) esonerato per far posto al suo ex compagno di squadra Pippinzaghi, vincitore di un Viareggio con i fuori quota e protagonista di un campionatino da metà classifica con la primavera rossonera. A giugno cominicia il mondiale. Honda è tra le star del Giappone di Zaccheroni (dove però veste la maglia numero quattro e non la dieci, per dire…). Inizia la rassegna iridata con un gol alla Costa d’Avorio, ma la sua squadra viene rimontata e perde la partita inaugurale. Fiumi di articoli sul web che ne incensano le gesta. Nello zero a zero seguente contro la Grecia (in 10 da metà primo tempo) è addirittura votato come il migliore in campo. Nella terza partita persa ignominiosamente 4 a 1 contro la Colombia è lui a perdere il sanguinoso pallone mentre pascolava a centrocampo che lancia il contropiede dell’ultimo gol colombiano. Crolla così il suo sogno di vittoria mondiale. Giappone eliminato con un solo, lurido punto. Ho stampato una copia cartacea di quell’articolo e lo tengo custodito gelosamente. Colgo anche l’occasione per annunciare che il giorno che una nazionale asiatica vincerà un mondiale donerò uno dei miei preziosi testicoli alla scienza.
Il nuovo Milan di Pippinzaghi si raduna a metà luglio. Honda è ancora in vacanza e raggiunge la squadra negli Stati Uniti dopo una decina di giorni di vacanza. Cominciano i primi articoli entusiastici, si arriva persino a descriverne la puntualità agli allenamenti e l’anticipo per l’appuntamento nella foto di gruppo. Honda è rinato con Pippinzaghi si dice ovunque. Sarà… intanto in amichevole contro il Valencia ci farà vergognare con due corner vergognosi che mi provocarono il vomito verde stile Regan McNeil dell’esorcista. Il nuovo stratega milanista, uomo tutto d’un pezzo e poco incline ai compromessi, lo schiera all’ala destra. Honda. Ala. Ossimori. Ma pronti via, alla prima giornata contro la Lazio eccolo mettere a segno il primo gol del campionato rossonero dopo un fantastico assist di El Sharawy. Io non lo vedo esattamente come un gesto bene augurante e, lo ricordo bene, feci gli scongiuri. Da sempre ho il vizio di associare il primo gol al resto della stagione. In genere segnavano Sheva o Weah.. ultimamente Poli e Honda. Ma questo è un altro discorso. Subito dopo questa rete cominciano timidamente a spuntare come lumachine dopo le prime piogge autunnali, le sue groupie. Al gol nella domenica successiva a Parma dopo una bella azione corale di tutta la squadra tra i tifosi rossoneri diventa quasi giappomania. Fiumi, ma che dico fiumi, oceani di articoli per incensare il grande samurai venuto dall’oriente a deliziarci con la sua tecnica sopraffina, che con la sua tempra ha sconfitto chi, troppo prematuramente, lo ha dipinto come un bidone. Infatti un girone di ritorno dove ha giocato praticamente quasi sempre da titolare non era abbastanza. Chissà, forse bisognava dargli almeno 3 o 4 stagioni intere. Alcuni articoli sfiorano il pornografico tanto sono osceni. Si rincorrono persino voci di Honda operato per un misterioso problemino alla tiroide che ne condizionò il rendimento proprio perché giocava prendendo antibiotici. Ammesso e non concesso che sia vero, perché un giocatore con seri problemi di salute e sotto antibiotici deve giocare titolare? Ah sì è vero, per quella storia della clausola con gli sponsor. Giusto? Se qualcuno lo sa mi faccia sapere.
Il Nippotumore non riesce a ripetersi nella sconfitta in casa dell’impavido Pippinzaghi contro la Iuve, ma eccolo riandare in gol contro Empoli e Chievo, per poi siglare una doppietta da urlo contro un derelitto Verona di Mandorlini. Honda capocannoniere. Delirio. Il mondo al contrario. Tuttofinito. Ricordo il ragazzo con problemi psichici di cui ho parlato a inizio post andare in estasi mistica, e i suoi tirapiedi che scrivono articoli per la sua fogna incendiare tastiere con articoli che magnificavano il Nippotumore e insultavano chiunque avesse osato metterne in dubbio la qualità eccelsa, accusandoli di non capirne niente di calcio. Del resto si tratta dello stesso che rivorrebbe Matri e che sostiene che Pogba non valga il miglior Gattuso o il miglior Ambrosini. Il Carro antigiappo rimase
desolatamente vuoto, con solo il sottoscritto, Luca e pochi altri fedeli a bordo. Finito l’allineamento dei pianeti però, Keisuke torna sui livelli a cui ci aveva abituato, ovvero a pascolare per il campo inerme davanti ad avversari che vanno a velocità doppia rispetto a lui. Tra l’altro, anche a costo di passare per talebano, mi preme ricordare che golletti a parte, le sue prestazioni non erano state molto differenti da queste ultime, solo che al periodo almeno riusciva a segnare per qualunque assurdo motivo, anche se respirava in area di rigore. Ma quel periodo dei golletti è stata l’eccezione. Questa è la normalità. Probabilmente ha giovato della preparazione e a inizio stagione, con giocatori ancora imballati lui è entrato in forma prima. Una volta entrati in forma pure gli altri, eccolo affogare di nuovo nella sua mediocrità. Guardatelo in campo. Guardatela la troietta del marketing. Si tratta di un aborto tattico. Teoricamente è un’ala nel 433 ad minchiam camaleontico del condottiero Pippinzaghi, ma il suo apporto alla manovra si limita a ricevere palla spalle alla porta mentre si accentra e a chiudere il triangolo col suo fido amico scarparo Ignazio Abate. A volte tenta di crossare, ma lo fa solo col sinistro e anche il dribbling è abbastanza monofinta. Punizioni ne ha messo una. Ma a sentire le telecronache, quando c’è una punizione per il Milan dal centro destra “quella è la mattonella di Honda, attenzione“. Ma attenzione cosa? Cosa?? È sempre presente in inserimenti d’attacco (anche con buona tempistica se vogliamo), e ben ordinatino nella fase difensiva. Peccato si tratti di un birillo. Totalmente incapace di contrastare, di recuperare palloni, di sradicarne uno, di anticipare. Guardatevi le statistiche di questo sito per capire se la penso così per partito preso e leggete quali vengono indicate come le sue “debolezze”.
Purtroppo per noi però, questo aborto, in Giappone ci fa fare un sacco di soldi grazie ai babbei che comprano la sua maglia e i suoi gadget. Ma forse non è necessario andare fino a Tokio per trovare qualcuno che finanzi questo Milan da workshop. Ad esempio questi incredibili cazzoni di Screwdrivers hanno ben pensato di farmi il regalo che vedete nelle foto del link. Colgo l’occasione per ringraziarli e per dirgli che gli voglio bene anche se finanziano il male. Speriamo prima o poi di rivedere la maglia numero 10 assegnata ad un giocatore degno. Un saluto a tutti, e forza Milan ça va sans dire.
34 commenti su “Odio Keisuke Honda”
I commenti sono chiusi.
Honda è evidentemente un fenomeno più mediatico che calcistico. Non vale neanche questa serie A. Però quest’anno al Milan ha dato il suo contributo. e’ uno che si sacrifica, e nel gioco di Pippo l’esterno deve avere grande spirito di sacrificio. Non a caso in quel ruolo secondo me possono giocare, a parte Honda, solo el92 e Bonaventura. Detto questo, anche con lo schema di pippo si potrebbero prendere esterni ben più forti del giapponese: da gabbiadini a eder, da insigne a callejon, da cuadrado a florenzi. Ma noi siamo con le pezze al culo, abbiamo zero euro da spendere. Non è una cifra tanto per dire, è una cifra vera. Con zero euro dove si vuole andare ?
Ben vengano pezzi come questo, forti e magari non condivisibili al 100% ma comunque fautori di discussione.
Anche a me honda non piace molto, è indubbio che in altri tempi e svuotato del suo appeal di marketing uno come lui non sarebbe al milan.
Non è corretto dire elbo che non ci sono soldi quando poi ingaggi faraonici e immeritati vengono ogni mese sborsati. Ma con galliani e la proprietà che comunque ritiene che vada bene così non avremo mai speranze di cambiamento registro.
Vero. I soldi ci sarebbero, se è vero che società che fatturano la metà di noi investono e sono in attivo – riuscendo anche a starci davanti.
Pezzi come questo non sono condivisibili neppure al 50% (parlo della parte di Honda, quella sul coglionazzo è condivisibile al 200%). Però mettono di buonumore. La descrizione del bar portoghese i cui camerieri si adoperavano per consolarti è spassosa. Bella e divertente anche la citazione dell’Esorcista.
Viva la satira.
(R.I.P Wolinski, uno dei miei disegnatori preferiti sin da quando ero ragazzino)
Alex, l’operato di Galliani, con l’evidente via libera della società che non solo è responsabile ma addirittura fautrice di questa politica, dimostra che il budget per l’acquisizione dei cartellini dei giocatori è ZERO EURO.
di conseguenza per acquisire giocatori con determinate caratteristiche, cioè quelli forti e giovani in poche parole, ci sono ZERO EURO.
questa storia di dire che ci sono soldi ma vengono spesi per ingaggi elevati è la scoperta dell’acqua calda e soprattutto non ha nessun senso. è evidente che se la proprietà porta avanti questa politica ci sono dei motivi ben precisi, ed è evidente che i soldi spesi per gli ingaggi non potrebbero comunque essere spesi in modo diverso, magari molto più produttivo.
Ho riso solo leggendo il titolo.
Onorato di far parte del carro contro il Nippotumore dall’inizio.
Mi sarei giocato un tuo coglione che non avresti salvato nulla, ma proprio nulla.
Diciamo che sei partito molto bene con la premessa ed il saluto all’Idiota.
Finora non lo hanno ancora…informato, perché sai che lui ci legge solo tramite il suo amico immaginario e manda avanti le truppe con i cammelli. Preferisce restare sempre nella sua tenda nel deserto.
Anche quando il Milan gioca in casa e non ha i biglietti omaggio si sente in dovere di fare il curvaiolo sempre presente e moralizzare.
Il complottaro di ‘sta minchia.
Il post è molto divertente per come l’hai scritto e per alcune cose in particolare:
Così è troppo facile. Ormai i tuoi Castore e Polluce sono ben noti a tutti gli internauti, hanno vita propria e autonoma da te.
Questa è per palati fini. Non so perché, ma mi ricorda la foto di questa estate con Corrado e Kalu? :rotfl:
Ovviamente la penso molto meno drasticamente di te, su Honda. Ma visto i tempi che corrono, purtroppo, rispetto la tua opinione. :suca: :suca: :suca:
Dai, sono contento che vi sia piaciuto, specie perché non lo condividete. :seghino:
Ma dai.
Gli aspetti extra calcistici li condivido tutti.
Quelli calcistici meno.
Ma lo sapevi già.
Oh, nei commenti al post su Twitter, molti hanno parlato di analisi lucida e ben fatta. Tiè… seghini.. :seghino:
scenario tra un mesetto circa, quando tornerà Honda a disposizione:
sui lati i titolari saranno il giappo e bonaventura, la prima alternativa sarà el92. e cerci diventerà l’alternstiva davanti a menez….
e a quel punto qualcuno stia al fianco di betis, e soprattutto nessuno lo faccia avvicinare a un balcone!
:rotfl:
Quel mentecatto non rimette piede in campo. O almeno perderà la titolarità assoluta indiscutibile inamovibile.
Ragazzi, Honda non ha senso. È una forzatura. Non apporta nulla.
Io te l’appoggio tutto, fratè
Chiarisci subito il senso della frase, perché questi depravati tempo 3 secondi e cominciano a fare battute da osteria.
:seghino:
:rotfl:
…mi riferivo al post
Shakira è un bell’acquisto. Che unito a quello di Podolski ne aumenta l’importanza. Nel senso che Podolski da solo è una cosa, assieme a Shakira, tatticamente, tutt’altra.
E Piché? C’è anche lui?
L’omino palestrato ha le cosce come Kalle e Sssssssanettttti. Alto la metà di loro ma fa niente, a loro piacciono belli rotondetti di gamba.
l’operazione di shakiri è ottima. inizialmente l’avevo criticata perchè si parlava anche per lui si parlava di prestito secco. invece di fatto verrà pagato a giugno, e 16 milioni sono un prezzo onesto per un ottimo giocatore come lui. e concordomarcovan che l’acquisto di podolski, sebbene l’operazione di per sè di una cagata pazzesca, unito a quello di shakiri aumenta la orza dell’inter.
per me i merdazzurri erano già superiori a noi all’inizio del campionato. ora, con questi due acquisti, il gap con loro aumenta.
la differenza è che loro una ventina di ilioni all’anno veri li li spendono (l’anno scorso hernanes, nazionale brasiliano, quest’anno shakiri), noi per l’acquisizione dei cartellini, unico modo per prendere giocatori “sani”, spendiamo zero euro.
secondo me diavolino andrà ad ingaggiare i tre dell’isis e li manda a casa di betis
In realtà ho più barba io di quelli dell’ISIS… mi scambierebbero per un fratello islamico e fatto festa per 3 giorni e 3 notti. :seghino:
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
io quando ho visto il link su fb, mi sono detto che questo post andava gustato.
quindi ho atteso prendendomi tutto il tempo (anche perchè effettivamente ce ne vuole).
Devo dire che l’attesa è valsa, 4 grosse risate me le sono fatte, tipo questa
:rotfl: :rotfl: :rotfl:
Devo dire che da come sei partito però mi aspettavo peggio, sei stato anche quasi oggettivo nel finale.
E se al prossimo raduno non metti la maglia potremmo offenderci eh
No, il cazzo proprio. Al prossimo raduno mi prendo il Daspo, ma la maglia la non la metto. :seghino:
Honda è l’emblema di QUESTO Milan dove spesso si guarda più alla forma che alla sostanza.
Poi, a onor del vero, quest’anno non sta facendo così male. Non so quanto questa valutazione sia viziata dai suoi primi 6 mesi, francamente imbarazzanti (non solo per colpa su)…
Poi, certo, mi vengono in mente almeno 5 nomi con relativi ingaggi da cancellare prima del suo.
la notizia del giorno è Pazzini in uscita e Destro in entrata.
Prestito con diritto o obbligo di riscatto a 15 mln.?
Sarebbe un buon colpo. Entrambi sono prime punte e Destro è un 1991, Pazzini un 1984.
Anche perché a leggere una notizia di ieri mi è venuto un brivido: Osbajo, accantonato dai prescritti, potrebbe…no…no, dai non scherziamo. :seghino:
prendere destro e dare via pazzini sarebbe un buon affare. ma non cambierebbe le gerarchie del campionato. rimarremmo comunque tra il quinto e il settimo posto. Sulla carta ovviamente…
15 milioni? :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
sono molto, molto scettico.
Le gerarchie del campionato, al momento, mi interessano per nulla. Cambiare Pazzini con Destro, valutando età e ingaggio è un buon affare.
Credo se ciò avvenisse l’ascolano dovrà chiarisi bene con Lopez e alcuni nostri difensori, visto che durante la recente partita con la Roma, mancava poco arrivassero alle mani.
Ma tutto ciò mi ricorda un lontano giorno in cui Massarò arrivò al Milan dopo aver saccagnato e litigato con Maldini o Tassotti, non ricordo chi dei due, e poi sappiamo tutti come sono andate le cose.
Destro è un buon affare se poi lo riscatti fra sei mesi. Altrimenti è l’ennesima mossa inutile.
Ma a parte questo, il salto di qualità lo faremo quando spenderemo a centrocampo. Quindi mai, temo. A meno che un giorno il metodo Galliani (parametri zero) non ci porti, per culo, uno o due uomini di qualità che magicamente funzionino fra loro. Un po’ come quando Moratti impazzì e ci cedette Pirlo e Seedorf (il secondo addirittura praticamente gratis).
Si infatti marcovan, che il Milan possa spendere 15 milioni , ora o a giugno, mi pare davvero complicato. la classica operazione di Galliani e’ mettere il diritto (non obbligo) di riscatto, e poi elemosinare il riscatto a giugno a prezzi molto più bassi di quello pattuito all’inizio , facendo leva sulla voglia del giocatore. Come fatto con rami, tanto per dire. Un modo di fare davvero squallido se non è l’eccezione ma la regola. Un modo di fare in piena linea con la proprietà rossonera per altro…
AHAHAHA… 15 milioni :rotfl: :rotfl: :rotfl:
Chi vuole il mio testicolo destro in caso l’operazione vada in porto a queste cifre? A chi lo mando il barattolino?
15milioni…tsé. Ne abbiamo spesi molto di più per Oliveira! 😀
Comunque sia, l’analisi sul mio idolo giallomuso mi ha ribaltato dal ridere!
Tuttavia io credo che Honda sia un giocatore da Milan, da questo Milan chiaramente. Honda nel 2003 avrebbe pulito le scarpe a Cristian Brocchi.
Il problema delle sue prestazioni è stato inizialmente l’ambientamento, poi la gestione Seedorf è stata “particolare” dal punto di vista emotivo per l’intera rosa che anziché fare “quadrato” si era spaccata.
L’entusiasmo di Inzaghi ha stranamente galvanizzato Honda a inizio stagione, ma il calo che ne è conseguito, un po’ fisiologico e un po’ dovuto alle modifiche tattiche (la presenza inutile di torres a centro area che gli impediva di inserirsi, l’assenza di abate che volente o nolente è l’unico terzino che arriva sul fondo e gli permetteva di accentrarsi), ha un po’ fatto calare le quotazioni del giapponese.
Giapponese che però, da settembre a oggi, è uno dei migliori (o dei meno peggio). Comunque meglio del crestato addormentato.
Mi auguro che torni carico e vincente dalla coppa d’asia, in modo che possa essere una valida alternativa a Cerci.
Da lui non mi aspetterò mai il colpo di genio (come lo aspetto inutilmente da El Shaarawy, e come inizio ad aspettarlo dal mitico Jack), ma magari qualche partitina sopra la media di “senza infamia e senza lode” che ultimamente l’ha caratterizzato.
Di buono c’è che non combina grossi guai.
Ma i problemi del Milan sono altrove, dai terzini al centrocampo agli infortuni al mercato eccetera.
ps: il metterlo titolare a scopi di marketing, così come l’aver panchinato Aquilani per non riscattarlo, sono FANGO sulla casacca rossonera. E’ una roba paragonabile ai fari di Marsiglia. FANGO.
Ciao Angelo
CIAO ANGUILLA R.I.P.
… io salgo sul carro di Betis 😉 post che potrei sottoscrivere da cima a fondo. Un pensiero commosso ad Angelo Anquilletti, il primo terzino destro della mia vita da rossonero in ordine cronologico … e il primo insieme a Tassotti per valore assoluto.