23 4 minuti 10 anni

Ci sono diversi tipi di allenatori. Quello preciso che organizza tutto, anche come ci si deve mettere nella foto di squadra, quello incazzoso che si arrabbia ad ogni passaggio sbagliato, quello che lascia passare alcuni errori e li capisce e tanti altri. La colpa è sempre sua nelle serie maggiori, in quelle infime invece, non cambia, quasi, mai, visto il tasso tecnico non elevato dei componenti delle rose.

Parlando di Milan negli ultimi anni abbiamo Ancelotti, Leonardo, Allegri, Seedorf e ora Inzaghi. Tutti ex giocatori e Milanisti vincenti, tranne il Conte Max, che al massimo ha giocato nell’Aglianese (non è vero, era il Pescara, ma fa niente). Ancelotti era un tipo pacato, Leonardo molto fantasioso e “giocherellone”, Allegri sembra abbastanza alla buona, Pippo meticoloso e Seedorf un enorme scassapalle. Non voglio pronunciarmi sulle colpe e qualità di ognuno di loro, però tutti hanno una buona dialettica e una dote comunicativa da professionisti.

Non sono i soli che hanno intrapreso la carriera da allenatore dopo aver lasciato il Milan. C’è Brocchi che ora allena la primavera del Milan, Costacurta che dopo aver provato a Mantova, con scarsi risultati, ha lasciato perdere. Zambrotta ora allena il Chiasso che si è salvato all’ultimo nella Serie B svizzera. Massimo Oddo allena il Pescara Primavera e poi c’è Gattuso. Ringhio ha iniziato al Sion, in Svizzera, venendo esonerato dopo poche giornate. Ha poi tentato al Palermo, ma anche qui non ha superato la prova Zamparini, che l’ha mandato via senza aspettare i risultati (arrivati poi con l’allenatore successivo che ha vinto il campionato di B). In estate si è accasato all’OFI Creta, squadra che gioca nella Serie A greca. Come comunichi coi suoi giocatori resta un mistero, lui che già ha difficoltà con l’Italiano, figuriamoci con l’Inglese e il Greco. Sta di fatto che dopo 4 giornate ha 6 punti, 2 gol fatti e 4 subiti. Due vittorie risicate per 1-0, una sconfitta 1-0 e tre pezzi invece presi dall’Olympiakos, che ha recentemente battuto i vice campioni d’Europa dell’Atletico Madrid.

Il club di Creta ha problemi finanziari, i giornali scrivono e parlano di tutto, tranne che di come gioca il club, così Gattuso, ha deciso di seguire l’esempio di Malesani e andare a chiarire (?) le cose in conferenza stampa.

Qui sotto trovate il video integrale di 13 minuti, c’è Gattuso, l’interprete dall’Inglese al Greco e fuori video qualcuno che traduce in Inglese quando Gattuso parla in Italiano. Ringhio lo conosciamo, le cose non le manda a dire, anche questa volta è stato chiaro, quantomeno di concetto.

Anche da giocatore, come possiamo rievocare, Gattuso ha detto sempre la sua.

https://www.youtube.com/watch?v=qdyL2nFbmAE

Domenica giochiamo a Cesena, se solo mettessero la metà della grinta e della voglia che metteva Ringhio in tutte le partite, queste squadrette non sarebbero un problema.

23 commenti su “L’allenatore nel pallone

  1. Visto che si parla di allenatori, riporto anche qui l’ultimo commento che ho lasciato nell’altro post:

    Visto che si chiacchiera tanto su Inzaghi, sui suoi sbagli etc, faccio tre considerazioni, che poi erano le stesse che facevo già con gli allenatori precedenti:

    1) Leonardo, Allegri, Seedorf, Inzaghi: 3 degli ultimi 4 allenatori del Milan erano esordienti assoluti #datidifatto

    2) Puntare sempre su esordienti significa: A)quelli bravi ti schifano; B)vuoi allenatori facilmente addomesticabili e manipolabili

    3) Gli allenatori del Milan non contano un cazzo: il gioco di merda della squadra riflette il marcio e lo schifo che ci sono in società

  2. LAp,
    FABIO CAPELLO esordiente assoluto e uno degl’allenatori più bravi e vincenti della storia.

  3. Ringhio è uno sanguigno e ha un caratterino piccante, ma evidentemente deve imparare ancora come fare l’allenatore.
    Ricordo al Palermo lui e Zamparini insieme: due galli o, almeno per come la penso io, due polli insieme.
    Non so, ma a naso rischia la fine di Billy a meno che non ammorbidisca certi spigoli caratteriali.

    Invece ho letto con sorpresa della rescissione del contratto di Cordoba: uno degli ultimi, esclusi i figli dell’ex, legami con la gestione Moratti, Branca & associati.
    L’indociccio ha fatto piazza pulita senza troppo clamore e ha rivalutato l’operato di Ausilio. La Bedy è rimasta solo come Presidente Onorario degli Inter Club, Milly non è più Direttore Artistico ma fa ora parte del Comitato Consultivo con Volpi che è uomo scelto dall’indociccio.
    Vabbé, era così per dire…

  4. @Ec
    Capello è un berlusconiano di ferro, molto legato proprio all’uomo-Berlusconi (ancora adesso, che lavora dall’altra parte del mondo). Come Seedorf, fino a tre mesi fa.
    Che andasse contro ai voleri del Pelatissimo Duo, non lo credo probabile.
    Certo era ed è un sergente di ferro verso i sottoposti (che alle volte esplodono, vedi Gullit…)

  5. non scherziamo eh, capello ha (aveva?) rispetto del pregiudicato come datore di lavoro, ma da allenatore non accettava gli ordini di nessuno.

    l’anno della super difesa SB avrebbe voluto ben altro che quel tipo di gioco, capello se n’è sbattuto e ha proseguito su quella linea.

    pensate se non l’avesse fatto e avesse ascoltato quel farabutto.

  6. mi chiedo cosa ci vada a fare uno come gattuso a creta…andasse in serie b,o anche serie c,li si che puoi imparare il mestiere…ma in grecia,cazzo ci vai a fare? come fai a comunicare ai giocatori se hai 2 interpreti?

    mourinho ha detto che non allenerà mai il bayer perchè non riesce ad imparare il tedesco,e per lui la comunicazione è fondamentale…indipercui…

  7. Capello ereditò uno squadrone spremuto da Arighe Sacchi, ma stratosferico. Paragonare il suo esordio a quello degli altri esordienti sulla panca rossonera non è giusto. Facile far valere le proprie idee portando risultati (inevitabili con quegli uomini e con ben altri investimenti da parte della società). E lo dice uno che stravede per Capello.

    Apprezzo la citazione nel titolo del post: uno dei migliori film comici italiani anni ’80. Un film leggerissimo, ma realizzato benissimo e interpretato da dio (grande Lino Banfi, sempre nel mio cuore). C’è anche un cameo di un Carletto molto giovane e soprattutto magro.

    Quanto al discorso allenatori, non voglio ripetermi ulteriormente. Dico soltanto che, quando in una casa le fondamenta scricchiolano, parlare continuamente del tetto che non è un granché non ha molto senso.

  8. BAH boss’ niente di quello che dici tu…il commento di lapinsu si prestava a diverse considerazioni tra cui quella su capello. Altra considerazione immediata è che è impossibile che SB abbia scelto Leonardo e seedorf per una presunta facile addomesticabilita, visto che i due erano da anni alle dipendenze del Milan, seppur in altri ruoli, ed il loro carattere ben conosciuto da tutti. E basta vedere che fine hanno fatto. Cosi come mi viene in mente che non è assolutamente vero che gli allenatori al Milan non contano un cazzo, sacchi, capello, Ancelotti e perfino Leonardo e seedorf hanno fatto di testa loro, ognuno con conseguenze diverse, ma lo hanno fatto.

  9. Quello che volevo dire è che non mi sembra vero che la scelta di esordienti è stata fatta solo perché la società in questo modo può non investire, può fare come vuole, scegliere esordienti è un modus operandi che nel passato ha dato dei buoni risultati ( alla fine anche lo stesso sacchi era un signor nessuno prima del Milan). Se poi vogliamo dire che il Milan è l’unica società dove gli allenatori vengono scelti guardando anche le affinità con la dirigenza e che cerca allenatori un po allineati possiamo pure dirlo, ma a me sembra che sia un discorso banale; tutte le società assoldano allenatori che sposano la linea aziendale e tutti gli allenatori una volta assunti cercano di assecondare la linea societaria se ciò significa non venir meno alla propria professionalità e dignità, poi ci sono quelli che vanno oltre, che si azzerbinano per un piatto di minestra e noi di recente ne abbiamo avuto qualcuno…

  10. Sul discorso di Capello ha espresso il mio pensiero Marcovan.
    Io stesso, tempo fa sul mio blog criticai l’arrivo di Seedorf perchè gli esordienti su squadre di pippe hanno un compito improbo:

    Eh, ma c’è stato pure Guardiola, direte voi.
    Certo, vi risponderei. E aggiungerei: c’è stato pure Capello. Ma sia l’italiano che lo spagnolo occuparono la panchina di una squadra già vincente, con un gruppo di giocatori compatto, con una identità di gioco ben precisa, con una società solida alle spalle. Capello ereditò il Milan di Sacchi, probabilmente la miglior squadra di sempre. Guardiola invece prese il testimone da Rijkaard che, in molti lo dimenticano, aveva vinto 2 campionati e una Champions League.
    Quando una squadra da ricostruire viene affidata ad un esordiente i risultati variano dal pessimo al disastroso: ricordate Ferrara alla Juve? O più recentemente Stramaccioni all’Inter e Luis Enrique alla Roma? Anche all’estero la regola sembra essere la stessa. Pensate a Villas Boas: dopo una stagione nell’isola felice di Oporto ha collezionato solo figuracce, prima al Chelsea e poi al Tottenham.

  11. Sacchi (Sempre Sia Lodato) non può assolutamente essere considerato un esordiente: aveva allenato in C e B, si era fatto le ossa insomma. E comunque, pure lui si ritrov- per le mani un gruppo con una forte identità e una squadra con fenomeni come Baresi, Donadoni, Maldini, Evani, Tassotti, Galli tutti già amalgamati e introdotti al gioco a zona dal Barone Liedholm. E in più SB all’epoca comprava tutto il meglio che c’era a disposizione, tipo il PSG di adesso. Insomma, nemmeno lui si ritrovò a partire da 0.

    Questo per dire che la politica degli esordienti è fallace di natura. Ti può andar bene una volta, anche due, ma sempre e solo se la squadra dove metti l’allenatore esordiente è già forte di suo.
    E di sicuro questo non è il caso di Inzaghi, che in più mi pare chiaro stia pagando il pegno a chi l’ha voluto fortemente su quella panchina (AG)

  12. @ EC
    – se un allenatore non ha voce in capitolo sul mercato (e gli allenatori del Milan non l’hanno MAI avuta. La storia riporta un solo veto ascoltato da SB: Sacchi che si oppose a Borghi perchè voleva Rijkaard)
    – se un allenatore deve schierare giocatori per ragioni di sponsor (Honda)
    – se un allenatore deve panchinare giocatori sennò scatta l’obbligo di riscatto (Aquilani)
    – se un allenatore deve sopportare le intemerate del presidente che dopo un derby vinto in rimonta impone di giocare SEMPRE con le 2 punte
    – se un allenatore dopo un campionato raddrizzato col 433 è costretto dal presidente a cambiare modulo passando al 4312 (e buttando così alla malora un campionato)
    – se un allenatore è + o – protetto in base a quanto favorisca i magheggi dell’AD
    – se un allenatore viene proposto e scelto solo perchè considerato scomodo per la propria carriera da dirigente

    allora per me l’allenatore non conta un cazzo. Che poi subisca questa situazione o la accetti di buon grado son fatti suoi che a me non interessano.

    Che poi in passato gli allenatori abbiano contato qualcosa non discuto, ma il Milan di 20 anni fa col Milan di oggi ha in comune solo il nome (sempre che a Lady B non venga in mente di cambiare pure quello)

  13. lap,
    per me Inzaghi non paga nessun pegno, sta in una botte di ferro, al livello societario, è allineato fin da gennaio scorso e non fa nessuna difficoltà a seguire le direttive.Il problema è il nostro, dei tifosi, che subiamo certe scelte scellerate.
    e tra lui e ancelotti, leonardo e Seedorf, per personalità e autonomia decisionale c’è un’oceano di differenza, e non stiamo parlando del Milan di vent’anni fa.Per me.

  14. e tra lui e ancelotti, leonardo e Seedorf, per personalità e autonomia decisionale c’è un’oceano di differenza,

    E’ evidente. Infatti si vede la fine che hanno fatto gli ultimi due, che sono state due meteore. Inzaghi è lì perché corrisponde al solo tipo di allenatore che in questo momento può allenare il Milan. Desiderarne un altro è bello, ma inutile. L’unica speranza è che Pippo faccia bene con l’autonomia e le capacità che ha. E’ difficile, ma non impossibile.

  15. Inzaghi farà bene perchè è un uomo che sa muoversi in maniera intelligente nel mondo del calcio.

    La sua grande carriere è dovuta anche questa sua abilità di sapersi muovere sulla linea e di andare oltre i propri limiti.

    I risultati sportivi saranno poi figli del materiale umano a disposizione.

    Alla luce delle prime giornate, questa squadra è da 3/5 posto.

    Un risultato inferiore non penso possa essere accettato dalla società, ma non penso che Pippo possa fare peggio di tale piazzamento.

  16. tra lui e ancelotti, leonardo e Seedorf, per personalità e autonomia decisionale c’è un’oceano di differenza,

    Forse mi sbaglierò, ma la differenza tra questi qui non la fa l’autonomia decisionale (che continuo a ritenere scarsa o nulla) bensì il contesto:
    – avere o non avere campioni in squadra (con le vittorie è tutto più facile per l’allenatore)
    – avere o non avere una società disposta ad investire
    – avere o non avere esperienza come allenatore e non solo come giocatore.

    Poi è ovvio che un allenatore può far bene anche se non ha ampi poteri di veto, ma questo è un altro paio di maniche

  17. Alla luce delle prime giornate, questa squadra è da 3/5 posto.Un risultato inferiore non penso possa essere accettato dalla società, ma non penso che Pippo possa fare peggio di tale piazzamento.

    Io francamente non ho capito quale sia l’obiettivo della società. Se è tornare in Europa (anche EL) allora è un obiettivo raggiungibile anche da soli e con le nostre proprio forze. Ma se l’obiettivo è tornare in UCL, bisogna per forza fare affidamento sugli harakiri altrui perchè di sicuro non siamo la terza forza del campionato.

  18. lap,
    l’avere o non avere campioni in squadra fa la differenza per tutti, non penso che con la rosa dell’empoli o della samp, guardiola centrerebbe il terzo posto..

    Inzaghi, anche non dovesse arrivare quinto, sono convinto che rimarrà saldamente in panchina. questo è poco ma sicuro per me.
    a dir la verità, dopo aver visto le ultime uscite di napoli , lazio e ci metto anche fiorentina, credo che la rosa attuale sia più che sufficiente per ambire almeno al 4° posto, solo ahimè l’inter mi da l’idea di estrema solidità, nonostante tutto.

    Ps . boss io non desidero un altro allenatore, perchè anche capello , mou o guardiola con questa rosa non riuscirebbero ad ottenere molto di più, e per me tra sesto e quarto posto c’è poca differenza. io desidero la tabula rasa totale di silvio, adriano e di tutti i servi tra cui il nostro primo e secondo allenatore.

  19. lapinsù, io credo che il milan abbia cinque squadre sopra (roma,juve, napoli, inter, fiorentina) e una allo stesso livello (lazio). ovviamente sulla carta.

    quindi credo che l’europa league debba essere un obiettivo concreto e non un sogno, ma che un settimo posto non sarebbe una vergogna.

    il terzo posto è fantascienza. abbiamo già fatto un miracolo del genere due anni fa, sperare che si ripeta non ha senso. non succederà, punto.

  20. @elbonito: sono d’accorissimo con te (ho solo qualche dubbio sulla superiorità della Fiore nel caso le assenze di Rossi e Gomez fossero prolungate).
    Il punto è che non mi è chiaro quali obiettivi siano stati posti all’allenatore.
    L’impressione è che non vogliano ufficiliazzarli perchè:
    – se chiedono il terzo posto sono ridicoli vista la squadra che abbiamo
    – se chiedono un pizzamento per l’EL ci fanno la figura di merda perchè ammetterebbero la mediocrità della squadra.

    Ecco, sarei curioso (e mi farebbe piacere) se la società chiarisse questo aspetto (ma temo non lo faranno mai)

  21. L’obiettivo del Milan è rientrare in europa, lo ha detto inzaghi nella conferenza stampa del 09/07/14. Poi non si capisce bene quale europa perchè tutti i giornalisti si sono si è ben guardati dal chiedere di chiarire meglio il concetto…

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