Stasera riparte la Champions League. I giustizieri del Barça – e anche nostri – se la vedranno con la banda di Mou, il Demone Di Setubal, l’allenatore che ha più culo che anima. Domani toccherà a Carletto, che dovrà affrontare Pep Guardiola. Ovviamente c’è ben altro, nel senso che è riduttivo circoscrivere le sfide fra questi club agli allenatori, però è impossibile non notare che mai come quest’anno le panchine semifinaliste sono state così zeppe di titoli importanti – a parte quella dell’emergente e bravissimo Simeone. Insieme, volendo restare nell’ambito Champions, Carletto, il Demone e Pep ne hanno vinte ben sei. Con qualche botta di culo, guidando squadre di primissimo livello (a parte forse Mou), ma il numero di Champions vinte da questi tre allenatori resta straordinario. Saranno delle fantastiche semifinali, lo sento. Il quarto incomodo, Simeone, ha fatto finora un grandissimo lavoro e promette parecchie rogne ai rivali. Dovesse vincere il titolo, possibilità tutt’altro che remota, egli impedirà a uno degli avversari di arricchire ulteriormente il proprio palmares di Champions e di superare i rivali. Di carne al fuoco ce n’è in abbondanza, non vedo l’ora di gustarmi lo spettacolo.
Da un probabile grande spettacolo a uno indegno. Sul Milan ultimamente s’è detto tanto, forse troppo da alcuni punti di vista. La società si sta muovendo in modo prevalentemente incomprensibile, e quel poco che si comprende appare raccapricciante. Siamo in pieno caos. Ci siamo da tanto tempo, ma mai in passato questa situazione era stata così evidente come ora. La società non c’è più. E’ morta, è polvere. Al suo posto c’è un campo di battaglia dove un settantenne milionario non più in grado di fare bene il suo mestiere sta lottando con le unghie e coi denti contro una giovane miliardaria per una poltrona che considera ingiustamente sua per diritto divino, il tutto pessimamente mediato da un ottantenne stramiliardario che non sa che pesci pigliare perché in fondo poco gl’importa, ma anche perché è rincoglionito da un cagnolino dal nome antipatico, dal Viagra, da pesanti noie giudiziarie e da chissà cos’altro. La pace che sembra stia regnando in questo momento fra i protagonisti è di facciata. Oppure è reale, ma in tal caso per il Milan sarebbe peggio, significherebbe che ciascuno avrebbe trovato ciò che personalmente cercava e l’interesse di cambiare cose evidentemente sbagliate non esisterebbe più.
Il tifo è al solito spaccato in due ma, evento inconsueto, non perfettamente a metà. Clarenzio unisce il tifo milanista certamente più ora di quando portava a spasso il suo importante culone per i rettangoli verdi d’Italia ed Europa. La maggioranza dei milanisti sta con lui. Pure io ci sto, e non perché accecato dall’amore per il suo passato da calciatore o perché sono convinto che un giorno diventerà un grande allenatore. Sto con lui per le stesse ragioni per cui stavo con Carletto, con Leonardo, con Allegri: è pazzesco che il Milan, dacché la proprietà ha chiuso i rubinetti senza prima aver organizzato uno straccio di piano B, faccia ricadere sempre, ogni maledetto anno, le colpe degli inevitabili fallimenti sull’allenatore. Ed è nella fattispecie pazzesco che un allenatore fortemente voluto dal proprietario in persona, dopo appena due mesi di lavoro e di risultati tutto sommato buoni, diventi oggetto di tiro al piccione da parte degli amichetti scribacchini di un tizio che palesemente, da anni, tira acqua esclusivamente al proprio mulino. E’ assurdo che il proprietario, il quale conosce benissimo l’identità di colui che sta mettendo i bastoni fra le ruote all’allenatore da lui fortemente voluto, non cacci il tizio in questione a pedate e che invece gli riconsegni le chiavi della società come se nulla fosse accaduto.
Basta con i ricordi del luminoso passato che qualcuno utilizza per generare sensi di colpa assurdi nella mente del tifoso più giovane o più malleabile; il tempo delle cazzate tipo la riconoscenza (che per ragioni incomprensibili si deve eternamente a certe persone mentre ad altre no) è finito. Il Milan di oggi non è più quello degli scudetti e delle coppe, quello che perdeva Rijkaard e lo sostituiva con Desailly, quello che capiva che Tasso stava invecchiando e prenotava Panucci, quello che mentre assisteva impotente al doloroso e prematuro addio di Van Basten reagiva prontamente ai giochi perversi del destino cinico e baro portandosi a casa Weah. Il Milan di oggi è questo, questo e questo. Teniamolo bene a mente e non diamo retta a prezzolati e saltimbanchi del web che tentano pateticamente di nasconderlo.
21 commenti su “La Champions e il caos milanista”
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buongiorno…
ma Mou si è tinto i capelli di biondastro o sbaglio? Sembra una paglietta abrasiva così conciato o forse vuol grattare per bene la CL…
Su ciò che sta accadendo all’interno della società, purtroppo un’idea ce la siamo fatta. E non da ieri.
Tu hai descritto una serie di elementi che molto probabilmente sono alla base della recita: Clarenzio, l’unico che sta facendo bene e sotto gli occhi di tutti, viene messo incredibilmente in discussione.
Nonostante, poi, un contratto per altre 2 stagioni oltre questa e con un compenso non proprio basso ma, in questo caso i saltimbanchi contabili non li considerano quattrini eventualmente buttati. Del resto quando leggi che Matri non è costato 12 mln., ma 3mln. annui per 4 anni… 😯
A me girano le scatole parecchio perché sono anni, ormai, che veniamo presi per il culo con le frasi che hai linkato con i video. Dici bene: il tifoso giovane è più malleabile di certi altri che hanno memoria e certe esperienze le hanno già vissute sulla propria pelle in epoche passate. Si ricordino i giovincelli che a volte il passato si ripresenta con fatti e protagonisti diversi, ma uguali nella sostanza.
Vedere le partite di champion’s sarà un modo eccellente per fare pace col calcio, visto lo schifo che fa la Serie A, campionato veramente minore.
Provo solo disprezzo per SB e Galliano, mi fanno schifo veramente, quello che stanno facendo è vergognoso, ma visto la caratura personale del nostro proprietario c’era da aspettarselo.
La faccia (o feccia?) di Galliani dopo il gol del 3-0 contro il Livorno racchiude in se` tutta la merda che c`e` in questa societa`…
Una barzelletta, altri tifosi avrebbero sfasciato tutto
Da noi regna l`armonia, tutti i servi scrivono che va tutto bene, e` solo un anno un po` cosi`, ma questo e` il calcio
Il club piu` marcio d`Itaglia, questo devi scrivere sulla nostra maglia pelato infame
Gobbo di merda
PS: Qualcuno avra` notato che noi siamo l`unico club ad avere un rapporto fantastico con i ladri di Torino, o no?
i berluscazzoni ingaggiando seedorf si sono dati la zappa sui piedi:
-è il loro allenatore
-sta ottenendo i risultati sperati (o comunque la situazione è migliorata rispetto al suo arrivo)
-il gioco a sprazzi si è visto
-è subentrato a stagione in corso
…che cazzo di scusa si inventeranno per cacciarlo?
o lui o galliani…se tengono galliani,con che faccia (da cazzo) potranno lamentarsi del bilancio?
Infatti visto i risultati che sta ottenendo Seedoorf, in altri periodi SB sarebbe qui a beatificarsi della scelta fatta, invece silenzio di tomba.
E’ proprio da questo aspetto che tutti ci chiediamo cosa sta succedendo.
O questo (Galliani) è talmente potente che non lo puoi toccare per paura che spifferi chissà quali segreti aziendali o è proprio una questione di buonauscita, altri motivi non ne vedo.
Resta il fatto che vederlo con quella faccia dopo i gol segnati, mi ha letteralmente fatto venire il voltastomaco.
Mi unisco anch’io allo sdegno comune.
L’ultima speranza di Galliani sono Roma e Inter: certo se Seedorf non porterà due vittorie sarà logico non confermarlo per l’anno prossimo, no? Sto canchero 👿 .
“Questo è un settore in espansione in cui c’è ancora molto da fare. Il nostro business è il calcio, ma ci sono innumerevoli attività collaterali che possono generare un sacco di profitti, come le vendita delle magliette e le sponsorizzazioni. L’importante non è solo vincere titoli, ma anche fare soldi”
Forse invece lei non ha capito che non è una società qualunque, ma una società sportiva… se vuole fare i soldi che vada a Mediaset…
Il punto che sta a monte è che non ha capito che se la società non è vincente, soldi non ne fai: meno sponsor, meno pubblico allo stadio e meno diritti tv, e meno magliette vendute (mi piacerebbe sapere quanta gente ha comprato le maglie di emanuelson, abate, constant, traorè, zapata….. anche cumulativamente)
D’accordo con Alex nella sostanza. Soltanto una piccola “correzione”: al posto di “vincente” metterei “sempre competitiva”.
Esatto, hai ragione.
uahahahahahahaah
Bubu, dove hai trovato quel virgolettato???
zio ha centrato il punto sull’allenatore, alex sulla società.
e sono due stolti cazzoni seghini che leggono/scrivono questo blog. perchè persone pagate profumatamente x fare questo non ci arrivano??
e sulla champions si, quest’anno in semifinale ci sono quattro squadroni, con quattro allenatori con le palle.
3 squadre coi loro allenatori hanno una storia dietro, l’atletico sta iniziando un ciclo ora, ma sta vivendo una stagione fantastica.
Vediamo, sono proprio curioso
se una donna vuol far soldi mette un annuncio online e la da per 300 euro a botta.
dopo 10 anni di attività sei milionaria e fai la nababba per il resto della tua vita.
cara barbarella,sai che più passa il tempo più sembri una gran cogliona?
di la verità,i dieci punti programmatici della tua gestione li hai scopiazzati su internet…babbea.
Bastava leggere qui (ma non solo qui) ciò che si diceva da… sei anni?
Sette anni solo dalla ultima Champion.
Ma se ne parlava da prima.
E il bello è che già lo diceva silvio in persona che il milan doveva stare in piedi da solo.
E torniamo sul manager negligente…
Certo che psicologicamente deve essere durissima avere tutti quei milioni e contemporaneamente essere delle nullità .
Secondo me c’arriva anche lei a capirlo, per la gioia della sua psicoterapeuta.
Certo cara Barbarella, pensa a fare soldi…………………
Se ti circonderai di bavosi come tuo padre, basterà fargliela annusare e ti copriranno d’oro. :seghino:
Mi sono piegato a metà :rotfl: :rotfl: :rotfl:
mi ricordano la banda della magliana
Deluso dalla prima semifinale. Solito orrendo (ma perfetto) catenaccio di Mourinho, possesso palla sterile dell’Atletico, nessun tiro serio in porta né da una parte né dall’altra. Brutta, brutta partita. Spero nella semifinale più nobile di domani.
non so se l’ho già detto,ma c’è aria di rivincita.
Ricky su Milannews, ma c’era anche sulla gazzetta poi dopo qualche ora. Essendo su Vanity Fair spagnolo, tu che sei a Valencia potresti fartelo comprare da qualche tua amica 😆