Non ci saranno pagelle e pagelloni. Mi sono cimentato in tale attività in passate stagioni, ma quest’anno l’esito complessivo mi conduce ad una bocciatura collettiva, penalizzando (nella mia personale classifica d’apprezzamento) anche atleti che, comunque, si sono distinti per impegno, cattiveria e volontà.
Con oggi si chiude anche la stagione di “il Mercoledì del Camisa” e, da settimana prossima, tornerà in auge il classico appuntamento estivo di “Si viene e si va…” nel corso del quale sarà aperto un attento occhio sui prossimi Mondiali.
Cosa resta dunque da dire?
Ah già, resta da esprimere un’opinione su Clarence Seedorf.
Clarence Seedorf è stato ed è un buon allenatore, o meglio, un ottimo esperimento di allenatore. Molti milanisti, distratti dall’attacco mediatico, da alcuni risultati oggettivamente deludenti di metà percorso, nonchè da qualche bizzarra soluzione tattica, hanno individuato (nuovamente!) nell’allenatore il bersaglio dei loro malumori. Senza passare nuovamente per “allegriani”, come non è stato Allegri per tre anni il problema, non può esserlo Seedorf per pochi mesi. Con il modesto materiale umano a disposizione, Seedorf ha deciso di provare, di osare e di sbagliare. Lo ha fatto perchè si sentiva forte della scelta presidenziale, ma tale iniziativa non ha pagato. Non mi addentro nelle guerre intestine, resta il fatto che Clarence è rimasto solo al comando di una nave e di un equipaggio che, pur con molta fatica, ha gestito conducendolo in porto con un risultato modesto, ma dignitoso. Si sono visti sprazzi di buon calcio. Dopo un periodo disastroso è stata, persino, raddrizzata la fase difensiva, con il consolidamento di Mexes e Rami e il siluramento di difensori inadatti. Certo, nel complesso è mancato il guizzo del campione. Non si è visto quello spunto che ti faceva amare e odiare (a morte!) un fuoriclasse tanto indolente e presuntuoso, quanto forte ed estatico. Mi viene, però, da chiedere se fosse giusto attendersi una circostanza simile dopo pochi mesi di panchina. Io credo di no. Il Seedorf di Genova sponda doriana, non era certo il Seedorf di Milano sponda rossonera. Sorge spontanea una domanda: se si vuole ricostruire e ripartire da zero, Seedorf non può essere l’allenatore giusto? Per me lo è, con buona pace di chi desidera Montella, Spalletti o Donadoni. Forse con loro sarebbe più facile, ma demonizzare e cacciare un tecnico giovane, volenteroso, intelligente e caparbio mi sembra un’idiozia.
15 commenti su “il Mercoledì del Camisa”
I commenti sono chiusi.
D’accordo con te su Seedorf.
Il problema è che a quanto pare per fare l’allenatore del Milan oggi non è sufficiente l’appoggio presidenziale ma occorre l’appoggio Gallianesco, e Clarence poi non è certo il tipo che accetta tutte le mosse di mercato del geometra brianzolo.
per cui, ha senso oggi una sua conferma col rischio di ripartire a settembre col toto-allenatore?
Curioso però il fatto che mentre non ci sono soldi per il mercato, poter disfarsi di un allenatore buttando una decina di milioni non sia un problema.
D’accordo su tutto. Cioè che potrebbe tranquillamente essere l’allenatore giusto per ripartire da zero in una soocietà seria.
Ma società seria, finchè non estirpiamo i tumori, non lo saremo mai più.
E’ vero, il Seedorf sampdoriano non era quello rossonero. Però si vedeva che sarebbe diventato un grande giocatore. E secondo me lo stesso vale per il Seedorf allenatore: quello visto in rossonero è solo l’inizio. Non avremo visto chissà che, però, come dici tu, c’è stato un netto miglioramento difensivo (certi gol del cazzo non li abbiamo più presi e non è un caso) e un gioco nel complesso migliore – anche se non di molto, ma il materiale è quello ed è scadente.
Le lotte intestine: difficile dire che cosa sia successo. Nessuno, a parte gli interessati, può saperlo. A me tuttavia sembra chiaro che il colpo di reni del Genio del Mercato per ritornare in sella sia stato decisivo e Seedorf sia rimasto coinvolto in qualcosa più grande di lui. Clarenzio credeva – o gli era stato fatto credere – di avere l’appoggio presidenziale e che Galliani fosse in dirittura d’arrivo, per cui, pensando di avere mano libera, ha agito con una certa spavalderia che gli è stata fatale. Gli sarebbe andata bene se fossimo una società seria, ma appunto, non lo siamo.
Abbiati ha rinnovato fino al 2015. Un altro anno con tre asini in porta.
Negro di merda urlato a Balotelli a Coverciano
Gds: Insulti razzisti a Balotelli, lui bravo a non reagire
Sportmediaset: Insulti a Balotelli, lui reagisce a parole
Yahoo: N… di merda a Balotelli, ma lui non reagisce
Corrieredellosport: Italia, Balotelli insultato: «Solo a Roma e Firenze»
Tuttosport: Italia, insulti a Balotelli. Intervengono i carabinieri [L’attaccante ha provato a stare calmo, cercando di non reagire, poi continuando a correre ha detto: «Solo a Roma e Firenze succedono certe cose», rivolto verso gli altri.]
Trovate le differenze… 🙄 🙄
buongiorno…
Per essere partito da zero se l’è cavata discretamente. Clarenzio ha fatto bene e ha saputo correggere alcuni suoi errori sia a livello di modulo che di giocatori.
Punterei su di lui, senza problemi, pure il prossimo anno.
Un repulisti di buona parte della rosa sarebbe anche auspicabile: troppa gente sotto contratto, diversi con ingaggi medio alti e inadatti al Milan.
Su ciò che circonda Balotelli non mi curo più. Mediaticamente è molto appetibile e anche una scoreggia diventa uragano: a dar retta alla maggior parte degli scribacchini con il correttore automatico ci sarebbe da perdere la testa. E non mi interessa.
Sono curioso di vedere cosa accadrà dopo il 25 maggio e il 26, il 27, il 28….. ma credo di saperlo già: sonoapostocosì
Io ho le mie idee sull’immigrazione, tutt’altro che fondate su quel “tutti dentro” che piace tanto alla sinistra (e qui cade il mito del Marcovan-comunista) e alla Chiesa, ma frasi come quelle sono inaccettabili. Il colore della pelle, cazzo, nel 2014. Balotelli è ITALIANO, alla faccia di chi ancora non si rassegna.
E vabbé… ma tanto ai primi due gol al mondiale saranno tutti pronti a idolatrarlo e a dimenticare per un mesetto il colore della pelle e le sue origini.
Ma Don Cesare non ha sentito niente, siate bravi….
Purtroppo la mamma dei Cretini è sempre incinta, comprese quelle della carta stampata.
il problema è che a quanto pare per fare l’allenatore del Milan oggi non è sufficiente l’appoggio presidenziale ma occorre l’appoggio Gallianesco
neanche.
con solo l’appoggio di galliani vieni esonerato da barbara,con solo l’appoggio di barbara vieni esonerato da galliani.
ad ogni modo,se io fossi in seedorf mi licenzierei.
“Con lui ebbi qualche problema durante il secondo anno, quando abbiamo perso lo Scudetto per una gestione sbagliata dello spogliatoio – ha spiegato l’ex calciatore durante la presentazione del libro -. Devi avere tutti i giocatori che remano nella tua parte per vincere, Allegri invece in una gara decisiva disse chiaramente che se avesse avuto solo 14 calciatori sarebbe stato lo stesso. Allora mi sono guardato in faccia con Ibra per dire: ma questo che sta dicendo? In quell’occasione abbiamo perso lo Scudetto”
Zambrotta dixit.
va bene che ha il dente avvelenato però….
e per l’aneddoto descritto da EC, ecco arrivare puntuale il tweet di Antonini per dar contro ad Allegri:
sopra milanello bisogna passarci con il napalm.
Questi giocatori pensano di sputtanare Allegri e invece sputtanano la società (che incoraggia le divisioni interne e il tiro al piccione contro gli allenatori) e se stessi. Almeno Zambrotta è stato un buon giocatore (non nel Milan), ma Antonini, che è una pippa spaventosa, non dovrebbe neanche fiatare.