Pur non avendo noi, come semplici tifosi, alcun diritto di voto per l’elezione della presidenza in FIGC, di gusti viceversa ne abbiamo numerosi e ci riserviamo come sempre il diritto di esprimerli a piacimento. E il profilo di Carlo Tavecchio non è esattamente ciò che corrisponde a questi gusti. Ne avessimo facoltà, voteremmo Demetrio Albertini senza il minimo dubbio. Si era parlato di aria nuova, di rivoluzione, di spazio ai giovani, di politica lontana dal calcio, poiché le due figuracce consecutive rimediate dalla Nazionale italiana negli ultimi mondiali lo esigevano; ebbene, l’apparato aveva partorito questa ideona: l’artefice del rinnovamento sarebbe dovuto essere un settantunenne ex democristiano, ex membro del CDA interista di Moratti, condannato penalmente con sentenze passate in giudicato e recente protagonista di una figuraccia colossale a base di frasi razziste. Pare che comunque al buon Tavecchio – come tutti i settantenni moderni, che non mollano la poltrona manco se li prendi a martellate – non passi neppure per l’anticamera del cervello di ritirare la propria candidatura. Forte degli appoggi delle Leghe, di Adriano Galliani (altro settantenne che non intende togliersi dai coglioni manco morto) e del suo sodale Claudio Lotito, nonostante la pressione mediatica e finanche della FIFA, insiste nel voler proseguire per la sua strada minimizzando l’accaduto, con buone possibilità di riuscire nell’intento di farsi eleggere. Posso anche essere d’accordo sul fatto che a volte certe stupidaggini nell’euforia del momento potrebbero scappare. Ad una persona di un certo tipo, ovviamente, magari non a chi volesse ambire a certe posizioni di prestigio, ma potrebbero scappare. Inoltre, il succo del ragionamento di questo dinosauro della politica e dell’inciucio, nella sostanza poteva essere anche condivisibile. Cioè io l’ho capito così: se devono venire stranieri scarsi è meglio valorizzare i giovani italiani. Poi però Tavecchio è scivolato sulla buccia di banana e ha distrutto quel poco di sensato che aveva detto. Ma a parte questo – che comunque non è poco – mi chiedo: ma i media non potevano accorgersi prima che avvenisse questo clamoroso suicidio dialettico che questo personaggio era inadeguato, non fosse altro perché, come ho già scritto, si trattava di un pregiudicato? Cazzo, bastava informarsi, ma soprattutto informare. Va bene che per ragioni misteriose Er Banana era già a capo della Lega dilettanti, che un altro pregiudicato sta riscrivendo la Costituzione del Paese e che in Italia vale tutto, ma insomma,…
Brevemente sul Milan:
Kolarov dice che abbiamo margini di miglioramento. Sa molto di sottile presa per il culo. Involontaria, però sa.
Qualcuno nei giorni scorsi si domandava quando sarebbe trapelata la notizia di un Silvietto furioso per i recenti rovesci. Non ricordo chi sia stato, ma in ogni caso, chapeau!
18 commenti su “Non è tanto la banana il problema”
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A quello che scrive Tuttosport non baderei, poiché, riguardo al Milan, pubblica solo burle di mercato oppure provocazioni. L’attendibilità della notizia è pari a zero.
Tra Albertini e Tavecchio, direi meglio Albertini, ma, per favore, non facciamolo passare per il nuovo: prima dirigente AIC, in seguito è diventato secondo di Guido Rossi per alcuni mesi nella FIGC commissariata durante Calciopoli, poi è stato per sette anni il vice di Abete, nonché accompagnatore della nazionale agli ultimi mondiali.
buongiorno…
sono d’accordo che il problema non è tanto la banana, quanto l’involucro che ha espulso il concetto. Tavecchio è andato a raccattare in giro le amicizie forti e, soprattutto, i numeri.
Basti pensare che lui detiene il 34% dei voti che spettano alla LND da lui presieduta. In aggiunta ha circa il 17% spettante alla Lega Pro dell’amico sostenitore Macalli. E fa già il 51%.
Sarà dura per Albertini, ma a questo punto tutto è possibile.
Infatti l’art. 20 comma 2 dello statuto FIGC recita:
2. Il numero dei Delegati eletti per ciascuna Lega e per gli atleti e tecnici e il numero di Delegati dell’AIA, nonché la ponderazione dei voti spettanti ai diversi Delegati, sono stabiliti dall’apposito regolamento elettorale emanato dal Consiglio federale, facendo salvo il principio che ogni società appartenente alle Leghe professionistiche esprima un proprio Delegato.
In ogni caso, rispetto al totale dei voti dell’Assemblea federale, i voti spettanti ai Delegati della LND devono rappresentare il 34%, i voti spettanti ai Delegati delle Leghe professionistiche devono rappresentare complessivamente il 34%, con ripartizione tra le diverse Leghe professionistiche fissata in base a criteri rappresentativi stabiliti dal Consiglio federale a maggioranza qualificata, i voti spettanti ai Delegati atleti devono rappresentare il 20%, i voti spettanti ai Delegati tecnici devono rappresentare il 10%, i voti spettanti ai Delegati degli ufficiali di gara devono rappresentare il 2%.
Tra i Delegati atleti devono essere equamente rappresentati i professionisti e i dilettanti nonché le atlete e gli atleti. Tra i Delegati tecnici devono essere equamente rappresentate le categorie professionistiche e dilettantistiche. I regolamenti elettorali per le elezioni dei Delegati della LND, dei Delegati atleti e tecnici e dei Delegati degli ufficiali di gara potranno prevedere che in aggiunta ai Delegati siano eletti anche i corrispondenti Delegati supplenti, i quali possano sostituirli nelle singole Assemblee in caso di impedimento temporaneo ovvero subentrare loro a titolo definitivo in caso di impedimento non temporaneo.
Albertini parte con l’handicap e, francamente, lo scivolone del nano bastardo è stata una sorpresa inaspettata. Quasi come una giornata estiva al Nord.
E il bello è che ha fatto tutto da solo, eh.
Ora ci si è messa pure la FIFA, dimenticando che il suo colonnello è stato autore di una cazzata simile qualche anno fa. Ma si sa che la coerenza non è di casa in certe stanze.
Anche Albertini è favorevole ad una riduzione degli extra UE, ma almeno il buon senso di non fare battute del cazzo l’ha avuto.
E’ vero Corrado, ma senza aver fatto quell’esperienza da dirigente, ora non sarebbe candidato.
Quando vai a fare il garzone in bottega, fai quello che il tuo capo ti dice di fare, ma se poi metti su tu il negozio fai tesoro delle esperienze e fai quello che ritieni giusto. Che può anche essere diverso dal passato. E da come parla Albertini, mi pare stia facendo così.
Buongiorno,
alla fine Tavecchio ha fatto una gaffe, figlia della sua ignoranza e non del suo razzismo, non so se l’avete mai sentito parlare, ma questo qua non riesce a esprimersi in italiano. Il problema è il resto, tutto ciò che è sottolineato giustamente nel post. Chissà come mai il gatto e la volpe lo sostengono…ma è normale, questo è il motivo per il quale il calcio italiano ed in generale l’Italia sono in rovina, cariche “politiche” anzichè “di merito”.
Non so se lo avete notato, ma credo che tavecchio l’abbia combinata grossa nei confronti di sky, forse per quanto riguarda i diritti tv. E’ la prima volta che mi capita di sentire un simile accanimento mediatico, con toni veramente aspri, nei confronti di qualcuno ,da quando vedo la televisione, ossia una quarantina d’anni.
Agnelli non vuole Tavecchio, e Sky è molto, diciamo, filojuventina: può essere anche questo un motivo.
Nessuno sottolinea che Barbara si era espressa per Albertini ma il peso del geometra che spalleggia Tavecchio sia ancora più determinante?
Corrado, nessuno pretende che alla guida della FIGC vada uno che fino a ieri ha fatto chessò, il pianista, l’attore porno o il fornaio. Anzi, occorre una persona competente nel settore, ci mancherebbe. Il mio è un discorso generazionale. E’ vero che non è automatico che un giovane sia anche bravo, però provare finalmente a cambiare strategie non sarebbe male, no? C’è poi anche il discorso della fedina penale pulita (sembra che in Italia averla sporca faccia curriculum) e del passato da atleta che non mi paiono novità risibili.
comunque noto che su radio, web, giornali e tv lo stanno massacrando e tutti fanno i moralisti. Ma questo tizio è un ignorantotto e non credo assolutamente l’abbia detto con intenti razzisti.
La mia paura, come scrivevo ieri in un commento, è che non sa fare un discorso a braccio senza che perda il filo e mandi tutto in vacca.
Non che sia determinante, ma probabilmente si dovrà magari confrontare a livello internazionale con dinosauri come lui ma che parlano inglese e lui si sgambetta da solo con la lingua nostrana e allora sai le risate, con il Fanfani del calcio italiano. :seghino:
Ghost, “non sa fare un discorso a braccio” è già un complimento. Questo ha problemi con l’Italiano.
Ho sentito le dichiarazioni del suddetto anche in merito al calcio femminile: si si, questo è proprio un ignorantone al cubo. Assommato ai precedenti penali che ha già collezionato, è totalemte inadeguato al ruolo. Dal nostro punto di vista.
Da quello dei Galliani e dei Lotito è perfetto.
MODALITA’ DIETROLOGA ON
il mondo calcio non vuole cambiare, vuole mantenere lo status quo ma vuole farlo simulando un cambiamento
quindi:
candida Tavecchio con la consapevolezza che si sarebbe dato la zappa sui piedi (optipobà), tira e molla di qualche settimana e infine vince l’outsider Albertini, che arriva in Via Allegri in pompa magna e con l’etichetta di INNOVATORE
Ma essendo egli sodale di Abete (e del sistema) da almeno 10 anni, non cambierà un cavolo ma il tifosotto medio lo inneggerà lo stesso perchè non è Tavecchio il vecchio
MODALITA’ DIETROLOGA OFF
porcocazzo ho sottovalutato il profilo penale! ho letto nel post il termine “pregiudicato” ma non gli ho dato molta importanza, sbagliando. poi il commento di Alex mi ha fatto scattare l’allarme e sono andato a curiosare.
Non male, direi, non male. Un profilo ineccepibile dal punto di vista morale, per dire uno a cui affideresti il portafoglio ad occhi chiusi…
Carlo Tavecchio è stato processato e condannato cinque volte.
È stato condannato:
a 4 mesi di reclusione nel 1970 per falsità in titolo di credito continuato in concorso
a 2 mesi e 28 giorni di reclusione nel 1994 per evasione fiscale e dell’Iva
a 3 mesi di reclusione nel 1996 per omissione di versamento di ritenute previdenziali e assicurative
a 3 mesi di reclusione nel 1998 per omissione o falsità in denunce obbligatorie
a 3 mesi di reclusione nel 1998 per abuso d’ufficio per violazione delle norme anti-inquinamento, più multe complessive per oltre 7.000 euro.
E vabbé, questo è un coglione. Oltre che nano bastardo.
Lui è stato al fresco. Tanto, e si vede.
Gianni, può essere come dici tu, ma le puttanate le ha dette lui senza la pistola puntata alla tempia. Aveva in mano la vittoria, e non è detto che non l’abbia ancora.
No, non sono d’accordo stavolta.
Questo era strasicuro di poggiare le chiappe sulla cadrega del Presidente, ma ha sbracato…
Però chi ha deciso di appoggiorlo sapeva benissimo che tipo è: non è che Tavecchio fino a ieri si esprimesse compito come un lord inglese che prende il tè e poi sia diventato il buzzurro che ascoltiamo ora all’improvviso.
Probabilmente sapevano che si sarebbe dato la zappa sui piedi da solo.
Ovviamente la mia è solo un’ipotesi però se alla fine la spunterà Albertini il dubbio mi rimarrà 😀
Ma essendo egli sodale di Abete (e del sistema) da almeno 10 anni, non cambierà un cavolo ma il tifosotto medio lo inneggerà lo stesso perchè non è Tavecchio il vecchio
In linea di principio, sul fatto che si voglia dare l’impressione di cambiare senza che nulla si muova è vero…
Però Albertini, rispetto ai personaggi che circolano, pur con 10 anni di partecipazione è uno sbarbato confronto agli altri e magari è anche un po’ meno corrotto da quel che gira attorno…
Sarebbe particolare, invece, il fatto che si tratterebbe di una delle prime (e poche) vittorie (o presunte tali) di Barbara che si era apertamente schierata in suo favore…
Ma vedi, lui dal 1999 è Presidente della LND e dal 2007 vice Presidente FIGC.
Ciò che dovrebbe far riflettere è che fino al 1998 compreso ha collezionato condanne e mesi di reclusione ma nonostante ciò, dopo pochi mesi, è stato messo a capo della LND.
Albertini avrà mille difetti, ci mancherebbe altro. Ma tra Demetrio e Tavecchio non chiedermi chi mi ispira più fiducia.
Magari non cambierà niente, ma almeno provare un nuovo direttore d’orchestra è una cosa da fare. Secondo me. 😉
Su questo sono d’accordissimo: Albertini non sarebbe la mia prima scelta (che è Baggio) e nemmeno la seconda (Maldini), e forse nemmeno la terza.
Però tra lui e Tavecchio non c’è partita: Demetrio tutta la vita.
Oh, ma penso che più chiaro di così si muoia: questo è un’altro palo della luce, testa di legno o chamatelo come volete voi, che sta li a occupare la poltrona seguendo gli ordini del comandante di turno. STOP.
Non si spiega altrimenti come possa un’organo federale ammettere al vertice un soggetto ripetutamente condannato per illeciti penali.
L’illecito penale è un titolo di merito. Albertini è colpevolmente incensurato.
Se hai precedenti significa che sporcarti le mani non è un problema, che hai un prezzo e che sei disposto a discutere con gli amici degli amici. E’ una garanzia.
Al contrario, l’onestà presunta (e peggio ancora quella dichiarata) non offre alcuna garanzia.
Quis custodiet ipsos custodes? La risposta è sempre la solita: STO CAZZO.