12 3 minuti 11 anni

Nell’ultimo periodo non ho seguito con particolare interesse le vicende extracalcistiche del Milan. Ho subito una sorta di distacco involontario.
Naturalmente però le partite le ho viste tutte perchè il richiamo dello stomaco quando il Milan deve giocare c’è sempre.

Ho visto una squadra molto in crescita. Che ha limato, quasi, tutti i limiti che avevano caratterizzato l’inizio dell’avventura di Seedorf sulla nostra panchina: si è abbandonato quel pressing altissimo, quel 4231 così sfacciato per passare ad una conformazione, seppur con lo stesso modulo, più bassa e difensiva, tanto da diventare in fase difensiva un puro 442.
E sono arrivate 5 vittorie di fila. E Seedorf, giustamente, è stato messo in discussione. Perchè ormai il Milan è una barzelletta. Manco Zamparini si sarebbe prestato a tanto.
Il Milan attuale è semplicemente la versione calcistica di Tafazzi, non c’è una scelta giusta manco per caso: dal parlare male di Seedorf, al mandare Balotelli a parlare con i giornalisti dopo la sconfitta a come sta venendo gestita la settimana prima del derby. Derby che ormai è l’ultimo obbiettivo stagionale.
E di colpo il tifo del Milan si è unito di nuovo. Le lotte intestine tra allegriani, gallianers, pidiellini, deficienti e meno si sono azzerate e ci si è stretti tutti attorno a Seedorf. Il che, nonostante è risaputo che io non sia un fan dell’olandese, mi trova più che d’accordo.
Perchè finalmente ora è chiaro a tutti, anche chi per malafede doveva negare a prescindere, chi sono i due mali del Milan: Berlusconi e Galliani.

Il primo nonostante le false dichiarazioni “il Milan è sacro” è ogni minuto più distante dalla società.
Il secondo è, anteticamente, troppo invadente e troppo desideroso di controllare tutto e tutti. Clarence è un uomo con le palle, questo non è innegabile, e in contumacia presidente vuole dimostrare di poter tenere lui in mano le redini della squadra. Al geometra snocciola classifiche questo non va proprio giù. Mai si era visto un allenatore del Milan così scaricato mediaticamente.
Anzi ora che ci penso un altro c’è stato. E la situazione era proprio simile a questa.
A differenza dell’olandese quell’allenatore era brasiliano.
Era anche lui al primo anno al Milan e voleva rivoluzionare un po’ tutto. Anche a lui fu praticamente scaricato (però dal presidente) e come reazione il tifo rossonero diventò il principale protetorre di questo allenatore.
Dite la verità vi sareste mai aspettati di vivere il Leonardo 2.0?

12 commenti su “Certi odori non finiscono..

  1. il problema di AG e SB è che Seedorf è infinitamente più faccia da cazzo di Leo e mai si piegherà per quieto vivere

  2. Inzaghi mi sa proprio di Yes man, ma di quelli pesanti..

  3. Lo voglio proprio vedere Inzaghi. Sicuro yesman ma con una rosa mediocre dovrà far miracoli e il parafulmine: in bocca al lupo.

  4. Siori e siore, mi permetto di linkare l’editoriale del Pellegatti

    che mi ha rovinato la giornata.

    Lo immaginavo ieri alla vittoria dell’atletico.. sta a vedere che ora arriva qualche prezzolato con la cagata del “sconfitti in champions solo dai finalisti”
    Ora mi ciuccio lo “sconfitti in champions solo dai finalisti dopo che si sono cagati in mano”

    Bah.. io sono poco tifoso da tastiera e c’ero a Milano agli ottavi d’andata. Ottima partita del Milan, un pò sfigata, tatticamente imho sciagurata, da lì ad aver fatto sclerare i neo finalisti squadra tostissima, con pochi singoli che spiccano e tanti fabbri, ce ne passa un bel pò.


    E’ l’antipasto al “siamoapostocosì” “se non parte nessuno non arriva nessuno” e via discorrendo.

  5. ahahahahahahh ,

    solito articolo scritto sotto dettatura. Le ultime righe poi, sembrano una firma.

  6. A certa gente penso che dei sonori ceffoni sia l’unico modo tangibile per fargli capire che siamo stufi di essere presi in giro.

  7. Bah, se adesso si mettono persino i cronisti a dare consigli tattici siamo a posto. Sembra un pizzino mandato dal capomandamento attraverso i suoi guardiaspalla.

    Ciao Zvone

  8. “Se Conte fosse l’allenatore del Milan staremmo lottando per lo scudetto.” (cit.)

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